Quando la malinconia è sintomo di creatività

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Quando la malinconia è sintomo di creatività

Messaggioda Royalsapphire » 14/03/2014, 19:29



Non sempre la malinconia ha connotazioni esclusivamente negative. In alcuni casi può essere un preludio ad un periodo creativo. Come ci spiega lo psicologo clinico

Sulla base di studi clinici e di ricostruzioni storiche, molti artisti contemporanei e del passato tra cantanti, (Fabrizio De Andrè), pittori (Van Gogh) e poeti (Giacomo Leopardi) passando per attori (Vittorio Gassman) e filosofi (Arthur Schopenhauer), sono risultati distimici, cioè leggermente depressi e malinconici.
Si tratta dipersone creative che, a causa della loro malinconia, sono spesso stati bloccati nell’agire e nel vivere positivamente, come emerso dalle numerose testimonianze lasciate ai biografi.Non sempre però è stato un male tout-court."Alcune forme di distimia non sono vere e proprie depressioni in senso clinico - dice il Prof.Roberto Pani, Psicologo Clinico a Bologna - ma possono essere considerate come malinconie, stati d’animo melanconici e momenti 'down' della propria esistenza. Spesso questi periodi di 'vuoto interiore' compaiono in seguito a ripensamenti su eventi subiti o decisioni effettuate; o ancora dopo piccole vicende eristrutturazioni della propria vita. Si tratta di momenti che immobilizzano, ma che non fermano del tutto il processo creativo nella sua elaborazione globale.
Questo significa che certi fantasmi, paragonabili cioè a elementi tossici - le tossine della mente - hanno la prevalenza sullo scorrere del pensiero, anche inconscio, quel pensiero che coincide con le fantasie libere. Queste ultime assomigliano metaforicamente al plasma (la parte più liquida del sangue) che scorrendo normalmente raggiunge nella persona sana i tessuti più periferici con gli eritrociti che conducono ossigeno: il plasma trasporta vitamine e sostanze nutritive che mantengono in vita e in buona salute l'organismo, per esempio combattendo i radicali liberi grazie all'azione degli antiossidanti.Attraverso la metafora del sangue, più fantasiescorrono in noi - come nei sogni - maggioripossibilità di essere creativi e di rinnovarciverso il cambiamento positivo avremo a disposizione per una vita sana. I fantasmi invece sono statici, rendono l’individuo inerte e inermeperché lo perseguitano. Occorre sciogliere queste tossine psichiche o almeno cercare di non farle prevalere nella nostre mente. "Accade così che alcune persone sono, per un certo periodo, seppur non troppo lungo, invasi e bloccati nel vivere quotidiano. Manifestano atteggiamenti depressivi con convinzione. In quei momenti non sono produttivi, ma passivi, abulici, tristi e a volte angosciati. Fortunatamente accade di frequente che vicende stimolanti o favorevoli situazioni affettivepossano far ritornare la prevalenza di fantasie dinamiche e in movimento e conseguentemente tanto amore e passione per le cose del mondo. Queste persone, da malinconiche tornano ad essere creative quando non addirittura geniali. È come se tornasse la gioia di vivere dopo un periodo di lutto, che aveva comportato una scarsa convinzione di vivere.In questo senso, la malinconia assume una valenza creativa. Dove per creatività si intende anche capacità di risolvere problemi, e non solo l'espressività artistica. In un certo senso la persona malinconica per un determinato periodo si ferma e chiede inconsciamente di essere visto, guardato e amato. Si mette allora in movimento e recupera le proprie forze.
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Re: R: Quando la malinconia è sintomo di creatività

Messaggioda okramarco » 14/03/2014, 20:28



Molto interessante, per me è un ciclo continuo, periodi meravigliosi in cui sono in pace con me stesso e tutto sembra formare un quadro prefetto e periodi smorti e senza senso, tutti e due di durata casuale.. ( e ho riflettuto così tanto sul perchè ci siano questi cambiamenti in me, senza venirne a capo)

Sono sicuro che dentro ognuno di noi c'è una scintilla che brilla di una luce unica, e molte volte siamo noi per primi a non vederla

La mia è ad intermittenza.
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