Psichiatri e psicoterapeuti che credono di curare i pazienti rievocando ricordi di vite precedenti

Quando si mischiano psicologia moderna e superstizioni religiose antiche sulla reincarnazione che tuttora ci sono in religioni come Induismo e Buddhismo. Questi psicoterapeuti sono convinti di fare da tramite, da collegamento, attraverso ipnosi e l'induzione di uno stato di trance, tra il paziente e i ricordi di vite precedenti, nelle precedenti reincarnazioni.
Come disse Oliver Sacks riguardo fenomeno analoghi: "Capisco questi fenomeni, anche se la scienza è in grado di spiegarli con varie cause: l’assunzione di sostanze, la cecità, la febbre, le malattie, la mancanza di sonno, incidenti e traumi di vario genere. Fatico però a comprendere uno scienziato che nega se stesso, e va contro le sue conoscenze più radicate e dimostrate."
Prima l'articolo su cosa sostiene Brian Weiss, il medico psichiatra americano che dice di curare i suoi pazienti tramite l'ipnosi regressiva e il ricordo di vite precedenti, e dopo un articolo critico su cosa invece dice la scienza su queste cose.
Chi è Brian Weiss, tratto da wikipedia:
"Brian Weiss (New York, 6 novembre 1944) è uno psichiatra e scrittore statunitense.
I suoi interessi includono aree pseudoscientifiche quali la reincarnazione, l'ipnosi regressiva, la progressione a vite future e la sopravvivenza dell'anima dopo la morte.
Weiss si laurea presso la Yale University School of Medicine nel 1970, completando uno stage in medicina interna alla New York University Medical Center e poi tornando a Yale per un tirocinio in psichiatria.[1] È stato direttore del dipartimento di psichiatria al Mount Sinai Medical Center di Miami.
Weiss vive con la moglie Carole a Miami, in Florida, dove scrive e organizza seminari pubblici aventi come oggetto il tema della reincarnazione." https://it.wikipedia.org/wiki/Brian_Weiss
Cos'è l'ipnosi regressiva: "L'ipnosi regressiva è una metodologia non scientifica utilizzata da alcuni psicoterapeuti che, secondo i suoi sostenitori, sarebbe in grado di fare affiorare durante la trance ricordi rimossi di eventi traumatici che influenzerebbero la vita presente di un soggetto provocando pertanto in lui problemi di ordine psicologico.
Secondo tale ipotesi il termine "regressiva" indicherebbe proprio l'intenzione di stimolare nel soggetto in trance la capacità di ricordare esperienze rimosse dal conscio facendo, per l'appunto, "regredire" lo stesso soggetto nello stato ipnotico capace di indurlo a recuperare suoi ricordi rimossi di eventi passati e, grazie a questo recupero, di eliminare i suoi problemi psicologici conseguentemente.
L'ipnosi regressiva è considerata dalla maggior parte dei medici e più in generale dalla comunità scientifica una procedura metodologica pseudoscientifica che crea dei falsi ricordi:[1] la fonte dei ricordi, presentati come frutto di vite passate, è costituita da racconti creati dal subconscio sotto l'influenza delle informazioni e dei suggerimenti forniti dal terapeuta.[2][3][4][5][6][7][8] I ricordi creati sotto ipnosi non sarebbero inoltre distinguibili dai reali ricordi e potrebbero apparire più vivi di quelli reali.[3]" https://it.wikipedia.org/wiki/Ipnosi_regressiva
Questa è l'intervista del tg2 a Brian Weiss: https://www.youtube.com/watch?v=A5saKJKop1E
Questo è il video di Brian Weiss ospite del programma "Voyager" condotto da Roberto Giacobbo: https://www.youtube.com/watch?v=vab1MLfgvPY
L'articolo.
Fonte: http://epochtimes.it/news/ricordare-vit ... i---123034
Con Brian Weiss a Roma, ricordare vite passate per guarire dai traumi
Lo dicono da sempre i Buddisti, i Taoisti, gli Indiani, più vicino a noi il greco Pitagora; la reincarnazione non è certo un argomento nuovo. E non è più nemmeno tanto esotico, tant’è che è entrato nei nostri modi di dire, come quando rimandiamo un sogno «magari in un’altra vita…» o quando una persona sconosciuta ci sembra familiare e diciamo: «Forse ci siamo conosciuti in qualche altra vita…». E intanto si avvicina sempre più alla scienza.
Brian Weiss, psichiatra americano, ha tenuto a Roma dal 17 al 19 maggio un seminario su ipnosi e vite precedenti. Durante delle sedute con i suoi pazienti, aveva notato sempre più spesso che, attraverso l’ipnosi, sembravano ricordare avvenimenti risalenti ad un passato molto lontano, così lontano che il paziente aveva un altro nome, un’altra famiglia, un’altra vita.
Con l’aumentare del numero di queste esperienze, Weiss decise di fare il salto, rivelando al mondo le sue esperienze e divenendo un pioniere della psicologia della reincarnazione. Inizialmente, a quanto racconta in alcune interviste, i suoi studi vennero attaccati dalla comunità scientifica, ma, con il passare del tempo, sono stati sempre più accettati. Anche Weiss stesso era scettico, all'inizio, quando la sua paziente Catherine, che manifestava fobie relative all'acqua e all'annegamento, ricordò un fatto di quattromila anni fa, in Medio Oriente, quando annegò, morendo di una morte molto violenta. Catherine è guarita dalla sua fobia, dopo questo ricordo sotto ipnosi.
Terapia con la reincarnazione
Il lavoro di Weiss non si limita ad indagare l’affascinante mondo delle vite precedenti. L’obiettivo è scoprire traumi del paziente, subiti in vite precedenti, per curare problemi di questa vita. E anche se il mondo scientifico “tradizionale” ritiene che il paziente non fa altro che immaginarsi delle scene, rimane il fatto che questo metodo sembra portare effetti concreti di guarigione.
«È importante sapere che l’ipnosi significa concentrazione, è uno stato normale, non è pericoloso», ha spiegato Weiss in una intervista al Tg2.
«In questo stato di coscienza si torna indietro nel tempo, all’infanzia o anche a vite passate», ricordando «eventi che causano sintomi nella vita attuale» e poi «si ottiene guarigione».
Le persone che hanno partecipato al seminario raccontano esperienze molto emozionanti. Alcuni «esercizi» nel seminario prevedevano di osservare la persona accanto, ricordando incontri avvenuti in vite passate. E così alcune persone hanno riconosciuto, in una persona vista allora per la prima volta, un vecchio amore di vite passate, che ora ha un’altra nazionalità, un corpo femminile anziché maschile e che era lì accanto forse non per caso. O hanno risolto antichi debiti, venendo perdonate da qualcuno che in passato avevano picchiato.
Per Roberto Landi, uomo di 43 anni che ha partecipato al seminario, la reincarnazione esiste davvero. Roberto aveva già avuto varie esperienze nel ricordare vite passate e voleva semplicemente conoscere Brian Weiss e i suoi metodi. Durante il seminario le sue esperienze di regressione lo hanno visto entrare in contatto con Gesù nella prima, e nelle sembianze di una donna, non sa bene se sacerdotessa, regina o «entrambe le cose» nella seconda. Una catastrofe era in arrivo (poteva prevederlo) e tutta la sua gente, forse il suo popolo o gli esseri che avevano fede in lei, sono dovuti morire. «Ed ero lì con fierezza... ma con grande tristezza perchè avrei voluto poter fare qualcosa... ma non potevo nulla... e avrei voluto non avere la capacità di vedere tutto quello che sarebbe accaduto»
Lo psicologo e psicoterapeuta Stefano Pischiutta, ai microfoni di Ntd Television, media partner di Epoch Times, ha affermato: «Credo che sia un metodo valido, anche se non scientificamente provato nel senso della scienza tradizionale. La psicologia ufficiale, che si basa sulla sperimentazione, ha difficoltà ad accettare questi metodi che lavorano sugli stati di coscienza».
Per Pischiutta, che si occupa di Psicologia Transpersonale – una disciplina psicologica per la salute fisica, emotiva, mentale e spirituale – «è più facile accettare l’esistenza di domini della mente che non sono quelli della mente ordinaria o della mente subconscia». Anche quando si parla di reincarnazione."

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L'articolo critico.
Fonte: https://www.cicap.org/new/articolo.php?id=100297
"Regressione a "vite passate"
di Armando De Vincentiis
Esiste l'idea comune che sottoponendo un soggetto in ipnosi e chiedendogli di regredire con la sua memoria, questi sarà in grado di ricordare nei minimi dettagli ogni evento accadutogli in un lontano passato. In una condizione del genere, una volta giunti sino ai primissimi stadi dell'infanzia, alcuni ipnotisti insistono nel chiedere al soggetto di continuare a regredire con la memoria facendo giungere quest'ultimo fino all'esperienza che precede la nascita o addirittura il concepimento e, nonostante questo, la persona continua a evocare frammenti di esperienze. Come si può spiegare un fenomeno simile? Per molti ipnotisti ciò significa una sola cosa: il soggetto è andato con la memoria a ritroso nel tempo fino a rievocare situazioni vissute in una vita precedente.
Su questa fragile prova è possibile, tuttavia, effettuare numerose osservazioni critiche. Non esiste alcun riscontro oggettivo che possa dimostrare la veridicità delle affermazioni fatte da un individuo in stato di ipnosi; l'unico elemento su cui si basa l'intera impalcatura teorica che sostiene la concretezza della regressione a una vita precedente è la memoria di essa.
È un fatto assolutamente noto in ambito scientifico che la memoria non è un processo esclusivamente passivo di rievocazione di eventi, ma è piuttosto un processo attivo di ricostruzione, fortemente influenzato dalle condizioni emotive di un soggetto. Sia sotto ipnosi che in uno stato di veglia, un individuo, durante la rievocazione mnemonica di un evento, può inserire fatti, fantasie e bisogni senza esserne consapevole e avere la convinzione che le cose siano davvero andate nel modo immaginato. Inoltre, in numerose occasioni i vuoti di memoria sono spesso rimpiazzati dalla creazione involontaria di falsi ricordi, le cosiddette confabulazioni, in cui sono descritte con dovizia di particolari numerose circostanze assolutamente fantasiose.
La memoria è quindi soggetta ad alterazioni sia qualitative, come le pseudomnesie, vere allucinazioni della memoria in cui si ricordano eventi in realtà mai accaduti, sia quantitative, come le allomnesie, in cui un soggetto rievoca eventi carichi di distorsioni. Questi "scherzi" della memoria possono verificarsi in condizioni patologiche, in condizioni emotive particolarmente fragili o in condizioni assolutamente normali e l'esperienza dell'ipnosi non garantisce in alcun modo la protezione da queste alterazioni. In definitiva, regredire a una vita passata non significa altro che immergersi in una suggestiva fantasia.
Per saperne di piu:
Sarteschi P. Maggini C. "Psicopatologia", in: Manuale di psichiatria (SBN 1982).
Spanos, N. P. "Ritornare a vite precedenti? Una valutazione scientifica delle tecniche di "regressione ipnotica"", Scienza & Paranormale 33, settembre/ottobre 2000.
Intervista al prof. Granone realizzata dal CISU (Centro Italiano Studi Ufologici) nel 1979 su un caso di regressione ipnotica relativo a un presunto "rapimento alieno". "
Come disse Oliver Sacks riguardo fenomeno analoghi: "Capisco questi fenomeni, anche se la scienza è in grado di spiegarli con varie cause: l’assunzione di sostanze, la cecità, la febbre, le malattie, la mancanza di sonno, incidenti e traumi di vario genere. Fatico però a comprendere uno scienziato che nega se stesso, e va contro le sue conoscenze più radicate e dimostrate."
Prima l'articolo su cosa sostiene Brian Weiss, il medico psichiatra americano che dice di curare i suoi pazienti tramite l'ipnosi regressiva e il ricordo di vite precedenti, e dopo un articolo critico su cosa invece dice la scienza su queste cose.
Chi è Brian Weiss, tratto da wikipedia:
"Brian Weiss (New York, 6 novembre 1944) è uno psichiatra e scrittore statunitense.
I suoi interessi includono aree pseudoscientifiche quali la reincarnazione, l'ipnosi regressiva, la progressione a vite future e la sopravvivenza dell'anima dopo la morte.
Weiss si laurea presso la Yale University School of Medicine nel 1970, completando uno stage in medicina interna alla New York University Medical Center e poi tornando a Yale per un tirocinio in psichiatria.[1] È stato direttore del dipartimento di psichiatria al Mount Sinai Medical Center di Miami.
Weiss vive con la moglie Carole a Miami, in Florida, dove scrive e organizza seminari pubblici aventi come oggetto il tema della reincarnazione." https://it.wikipedia.org/wiki/Brian_Weiss
Cos'è l'ipnosi regressiva: "L'ipnosi regressiva è una metodologia non scientifica utilizzata da alcuni psicoterapeuti che, secondo i suoi sostenitori, sarebbe in grado di fare affiorare durante la trance ricordi rimossi di eventi traumatici che influenzerebbero la vita presente di un soggetto provocando pertanto in lui problemi di ordine psicologico.
Secondo tale ipotesi il termine "regressiva" indicherebbe proprio l'intenzione di stimolare nel soggetto in trance la capacità di ricordare esperienze rimosse dal conscio facendo, per l'appunto, "regredire" lo stesso soggetto nello stato ipnotico capace di indurlo a recuperare suoi ricordi rimossi di eventi passati e, grazie a questo recupero, di eliminare i suoi problemi psicologici conseguentemente.
L'ipnosi regressiva è considerata dalla maggior parte dei medici e più in generale dalla comunità scientifica una procedura metodologica pseudoscientifica che crea dei falsi ricordi:[1] la fonte dei ricordi, presentati come frutto di vite passate, è costituita da racconti creati dal subconscio sotto l'influenza delle informazioni e dei suggerimenti forniti dal terapeuta.[2][3][4][5][6][7][8] I ricordi creati sotto ipnosi non sarebbero inoltre distinguibili dai reali ricordi e potrebbero apparire più vivi di quelli reali.[3]" https://it.wikipedia.org/wiki/Ipnosi_regressiva
Questa è l'intervista del tg2 a Brian Weiss: https://www.youtube.com/watch?v=A5saKJKop1E
Questo è il video di Brian Weiss ospite del programma "Voyager" condotto da Roberto Giacobbo: https://www.youtube.com/watch?v=vab1MLfgvPY
L'articolo.
Fonte: http://epochtimes.it/news/ricordare-vit ... i---123034
Con Brian Weiss a Roma, ricordare vite passate per guarire dai traumi
Lo dicono da sempre i Buddisti, i Taoisti, gli Indiani, più vicino a noi il greco Pitagora; la reincarnazione non è certo un argomento nuovo. E non è più nemmeno tanto esotico, tant’è che è entrato nei nostri modi di dire, come quando rimandiamo un sogno «magari in un’altra vita…» o quando una persona sconosciuta ci sembra familiare e diciamo: «Forse ci siamo conosciuti in qualche altra vita…». E intanto si avvicina sempre più alla scienza.
Brian Weiss, psichiatra americano, ha tenuto a Roma dal 17 al 19 maggio un seminario su ipnosi e vite precedenti. Durante delle sedute con i suoi pazienti, aveva notato sempre più spesso che, attraverso l’ipnosi, sembravano ricordare avvenimenti risalenti ad un passato molto lontano, così lontano che il paziente aveva un altro nome, un’altra famiglia, un’altra vita.
Con l’aumentare del numero di queste esperienze, Weiss decise di fare il salto, rivelando al mondo le sue esperienze e divenendo un pioniere della psicologia della reincarnazione. Inizialmente, a quanto racconta in alcune interviste, i suoi studi vennero attaccati dalla comunità scientifica, ma, con il passare del tempo, sono stati sempre più accettati. Anche Weiss stesso era scettico, all'inizio, quando la sua paziente Catherine, che manifestava fobie relative all'acqua e all'annegamento, ricordò un fatto di quattromila anni fa, in Medio Oriente, quando annegò, morendo di una morte molto violenta. Catherine è guarita dalla sua fobia, dopo questo ricordo sotto ipnosi.
Terapia con la reincarnazione
Il lavoro di Weiss non si limita ad indagare l’affascinante mondo delle vite precedenti. L’obiettivo è scoprire traumi del paziente, subiti in vite precedenti, per curare problemi di questa vita. E anche se il mondo scientifico “tradizionale” ritiene che il paziente non fa altro che immaginarsi delle scene, rimane il fatto che questo metodo sembra portare effetti concreti di guarigione.
«È importante sapere che l’ipnosi significa concentrazione, è uno stato normale, non è pericoloso», ha spiegato Weiss in una intervista al Tg2.
«In questo stato di coscienza si torna indietro nel tempo, all’infanzia o anche a vite passate», ricordando «eventi che causano sintomi nella vita attuale» e poi «si ottiene guarigione».
Le persone che hanno partecipato al seminario raccontano esperienze molto emozionanti. Alcuni «esercizi» nel seminario prevedevano di osservare la persona accanto, ricordando incontri avvenuti in vite passate. E così alcune persone hanno riconosciuto, in una persona vista allora per la prima volta, un vecchio amore di vite passate, che ora ha un’altra nazionalità, un corpo femminile anziché maschile e che era lì accanto forse non per caso. O hanno risolto antichi debiti, venendo perdonate da qualcuno che in passato avevano picchiato.
Per Roberto Landi, uomo di 43 anni che ha partecipato al seminario, la reincarnazione esiste davvero. Roberto aveva già avuto varie esperienze nel ricordare vite passate e voleva semplicemente conoscere Brian Weiss e i suoi metodi. Durante il seminario le sue esperienze di regressione lo hanno visto entrare in contatto con Gesù nella prima, e nelle sembianze di una donna, non sa bene se sacerdotessa, regina o «entrambe le cose» nella seconda. Una catastrofe era in arrivo (poteva prevederlo) e tutta la sua gente, forse il suo popolo o gli esseri che avevano fede in lei, sono dovuti morire. «Ed ero lì con fierezza... ma con grande tristezza perchè avrei voluto poter fare qualcosa... ma non potevo nulla... e avrei voluto non avere la capacità di vedere tutto quello che sarebbe accaduto»
Lo psicologo e psicoterapeuta Stefano Pischiutta, ai microfoni di Ntd Television, media partner di Epoch Times, ha affermato: «Credo che sia un metodo valido, anche se non scientificamente provato nel senso della scienza tradizionale. La psicologia ufficiale, che si basa sulla sperimentazione, ha difficoltà ad accettare questi metodi che lavorano sugli stati di coscienza».
Per Pischiutta, che si occupa di Psicologia Transpersonale – una disciplina psicologica per la salute fisica, emotiva, mentale e spirituale – «è più facile accettare l’esistenza di domini della mente che non sono quelli della mente ordinaria o della mente subconscia». Anche quando si parla di reincarnazione."

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L'articolo critico.
Fonte: https://www.cicap.org/new/articolo.php?id=100297
"Regressione a "vite passate"
di Armando De Vincentiis
Esiste l'idea comune che sottoponendo un soggetto in ipnosi e chiedendogli di regredire con la sua memoria, questi sarà in grado di ricordare nei minimi dettagli ogni evento accadutogli in un lontano passato. In una condizione del genere, una volta giunti sino ai primissimi stadi dell'infanzia, alcuni ipnotisti insistono nel chiedere al soggetto di continuare a regredire con la memoria facendo giungere quest'ultimo fino all'esperienza che precede la nascita o addirittura il concepimento e, nonostante questo, la persona continua a evocare frammenti di esperienze. Come si può spiegare un fenomeno simile? Per molti ipnotisti ciò significa una sola cosa: il soggetto è andato con la memoria a ritroso nel tempo fino a rievocare situazioni vissute in una vita precedente.
Su questa fragile prova è possibile, tuttavia, effettuare numerose osservazioni critiche. Non esiste alcun riscontro oggettivo che possa dimostrare la veridicità delle affermazioni fatte da un individuo in stato di ipnosi; l'unico elemento su cui si basa l'intera impalcatura teorica che sostiene la concretezza della regressione a una vita precedente è la memoria di essa.
È un fatto assolutamente noto in ambito scientifico che la memoria non è un processo esclusivamente passivo di rievocazione di eventi, ma è piuttosto un processo attivo di ricostruzione, fortemente influenzato dalle condizioni emotive di un soggetto. Sia sotto ipnosi che in uno stato di veglia, un individuo, durante la rievocazione mnemonica di un evento, può inserire fatti, fantasie e bisogni senza esserne consapevole e avere la convinzione che le cose siano davvero andate nel modo immaginato. Inoltre, in numerose occasioni i vuoti di memoria sono spesso rimpiazzati dalla creazione involontaria di falsi ricordi, le cosiddette confabulazioni, in cui sono descritte con dovizia di particolari numerose circostanze assolutamente fantasiose.
La memoria è quindi soggetta ad alterazioni sia qualitative, come le pseudomnesie, vere allucinazioni della memoria in cui si ricordano eventi in realtà mai accaduti, sia quantitative, come le allomnesie, in cui un soggetto rievoca eventi carichi di distorsioni. Questi "scherzi" della memoria possono verificarsi in condizioni patologiche, in condizioni emotive particolarmente fragili o in condizioni assolutamente normali e l'esperienza dell'ipnosi non garantisce in alcun modo la protezione da queste alterazioni. In definitiva, regredire a una vita passata non significa altro che immergersi in una suggestiva fantasia.
Per saperne di piu:
Sarteschi P. Maggini C. "Psicopatologia", in: Manuale di psichiatria (SBN 1982).
Spanos, N. P. "Ritornare a vite precedenti? Una valutazione scientifica delle tecniche di "regressione ipnotica"", Scienza & Paranormale 33, settembre/ottobre 2000.
Intervista al prof. Granone realizzata dal CISU (Centro Italiano Studi Ufologici) nel 1979 su un caso di regressione ipnotica relativo a un presunto "rapimento alieno". "