Ti scriverei in privato ma ancora non ho scritto abbastanza messaggi
Anche io ho avuto esperienze simili, non ho avuto quasi vita sociale per un decennio, dai 10 anni circa tendo ad autocondizionarmi fino a cambiare completamente il mio comportamento.
Contrariamente alla maggior parte delle persone, da allora per me e divenuto naturale agire subordinando la parte emotiva a quella razionale. La consideravo una cosa moralmente e utilitaristicamente buona ed altruista.
Tuttavia questo ha sicuramente contribuito a generare varie incomprensioni, e per rispettare questo principio ho finito con l’autolimitarmi.
A un certo punto però, sarà stato 3-4 anni fa) ho iniziato a ragionare su tanti miei difetti sui quali tendevo sempre a passare sopra quasi negandoli, e sono arrivato a fare un ragionamento: razionalmente la vita non ha un senso, quindi una cosa vale l'altra, tuttavia io posso vedermi come un sistema deterministico, per cui i miei geni e le mie esperienze determinano ciò che desiderio.
Piuttosto che notare il fatto che nulla abbia senso, e che quindi sia stupido darglielo, ho iniziato a notare che la capacità e la necessità di dare senso alle cose sia propria di noi.
Anche la consapevolezza del nostro determinismo e’ a sua volta derivata dall'interazione di altri processi mentali e dalle esperienze.
Essendo un umano perché non vedere le cose come un umano?
Se devo comunque cuccarmi la parte brutta dell'essere ciò che sono, perché allora negarsi quella bella?
Dopotutto mica mi faccio problemi a mangiare ciò che gli umani necessitano di mangiare. E fin allora cercare di andare contro i miei geni non mi ha portato da nessuna parte, anzi.
Per ciò, pur continuando a “vedermi dall'alto”, invece che continuare a castrare le mie caratteristiche illogiche, ho deciso di coltivarle.
Esattamente come se stessi facendo un gioco di ruolo, in cui il caso ha deciso per me il personaggio che devo interpretare.
All'inizio non era facile, ma pian piano ho riscoperto molte parti di me che avevo seppellito come superflue.
Grazie a ciò sono man mano migliorato e stando meglio posso pian piano anche occuparmi delle cose che reputavo più importanti, che avevo completamente abbandonato prima essendo incapace di portarle avanti perché stavo male.
Per riscoprire queste parti di me all'inizio ho anche preso come modello il mio me delle elementari, visto che allora ero perfettamente spontaneo.
Non so se tu sei sempre stato come ora, se non e cosi magari potresti ispirarti anche tu alla tua persona precedente.
Per il resto si e probabile che tu possa essere solo disabituato alle relazioni sociali.
Se le relazioni sociali ti causano ansia potresti al massimo cercare di vedere l'interazione sociale come qualcosa di necessario per la tua salute psichica, un po come se non avessi fame ma ti sforzassi lo stesso di mangiare perché sei sottopeso.
Ce un limite a quanto digiuno possa fare una persona.
Anche le relazioni più superficiali sono importanti, e sicuramente anche una relazione più profonda dovra nascere come superficiale, percio magari imponiti di comportarti come se dessi importanza anche alle cose più banali. Io spesso parlavo poco perché non pensavo ci fosse niente da dire, ma in questo senso non e il soggetto della discussione la cosa importante ma il fatto di interagire in se stesso.
Stay human.