Sento di aver sprecato la mia vita
Inviato: 14/11/2017, 12:41
Ho 35 anni, ho sempre cercato di accontentare le aspirazioni di mamma e papà. Ricordo la sera in cui compilavo l'iscrizione all'università, volevo fare lettere. Mia madre mi ha detto: ma no, fai legge, così trovi lavoro. Ecco, mi sono laureata. L'unica cosa che ho scelto è stata la tesi in diritto romano, per la quale necessitavo di qualche mese in più, ma mi è stato dato l'aut aut devi laurearti entro i 25 anni. Ho fatto la pratica da avvocato, calci in c*lo presi da parte di due nullità che gestivano una studio senza clienti, ho anche tentato di cambiare, ma non mi sono mai sentita all'altzza di entrare in uno studio più grande. Ho superao l'esame di stato, ho vissuto all'estero due anni, ho studiato una lingua straneira nemmmeno tanto facile e pensavo: quando torno in Italia con questo bagaglio di conoscenze posso fare quello che voglio! e invece no, perché mi sentivo in dovere di "provare" la carriera forense e così sono finita a lavorare in uno studio in cui non mi mandavano in udienza, non avevo clienti, e da tre anni non dormo la notte per paura di sbagliare qualcosa nel mio lavoro. Ho abbandonato lo studio della liingua straniera, che avevo appreso tanto bene. Vorrei aprire una scuola di lingue, ma vedo sempre ostacoli di fronte a me, ho sempre paura di sbagliare e fallire. Ad ottobre, dopo il secondo aborto in 6 mesi, ho deciso di prendere una decisione drastica e mi sono cancellata dall'ordine degli avvocati. Ma adesso ho paura di aver fatto una cazzata. non solo, ma devo continuare a svoglere du incarichi per il tribinale, e di nuovo non dormo di notte, ho ansie e preoccupazioni forse anche immotivate. Tempo di aver sbagliato tutto. Ho trovato lavoro per lacune ore settimanali in una scuola di lingue privata, ma mi vergogno a dirlo. La mia famiglia non lo sa. Mia madre è depressa per me perché non ho lavoro e non riesco ad avere figli. A volte avrei voglia di buttarmi nel fiume. La mia è una vita completamente inutile, non ho la forze e la volontà di viverla. Lunedì prossimo mi sottoporrò con il mio compagno a delle visite per capire il perché degli aborti consecutivi, ma se dovessi apprendere di non poter avere figli credo che a quel punto, nonosctante l'amore che provo per lui, togliero il disturbo. In fondo sono un peso, piango, sono triste, non ho nemmeno più un lavoro, non ho mai avito un lavoro che mi dia stabilità eonomica. Sono un masso di pietra sterile che naviga trasportato dalla corrente. Mi dicono che dovrei farmi aiutare, ma da chi?