Moonpoeple ha scritto:dovresti avanzargli le tue problematiche onestamente, dicendo appunto che t senti meglio, per cui vorresti vederla meno per alleggerire le spese economiche e vedere se lei è disponibile a mediare .
non ci sono molte soluzioni al riguardo, è vero come dici che per loro "siamo clienti" ma un terapeuta non può decidere di non andare incontro ai suoi pazienti, quindi cerca di discuterne con serenità
finalmente, dopo molti mesi, a causa delle crescenti pressioni da parte dei miei genitori, ho trovato il coraggio di affrontare la questione "soldi" con il mio psicoterapeuta, ma non è andata come pensavo, si sta rivelando più difficile del previsto. non avrei mai pensato che lo psicologo stesso potesse diventare fonte di disagio. sono davvero in difficoltà.....
la prima volta gli ho accennato
timidamente che i miei genitori ultimamente stanno facendo un po' fatica coi soldi (è vero) e quindi i miei genitori vorrebbero che io riducessi la psicoterapia. ANCHE PERCHE' LA FACCIO DA 2 ANNI E MEZZO E ORMAI MI SENTO ABBASTANZA BENE. lui ha prontamente sviato il discorso, dicendo che spesso i genitori si illudono che i figli siano già guariti appena li vedono stare un po' meglio, ma in realtà il paziente non è ancora guarito.e non bisogna mollare la psicoterapia appena uno si sente bene.
sono tornato a casa quella volta frustrato, con la coda tra le gambe, per non essere riuscito a far valere le mie ragioni. i miei genitori si sono un po' arrabbiati con me, perchè dicono che io non riesco ad impormi e non ho il coraggio di dire chiaramente che non ho più soldi e vorrei diminuire il numero di sedute mensili. (sono senza lavoro e la psicoterapia mi costa più di 300 euro al mese, che è davvero tanto(troppo) per uno che non ha lavoro. però due anni fa stavo molto male e ho dovuto per forza iniziarla).
quindi ho dovuto trovare il coraggio per tirare fuori di nuovo lo spiacevole argomento, durante un'altra seduta.
la seconda volta ho cercato di essere più diretto e meno evasivo: senza girarci attorno, ho detto chiaramente che la mia famiglia adesso ha meno soldi di prima (che è vero, poichè mia madre adesso non lavora più,è andata in pensione, quindi entrano meno soldi) e che non è fattibile protrarre la psicoterapia ancora per molti anni, non ho intenzione di farlo. sicuramente devo trovare una soluzione per diminuire i costi, devo per forza ridurre le spese.
siamo tutti d'accordo (io, genitori e psicoterapeuta) che io avrei ancora bisogno della psicoterapia. ma il problema sono i soldi. io vorrei solo ridurre un po' i costi. ridurre il numero di sedute. tutto qua. per accontentare i miei genitori. altrimenti devo smettere. il problema è che dall'altra parte ho trovato un muro di gomma, cioè uno psicoterapeuta che sembra far finta di non capire e non vuole affrontare il discorso, almeno questa è l'impressione.
gli ho detto chiaramente che per me l'ideale sarebbe andare due o tre volte al mese, anzichè 4. Lui ha detto che "potrebbe" essere una soluzione, una delle tante, secondo lui ci potrebbero essere anche altre soluzioni, tipo quella di andare a consegnare le pizze alla sera, per guadagnare qualcosa, e pagarmi da solo la psicoterapia. risposta alquanto strana, questa, perchè lui mi aveva sempre detto di concentrami solo sullo studio (adesso frequento l'università) , senza farmi distrarre da un eventuale lavoro.
oggi sono andato, e lui ha fatto ancora finta di niente, dandomi appuntamento settimana prossima come se niente fosse. mi sento preso in giro da lui. ma soprattutto....mi sento schiacciato tra incudine e martello: da un lato, i miei genitori mi fanno pressioni affinchè io diminuisca le sedute, dall'altra parte ho uno psicoterapeuta che a quanto pare non vuole rinunciare ai propri lauti guadagni. non mi aiuta, non mi viene incontro. e io mi sento caricato di questo peso, devo trovare da solo una soluzione, andando contro lo psicoterapeuta. cosa devo fare?
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