ciao a tutti
frequento uno psicologo da quasi due anni e sono molto soddisfatto del percorso fatto. A differenza della precedente esperienza, questa si è rivelata molto utile, tant'è che sto già pensando al termine della psicoterapia, cioè vorrei smettere,perchè sto meglio e ho raggiunto un nuovo equilibrio. ma non so ancora quando e soprattutto non so come dirlo al mio psicoterapeuta. ho sempre la sensazione che gli psicologi non vedano di buon occhio i pazienti che se ne vogliono andare....i pazienti sono pur sempre "clienti"....
nella precedente esperienza psicoterapica, ho commesso l'errore di trascinare la psicoterapia per anni, con un costo economico enorme per la mia famiglia, e con risultati mediocri. perciò non intendo ripetere tale errore. preferisco una psicoterapia breve ma mirata, finalizzata al raggiungimento di obiettivi concreti, non troppo lungimirante.
Comunque, in ogni caso, non mi piace l'idea di trascinare a lungo una cosa, se ne posso fare a meno... mi costa quasi 400 euro al mese....
come posso iniziare ad "introdurre" il tema al mio psicoterapeuta? con quali parole? in che modo? non vorrei essere troppo brusco....
lui dice che "lavora con 4 incontri mensili"....tradotto, vuol dire che i suoi pazienti "devono" andare 4 volte al mese, secondo lui. ma per me e la mia famiglia il costo è troppo alto e vorrei andare solo 2 o 3 volte, poichè adesso sto molto meglio. e prima o poi, comunque, dovrò smettere di andarci.
io credo che la cosa migliore sia che il percorso venga deciso insieme da paziente e psicoterapeuta. dovrebbe essere così. e questo vale anche per la fine, per il termine. ma in questa visione ideale, intervengono molti fattori reali e concreti: per esempio il paziente sostiene a fatica i costi della terapia e vorrebbe smettere il più presto possibile(il mio caso).oppure lo psicoterapeuta ha tutto l'interesse a trattenere il paziente-cliente il più a lungo possibile, e quindi non dirà mai al suo paziente-cliente che la psicoterapia è "finita" e può andarsene.
insomma è sempre facile iniziare una terapia ma poi si resta come "intrappolati" ed è difficile uscirne, sbaglio?