Ciao a tutti. Torno a scrivere su questo forum dopo molti mesi, non so neanche quanti.
Sono a pezzi, stanchissima. Cercare di condurre una vita che vista dal di fuori dovrebbe apparire "normale" è stancante. E l'estate è sempre più foriera di stati depressivi, non avendo progetti di vacanze o altro.
Dunque, non avendo nessuno a cui poterlo chiedere, posto qui un quesito. Durante l'ultima seduta di terapia, che ormai con questa terapeuta va avanti da tre anni circa, la terapeuta, evidentemente infastidita da quanto avevo detto (in pratica, avevo espresso un'opinione critica circa il comportamento dei genitori che scaricano sui/sulle figli/e il peso di un matrimonio fallito, e mi ero permessa di dire che sì, la mia sofferenza deriva dalle loro scelte - sbagliate), mi dice che, se quanto lei mi rimanda non mi piace, posso anche smettere la terapia, che lei non ha nessun interesse a proseguire perché non ha bisogno di uno stipendio (beata lei, mi è venuto istintivamente da pensare). La cosa mi ha lasciata quasi senza parole. Insomma, è vero che avevo anche pensato di smettere, e ne avevamo anche già parlato in passato, ma i soldi non erano mai stati messi in mezzo. Di sicuro non da parte mia: io scelsi di andare in terapia, ho sempre pagato, e non mi sarebbe mai passato per la testa di mettere il suo onorario "in mezzo" alla terapia - non so se riesco a spiegarmi. Se non riuscissi più a pagare - cosa che, al momento, non è così - glielo direi chiaramente, cioè le direi che lascio per motivi economici. Se invece decidessi di lasciare per altri motivi, di quelli parlerei. Ma allora, perché lei ha messo in mezzo i soldi? Se non mi vuole più vedere, perché mi pare che io "le dia fastidio", avrebbe potuto benissimo dirmelo chiaramente, senza tirare in ballo i soldi, tra l'altro con un'uscita che, secondo me, è stata parecchio poco felice (cosa vuol dire che lei non ha bisogno che io continui ad andare da lei per avere uno stipendio? che le bastano gli altri pazienti, e di me - dei miei soldi - non sa che farsene? era uno scatto di rabbia perché ho osato mettere in discussione la buona fede della "categoria" dei "genitori" - neanche fossero una specie protetta? ma se non posso parlare di ciò che mi ha fatto soffrire, allora, giustamente, cosa ci vado a fare - ma i soldi non c'entrano, mi pare... è stata una sorta di controtransfert?) Abbiamo un altro appuntamento, in cui dovremmo decidere se continuare oppure no. Io pensavo di iniziare facendole notare che il suo buttarla sui soldi mi ha ferita. Voi che dite?
Grazie a chiunque risposerà.