Lasciare la comunità o no?

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Lasciare la comunità o no?

Messaggioda Lyra2.0 » 10/03/2021, 13:30



Joker ha scritto:Premetto che lasciare la comunità è una scelta importante e che dovresti pensarci bene e chiedere il parere delle persone di cui più ti fidi, e magari anche qualcuno di competente, ma ti dirò comunque cosa penso.
A me sembra che tu stia valutando la scelta principalmente per poter stare con il tuo ragazzo, forse è solo una mia impressione, ma da come l'hai esposta mi da questa impressione. Se così fosse allora ti sconsiglierei di lasciare la comunità. Ma hai accennato a un bisogno maggiore di libertà, se fosse questo il principale motivo allora la cosa sarebbe diversa, ma comunque non lascerei la comunità a cuor leggero.


Certo che lasciare la comunità è una scelta importante e che devo pensarci bene. Proprio per questo sto valutando per bene, anche ad esempio parlandone molto qui... che poi che più che valutando sto cercando in questo topic di esternare quella parte di me più irrazionale e legata alle emozioni/desideri che appunto è quella che vorrebbe lasciare la comunità.
Forse esternandola la accolgo maggiormente e la metto un po' a tacere diciamo.
Riguardo invece al motivo per cui sto "valutando" cosa fare invece posso dire che la cosa è iniziata appunto per questa richiesta del mio ragazzo di andare a convivere che -seppur precoce- penso sia capibile.
Prima di tutto vorrei sottolineare (o ripetere se l'ho già detto) che - date le regole previste dalla comunità nella situazione covid- ho permessi molto limitati per stare con il mio ragazzo, permessi che prevederebbero la regola di mantenere SEMPRE la mascherina e le distanze per non rischiare di portare il covid in comunità. Ora immaginati di stare da mesi con una ragazza ma non poterla toccare o baciare, e se lo fai devi sentirti in colpa perchè rischi di creare un focolaio, tra persone anche potenzialmente a rischio.
Ora pensa anche che a questo non c'è soluzione, che da come stanno andando le cose la situazione covid andrà avanti ancora per molto, e pure dove stai dovrai starci ancora per svariato tempo... quindi la prospettiva è quella di continuare a sentirti in colpa verso il luogo in cui stai e le persone con cui vivi (che sono parecchie).
Vorrei porre anche un'altra questione di cui mi vergogno un po' parlare ma che credo a questo punto sia da dire: non posso negare di aver avuto momenti molto intimi con il mio ragazzo, in cui il contatto è quindi non solo temporaneo ma prolungato, e di dovermi fare problemi ogni volta che accade quando in teoria dovrebbe essere una cosa bella e naturale. Ovviamente di questo nemmeno con la psicologa o la psichiatra ne ho parlato, perchè in teoria non potrei assolutamente data la situazione.
Mi sono dovuta mettere quindi nella posizione di nascondere cose alla comunità, non solo, a volte di mentire, cosa sbagliatissima perchè dovrei essere totalmente aperta con chi mi segue e se firmo un contratto che dice che non devo avere contatti con nessuno durante i miei permessi, così dovrei fare, senza mentire sul fatto di aver seguito le regole quando non è così.
Insomma tutto questo per spiegare la brutta situazione in cui mi trovo.
Non si tratta solo di non poter vedere il mio ragazzo per almeno un mese a causa della zona rossa, non si tratta nemmeno solo di doverci per forza vedere a casa di un suo parente quando siamo in zona arancione perchè lui vive fuori comune con conseguente assenza di un minimo di intimità (non necessariamente nel senso stretto del termine, ma anche solo parlare di cose private), e nemmeno di avere letteralmente le ore contate comunque sia anche quando siamo in zona gialla... si tratta proprio di un rapporto di fiducia con la comunità che si sta inevitabilmente andando un po' a spezzare dal momento che mi viene chiesto qualcosa di pressochè impossibile: eliminare qualsiasi forma di contatto con il mio ragazzo.
Quindi diciamo che -ricapitolando- in mezzo al motivo "stare con il mio ragazzo" ci stanno altre sfaccettature tipo "stare con il mio ragazzo in modo tranquillo, senza dovermi sentire in colpa, senza dover mentire, senza dover starci per breve tempo e guardando l'orologio o puntandomi una sveglia per ricordarmi che è ora di tornare in comunità".
Ma ovviamente ci sta dentro anche altro.
Ci sta dentro un maggior bisogno di libertà, autonomia, di spazi miei, di un bagno che non mi faccia schifo...
Ma ovviamente queste sono solo tantissime considerazioni che non significano che ora lascerò la comunità, nè che se fra qualche mese decidessi invece di farlo lo farei a cuor leggero, assolutamente.


Joker ha scritto: Hai anche detto di voler cominciare l'università, ecco se iniziassi un percorso simile, o se trovassi un lavoro, insomma se riuscissi ad autogestirti o a studiare affinché tu possa farlo in futuro, e se vedessi di poter gestire la cosa, allora lasciare la comunità potrebbe essere una cosa positiva. Ma se la lasciassi e poi scoprissi di non poter gestire lo studio? O il lavoro? Non voglio metterti ansia o farti dubitare di te stessa, soltanto farti valutare più opzioni. Credo che la comunità potrebbe aiutarti a rimetterti in piedi se cadessi. Ma, se te la senti, penso che tu possa farcela anche senza di essa, magari mantenendo il contatto con il terapeuta. L'unica cosa che ti sconsiglio davvero è di lasciarla con l'idea che convivere ti farà stare meglio, questo non puoi saperlo, quindi non farci troppo affidamento. In bocca al lupo!


Certo la comunità mi può aiutare molto, ma ho anche voglia di provare a intraprendere un percorso autonomamente.
Inoltre se cadessi ci sarebbe sempre il CSM, ovviamente continuerei a farmi seguire.
Ovviamente poi non credo che la convivenza sarà rose e fiori, anzi. Ad esempio già so che il mio ragazzo è un gran casinista mentre io sono abbastanza precisa nel tenere gli spazi ahah, questo sicuramente creerebbe discussioni ogni tanto ad esempio.
Ma ci sono mille altre cose.

Comunque sia la cosa migliore a mio parere -ma sinchè c'è il covid la vedo dura- sarebbe iniziare a passare più tempo fuori dalla comunità, tipo passare anche uno-due giorni a casa del mio ragazzo ogni settimana e vedere come va.
Ovviamente indipendentemente da dove sono o sarò i miei obiettivi al momento rimangono sempre gli stessi: finire di prendere la patente, fare un lavoretto almeno in estate se lo trovo, vedere se iscrivermi all'università o continuare a lavorare e iscrivermi più avanti.
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Lasciare la comunità o no?

Messaggioda Ales5 » 10/03/2021, 14:16



Non ho nulla di veramente importante da aggiungere rispetto a quanto già scritto da altri.
Volevo solo riportare l'immagine che mi è venuta dal racconto di Lyra.

La immagino come la trapezista in un circo. Il suo destino ed aspirazione è volteggiare in alto, cercandosi e ritrovandosi con il suo partner che le dà sicurezza per evoluzioni sempre più ardite.
Ed in fondo c'è, deve assolutamente esserci, la rete di sicurezza. La sua comunità che, se qualcosa va storto, può proteggerla.
Ma anche da cui uscire, da quella rete, non appena possibile, per riprendere a volare.
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Lasciare la comunità o no?

Messaggioda Lyra2.0 » 13/03/2021, 12:02



AGGIORNAMENTO DELL'ARGOMENTO:
Non che ci sia tanto da aggiornare... stamattina mi sono svegliata e sono andata a leggere le nuove notizie sulle decisioni prese riguardo il covid e le varie zone.
Verdetto: qui da me, come in molti altri comuni e regioni, saremo rossi sino ALMENO al 5 Aprile, una proroga di ben due settimane rispetto alla scadenza prima prevista (21 Marzo).
Inutile dire che se prima ero sconfortata e provata dalla situazione ora, pensare che per altre tre settimane almeno sarà così, mi sento di non saper dove sbattere la testa, vorrei solo piangere e qualche lacrima mi è scesa... ma sento di non essermi sfogata a sufficienza e quindi scrivo qui.
Mi sento una stupida per aver pianto stamane per una cosa simile, quando nella mia vita ho sicuramente passato di peggio, ma spero che chiunque legga si astenga dal farmi la morale sul fatto che la situazione è tosta per tutti, perché primo non per tutti è uguale (con questo non dico che la mia situazione sia la peggiore in assoluto, assolutamente non è così e non mi permetterei di dirlo quindi non fraintendetemi, ma sicuramente c'è chi se la passa meglio perchè non si trova contemporaneamente in zona rossa, in una comunità, lontano dal proprio ragazzo, e senza poter uscire nemmeno per lavoro o per fare qualche commissione), secondo questo non toglie che uno possa starci anche molto male.

Stamattina comunque mi sono sentita brevemente col mio ragazzo rendendolo partecipe di quanto fossi provata dalla situazione, pur ricordandogli che lasciare la comunità e trasferirmi da lui non è per me attualmente una cosa che mi sentirei tranquilla di fare.
Mi ha risposto dicendomi se volevo, di provare a far presente a chi mi segue di quanto io sia intollerante alla situazione (cosa che ho già fatto nell'ultima settimana) e di provare a chiedere se fosse possibile fare una prova riguardo all'andare a casa sua senza però lasciare la comunità, quindi con la possibilità di ritornare in comunità dopo un certo periodo di prova.
Il che sarebbe ottimo perchè a parte lo stare col mio ragazzo, potrei prendermi un momento di pausa dalla comunità, con conseguente maggiore libertà e autonomia, e sperimentarmi all'esterno di essa, cioè in un contesto differente.
Ho provato a esporre la questione al coordinatore della comunità chiedendo come funzionerebbe e cosa comporterebbe fare una cosa simile, tipo andare dal mio ragazzo anche solo una settimana per poi tornare in comunità.
Ovviamente comporterebbe una quarantena di due settimane al ritorno in comunità, ma questo era scontato.
A parte questo, la cosa sarebbe fattibile dal punto di vista burocratico, se la psichiatra e gli altri che mi seguono fossero d'accordo.
Tuttavia mi ha fortemente sconsigliato la cosa, in quanto mi troverei in un posto totalmente nuovo all'improvviso per un lungo lasso di tempo (a meno che non decida di tornare prima) e senza poter uscire di casa in quanto anche dove sta il mio ragazzo è zona rossa.
Mi ha quindi incitato a tenere duro e sperare che dopo il 5 Aprile ci mettano almeno arancioni.
Peccato che in questo momento sono molto stanca di tenere duro, e la speranza sta piano piano scemando.
Non ce la faccio proprio più devo dire.
Eppure anche ammesso che mi concedessero una-due settimane dal mio ragazzo, mi toccherebbe poi una quarantena in una stanza di due settimane al rientro in comunità, e le due settimane passate dal mio ragazzo dovrei passarle perennemente chiusa in casa.
Ancora una volta... non vedo soluzione alla faccenda se non continuare a soffrire la situazione.
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Messaggioda _Windows_Vista_ » 13/03/2021, 13:50



Ciao! personalmente ti consiglierei per ora di rimanere in comunità.. per una serie di fattori, capisco il tuo entusiasmo , però ti consiglierei di non fare le cose frettolosamente, ti parlo per esperienza, a volte anche io credevo di poter iniziare qualcosa da solo e di riprendere in mano alcuni aspetti della mia vita, ma purtroppo a volte mi accorgevo che queste mie idee erano dettate dalla fretta e dal troppo entusiasmo... Ora spero che tu stia bene in primis, e in secundis, ti direi di pensarci bene e come scritto già da alcuni di valutare bene ciò che vorresti fare...
in ogni caso ti auguro veramente il meglio.... :)
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Fate come vi vien fatto... che non è assolutamente peccato... :hi: 8-)
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Messaggioda A.M. » 13/03/2021, 17:56



Capisco il tuo bisogno di libertà e di affettivitá. Purtroppo la situazione covid ha stravolto le nostre vite e le nostre prospettive affettive. Quello che provi te é assolutamente normale, i tuoi bisogni, come pure il tuo senso di disagio ed il tuo sentirti fra l'incudine ed il martello. Qui in più si affronta il tema della salute che, da una parte consiste nel preservare noi stessi, ed in questo caso una comunitá tutta, da un possibile contagio (non sarebbe giusto mettere a rischio qualcuno per i bisogni di qualcun altro), dall'altra salute mentale significa anche poter vivere la propria affettivitá e sessualitá. Io non vivo la tua stessa situazione, ma son stato costretto a rinunciare ad una vita più mondana, alle mie passioni, ecc... per proteggere la mia famiglia. Ovviamente, per questo motivo ho smesso pure di cercare delle relazioni e posso dirti che, se esser single é pesante, non avere prospettive di potenziali relazioni é devastante e logorante. Ti deumanizza. Una costosa razionalitá. Quindi lo scontro non é più solo fra cuore e testa, ma fra essere umani ed essere delle macchine, membri razionali di una societá.
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