Ciao a tutti.
Sarei grata a chi volesse esprimere la propria opinione su questo tema del rapporto tra Giustiazia e Capacità di intendere e volere, che personalmente mi lascia più che perplessa negli applicativi processuali di tanti casi di crimini gravissimi e spesso efferati. E prendo a base il caso Alessia Pifferi, perchè mi sembra renda al meglio il focus della mia perplessità.
Questa donna (che lasciò morire di stenti la sua bambina di 18 mesi, abbandonandola in casa con un biberon di latte, per andare in vacanza con un uomo) è stata condannata in primo grado all'ergastolo e - qui il punto - al momento risulterebbe perfettamente capace di intendere e volere.
Il presupposto di questa "capacità" sarebbe dimostrato dal fatto che lei avesse comportamenti pratici perfettamente idonei a conseguire gli scopi dei suoi progetti.
Si parla, però, di "progetti" del tutto minimali, quali sapersi procurare e saper usare i cosmetici con cui truccarsi, oppure mettere in valigia gli abiti più festaioli per una sua vacanza.
Quello di cui non mi faccio capace è come si possa attribuirle una capacità programmatica di NORMALE livello, laddove questa è stata così sprogrammata da NON realizzare minimamente che per fare la sua vacanza (o anche per sognare "una intera vita in vacanza") stesse attuando la condotta che sappiamo, SENZA MINIMAMENTE considerare che quella condotta l'avrebbe portata ARITMETICAMENTE ad un resto della sua vita che poteva "spaziare" soltanto tra carceri o manicomi criminali (oggi detti REMS).
Nello specifico : è vero che lei abbia contato balle a tutti (compagno, sorella, madre) dicendo che la figlia fosse con la baby sitter (e tra l'altro erano tutte persone che avrebbero potuto aiutarla ad evitare il dramma) , ma quale "programmazione NORMALE" si può attribuirle, quando era ovvio per chiunque (fuorchè per lei) che, una volta tornata dalla vacanza, avrebbe trovato la bambina morta di stenti e non avrebbe potuto dimostrare l'esistenza di nessun incarico a nessuna babysitter ???
Ho postato in questa sezione perchè quello che mi turba è l'atteggiamento della Psichiatria; nel senso che la Giustizia si attiene alle risultanze peritali psichiatriche.
Ma la Psichiatria : come può bypassare il FATTO che, anche se Tizia/o riesce a condursi in modo apparentemente "normale" su operazioni e progettini minimali e quotidiani, la stessa Tizia/o non ARRIVI neanche a valutare che UNA condotta su questione appena appena più complessa...anzichè portarla alla "vita in vacanza" la porterà ad una vita agli inferi in Terra ?