Disturbo Dipendente di Personalità

Diagnosi

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Disturbo Dipendente di Personalità

Messaggioda Royalsapphire » 25/04/2014, 16:45



Per una valutazione diagnostica del disturbo di personalità dipendente prendiamo ancora una volta in considerazione il DSM-IV. Il Manuale lo inserisce nel cluster C dei disturbi di personalità, detto anche gruppo degli ansiosi.
Il disturbo dipendente di personalità è descritto come una situazione pervasiva ed eccessiva di necessità di essere accuditi, che determina comportamento sottomesso e dipendente e timore della separazione, che compare nella prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:

1) la persona ha difficoltà a prendere le decisioni quotidiane senza richiedere un'eccessiva quantità di consigli e rassicurazioni

2) ha bisogno che altri si assumano la responsabilità per la maggior parte dei settori della sua vita

3) ha difficoltà ad esprimere disaccordo verso gli altri per il timore di perdere supporto o approvazione (nota per il clinico: non vanno inclusi timori realistici di punizioni)

4) ha difficoltà ad iniziare progetti o a fare cose autonomamente (per una mancanza di fiducia nel proprio giudizio o nelle proprie capacità piuttosto che per mancanza di motivazione od energia)

5) può giungere a qualsiasi cosa pur di ottenere accudimento e supporto da altri, fino al punto di offrirsi per compiti spiacevoli

6) si sente a disagio e indifeso quando è solo per timori esagerati di essere incapace a provvedere a se stesso

7) quando termina una relazione stretta ricerca urgentemente un'altra relazione come fonte di accudimento e di supporto

8) si preoccupa in modo non realistico di essere lasciato a provvedere a se stesso.


Comprensione e Trattamento in Psicologia
Caratteristica prevalente sembra essere una costante sfiducia in se stessi ed la percezione di una enorme insicurezza personale e sociale.
L'individuo con personalità dipendete permette passivamente che gli altri dirigano quasi completamente la sua vita e non avanza richieste per timore di compromettere queste relazioni considerate probabilmente protettive, delle vere e proprie ancore di salvezza.
Appare un quadro di estrema dipendenza generalizzata che si manifesta inoltre, con una difficoltà a prendere delle decisioni importanti; è tipica la richiesta di continue ed eccessive rassicurazioni ad persone significative per il soggetto.
Tale caratteristica non rende il soggetto dipendente in grado di prendersi cura di se stesso senza che sia qualcun altro a farlo.
Sembra esserci una certa predisposizione alla "depressione" ed, in particolare, una tendenza ad ammalarsi in generale.
Fondamentalmente l'individuo con personalità dipendente si considera inadeguato ed indifeso e, pertanto, si potrebbe percepire come incapace di affrontare il mondo e la vita con le proprie forze.
Gli individui dipendenti ricercano in genere una o pochissime relazioni strette soprattutto con qualcuno che sembra in grado di affrontare la vita, che li protegga e che si prenda cura di loro. Cedono, in altri termini, le proprie responsabilità e la propria one-ship in cambio di cure.
L'individuo dipendente, pur di compiacere l'altro significativo ed evitare il conflitto esita, perlopiù, quasi ogni sorta di controversia.
Nel caso in cui la relazione dipendente finisse, potrebbe esserci una sorta di sentimento di disgregazione con tendenza alla depressione e, l'unica alternativa, sembrerebbe essere trovare quasi immediatamente una sorta di rimpiazzo, una figura affiliativa nuova con cui ristabilire un legame appunto dipendente.

Come disturbo è spesso in comorbilità con altri disturbi clinici tra i quali i disturbi dell'umore, in particolare il disturbo depressivo ed il disturbo distimico, i disturbi d'ansia e con quelli somatoformi. In generale possiamo dire che esiste un'interfaccia tra i disturbi affettivi ed il disturbo dipendente di personalità.
Sull'asse II sembra essere in continuum con gli altri disturbi del gruppo ansioso (evitante e ossessivo-compulsivo).
Oltre il 50% delle personalità dipendenti riceve anche una diagnosi di disturbo borderline di personalità (BPD). In comune c'è soprattutto la tematica dell'abbandono; si notato tuttavia differenti modalità relazionali che, nella personalità dipendente, sono caratterizzate da sottomissione e adesività mentre nel borderline si riscontrano rabbia, manipolazione ed impulsività.

Sembrerebbe che nelle famiglie dei soggetti "dipendenti" venga agito un elevato controllo e ci sia una ridotta espressività si se stessi, del proprio modo di essere, di agire e di sperimentare. Dal punto di vista della psicologia emotocognitiva (Baranello, 2004) è più compromesso il riconoscimento dei bisogni esplorativi.

L'intervento psicologico mira a risolvere i comportamenti, le azioni ed i pensieri che favoriscono e mantengono la dipendenza. Per farlo però si passa attraverso la dipendenza affettiva stessa. Si riconosce al paziente una capacità adattiva e delle risorse che egli ignora di possedere.
Il trattamento psicologico ad indirizzo emotocognitiva è di media durata e con ottimi risultati nella maggior parte dei casi. Lo psicologo scardina i processi psico-sociali che potrebbero aggravare la situazione nel tempo favorendo il ripristino del senso di volizione nel paziente.

a cura del Dott. Marco Baranello
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