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Deve essere il minore stesso a volerla intraprendere; a 16 anni non si può pensare di “trascinare” una ragazza contro la sua volontà, cioè, ovviamente si può fare, ma se la ragazza non ha alcuna motivazione, la terapia non funzionerà;

La terapia riguarda l’adolescente ma i genitori ne sono parte; ciò significa che ci saranno degli incontri di raccordo; in tali incontri la ragazza potrà sempre decidere se presenziare o no, ne sarà sempre informata, nulla avverrà a sua insaputa; si parlerà in generale di come stanno andando le cose, non verrà mai violata la privacy quindi verrà mantenuto il segreto professionale rispetto ai singoli eventi raccontati da lei.

Solo in un caso i genitori saranno tempestivamente informati (art. 13 del codice deontologico): qualora all’ interno di un colloquio si capisca che “si prospettino gravi pericoli per la vita o per la salute psicofisica del soggetto e/o di terzi”. Anche in questo caso estremo, comunque, se ne parlerebbe prima con la ragazza, avvisandola della necessità di riferire a mamma e papà quanto ci si è detti nelle sedute.


fonte: silviaspinelli.it

L'informazione verso i genitori vale anche per l'autolesionismo?

chi diavolo andrebbe da uno psicologo essendo consapevole che i genitori verrebbero a sapere tutto ciò che gli racconta?!
io certamente no.

L'informazione delle notizie private del minore alla famiglia possono essere date tutte completamente e senza il volere del minore stesso.
É squallido dirlo, ma finché non compi i 18 anni la tua vita per la Legge non ti appartiene. Non hai alcuna tutela. Tutto ciò che ti concerne è affidato alla tua famiglia.
Quindi, nel caso di te e dello psicologo, quanto gli dici è a sua discrezione tenerlo per sé o dirlo ai tuoi. Potrebbe anche dirti che non dirà nulla ai tuoi e poi farlo senza dirti niente.
Tuttavia, è vero anche che ci sono psicologi veramente seri, chs prendono seriamente la vita del minore e che non si comportano da "spie".

Rispondendo a Kathe, tu parli da persona libera di scegliere. Ci sono casi in cui il minore è costretto a collaborare. Casi in cui se non lo fa è molto peggio per lui. Prendi il TSO!
Ad ogni modo, nessuna terapia psicologica vuole stuprare nessuno! É una forma di aiuto volta al bene della persona. Che poi ci sia chi riesce a farne a meno superando i problemi grazie ad altri aiuti è reale. Ma è vero anche che ci sono tanti psicologi e tante terapie che hanno aiutato tantissime persone!! Ci sono casi in cui la terapia può salvarti la vita.

Il TSO è una cosa che viene più facilmente usata con gli adolescenti che con gli adulti.
Fatto sta che se l'adolescente non vuole aprire bocca TSO o meno non dirà nulla e non si lascerà aiutare le parole non gliele puoi strappare di bocca.

E' triste il fatto che se hai 17 anni e un sacco di giorni sei considerato in un modo, poi quando ne compi 18 tutto cambia all'improvviso. E' strano, secondo me non è giusto.
Il TSO è una cosa difficile da valutare...in alcuni casi magari è necessario pure se estremo, in altri invece può peggiorare la situazione.

Secondo me il TSO è da applicare solo in casi estremi perché distrugge un po' tutto anche se lo è per il bene del diretto interessato.
Non dimenticherò mai lo sguardo dei operatori del 118, dei miei vicini, di mia madre e soppratutto quello di mio padre che dopo l'arrivo dei carabinieri ha deciso di farsi curare...

Royalsapphire ha scritto:Rispondendo a Kathe, tu parli da persona libera di scegliere. Ci sono casi in cui il minore è costretto a collaborare. Casi in cui se non lo fa è molto peggio per lui. Prendi il TSO!
Ad ogni modo, nessuna terapia psicologica vuole stuprare nessuno! É una forma di aiuto volta al bene della persona. Che poi ci sia chi riesce a farne a meno superando i problemi grazie ad altri aiuti è reale. Ma è vero anche che ci sono tanti psicologi e tante terapie che hanno aiutato tantissime persone!! Ci sono casi in cui la terapia può salvarti la vita.

bah, io non ci andrei per nessun motivo. anche perché mi sembra inutile: se avessi voluto raccontare qualcosa alla mia famiglia lo avrei già fatto da tempo. se qualcun altro accetta di dire gli affari suoi a una persona, sapendo che questa provvederà a raccontarlo ai genitori, la scelta è sua...

Per fortuna ho iniziato ad andare dallo psicologo da maggiorenne!
Comunque penso questo: se uno psicoterapeuta è serio non va ad informare i genitori di ogni cosa che l'adolescente racconta. Lo dovrebbe fare solo in caso di una situazione pericolosa.

ci sono casi in cui lo psicologo può riferire ai genitori pure se il soggetto è maggiorenne? ad esempio se sono loro a pagare la terapia e a volere che il figlio la segua, se la persona minaccia di suicidarsi o altro?