TERAPIA INTERPERSONALE (IPT)

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TERAPIA INTERPERSONALE (IPT)

Messaggioda Royalsapphire » 20/09/2014, 23:04



La psicoterapia interpersonale è una psicoterapia breve (12-16 sedute), altamente strutturata , focalizzata sui sintomi attuali del paziente, sui rapporti interpersonali e sugli eventi della vita ; riconosce l’importanza delle esperienze passate ma ha come obiettivo la risoluzione dei conflitti interpersonali attuali.
La psicoterapia interpersonale non presume che la psicopatologia dipenda esclusivamente da problemi di rapporto interpersonale, ma ritiene che questi problemi si manifestino all’interno di un contesto interpersonale che è spesso correlato con il processo depressivo.
Numerose evidenze (quali la correlazione fra eventi vitali ed inizio ed evoluzione della depressione; la compromissione sociale dei depressi; il ruolo del supporto sociale nella cura della depressione; l’impatto degli stress cronici sociali ed interpersonali -ed in particolare quelli coniugali- sull’insorgenza della depressione; la perdita dell’interesse sociale nella depressione, ecc.) supportano questa correlazione tra depressione e funzionamento sociale.
I soggetti che non avrebbero acquisito, nell’infanzia, una sufficiente capacità di sviluppare adeguati rapporti interpersonali andrebbero incontro all’isolamento, all’angoscia, alla depressione.
Secondo la psicoterapia interpersonale tre sono le componenti della depressione:
la formazione del sintomo
il funzionamento sociale
le caratteristiche di personalità.
L’obiettivo specifico dalla IPT è il funzionamento sociale, che influirebbe positivamente sulla formazione dei sintomi, mentre non viene presa in considerazione la personalità, data la brevità del trattamento. I problemi di funzionamento sociale vengono concettualizzati in una delle quattro aree seguenti:
le controversie interpersonali , i conflitti (aperti o nascosti) fra individui nell’ambito del matrimonio, della famiglia, dell’ambiente sociale o lavorativo, che possono essere concettualizzati come situazioni in cui il paziente ha aspettative divergenti rispetto agli altri ed il conflitto che ne risulta è così marcato da provocare una significativa sofferenza;
i cambiamenti del ruolo , situazioni in cui il paziente deve adattarsi a cambiamenti della propria vita; possono essere crisi di sviluppo, cambiamenti nel lavoro o nei rapporti interpersonali, o perdita di relazioni interpersonali;
i deficit interpersonali , rappresentati da un impoverimento, in termini sia quantitativi che qualitativi, delle relazioni interpersonali.
Il terapista mantiene un rapporto di calda collaborazione, pur rispettando strettamente il protocollo; l’attenzione è focalizzata sul risultato evitando, per quanto possibile, la regressione e gli altri processi propri della psicoanalisi; il transfert ed il controtransfert non vengono analizzati, ma vengono utilizzati come uno strumento per identificare elementi problematici nel processo terapeutico
La psicoterapia interpersonale si svolge in tre fasi:
La prima fase è di valutazione e di programmazione: si esaminano i sintomi depressivi, si formula la diagnosi, si spiegano al paziente la depressione ed i suoi effetti e si forniscono i primi consigli sulla gestione dei sintomi e del trattamento, che gli viene proposto nell’ottica della terapia interpersonale. Una volta che il paziente ha accettato il fatto di essere ammalato e di aver bisogno di aiuto, si prendono in considerazione accuratamente i suoi rapporti. I problemi interpersonali vengono messi in relazione ai periodi di depressione ed il terapista concorda su di un numero limitato di difficoltà da prendere come oggetto della terapia.
La seconda fase è più direttamente legata all’area dei rapporti interpersonali problematici , mentre l’attenzione sugli specifici problemi è limitata alla gravità dei sintomi ed alla risposta al trattamento.
La terza fase, infine, è quella finale ed è dedicata alle reazioni emotive alla fine della terapia , che di solito è individuata come un’esperienza di perdita dalla quale il paziente può imparare molto sulle sue risposte alle perdite e verificare come queste si sono modificate con il trattamento.



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