Piangere è da adulti! Ecco il potere delle lacrime

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Piangere è da adulti! Ecco il potere delle lacrime

Messaggioda Royalsapphire » 16/11/2012, 23:53



Questo topic e' rivolto a tutti quei ragazzi convinti che piangere sia da femminucce!!!
Mi spiace deludervi ma non e' cosi!!!
Piangere indica grande maturita', grande onesta, e soprattutto grande maturita'!!
Non mi riferisco chiaramente a piagnistei cretini, ma al pianto legato a problemi seri come il provare dolore per qualcuno che ci ha abbandonato! Oppure per un lavoro andato male nonostante i nostri grandi sforzi. La morte di una persona cara. Il ricordo di bei tempi, o di brutti! Il sentirsi disperati. O il provare gioia immensa! Qualunque sia l'emozione, se e' molto forte, puo' indurre le lacrime, e molti sbagliano a trattenerle!!!
Non siamo dei robot, siamo esseri umani, dotati di cuore e mente! A volte pero, lasciamo che la mente prevalga sul cuore per paura di apparire cio che siamo realmente... per paura di essere feriti... o per paura di sembrare deboli. Questa ultima convinzione spesso ci viene data dalle famiglie o da chi ci sta attorno. Frasi del tipo "comportati da uomo" sono veramente, veramente tanto abusate! Cosi abusate che sono state svalutate al punto da perderne il significato!!
Se piangi, sei considerato uno che ha problemi... Io invece dico che se non hai mai pianto nella tua vita, questo e' un grosso, grossissimo problema! Mi verrebbe da dirti: "Tu non sei normale!" XD





Navigando sul web ho trovato una pagina molto interessante e ho pensato di condividerla con voi!!!



Lo sfogo represso fa salire il livello di tensione e quando l’energia accumulata straripa può scatenarsi l’attacco di panico: cosa puoi fare?

Facciamoci caso: i bambini piangono spesso e non soffrono - se non in condizioni molto particolari ed estreme - di attacchi di panico. Le due cose sono in relazione tra loro? Sì, come conferma il fatto che gli adulti che cominciano a soffrire di panico sono soprattutto quelli che prima della crisi trattenevano il pianto e più in generale le emozioni. Ciò non significa che gli attacchi di panico nascano solo da questo schema, ma certo ne sono favoriti. Al contrario il bambino, nei primi anni vita, è in contatto immediato con le proprie emozioni, dispiaceri e contrarietà, e le esprime in modo diretto soprattutto col pianto, una funzione fisiologica che permette di scaricare all’esterno l’eccesso di energia collegata alle emozioni stesse. Il suo cervello dunque rimane “pulito”, non accumula residui e può quindi velocemente ripartire a vivere.



I pianti soppressi aprono le porte al panico

Noi adulti non possiamo piangere per ogni frustrazione, e quindi abbiamo sviluppato la capacità di controllarci in molti momenti, ma alcuni esagerano, perdendo sia la capacità di piangere per dolore, disperazione e sfogo, sia per commozione. C’è addirittura chi, quando perde una persona cara, non riesce a lasciarsi andare se non dopo diverso tempo, e neanche del tutto. Ma cosa accade al cervello che non piange? L’emozione rimasta dentro non si annulla ma diventa energia in eccesso che per un po’ rimane invisibile e si accumula. A ogni pianto represso, a ogni emozione compressa, aumenta finché un giorno raggiunge un limite: è lì che scatta l’ attacco di panico, unico modo rimasto al cervello e alla psiche per diminuire la pressione interna. Un panico che si manifesta con la forza esplosiva di tutti i pianti che non ci si è concessi. Saperlo è utile sia per curarsi che per prevenire.



Le lacrime che non si versano

Ecco le emozioni che, quando vengono trattenute troppo a lungo, predispongono più facilmente all’insorgenza di attacchi di panico.



- Dolore per la morte di una persona cara.

- Dolore per una separazione sentimentale.

- Rabbia per ingiustizie subite senza poter reagire.

- Commozione mista a sofferenza prolungata.

- Pianto di semplice sfogo in periodi molto stressanti.

- Preoccupazione per la perdita del lavoro.



I motivi della “compressione”



- Difficoltà a sentire pienamente l’emozione.

- Disabitudine al pianto, una sorta di “non sapere come si deve fare”.

- Bisogno di mantenere l’immagine di “persona forte”.

- Vergogna e timore del giudizio altrui.

- Sensazione di essere indifesi.

- Timore di lasciarsi travolgere dalle emozioni.
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Piangere è da adulti! Ecco il potere delle lacrime

Messaggioda Shinji » 27/02/2013, 20:59



Se escludo i bambini o al massimo i ragazzini,di persone piangere non ne ho quasi mai viste,specialmente maschi.Parlando con la gente più di una volta ho sentito dire "io non ho mai pianto da adulto",mi chedo se si vergognino a dirlo oppure davvero non si siano mai commossi.Per scoprirlo sarebbe da verificare la loro reazione davanti al film Titanic 8-)
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Piangere è da adulti! Ecco il potere delle lacrime

Messaggioda Raex89 » 27/02/2013, 22:21



- Vergogna e timore del giudizio altrui.

- Sensazione di essere indifesi.

- Timore di lasciarsi travolgere dalle emozioni.

Queste sono sensazioni che conosco bene.
Ma alla fine le lacrime quando arrivano, arrivano ed è molto difficile trattenersi. Anche se mi trattengo sempre il più possibile, per i motivi scritti qui sopra. Però è vero che dopo ci si sente meglio.

Mi ricordo che ho visto un uomo a cui è morto il padre e il fratello nel giro di pochi anni non piangere al loro funerale. Ma piangere solo dopo, una volta a casa, per poco tempo e poi continuare a vivere come se non fosse successo niente.
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Messaggioda FiorDiFragola » 28/02/2013, 0:15



Royalsapphire ha scritto:Questo topic e' rivolto a tutti quei ragazzi convinti che piangere sia da femminucce!!!
Mi spiace deludervi ma non e' cosi!!!
Piangere indica grande maturita', grande onesta, e soprattutto grande maturita'!!
Non mi riferisco chiaramente a piagnistei cretini, ma al pianto legato a problemi seri come il provare dolore per qualcuno che ci ha abbandonato! Oppure per un lavoro andato male nonostante i nostri grandi sforzi. La morte di una persona cara. Il ricordo di bei tempi, o di brutti! Il sentirsi disperati. O il provare gioia immensa! Qualunque sia l'emozione, se e' molto forte, puo' indurre le lacrime, e molti sbagliano a trattenerle!!!
Non siamo dei robot, siamo esseri umani, dotati di cuore e mente! A volte pero, lasciamo che la mente prevalga sul cuore per paura di apparire cio che siamo realmente... per paura di essere feriti... o per paura di sembrare deboli. Questa ultima convinzione spesso ci viene data dalle famiglie o da chi ci sta attorno. Frasi del tipo "comportati da uomo" sono veramente, veramente tanto abusate! Cosi abusate che sono state svalutate al punto da perderne il significato!!
Se piangi, sei considerato uno che ha problemi... Io invece dico che se non hai mai pianto nella tua vita, questo e' un grosso, grossissimo problema! Mi verrebbe da dirti: "Tu non sei normale!" XD





Navigando sul web ho trovato una pagina molto interessante e ho pensato di condividerla con voi!!!



Lo sfogo represso fa salire il livello di tensione e quando l’energia accumulata straripa può scatenarsi l’attacco di panico: cosa puoi fare?

Facciamoci caso: i bambini piangono spesso e non soffrono - se non in condizioni molto particolari ed estreme - di attacchi di panico. Le due cose sono in relazione tra loro? Sì, come conferma il fatto che gli adulti che cominciano a soffrire di panico sono soprattutto quelli che prima della crisi trattenevano il pianto e più in generale le emozioni. Ciò non significa che gli attacchi di panico nascano solo da questo schema, ma certo ne sono favoriti. Al contrario il bambino, nei primi anni vita, è in contatto immediato con le proprie emozioni, dispiaceri e contrarietà, e le esprime in modo diretto soprattutto col pianto, una funzione fisiologica che permette di scaricare all’esterno l’eccesso di energia collegata alle emozioni stesse. Il suo cervello dunque rimane “pulito”, non accumula residui e può quindi velocemente ripartire a vivere.



I pianti soppressi aprono le porte al panico

Noi adulti non possiamo piangere per ogni frustrazione, e quindi abbiamo sviluppato la capacità di controllarci in molti momenti, ma alcuni esagerano, perdendo sia la capacità di piangere per dolore, disperazione e sfogo, sia per commozione. C’è addirittura chi, quando perde una persona cara, non riesce a lasciarsi andare se non dopo diverso tempo, e neanche del tutto. Ma cosa accade al cervello che non piange? L’emozione rimasta dentro non si annulla ma diventa energia in eccesso che per un po’ rimane invisibile e si accumula. A ogni pianto represso, a ogni emozione compressa, aumenta finché un giorno raggiunge un limite: è lì che scatta l’ attacco di panico, unico modo rimasto al cervello e alla psiche per diminuire la pressione interna. Un panico che si manifesta con la forza esplosiva di tutti i pianti che non ci si è concessi. Saperlo è utile sia per curarsi che per prevenire.



Le lacrime che non si versano

Ecco le emozioni che, quando vengono trattenute troppo a lungo, predispongono più facilmente all’insorgenza di attacchi di panico.



- Dolore per la morte di una persona cara.

- Dolore per una separazione sentimentale.

- Rabbia per ingiustizie subite senza poter reagire.

- Commozione mista a sofferenza prolungata.

- Pianto di semplice sfogo in periodi molto stressanti.

- Preoccupazione per la perdita del lavoro.



I motivi della “compressione”



- Difficoltà a sentire pienamente l’emozione.

- Disabitudine al pianto, una sorta di “non sapere come si deve fare”.

- Bisogno di mantenere l’immagine di “persona forte”.

- Vergogna e timore del giudizio altrui.

- Sensazione di essere indifesi.

- Timore di lasciarsi travolgere dalle emozioni.


Applauso.
Purtroppo c'è chi ha sofferto molto per via della "repressione della sensibilità individuale", soprattutto tra gli uomini; ed è strano perché io adoro i ragazzi dotati di grande sensibilità :love: ed è forse per questa ragione che non riesco a comprendere il perché di certe imposizioni.
È un po' come dire che tutte le donne sono fatte per essere mamme. Non è vero. Il fatto che una donna sia dotata di utero non significa che sia per forza predisposta a fare la madre.
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Piangere è da adulti! Ecco il potere delle lacrime

Messaggioda Royalsapphire » 28/02/2013, 7:21



Shinji Earworm ha scritto:...ho sentito dire "io non ho mai pianto da adulto",mi chedo se si vergognino a dirlo oppure davvero non si siano mai commossi.

Te lo dico io: sì, si sono commossi!! Perchè? Perchè solo le statue di marmo non piangono!

Raex89 ha scritto:- Vergogna e timore del giudizio altrui.

- Sensazione di essere indifesi.

- Timore di lasciarsi travolgere dalle emozioni.

Allora, quanto alla prima, mi sembra normale non sentirsi in vena di sfoghi davanti a gente con cui non si sia raggiunta un'intimità tale da sentirsi rilassati abbastanza da non darsi freni inibitori. Appena registri un disagio di fronte a qualcuno vuol dire che la vostra intimità non ha ancora raggiunto certi vertici.
Quanto alla seconda... indifesi dici? Anzi, direi che se hai qualcuno nella tua vita a cui vuoi bene (e che ti fa sentire appagato a sua volta), viene spontaneo cercarlo per dare sfogo alle lacrime.
Passando alla terza, per come la vedo io, gettare lacrime in solitudine è una cosa veramente triste, e magari è per questo che si nutre una certa paura di "venirne" travolti. Ma diciamo che in questo caso la perdita di controllo è positiva per la mente. Da dove pensi che derivi l'esaurimento nervoso? Dalla troppa pressione accumulata dentro. In qualche modo deve uscire, no? Può uscire sotto forma di tante cose, come ad esempio la rabbia -reazione che non porta quasi mai a qualcosa di buono- o le lacrime, che per l'appunto scaricano la tensione accumulata e lasciano che la mente si disperi per un po', possa "frignare" per un po', direi anche finalmente !!! E poi guarda caso ci si sente più leggeri e tranquilli, proprio perchè scarichi!!

Soriyana ha scritto:...non riesco a comprendere il perché di certe imposizioni.
...Il fatto che una donna sia dotata di utero non significa che sia per forza predisposta a fare la madre.

Verissimo!
Né è scontato che una madre ami il proprio figlio (lo dico, ma resto pur sempre scettica su questa affermazione). In ogni caso, le imposizioni vengono da un passato in cui imperava il maschilismo, e chiaramente gli uomini dovevano apparire "superuomini" con in tasca una risposta a tutto e una millantata sicurezza! La donna invece che era vista come uno straccio ad uso e consumo degli uomini doveva altresì apparire come l'essere debole che non poteva vivere senza il braccio sicuro di un uomo -.- ! Questi costumi hanno nutrito di gran lunga l'orgoglio maschile! Ed è risaputo che l'orgoglio maschile batte, numericamente, quello femminile...!
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Messaggioda Meiko » 28/02/2013, 15:34



Royalsapphire ha scritto:
Ecco le emozioni che, quando vengono trattenute troppo a lungo, predispongono più facilmente all’insorgenza di attacchi di panico.

- Dolore per la morte di una persona cara.

- Dolore per una separazione sentimentale.

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Io sono una che piange tanto e spesso, anche per cavolate, eppure gli attacchi di panico mi son venuti ugualmente...
Il mio problema non è non piangere per vergogna, anzi. E' il problema opposto: imparare a contenermi ogni tanto, perchè sono una cosa mostruosa io, in quanto a versamento di lacrime in modalità gratuita. -.-

Detto ciò ritengo che piangere sia una dimostrazione di grande coraggio, perchè si ha la forza di mostrare agli altri il proprio lato debole. e solo accettando questo lato debole si può stare bene con se stessi.
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Messaggioda Raex89 » 28/02/2013, 17:25



Meiko ha scritto: Io sono una che piange tanto e spesso, anche per cavolate, eppure gli attacchi di panico mi son venuti ugualmente...


Forse hai vissuto un esperienza che in qualche modo ti ha traumatizato e non riesci a gestire, anzi no, hai paura di non riuscire a gestire particolari situazioni. Però certo è solo un idea buttata li. In poche parole i tuoi attacchi di panico non derivano dalle emozioni trattenute troppo a lungo, ma da un'esperienza che hai vissuto e ti ha ferito o indebolito particolarmente. Potrebbe essere anche una cosa a cui non hai dato particolarmente peso. Ma dovrebbe essere una cosa accaduta quando eri molto piccola in questo caso. Ma ripeto sono solo supposizioni, cosi per parlare, non prenderla male.

Meiko ha scritto: Il mio problema non è non piangere per vergogna, anzi. E' il problema opposto: imparare a contenermi ogni tanto, perchè sono una cosa mostruosa io, in quanto a versamento di lacrime in modalità gratuita. -.-


Hahahaha però la trovo una cosa dolce.
Basta che non diventi una persona lagnosa, ma non lo sembri proprio per niente.

Meiko ha scritto: Detto ciò ritengo che piangere sia una dimostrazione di grande coraggio, perchè si ha la forza di mostrare agli altri il proprio lato debole. e solo accettando questo lato debole si può stare bene con se stessi.


Si, potresti avere ragione, ma ci sono persone che non riescono ad accertarsi sotto nessun punto di vista, purtroppo non è una cosa semplice.
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Messaggioda Meiko » 28/02/2013, 20:59



Raex89 ha scritto:Forse hai vissuto un esperienza che in qualche modo ti ha traumatizato e non riesci a gestire, anzi no, hai paura di non riuscire a gestire particolari situazioni. Però certo è solo un idea buttata li. In poche parole i tuoi attacchi di panico non derivano dalle emozioni trattenute troppo a lungo, ma da un'esperienza che hai vissuto e ti ha ferito o indebolito particolarmente. Potrebbe essere anche una cosa a cui non hai dato particolarmente peso. Ma dovrebbe essere una cosa accaduta quando eri molto piccola in questo caso. Ma ripeto sono solo supposizioni, cosi per parlare, non prenderla male.

Eh.. purtroppo sono situazioni che ho vissuto negli ultimi 10 anni che mi hanno portato ad ansia e adp, che ci vuoi fare...
Tranquillo, non me la prendo mica, figurati ^_^

Raex89 ha scritto:Hahahaha però la trovo una cosa dolce.
Basta che non diventi una persona lagnosa, ma non lo sembri proprio per niente.

Che carino :love:
Hihihi, non lagnosa no, dai.. Ho i miei periodi di lagna, si, ma insomma, cerco di tirarmi su.

Raex89 ha scritto:Si, potresti avere ragione, ma ci sono persone che non riescono ad accertarsi sotto nessun punto di vista, purtroppo non è una cosa semplice.

Lo so.. è una cosa difficile, bisogna lavorare molto su se stessi
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Piangere è da adulti! Ecco il potere delle lacrime

Messaggioda gnobile » 20/10/2013, 20:17



Buona sera a tutti.
Purtroppo sono un esempio vivente di persona che non piange.
Non mi turba più di tanto il fatto, ma ci sono delle occasioni in cui veramente vorrei piangere e sfogarmi, ma il fisico non risponde, le lacrime non escono.
Non crediate che sia un robot o uno che vuole semplicemente fare il magnifico, al contrario, penso come voi che questa mia incapacità sia nociva e delle volte mi sforzo veramente, ma senza risultati.
Forse come ha scritto qualcuno, questo mio atteggiamento inconscio è dovuto al fatto di non essere abituato a farlo.
Ricordo come se fosse ieri l'ultima volta in cui ho pianto veramente, per sfogo, ed è stato quando avevo 12 anni!!
Secondo voi cosa potrei fare per migliorare questa mia condizione?

Ringrazio tutti quanti, e di nuovo buona serata
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gnobile
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Messaggioda Royalsapphire » 20/10/2013, 22:31



Ricordo come se fosse ieri l'ultima volta in cui ho pianto veramente, per sfogo, ed è stato quando avevo 12 anni!!

Prova a descrivere quella situazione! Cosa ti ha condotto al pianto, che era successo?
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