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alle volte non piangere non è dovuto a una questione di orgoglio ma semplicemente al fatto quasi non hai più lacrime da versare... quando ti senti svuotato non hai più neanche la voglia di piangere...

Meiko ha scritto:

Royalsapphire ha scritto:
Ecco le emozioni che, quando vengono trattenute troppo a lungo, predispongono più facilmente all’insorgenza di attacchi di panico.

- Dolore per la morte di una persona cara.

- Dolore per una separazione sentimentale.

- Rabbia per ingiustizie subite senza poter reagire.

- Commozione mista a sofferenza prolungata.

- Pianto di semplice sfogo in periodi molto stressanti.

Io sono una che piange tanto e spesso, anche per cavolate, eppure gli attacchi di panico mi son venuti ugualmente...
Il mio problema non è non piangere per vergogna, anzi. E' il problema opposto: imparare a contenermi ogni tanto, perchè sono una cosa mostruosa io, in quanto a versamento di lacrime in modalità gratuita.

Detto ciò ritengo che piangere sia una dimostrazione di grande coraggio, perchè si ha la forza di mostrare agli altri il proprio lato debole. e solo accettando questo lato debole si può stare bene con se stessi.

su questo mi unisco anch'io... anche su cose superate... se ci penso o ne parlo... ecco che arrivano ma anche durante un litigio acceso... quando nonostante mi difenda/attacco, comunque le lacrime non so perchè...rovinando tutta la grinta da "forte"

Reprimere per poi piangere di notte è sbagliato?
P.s. Ho avuto attacchi di panico dopo mesi che avevo la sensazione del bisogno di piangere ma non ci riuscivo.

Laragazzaconilcuoreinmano ha scritto:Reprimere per poi piangere di notte è sbagliato?

No, a meno che il dolore sia troppo forte da dover essere subito sfogato, in tal caso trovati una scusa e vattene da qualche parte a sfogarti... altrimenti rischi di esplodere e lì non va mai bene! In ogni caso, è sempre bene sapere per cosa si piange, se è un motivo futile e te lo chiedono ci fai la magra figura del tipo: che c***o ti piangi? Se lo sai, almeno puoi gestire il dolore che provi al meglio, attraversarlo, conviverci, e perché no, nasconderlo anche a chi non vuoi se ne accorga... Puoi anche capire come uscirne meglio prima o poi!

Hai spiegato molto bene quella che è l'utilità del pianto, io sono una persona che non sapendo ciò che hai spigato ho continuato a sbagliare evitando di piangere nel momento in cui ho perso delle persone care e me ne pento.

Voluptas lacrimandi. A volte si esagera anche in quello pero'

Per piangere non ci vuole solo coraggio... Non riesco a capire più cosa ci voglia a dire il vero....sto letteralmente implodendo... A volte mi capita di versare un lacrima...rigorosamente nella mia solitudine e poi..TAC...il rubinetto si blocca e tutto ciò che di negativo possa esserci, prende il sopravvento. Vorrei tanto sfogarmi ma a volte penso che anche versare delle lacrime sia un lusso per una persona tormentata come me....

E davvero molto bello questo post, mi sono commosso leggendolo, be io ho pianto fino a ieri sera, per delle cose che stanno succedendo in famiglia. Io ho avuto un lutto, forse qualcuno qui sa la mia storia almeno in parte, e successo anche a me di non riuscire a piangere ero li come se stessi scoppiando ma una parte di me mi tratteneva, questo mi fà tutt'ora molto male perchè non riesco a sfogarmi, poi anche io è molto difficile che piango davanti gli altri, so che è sbagliato ma cerco sempre di far capire che va tutto bene, quando invece dentro di me non è così. Comunque sono pienamente daccordo con tutto quello che hai scritto Royal, anche se non riesco a metterlo in pratica, ma piangere è da persone mature e una cosa normalissima della vita.

Io sono uno di quegli uomini che per molti anni non ha versato una lacrima, forse ero riuscito ad atrofizzare dentro di me quell'impulso nel tentativo di reprimere tutto il disagio e il dolore che mi provocava il vedere la violenza di questo mondo sui più deboli e gli animali. Era tutto così pesante che ho dovuto trovare un modo di de-sensibilizzarmi e ci sono riuscito, oltre al volermi creare un'immagine più forte e rispettabile. Però poi arriva il momento in cui qualcosa ti sblocca nuovamente, per me è stata la morte di mia mamma, e da li ho mollato tutte le barriere e le maschere e me ne sono fregato di poter piangere in qualunque momento, anche davanti ad estranei. Non ho più alcuna vergogna delle emozioni che emergono perché la mia mente è sempre molto lucida in quei momenti e al tempo stesso lascio libere le emozioni di fare il loro corso, perché quello che manda il tilt il sistema interiore è proprio tutta quella serie di giudizi e repressioni che ci inducono a volerci controllare per paura delle reazioni o pensieri di chi abbiamo di fronte, temendo magari che ne vada della nostra immagine sociale di cui spesso diventiamo vittime. Io ormai me ne frego di tutto e mi sento forte pur mostrando i miei punti scoperti, anzi, la forza sta proprio nel non temere di mostrarli, perché chi si protegge e si nasconde è colui che ha ancora più paura.

Piango a fatica per la mia situazione.
Poi mi commuovo per un film, un libro o una canzone...