Acido Urico benefici ed effetti collaterali

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Acido Urico benefici ed effetti collaterali

Messaggioda Royalsapphire » 05/06/2017, 18:00



Acidi urici e infiammazioni: che cos’è l’acido urico e quali disturbi provoca. Cause e rimedi naturali e olistici più efficaci per eliminarli
Aritmie, gonfiori, stanchezza, gastriti e dolori diffusi possono essere spesso la spia di un surplus di acidi urici nell’organismo. Pochi lo conoscono e quasi nessuno lo controlla. In realtà, sono 13 milioni gli italiani che ne soffrono, mettendo in pericolo cuore, reni, circolo e cervello. Gli acidi urici sono scorie metaboliche che aumentano il rischio di ictus, ischemie, disturbi cardiocircolatori e possono favorire artriti e cistiti. L’alimentazione giusta per togliere l’acidità, il check up di biorisonanza quantistica che può aiutarti… In questo articolo trovi informazioni approfondite e inedite.

acidi urici
Che cos’è l’acido urico
L’acido urico è un solido bianco e cristallino, inodore e insapore, che si scioglie difficilmente nell’acqua: per questo è più facile che s’infiltri in profondità nei tessuti quando il corpo non riesce a eliminarlo in modo adeguato. A livello biochimico, è il prodotto finale del metabolismo delle purine e degli aminoacidi all’interno delle cellule, e la sua presenza nell’organismo si misura verificandone la concentrazione nelle urine ma soprattutto nel sangue (uricemia): in un soggetto sano i livelli corretti di acido urico nel plasma, che si misurano con un esame del sangue devono essere di: 2,5-7 mg/dl nell’uomo – 1,5-6 mg/dl nella donna.

Queste tossine pesanti e aggressive, prodotte a seguito dell’assunzione di cibi grassi e salati, zuccheri, alcolici e farmaci di cui di solito si abusa in inverno, si concentrano nei reni, nella vescica, nelle arterie, nelle ossa, e recenti studi confermano che possono provocare anche seri danni al cuore e al cervello.

Perché è un antiossidante
La moderna ricerca medica oggi conferma che, nelle giuste dosi, l’acido urico svolge un’importante azione antiossidante e contribuirebbe anche a migliorare la risposta immunitaria. I problemi iniziano quando gli acidi urici nel sangue e nelle urine sono in eccesso e, affaticando i reni, innescano uno stato di intossicazione generale che va sotto il nome di “acidosi” e che poco per volta indebolisce gli organi vitali, rendendoci più stanchi e vulnerabili.

Quali sono gli organi in pericolo
L’acido urico, che si deposita nell’organismo sotto forma di microscopici cristalli bianchi, oggi è considerato un subdolo nemico della salute al pari del colesterolo “cattivo” (o LDL). Sono questi acidi che fanno invecchiare i tessuti e compromettono le normali funzioni degli organi nobili, come cuore e reni: E, accumulandosi nelle giunture, favoriscono anche dolori e difficoltà di movimento.

Reni e vescica: i disturbi
L’eccesso di acido urico intasa il filtro renale, si deposita sotto forma di renella e calcoli e rende più dense le urine. In un ambiente acido anche la vescica s’infiamma, e compaiono bruciori e cistiti; l’infiammazione renale può manifestarsi con stanchezza persistente, gambe gonfie e ristagni.

Cuore e acidi: i pericoli da non sottovalutare
Le arterie indurite danneggiano il cuore, attraverso il flusso sanguigno, l’acido urico viene trasportato attraverso i vasi: se però è in eccesso, si accumula nei vasi e li indurisce, facendo aumentare la pressione e sfiancando il cuore. Una recente ricerca ha rilevato che livelli elevati di acido urico (iper uricemia) aumenterebbero di molto il rischio cardiovascolare e sarebbero la concausa di 4 infarti su 10. Per ogni miligrammo di acido urico in più, si alza fino al 26% il pericolo di patologie cardiache e circolatorie e l’incidenza di ictus.

Sangue e disturbi
Il sangue è molto provato dagli abusi alimentari e ha ancora dentro di sé acidi urici prodotti dallo stress dei meccanismi biochimici cellulari.Così diventano più frequenti stasi circolatoria, gonfiori e cali immunitari.

Ossa e cartilagini le infiammazioni
Le tossine acide e gli urati, che sono i cristalli aghiformi dell’acido urico, hanno una notevole densità: per questo non si diluiscono facilmente in acqua e col tempo tendono a precipitare e a inquinare i tessuti articolari, rendendo doloroso il movimento e favorendo artrite, artrosi, nevriti, reumatismi, gotta e osteoporosi. In Italia, nella scala di morbosità di tutte le malattie quelle reumatiche occupano il secondo posto dopo quelle del sistema cardiocircolatorio e il primo tra le malattie croniche degenerative (fonte Istat).

Sempre in Italia, cinque milioni e mezzo di persone (cioè circa il 10% della popolazione) sono colpite da una malattia reumatica.

A questo punto comincerete a chiedervi cosa centrano le malattie reumatiche con l’acido urico… Ebbene l’acidificazione dell’organismo assieme all’accumulo di cristalli di acido urico sono due delle cause che spalancano le porte alle malattie osteoarticolari.

I disturbi della pelle
L’acido urico migra negli strati profondi del derma, attiva i focolai di infiammazione e favorisce sfoghi, pruriti, macchie e un generale rallentamento del processo di ricambio cutaneo. Il surplus di acido urico è causa di invecchiamento precoce.

Gli effetti su fegato, digestivo e intestino
Ne và di mezzo anche la digestione, l’acido urico affatica il fegato e infiamma l’apparato gastrointestinale. Non bisogna dimenticare che gran parte dell’acido urico si crea nel fegato, dove avviene la metabolizzazione dei grassi e delle proteine e dove vengono eliminate le cellule ormai invecchiate. Quando si assumono troppi cibi ricchi di purine, che sono “ l’anticamera” degli acidi urici, il fegato si acidifica troppo e iniziano a manifestarsi disturbi digestivi. L’eccesso di acido urico d’origine epatica si riversa nella bile e da qui passa nell’intestino, scatenando putrefazioni, colite e dissenteria.

Patologie da deposito di cristalli di acido urico (UMS: cristalli di urato monosodico)
Tra i tessuti in cui tendono ad accumularsi gli UMS, citiamo quelli avascolari (per es., le cartilagini), quelli poco vascolarizzati (per es., tendini e legamenti) e quelli che si trovano intorno alle articolazioni periferiche distali o ai tessuti più freddi (per es., l’orecchio). Il deposito di acido nelle articolazioni porta al loro deterioramento con conseguente comparsa di osteoartrite ed altre malattie osteoarticolari.

Anche l’acido urico, che arriva nell’urina, può precipitare creando delle piccole formazioni di cristallo che, nel tempo, possono aggregarsi per formare dei granelli o addirittura dei calcoli. Nella gotta cronica grave, i cristalli di UMS possono depositarsi nelle articolazioni centrali più grandi e nei tessuti degli organi, reni compresi.

Patologie da demineralizzazione
Quando il sangue diventa troppo acido l’organismo preleva i minerali alcalinizzanti (calcio, potassio, sodio e magnesio) dalle ossa, dai denti e dalle cellule di tutti i tessuti. Appare evidente che questa situazione, se protratta nel tempo, può causare varie patologie, tra esse la più frequente è l’osteoporosi.

La prima colpevole è l’alimentazione troppo ricca di purine: sostanze che una volta metabolizzate, producono ceneri acide ricchissime di cloro, zolfo, fosforo e acidi organici che favoriscono l’infiammazione dei tessuti e che bisogna smaltire. Ma quali sono gli alimenti che producono ceneri acide: crostacei, in particolare le ostriche, lenticchie, sardine, carni sotto sale, arachidi, ragù di carne, carni rosse, germe di grano, salumi (soprattutto se affumicati), dadi da cucina, zucchero, caffè, latte vaccino, formaggi, ma anche i cereali sono acidi.
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