Disturbi psicosomatici

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Disturbi psicosomatici

Messaggioda Royalsapphire » 10/07/2013, 11:52



La psicosomatica è un ampio campo della patologia che si colloca a metà strada tra la medicina e la psicologia, in quanto indaga la relazione tra mente e corpo, ovvero tra il mondo emozionale ed affettivo e il soma. Nello specifico, ha lo scopo di rilevare e comprendere gli effetti negativi che la psiche, la mente, produce sul soma, il corpo.
I disturbi psicosomatici si possono considerare malattie vere e proprie che comportano danni a livello organico e che sono causate o aggravate da fattori emozionali.
I sintomi psicosomatici coinvolgono il sistema nervoso autonomo e forniscono una risposta vegetativa a situazioni di disagio psichico o di stress. Le emozioni negative, come il risentimento, il rimpianto e la preoccupazione possono mantenere il sistema nervoso autonomo (sistema simpatico) in uno stato di eccitazione e il corpo in una condizione di emergenza continua, a volte per un tempo più lungo di quello che l’organismo è in grado di sopportare. I pensieri troppo angosciosi, quindi, possono mantenere il sistema nervoso autonomo in uno stato di attivazione persistente il quale può provocare dei danni agli organi più deboli.
Disturbi di tipo psicosomatico possono manifestarsi nell’apparato gastrointestinale (gastrite, colite ulcerosa, ulcera peptica), nell’apparato cardiocircolatorio (tachicardia, aritmie, cardiopatia ischemica, ipertensione essenziale), nell’apparato respiratorio (asma bronchiale, sindrome iperventilatoria), nell’apparato urogenitale (dolori mestruali, impotenza, eiaculazione precoce o anorgasmia, enuresi), nel sistema cutaneo (la psoriasi, l'acne, la dermatite atopica, il prurito, l'orticaria, la secchezza della cute e delle mucose, la sudorazione profusa), nel sistema muscoloscheletrico (la cefalea tensiva, i crampi muscolari, il torcicollo, la mialgia, l'artrite, dolori al rachide, la cefalea nucale) e nell’alimentazione.
Sintomi psicosomatici sono comuni nelle varie forme di depressione e in quasi tutti i disturbi d'ansia, ma esistono dei disturbi psicosomatici veri e propri in assenza di altri sintomi di natura psicologica, che rendono più difficile, per il soggetto, imputare il malessere fisico ad un problema psicologico piuttosto che ad un malfunzionamento organico.
I disturbi psicosomatici più comuni sono:
- Ipocondria
- Disturbo di somatizzazione






La caratteristica comune dei disturbi psicosomatici (o somatoformi) è la presenza di sintomi fisici che fanno pensare ad un disturbo organico e che non sono invece giustificati da una condizione medica generale o dagli effetti diretti di una sostanza o da un altro disturbo mentale. Tali patologie sono fortemente connesse a fattori emotivi.
I sintomi psicosomatici coinvolgono il sistema nervoso autonomo e forniscono una risposta vegetativa a situazioni di disagio psichico o di stress: le emozioni negative possono infatti mantenere tale sistema in uno stato di iper-attivazione persistente permettendo al corpo di mantenere una condizione di emergenza continua, a volte per un tempo più lungo di quello che l’organismo è in grado di sopportare, provocando così danni agli organi più deboli e vulnerabili che ogni persona possiede. I sintomi psicosomatici dunque sono il risultato di situazioni di forte stress, marcato disagio, paura, angoscia, sofferenza, ansia.

In breve il disturbo psicosomatico può essere inteso come un meccanismo di difesa che protegge da emozioni dolorose ed intollerabili il quale si manifesta con un'espressione diretta del disagio psicologico attraverso il corpo. Infatti tutti i vissuti personali (emotivi, affettivi, relazionali) troppo dolorosi per poter essere vissuti e sentiti direttamente, trovano una via di scarico immediata nel soma trasformandosi così in disturbo.

Disturbi di tipo psicosomatico possono provocare sintomatologie diverse a seconda dell’organo colpito. Gli apparati maggiormente interessati sono:

- gastrointestinale (gastrite, colite ulcerosa, ulcera peptica);

- cardiocircolatorio (tachicardia, aritmie, cardiopatia ischemica, ipertensione essenziale);

- respiratorio (asma bronchiale, sindrome iperventilatoria);

- urogenitale (dolori mestruali, impotenza, eiaculazione precoce o anorgasmia, enuresi);

- sistema cutaneo (la psoriasi, l'acne, la dermatite atopica, il prurito, l'orticaria, la secchezza della cute e delle mucose, la sudorazione profusa);

- sistema muscoloscheletrico (la cefalea tensiva, i crampi muscolari, il torcicollo, la mialgia, l'artrite, dolori al rachide);

- alimentazione.

I più diffusi disturbi psicosomatici sono:

- IPOCONDRIA: sintomi di tipo somatico che vengono interpretati come segni di una grave malattia spesso non riscontrata da accertamenti medici;

- DISTURBO DA DISMORFISMO CORPOREO: eccessiva focalizzazione su un difetto fisico che impedisce il normale svolgimento delle attività di vita personali, sociali, relazionali;

- DISTURBO DI SOMATIZZAZIONE: sintomi dolorosi, gastro-intestinali, pseudo-neurologici, sessuali,etc, non giustifcabili da accertamenti medici ed esami obiettivi;

- DISTURBO SOMATOFORME INDIFFERENZIATO: costanti lamentele fisiche come stanchezza cronica, perdita di appetito, problemi urinari;

- DISTURBO ALGICO: dolore cronico o recidivo in uno o più distretti corporei senza diagnosi mediche obiettive;

- DISTURBO DI CONVERSIONE: sintomi o deficit inerenti funzioni motorie volontarie o sensitive in assenza di una condizione neurologica obiettiva come difficoltà di deglutizione (o bolo isterico), sintomi pseudo-epilettici, paralisi psicogene, cecità psicogena, ecc..

L’obiettivo immediato dell'intervento psicologico è eliminare i sintomi non funzionali per fare in modo che il paziente riesca a vivere la propria vita con maggiore efficienza in campo sociale, lavorativo o scolastico e relazionale.
L'intervento sarà orientato alla sostituzione dei desideri disfunzionali con quelli funzionali che permettano un'adeguata soddisfazione dei bisogni fondamentali della persona.

Nella cura di tali patologie è fondamentale che il paziente riconosca che il suo sintomo lo difende dal “vero” problema che ha suscitato in lui emozioni spesso eccessivamente dolorose da poter essere riconosciute ed accettate. E’ quindi necessario che egli ricontatti i contenuti psichici inaccettabili all’interno dello spazio di sicurezza e fiducia del setting terapeutico: qui egli può tornare all’esperienza originaria, ricontattare le cause profonde del suo disagio affinché tutto il carico emotivo rimosso venga riscoperto e possa trovare adeguata espressione. La difficoltà iniziale del trattamento spesso consiste nello scontrarsi con le resistenze del paziente (scarsa compliance) che denuncia un disturbo “organico” e sembra non intuire che questo possa essere dovuto a complessi processi psicologici, oltre che alla sua resistenza a cambiare le risposte apprese da parte del suo organismo. E’ importante anche scardinare i vantaggi secondari che tali pazienti ottengono dalla loro patologia spingendoli a riassumersi la responsabilità delle loro decisioni e condotte.
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Disturbi psicosomatici

Messaggioda Meiko » 10/07/2013, 22:49



Questo articolo sembra scritto per me... :(
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