Possiamo vincere anche senza psicofarmaci?

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Possiamo vincere anche senza psicofarmaci?

Messaggioda Massimiliano89 » 18/03/2022, 18:41



Ho letto alcuni libri ultimamente. Questi libri dicono che anche senza farmaci - a meno che non si tratti di un gravissimo disturbo mentale - se ne può uscire.
Il disagio mentale non deve essere scacciato o combattuto, ma osservato. SEMPLICEMENTE OSSERVATO SENZA IL COMMENTO.
Prescrivere psicofarmaci, secondo alcune dottrine orientali, significa impedire al nostro sé di manifestarsi.
Il disagio mentale arriva per dirci che probabilmente ci stiamo allontanando troppo da quella che è la nostra essenza e che il nostro " IO " - il pensiero omologato - sta prendendo il sopravvento.
Dopo aver letto questi libri ho notevolmente diminuito il dosaggio dei farmaci.

E voi? Quale è il vostro rapporto con le sostanze chimiche? Vorreste poterne fare a meno?
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Messaggioda TheDarkKnight » 18/03/2022, 19:11



Per me questo è un discorso scontato. Qualsiasi terapia serve infatti principalmente a conformarti rispetto al mondo o alla vita che hai attorno.
Se non ti senti soddisfatto o realizzato ma con delle medicine ti senti meglio, la tua vita non cambia, solo che non gli dai più lo stesso peso di prima.
Con questo non dico che è totalmente sbagliato assumere psicofarmaci, ma ognuno deve poter scegliere come guardare il mondo con filtri o senza.
Io non so perché sono come sono e dove finirà questo mio cammino, ma un giorno ho deciso di recepire la realtà in base a come si è strutturata la mia mente nel tempo. Probabilmente in modo errato ma sicuramente naturale.
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“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

Se la vita è un dono perché ne pago io il prezzo?

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Messaggioda Lory White » 18/03/2022, 19:26



Il problema secondo me è sia la sostanza chimica, che nasconde ciò che in fondo stiamo esprimendo, ma anche il fatto di non poter ridurre da soli i farmaci mettendoci in una stato di dipendenza sia chimica che sociale.
Purtroppo nel lavoro con se stessi e/o nell'eventuale lavoro di crescita con un'altra persona ci sono molti fattori che possono andare male, ad esempio mancanza di impegno, di volontà, scelta di metodi terapeutici non adatti alle proprie esigenze. Però il fatto di fare difficoltà nel proprio percorso di crescita dovrebbe essere motivo per impegnarsi ed informarsi meglio, e non certo motivo per buttarsi nella chimica o da un ponte.
Per mia fortuna il mio disagio era così grande e il mio fisico così reattivo che su di me gli psicofarmaci erano come acqua. Gli unici che mi facevano effetto mi davano anche evidenti effetti collaterali e ringrazio il cielo di questo, perchè ho dovuto darmi da fare per forza. Che poi sempre più mi accorgo che questo darmi da fare in realtà è proprio l'essere clemente verso me stesso; è veramente interessante il fatto che la psiche possa produrre una montagna di complicazioni dolorose quando ci si autogiudica e allo stesso tempo si cerca di scappare da ciò che si prova.
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Messaggioda TheDarkKnight » 18/03/2022, 19:37



E' tutta chimica, sentirsi bene o male senza apparente motivo, ripetendo la stessa giornata in modo identico e non sapere il perché.
Tutto è dovuto al nostro cervello, è esso stesso un pusher o se vogliamo un farmacista, stenterai a crederlo ma ci sono inguaribili ottimisti e depressi cronici che sono semplicemente i tossicodipendenti di se stessi.
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Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


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Messaggioda Lory White » 18/03/2022, 19:46



TheDarkKnight ha scritto:E' tutta chimica, sentirsi bene o male senza apparente motivo, ripetendo la stessa giornata in modo identico e non sapere il perché.
Tutto è dovuto al nostro cervello, è esso stesso un pusher o se vogliamo un farmacista, stenterai a crederlo ma ci sono inguaribili ottimisti e depressi cronici che sono semplicemente i tossicodipendenti di se stessi.

Si è vero però preferisco la mia chimica, quella che mi spaccio io nella mia testa e nel mio corpo, a quella di qualcun altro che ci guadagna sopra.
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Messaggioda Eliminato » 19/03/2022, 0:50



I farmaci non dovrebbero alterare il senso della realtà e non dovrebbero allontanare la tua capacità di insight verso il tuo più profondo io interiore, Massimiliano. Se i farmaci che stai riducendo ti facevano sentire "obnubilato", la cosa andava discussa col tuo curante. Anche io, comunque, avevo letto di queste teorie orientali e le conoscevo per sommi capi. Eppure io, proprio sotto terapia farmacologica, ho appreso la mindfulness (che ha una connessione forte con lo stile sapiente dell'Oriente). Spesso leggo online di persone che scrivono di sentirsi "strafatte" sotto medicine, ma mi domando che tipo di regime terapeutico seguano, che dosi e, soprattutto, se a inizio o meno della cura. Una buona terapia farmacologica lascia la persona vigile, orientata, lucida e dinamica. Io ero in totale connessione con la mia interiorità e, dopo due anni di cura associata a psicoterapia, ho eliminato le medicine e gli effetti a lungo termine permangono tutt'oggi a distanza di molto tempo. Vorrei scrivere due cose, poi: "vincere" è un termine errato, è ansiogeno per natura intrinseca e già così (specie se si è ansiosi / ossessivi) si parte male. Ancora, punto due: se qualcosa mi aiuta e mi fa stare bene, dove sarebbe il dilemma? :) Siamo costretti ogni giorno a comprare e cucinare cibo, utilizzare la carta igienica, il sapone etc etc. Siamo dipendenti da tantissime cose ma, nel 2022, vediamo l'idea di assumere una terapia psichiatrica come qualcosa di cui vergognarsi o da cui star lontani. Un vero peccato perché, in ambito mentale, più la squadra è forte e maggiore la probabilità di star bene. Farmaci, psicoterapia, mindfulness, training autogeno, diario psicologico, lettura terapeutica, schema ABC e metodo dei quattro gradini: se le usi tutte, queste risorse, puoi avere speranze in più. Ma, mi raccomando, mai avere fretta: rischieresti solo di incrementare lo stato di arousal e malessere. Un saluto!
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Messaggioda VeraVita » 19/03/2022, 6:17



Massimiliano89 ha scritto:Ho letto alcuni libri ultimamente. Questi libri dicono che anche senza farmaci - a meno che non si tratti di un gravissimo disturbo mentale - se ne può uscire.
Il disagio mentale non deve essere scacciato o combattuto, ma osservato. SEMPLICEMENTE OSSERVATO SENZA IL COMMENTO.
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Il disagio mentale arriva per dirci che probabilmente ci stiamo allontanando troppo da quella che è la nostra essenza e che il nostro " IO " - il pensiero omologato - sta prendendo il sopravvento.
Dopo aver letto questi libri ho notevolmente diminuito il dosaggio dei farmaci.

E voi? Quale è il vostro rapporto con le sostanze chimiche? Vorreste poterne fare a meno?


Sinceramente, almeno fino ad oggi, non ho mai bevuto, fumato, drogata e usato farmaci.
E, ho avuto la mia bella dose di depressione nella mia vita.
Più che parlare di omologazione, mi chiederei il perché hai bisogno dei farmaci per stare bene e da dove nasce la tua tristezza. La depressione è uno stato volontario.
In base alla mia esperienza è così.
Buone cose
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Messaggioda Lory White » 19/03/2022, 10:25



Prendere cose sviluppatesi in determinate tradizioni e pasticciarle è ahimè uno dei difetti della civilità moderna e del consumismo, che non conosce cose come la pazienza. Spero solo che questi pasticci moderni non facciano perdere di vista il valore di strumenti antichi come lo è ciò che in sanscrito si chiama Dhyana (poi tradotto con Chan in cinese e Zen in Giapponese). Consapevolezza è consapevolezza naturale non drogata. In alcune tradizioni gli sciamani utilizzavano droghe, ma all'interno di percorsi spirituali speciali che nulla hanno a che vedere con la diffusione degli psicofarmaci.
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Messaggioda Lory White » 23/04/2022, 8:44



Ritengo che fare propaganda agli psicofarmaci sia qualcosa di grave ed errato. Se un medico decide di prescriverli è una responsabilità sua, che si assume in virtù della sua professione in un rapporto riservato medico-paziente.
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Messaggioda Eliminato » 23/04/2022, 11:41



Buongiorno, a me farmaci e psicoterapia hanno aiutato davvero tantissimo a superare i disturbi d'ansia e una grave depressione maggiore. Ovviamente questa è solo la mia esperienza personale, vissuta sotto il controllo di specialisti in neurologia e psichiatria. Ho totale libertà di poter riportare questa mia esperienza positiva e ci mancherebbe pure! Entrambi gli elementi citati su, insieme alla mindfulness (che nel mio caso rientrava nel percorso di psicoterapie di terza generazione - ACT "acceptance and commitment therapy), per me sono stati salvifici. In ogni caso, auguro a tutti coloro che leggeranno di poter stare bene e riappropriarsi della loro vita, farmaci o non farmaci. Un saluto a tutti!
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