Massimiliano89 ha scritto:Ho letto alcuni libri ultimamente. Questi libri dicono che anche senza farmaci - a meno che non si tratti di un gravissimo disturbo mentale - se ne può uscire.
Il disagio mentale non deve essere scacciato o combattuto, ma osservato.
Il disagio mentale arriva per dirci che probabilmente ci stiamo allontanando troppo da quella che è la nostra essenza e che il nostro " IO " - il pensiero omologato - sta prendendo il sopravvento.
Mr.Eric ha scritto:Massimiliano89 ha scritto:Ho letto alcuni libri ultimamente. Questi libri dicono che anche senza farmaci - a meno che non si tratti di un gravissimo disturbo mentale - se ne può uscire.
Il disagio mentale non deve essere scacciato o combattuto, ma osservato.
Il disagio mentale arriva per dirci che probabilmente ci stiamo allontanando troppo da quella che è la nostra essenza e che il nostro " IO " - il pensiero omologato - sta prendendo il sopravvento.
Giuro... mi sono venuti i brividi a leggere il tuo post. È esattamente quello che mi è successo e ciò che ho compreso. Veramente compreso.
Ho sofferto di una forte (mi viene da dire "grave", ma è autodiagnosticata) forma di depressione per 3 anni (difficile da quantificare... potrebbero essere anche 5 anni, diciamo 3 di buio totale). Ho passato 3 anni completamente chiuso in casa... con nessuna voglia se non lo sperare di crepare da un momento all'altro.
Non starò a parlare del mio percorso, di cosa veramente ho compreso, perché verrebbe fuori un poema chilometrico... e non so nemmeno se sarei in grado di esporlo in modo efficace... ma riducendo in minimi termini, quello che mi è successo è stato proprio questo: Avevo delle gravi lacune a livello di personalità, interiormente anelavo ad essere un qualcosa che fondamentalmente non ero, ma che mi veniva richiesto di essere dalla società... e il non esserlo mi faceva stare male. Immerso dalla testa ai piedi nel "PENSIERO OMOLOGATO". Ero disperso. Non sapevo cosa volevo. Non avevo la più pallida idea di chi fossi. Dopo esser stato in questa condizione depressiva per anni, aver toccato il fondo (con anche semi tentativi di suicidio) e averci sguazzato dentro ben bene, da lì è partito un lungo percorso di riscoperta del mio IO, di chi fossi veramente. Ho fatto crollare e ricostruito. Dalle fondamenta. Un nuovo Eric. Il vero Eric.
Non mi pronuncerò sugli psicofarmaci... perchè non ho la minima competenza per poterlo fare. Quello che posso dirvi è che tutto questo percorso l'ho fatto senza mezza seduta da uno psicologo e senza medicinali di qualsiasi genere. Non è ASSOLUTAMENTE l'approcio che vi consiglio... ANDATE DA UNO PSICOLOGO. Non c'è nulla di sbagliato, anzi... Magari ci fossi andato l'avrei risolta molto prima. Non nascondo che il fatto di esserci riuscito da solo, di aver compreso determinate cose nel profondo in autonomia, con il senno di poi mi rende veramente orgoglioso. Sono una persona estremamente (spesso troppo) autocritica... ma su questo, voglio sentirmi fiero di me stesso.
Mi ritrovo ad oggi una persona molto diversa.... Una persona con i suoi difetti (tanti), ancora varie cose da sistemare (altrettante) ma che sa chi è... che da il giusto peso a cosa gli altri possano dire/volere/pensare e la capacità di saper usare queste cose a proprio vantaggio in modo costruttivo.
Con il senno di poi, sono letteralmente contento e grato di aver passato quel periodo... di aver fatto quel percoso. Era fondamentale io lo facessi. Ognuno ha i propri problemi, che possono avere origini infinite.... più o meno complicati, più o meno risolvibili... ma quel che è certo è che quando iniziamo a star male, è perchè abbiamo qualcosa da sistemare dentro di noi. E' la nostra essenza, il nostro IO che ci sta urlando da dentro che qualcosa non va... e che per il nostro bene dobbiamo sistemare. Il dolore è un effetto collaterale... quello che va curato è ciò che sta alla base.
Vi auguro a tutti, dal profondo, di risolvere ogni vostro problema e di trovare la serenità.
Broken Mirror ha scritto:Eliminare i sintomi fisici dell'ansia o l'astenia della depressione, che blocca a letto con l'affanno o gli svenimenti, mi permette comunque tranquillamente di lavorare su di me. Non si perde il contatto col proprio io interiore. I farmaci non sono droghe. Ma se sono in costante attacco di panico, tremo, ho la tachicardia, vomito e mi si appannato la vista... qualcuno sa spiegarmi come potrei mai sottopormi a una psicoterapia, senza prima l'aiuto di un farmaco che riduce questi disagi? Spero di aver reso, perché chi ci legge qui pur senza partecipare deve aver davanti a sé tutto il quadro per poter comprendere davvero
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