Non so chi sono

Mai capitato di porsi questo dubbio esistenziale?

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Affrontiamo anche tematiche riguardanti la droga, l'alcolismo, i disturbi di personalità quali borderline, narcisistico, evitante, derealizzazione, depersonalizzazione.
Condividiamo anche informazioni utili sulle nuove scoperte scientifiche in campo medico.

Non so chi sono

Messaggioda Eliminato » 18/05/2022, 15:47



Vi siete mai sentiti senza una vera e propria identità fissa / stabile, come se non aveste modo di definirvi pienamente? Spesso ho avuto la sensazione di essere come mancante di un "nucleo centrale" e di essere terribilmente ambivalente, tutto e il contrario di tutto.

Quanti si son posti, tra sé e sé, la suddetta domanda esistenziale: "chi sono io?"

Io, ad esempio, non so chi sono.
Mio tasto dolente, forse. Da anni cerco di rispondere a questa domanda ma, alla fine, mi rendo conto di riuscire apparentemente a definirmi tramite il mio lavoro o i miei interessi però, a livello di carattere, è come se potessi essere paragonato a una sorta di sostanza
informe. Un pongo, una plastilina, un vetro amorfo.

Sono introverso ma socievole, sono malinconico ma ottimista, sono moderato ma incandescente quando devo difendere qualcuno o un mio ideale. Potrei continuare letteralmente all'infinito. Una continua e inesorabile contraddittorietà.

Come se fossi ancora un bambino bloccato, un adolescente interrotto, mi manca quel qualcosa per diventare davvero adulto. Almeno secondo i miei canoni, intendo.

Voi? Qualcuno come me?
Grazie per le eventuali risposte.
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Non so chi sono

Messaggioda VeraVita » 18/05/2022, 16:19



Broken Mirror ha scritto:Vi siete mai sentiti senza una vera e propria identità fissa / stabile, come se non aveste modo di definirvi pienamente? Spesso ho avuto la sensazione di essere come mancante di un "nucleo centrale" e di essere terribilmente ambivalente, tutto e il contrario di tutto.

Quanti si son posti, tra sé e sé, la suddetta domanda esistenziale: "chi sono io?"

Io, ad esempio, non so chi sono.
Mio tasto dolente, forse. Da anni cerco di rispondere a questa domanda ma, alla fine, mi rendo conto di riuscire apparentemente a definirmi tramite il mio lavoro o i miei interessi però, a livello di carattere, è come se potessi essere paragonato a una sorta di sostanza
informe. Un pongo, una plastilina, un vetro amorfo.

Sono introverso ma socievole, sono malinconico ma ottimista, sono moderato ma incandescente quando devo difendere qualcuno o un mio ideale. Potrei continuare letteralmente all'infinito. Una continua e inesorabile contraddittorietà.

Come se fossi ancora un bambino bloccato, un adolescente interrotto, mi manca quel qualcosa per diventare davvero adulto. Almeno secondo i miei canoni, intendo.

Voi? Qualcuno come me?
Grazie per le eventuali risposte.


Penso semplicemente che nessuno di noi è perfetto. Credo che ognuno di noi, si senta entrambe le cose (malinconico, triste, introverso e socievole.. e via discorrendo). Però, poi la vita lo pone a delle scelte, lo sfida e lui fa esperienza. A volte sceglie e a volte si è costretto a prendere delle decisioni. In definitiva io non penso ci siano scelte giuste o sbagliate. Ognuno di noi, deve seguire la sua natura.
Siamo qui, per imparare. Ecco, penso che prima di chiedersi cosa siamo, dovremo chiederci cosa abbiamo imparato. Ma ad ogni modo, penso che siamo molto più di tutto questo e di quello che mostriamo. Quindi, difficile amare per sempre una sola cosa. O, fossilizzarsi ad essere una persona. Ma al di là delle mie elucubrazioni io penso che la domanda del chi sono io, ha semplicemente due risposte: siamo persone buone o cattive? Le persone buone cosa fanno? E, le persone cattive? Poi, se tu con questa domanda ti chiedi come sei cioè una persona socievole oppure introversa e via discorrendo.. io, onestamente, penso (scusami) entrambe le cose. Dico questo perché è nella natura umana affrontare delle sfide e ricordarsi continuamente noi stessi. Se ci sentiamo confusi è perchè riceviamo input da chiunque e non ascoltiamo bene noi stessi. Insomma, si hanno molte caratteristiche, siamo complessi. Poi, però, se decidiamo una strada, dobbiamo decidere di percorrerla. Andare dritti come treni.
Ad ogni modo, io, onestamente, penso che queste sono domande personali. Nel senso che nessuno ti dirà una risposta che possa piacerti. Perchè è una risposta personale. A me, ad esempio, se mi chiedessi chi sei, mi sentirei di dirti, una persona molto buona, riflessiva, educata, con la battuta sempre pronta, calmo e pacifico. Non mi sento di dirti che sei malinconico, onestamente. Sei ottimista, dal mio punto di vista. Perchè è questo che dai alle persone. Poi, che tu sia più complesso, che hai dei lati che non ti piacciono e via discorrendo penso sia nella natura umana. Come penso siano anche lati che ci facciano capire molto di noi stessi. Ad esempio, un carattere malinconico, mi sa di persona profonda e riflessiva. Diversamente, dall'ottimista, che mi sembra a volte, scusami, sciocco e superficiale. Che poi, crescendo ho imparato che la tristezza non porta troppo lontano. Che chi ha il coraggio di essere ottimista vola lontano. Insomma, sono davvero discorsoni. Ma mi sento di dirti questo: io ho una visione di fede della vita. Nel senso che siamo più di tutto questo e viviamo una vita per imparare lezioni di bontà, generosità e altruismo. Forse, sbaglio. Perchè spesso le persone se ne approfittano. Però, in linea di massima penso questo. E, che la domanda si riduca a: sono una persona buona o cattiva? Cosa fanno le persone buone? E, poi tutta una serie di altre domande.
Poi, non lo so. La mia esperienza mi ha portato a questo. Io mi sento di dirti, forse peccherò di poca modestia, di sapere chi sono. Ma a volte, certe scelte, mi sono davvero difficili. Non so a cosa mi portano. A volte, non so leggere bene i segni. A volte mi faccio ancora delle domande. A volte non riesco a dare un senso. Insomma, sono discorsoni. Perchè non sempre sto alle regole. Spesso, ho paura di essere manipolata. Perchè se le persone capiscono di più sulla mia persona hanno potere su di me. Certo, io mi posso ribellare. Ma se sono sola, posso fare ben poco.
Complimenti, bella domanda e bella riflessione, come sempre ;-)
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VeraVita
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Messaggioda Eliminato » 18/05/2022, 19:27



VeraVita ha scritto:
Broken Mirror ha scritto:Vi siete mai sentiti senza una vera e propria identità fissa / stabile, come se non aveste modo di definirvi pienamente? Spesso ho avuto la sensazione di essere come mancante di un "nucleo centrale" e di essere terribilmente ambivalente, tutto e il contrario di tutto.

Quanti si son posti, tra sé e sé, la suddetta domanda esistenziale: "chi sono io?"

Io, ad esempio, non so chi sono.
Mio tasto dolente, forse. Da anni cerco di rispondere a questa domanda ma, alla fine, mi rendo conto di riuscire apparentemente a definirmi tramite il mio lavoro o i miei interessi però, a livello di carattere, è come se potessi essere paragonato a una sorta di sostanza
informe. Un pongo, una plastilina, un vetro amorfo.

Sono introverso ma socievole, sono malinconico ma ottimista, sono moderato ma incandescente quando devo difendere qualcuno o un mio ideale. Potrei continuare letteralmente all'infinito. Una continua e inesorabile contraddittorietà.

Come se fossi ancora un bambino bloccato, un adolescente interrotto, mi manca quel qualcosa per diventare davvero adulto. Almeno secondo i miei canoni, intendo.

Voi? Qualcuno come me?
Grazie per le eventuali risposte.


Penso semplicemente che nessuno di noi è perfetto. Credo che ognuno di noi, si senta entrambe le cose (malinconico, triste, introverso e socievole.. e via discorrendo). Però, poi la vita lo pone a delle scelte, lo sfida e lui fa esperienza. A volte sceglie e a volte si è costretto a prendere delle decisioni. In definitiva io non penso ci siano scelte giuste o sbagliate. Ognuno di noi, deve seguire la sua natura.
Siamo qui, per imparare. Ecco, penso che prima di chiedersi cosa siamo, dovremo chiederci cosa abbiamo imparato. Ma ad ogni modo, penso che siamo molto più di tutto questo e di quello che mostriamo. Quindi, difficile amare per sempre una sola cosa. O, fossilizzarsi ad essere una persona. Ma al di là delle mie elucubrazioni io penso che la domanda del chi sono io, ha semplicemente due risposte: siamo persone buone o cattive? Le persone buone cosa fanno? E, le persone cattive? Poi, se tu con questa domanda ti chiedi come sei cioè una persona socievole oppure introversa e via discorrendo.. io, onestamente, penso (scusami) entrambe le cose. Dico questo perché è nella natura umana affrontare delle sfide e ricordarsi continuamente noi stessi. Se ci sentiamo confusi è perchè riceviamo input da chiunque e non ascoltiamo bene noi stessi. Insomma, si hanno molte caratteristiche, siamo complessi. Poi, però, se decidiamo una strada, dobbiamo decidere di percorrerla. Andare dritti come treni.
Ad ogni modo, io, onestamente, penso che queste sono domande personali. Nel senso che nessuno ti dirà una risposta che possa piacerti. Perchè è una risposta personale. A me, ad esempio, se mi chiedessi chi sei, mi sentirei di dirti, una persona molto buona, riflessiva, educata, con la battuta sempre pronta, calmo e pacifico. Non mi sento di dirti che sei malinconico, onestamente. Sei ottimista, dal mio punto di vista. Perchè è questo che dai alle persone. Poi, che tu sia più complesso, che hai dei lati che non ti piacciono e via discorrendo penso sia nella natura umana. Come penso siano anche lati che ci facciano capire molto di noi stessi. Ad esempio, un carattere malinconico, mi sa di persona profonda e riflessiva. Diversamente, dall'ottimista, che mi sembra a volte, scusami, sciocco e superficiale. Che poi, crescendo ho imparato che la tristezza non porta troppo lontano. Che chi ha il coraggio di essere ottimista vola lontano. Insomma, sono davvero discorsoni. Ma mi sento di dirti questo: io ho una visione di fede della vita. Nel senso che siamo più di tutto questo e viviamo una vita per imparare lezioni di bontà, generosità e altruismo. Forse, sbaglio. Perchè spesso le persone se ne approfittano. Però, in linea di massima penso questo. E, che la domanda si riduca a: sono una persona buona o cattiva? Cosa fanno le persone buone? E, poi tutta una serie di altre domande.
Poi, non lo so. La mia esperienza mi ha portato a questo. Io mi sento di dirti, forse peccherò di poca modestia, di sapere chi sono. Ma a volte, certe scelte, mi sono davvero difficili. Non so a cosa mi portano. A volte, non so leggere bene i segni. A volte mi faccio ancora delle domande. A volte non riesco a dare un senso. Insomma, sono discorsoni. Perchè non sempre sto alle regole. Spesso, ho paura di essere manipolata. Perchè se le persone capiscono di più sulla mia persona hanno potere su di me. Certo, io mi posso ribellare. Ma se sono sola, posso fare ben poco.
Complimenti, bella domanda e bella riflessione, come sempre ;-)


Grazie di cuore per la risposta :lol:

Sul discorso "buoni" o "cattivi", inutile dire che io spero sempre di rientrare tra i primi, sforzandomi a tutti i costi di esser tale, tuttavia nulla mi farà perdere la convinzione profonda che ho per cui nessun essere umano sia pienamente solo buono o solo maligno. Abbiamo tutti del buono, talora anche qualcosa di più "oscuro". Poi, come dici, uno prevale sull'altro ed è quello cui bisognerebbe auspicare, diciamo. Le persone buone cercano di aiutare gli altri, non ferire gratuitamente nessuno, rispettare ciò che è diverso pur se non lo si comprende. Per me, mia visione sicuramente ingenua e naive.

Comunque è vero, è una situazione personale, è una domanda cui solo noi possiamo realmente rispondere, ma mi piaceva leggere anche altri pensieri sul tema, riguardo le vostre vite dunque! E' sempre interessante un confronto.

Il messaggio che traggo da quello che mi hai scritto, in effetti, è quello risolutore per eccellenza: non ha senso categorizzarsi, incasellarsi. Non c'è bianco o solo nero. Possiamo essere anche "più cose insieme", proprio in base a contesti e momenti personali, situazioni esterne e così via. Forse, adattarsi significa anche questo. E' la complessità della vita umana!

Ancora grazie, quindi :hi:
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Messaggioda VeraVita » 18/05/2022, 20:00



Broken Mirror ha scritto:
VeraVita ha scritto:
Broken Mirror ha scritto:Vi siete mai sentiti senza una vera e propria identità fissa / stabile, come se non aveste modo di definirvi pienamente? Spesso ho avuto la sensazione di essere come mancante di un "nucleo centrale" e di essere terribilmente ambivalente, tutto e il contrario di tutto.

Quanti si son posti, tra sé e sé, la suddetta domanda esistenziale: "chi sono io?"

Io, ad esempio, non so chi sono.
Mio tasto dolente, forse. Da anni cerco di rispondere a questa domanda ma, alla fine, mi rendo conto di riuscire apparentemente a definirmi tramite il mio lavoro o i miei interessi però, a livello di carattere, è come se potessi essere paragonato a una sorta di sostanza
informe. Un pongo, una plastilina, un vetro amorfo.

Sono introverso ma socievole, sono malinconico ma ottimista, sono moderato ma incandescente quando devo difendere qualcuno o un mio ideale. Potrei continuare letteralmente all'infinito. Una continua e inesorabile contraddittorietà.

Come se fossi ancora un bambino bloccato, un adolescente interrotto, mi manca quel qualcosa per diventare davvero adulto. Almeno secondo i miei canoni, intendo.

Voi? Qualcuno come me?
Grazie per le eventuali risposte.


Penso semplicemente che nessuno di noi è perfetto. Credo che ognuno di noi, si senta entrambe le cose (malinconico, triste, introverso e socievole.. e via discorrendo). Però, poi la vita lo pone a delle scelte, lo sfida e lui fa esperienza. A volte sceglie e a volte si è costretto a prendere delle decisioni. In definitiva io non penso ci siano scelte giuste o sbagliate. Ognuno di noi, deve seguire la sua natura.
Siamo qui, per imparare. Ecco, penso che prima di chiedersi cosa siamo, dovremo chiederci cosa abbiamo imparato. Ma ad ogni modo, penso che siamo molto più di tutto questo e di quello che mostriamo. Quindi, difficile amare per sempre una sola cosa. O, fossilizzarsi ad essere una persona. Ma al di là delle mie elucubrazioni io penso che la domanda del chi sono io, ha semplicemente due risposte: siamo persone buone o cattive? Le persone buone cosa fanno? E, le persone cattive? Poi, se tu con questa domanda ti chiedi come sei cioè una persona socievole oppure introversa e via discorrendo.. io, onestamente, penso (scusami) entrambe le cose. Dico questo perché è nella natura umana affrontare delle sfide e ricordarsi continuamente noi stessi. Se ci sentiamo confusi è perchè riceviamo input da chiunque e non ascoltiamo bene noi stessi. Insomma, si hanno molte caratteristiche, siamo complessi. Poi, però, se decidiamo una strada, dobbiamo decidere di percorrerla. Andare dritti come treni.
Ad ogni modo, io, onestamente, penso che queste sono domande personali. Nel senso che nessuno ti dirà una risposta che possa piacerti. Perchè è una risposta personale. A me, ad esempio, se mi chiedessi chi sei, mi sentirei di dirti, una persona molto buona, riflessiva, educata, con la battuta sempre pronta, calmo e pacifico. Non mi sento di dirti che sei malinconico, onestamente. Sei ottimista, dal mio punto di vista. Perchè è questo che dai alle persone. Poi, che tu sia più complesso, che hai dei lati che non ti piacciono e via discorrendo penso sia nella natura umana. Come penso siano anche lati che ci facciano capire molto di noi stessi. Ad esempio, un carattere malinconico, mi sa di persona profonda e riflessiva. Diversamente, dall'ottimista, che mi sembra a volte, scusami, sciocco e superficiale. Che poi, crescendo ho imparato che la tristezza non porta troppo lontano. Che chi ha il coraggio di essere ottimista vola lontano. Insomma, sono davvero discorsoni. Ma mi sento di dirti questo: io ho una visione di fede della vita. Nel senso che siamo più di tutto questo e viviamo una vita per imparare lezioni di bontà, generosità e altruismo. Forse, sbaglio. Perchè spesso le persone se ne approfittano. Però, in linea di massima penso questo. E, che la domanda si riduca a: sono una persona buona o cattiva? Cosa fanno le persone buone? E, poi tutta una serie di altre domande.
Poi, non lo so. La mia esperienza mi ha portato a questo. Io mi sento di dirti, forse peccherò di poca modestia, di sapere chi sono. Ma a volte, certe scelte, mi sono davvero difficili. Non so a cosa mi portano. A volte, non so leggere bene i segni. A volte mi faccio ancora delle domande. A volte non riesco a dare un senso. Insomma, sono discorsoni. Perchè non sempre sto alle regole. Spesso, ho paura di essere manipolata. Perchè se le persone capiscono di più sulla mia persona hanno potere su di me. Certo, io mi posso ribellare. Ma se sono sola, posso fare ben poco.
Complimenti, bella domanda e bella riflessione, come sempre ;-)


Grazie di cuore per la risposta :lol:

Sul discorso "buoni" o "cattivi", inutile dire che io spero sempre di rientrare tra i primi, sforzandomi a tutti i costi di esser tale, tuttavia nulla mi farà perdere la convinzione profonda che ho per cui nessun essere umano sia pienamente solo buono o solo maligno. Abbiamo tutti del buono, talora anche qualcosa di più "oscuro". Poi, come dici, uno prevale sull'altro ed è quello cui bisognerebbe auspicare, diciamo. Le persone buone cercano di aiutare gli altri, non ferire gratuitamente nessuno, rispettare ciò che è diverso pur se non lo si comprende. Per me, mia visione sicuramente ingenua e naive.

Comunque è vero, è una situazione personale, è una domanda cui solo noi possiamo realmente rispondere, ma mi piaceva leggere anche altri pensieri sul tema, riguardo le vostre vite dunque! E' sempre interessante un confronto.

Il messaggio che traggo da quello che mi hai scritto, in effetti, è quello risolutore per eccellenza: non ha senso categorizzarsi, incasellarsi. Non c'è bianco o solo nero. Possiamo essere anche "più cose insieme", proprio in base a contesti e momenti personali, situazioni esterne e così via. Forse, adattarsi significa anche questo. E' la complessità della vita umana!

Ancora grazie, quindi :hi:


Esatto, si. Il senso era quello ma tu l'hai spiegato divinamente ;-) grazie a te!
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VeraVita
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Messaggioda Massimiliano89 » 21/05/2022, 11:17



Broken Mirror ha scritto:Vi siete mai sentiti senza una vera e propria identità fissa / stabile, come se non aveste modo di definirvi pienamente? Spesso ho avuto la sensazione di essere come mancante di un "nucleo centrale" e di essere terribilmente ambivalente, tutto e il contrario di tutto.

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Io, ad esempio, non so chi sono.
Mio tasto dolente, forse. Da anni cerco di rispondere a questa domanda ma, alla fine, mi rendo conto di riuscire apparentemente a definirmi tramite il mio lavoro o i miei interessi però, a livello di carattere, è come se potessi essere paragonato a una sorta di sostanza
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Sono introverso ma socievole, sono malinconico ma ottimista, sono moderato ma incandescente quando devo difendere qualcuno o un mio ideale. Potrei continuare letteralmente all'infinito. Una continua e inesorabile contraddittorietà.

Come se fossi ancora un bambino bloccato, un adolescente interrotto, mi manca quel qualcosa per diventare davvero adulto. Almeno secondo i miei canoni, intendo.

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Spesso attraverso delle fasi in cui mi pongo la tua stessa domanda.

In questa domanda c'è un sottoinsieme di altre domande, quali " come mai sono sia pacato che irascibile "? , " come mai desidero essere solo ma a volte non posso fare a meno di desiderare contatti sociali "?

È una cosa che mi fa soffrire, ma ripensando alle parole del dottor Raffaele Morelli cerco di far coesistere tutti i miei lati, oscuri e non.
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Non so chi sono

Messaggioda Devander » 21/05/2022, 12:01



Trovare la propria essenza può essere un compito arduo. A volte quando mi vengono molte domande in mente su qualunque cosa in generale, mi dico di non pensarci. Forse non per forza dobbiamo sapere tutto.
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Messaggioda Eliminato » 22/05/2022, 15:45



Grazie per le vostre risposte, mi spiace rispondere così in ritardo, ma questi giorni ho avuto molti impegni. Un saluto!
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