Zestril

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Zestril

Messaggioda Royalsapphire » 22/04/2014, 11:33



Decodifica codice MIF:
C - Sistema cardiovascolare
C09 - Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina
C09A - ACE-inibitori, non associati
C09AA - ACE-inibitori, non associati
192301 - LISINOPRIL DIIDRATO



Forma farmaceutica:
Compresse da 5 e 20 mg.
Principio attivo: lisinopril


Categoria terapeutica e proprieta':
Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina - ACE-inibitori,
non associati.
Il lisinopril e' un inibitore della peptidil dipeptidasi. Esso
inibisce l'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) che
catalizza la conversione dell'angiotensina I in angiotensina II,
peptide con azione vasocostrittrice. L'angiotensina II stimola
anche la secrezione di aldosterone da parte della corteccia
surrenale. L'inibizione dell'ACE provoca una riduzione delle
concentrazioni di angiotensina II con conseguente diminuzione
dell'attivita' vasopressoria e della secrezione di aldosterone.
Quest'ultima riduzione puo' causare un innalzamento della
concentrazione del potassio sierico. Anche se si pensa che il
meccanismo d'azione attraverso il quale il lisinopril abbassa la
pressione arteriosa sia principalmente la soppressione del sistema
renina-angiotensina-aldosterone, il lisinopril e' antiipertensivo
anche nei pazienti con ipertensione a bassa renina. L'ACE e'
identico alla chinasi II, un enzima che degrada la bradichinina.
Non e' ancora definito se un aumento dei livelli di bradichinina,
un potente peptide vasoattivo, abbia un ruolo negli effetti
terapeutici del lisinopril.


Indicazioni:
Ipertensione
Trattamento dell'ipertensione.
Insufficienza cardiaca:
Trattamento dell'insufficienza cardiaca sintomatica.
Infarto miocardico acuto:
Trattamento a breve termine (6 settimane) di pazienti
emodinamicamente stabilizzati entro le 24 ore da un infarto
miocardico acuto.
Complicazioni renali del diabete mellito
Trattamento di malattia renale in pazienti ipertesi con diabete
mellito di Tipo 2 e incipiente nefropatia.


Controindicazioni:
- Ipersensibilita' a lisinopril, a qualsiasi eccipiente o a
qualsiasi altro inibitore dell'enzima di conversione
dell'angiotensina (ACE).
- Anamnesi di angioedema associato a una precedente terapia con
ACE-inibitori.
- Angioedema ereditario o idiopatico.
- Secondo o terzo trimestre di gravidanza.


Precauzioni di impiego:
Ipotensione sintomatica
Raramente e' stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti
con ipertensione non complicata. In pazienti ipertesi in
trattamento con lisinopril l'ipotensione interverra' con
maggiore probabilita', quando il paziente abbia subito una
deplezione in volume, cioe' terapia diuretica, dieta povera di
sale, dialisi, diarrea o vomito, oppure abbia una grave
ipertensione dipendente dalla renina. In pazienti con scompenso
cardiaco associato o meno a insufficienza renale, e' stata
osservata ipotensione sintomatica. Cio' e' piu' probabile che
avvenga in pazienti affetti da scompenso cardiaco di entita' piu'
grave, rispecchiato dalla somministrazione di dosi elevate di
diuretici dell'ansa, dall'iponatriemia o dalla compromissione
renale funzionale. Nei pazienti con elevato rischio di
ipotensione sintomatica, l'inizio della terapia e
l'aggiustamento posologico devono essere strettamente monitorati.
Analoghe considerazioni valgono per i pazienti con cardiopatia
ischemica o disturbi cerebrovascolari, nei quali una eccessiva
caduta della pressione arteriosa puo' portare a un infarto
miocardico o a un accidente cerebrovascolare.
Se si manifesta ipotensione, il paziente deve essere posto in
posizione supina e, se necessario, deve ricevere un'infusione
endovenosa di soluzione fisiologica. Una transitoria risposta
ipotensiva non e' una controindicazione alla somministrazione di
dosi ulteriori, che di solito possono essere somministrate senza
difficolta' una volta che la pressione arteriosa e' aumentata dopo
l'espansione del volume sanguigno. In alcuni pazienti affetti da
scompenso cardiaco con pressione arteriosa normale o bassa,
lisinopril puo' dar luogo a un ulteriore abbassamento della
pressione sistemica. Tale effetto e' previsto e generalmente non
costituisce motivo per sospendere il trattamento. Se l'ipotensione
diviene sintomatica, puo' rendersi necessaria una riduzione della
dose o l'interruzione del trattamento con lisinopril.
Ipotensione nell'infarto miocardico acuto.
Il trattamento con lisinopril non deve essere iniziato nei
pazienti con infarto miocardico acuto, i quali sono a rischio di
ulteriore grave deterioramento emodinamico dopo trattamento con un
vasodilatatore. Questi sono pazienti con pressione sistolica di 100
mm Hg o inferiore, oppure quelli in shock cardiogeno. Durante i
primi 3 giorni successivi all'infarto la dose deve venire ridotta,
se la pressione sistolica e' di 120 mm Hg o inferiore. La dose di
mantenimento deve essere ridotta a 5 mg o temporaneamente a 2,5 mg,
se la pressione sistolica e' di 100 mm Hg o inferiore. Se persiste
ipotensione ( pressione sistolica inferiore a 90 mm Hg per piu' di
1 ora), lisinopril deve essere sospeso.
Stenosi delle valvole aortica e mitrale / cardiomiopatia
ipertrofica
Al pari degli altri ACE inibitori, lisinopril deve essere
somministrato con cautela in pazienti con stenosi della valvola
mitrale e ostruzione dell'efflusso del ventricolo sinistro come la
stenosi aortica o la cardiomiopatia ipertrofica.
Compromissione della funzione renale
Nei casi di insufficienza renale (clearance della creatinina < 80
ml/min.) la posologia iniziale di lisinopril deve essere adattata
in funzione della clearance della creatinina del paziente e
successivamente in funzione della risposta del paziente al
trattamento. Il monitoraggio routinario del potassio e della
creatinina fa parte della normale gestione medica di questi
pazienti. Nei pazienti con insufficienza cardiaca l'ipotensione
conseguente all'inizio della terapia con ACE inibitori
puo' determinare una ulteriore compromissione della funzione
renale. In tale situazione e' stata riferita
compromissione renale acuta generalmente reversibile.
In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o
stenosi dell'arteria verso l'unico rene trattati con inibitori
dell'enzima di conversione dell'angiotensina, e' stato osservato
aumento dell'azotemia e della creatinina sierica, generalmente
reversibile all'interruzione del trattamento. Cio' e' probabile
soprattutto in pazienti con insufficienza renale. Se e' presente
anche ipertensione renovascolare, aumenta il rischio di ipotensione
grave e di insufficienza renale. In questi pazienti, il trattamento
deve essere iniziato sotto stretto controllo medico con posologie
ridotte ed accuratamente titolate. Poiche' il trattamento con
diuretici puo' contribuire all'istaurarsi di quanto sopra
descritto, la loro somministrazione deve essere interrotta e,
durante le prime settimane di terapia con lisinopril , deve essere
monitorata la funzione renale. In alcuni pazienti ipertesi senza
apparente malattia renovascolare pregressa, e' stato riscontrato un
aumento generalmente lieve e transitorio dell'azotemia e della
creatinina sierica, soprattutto quando lisinopril e' stato
somministrato in concomitanza a un diuretico. Cio' e' piu'
probabile che si verifichi in pazienti con preesistente
compromissione renale. Potrebbero rendersi necessarie una riduzione
della posologia e/o una sospensione del diuretico e/o di
lisinopril.
Nell'infarto miocardico acuto, non deve essere iniziato il
trattamento con lisinopril in pazienti con evidenza di disfunzione
renale, definita come concentrazione della creatinina sierica oltre
177 micromol/l e/o proteinuria oltre 500 mg/24 h. Nel caso la
disfunzione renale si sviluppi durante il trattamento con
lisinopril (concentrazione della creatinina sierica oltre 265
micromol/l oppure raddoppio del valore precedente il trattamento)
il medico deve considerare la sospensione di lisinopril.
Ipersensibilita'/angioedema
In pazienti trattati con inibitori dell'enzima di conversione
dell'angiotensina, incluso lisinopril , sono stati raramente
riportati angioedema del viso, delle estremita', delle labbra,
della lingua, della glottide e/o della laringe. Questo puo'
verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento. In tali
casi, lisinopril deve essere prontamente sospeso e si devono
istituire trattamento e monitoraggio appropriati per assicurarsi
della completa regressione dei sintomi prima di dimettere il
paziente. Anche nei casi in cui l'edema e' limitato alla lingua,
senza sofferenza respiratoria, il paziente potrebbe richiedere
un'osservazione prolungata poiche' il trattamento con
antiistaminici e corticosteroidi potrebbe non essere sufficiente.
Molto raramente sono stati riportati eventi fatali dovuti ad
angioedema associato ad edema della laringe o della lingua. Nei
pazienti in cui siano interessate la lingua, la glottide o la
laringe, si possono avere ostruzione delle vie aeree, specialmente
in quelli con una storia di chirurgia alle vie aeree. In questi
casi deve essere prontamente somministrata una terapia di
emergenza. Tale terapia puo' includere la somministrazione di
adrenalina e/o il mantenimento della pervieta' delle vie aeree. Il
paziente deve essere posto sotto stretta sorveglianza medica fino a
completa e prolungata risoluzione dei sintomi. Gli inibitori
dell'enzima di conversione dell'angiotensina causano angioedema con
maggior frequenza nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti
di razza non nera.
Pazienti con anamnesi di edema angioneurotico non associato a
terapia con ACE-inibitori possono essere a maggior rischio di
angioedema durante l'assunzione di un ACE-inibitore.
Reazioni anafilattoidi nei pazienti in emodialisi
Sono state riportate reazioni anafilattoidi nei pazienti in dialisi
con membrane ad alto flusso (per es. AN 69) e trattati
contemporaneamente con un ACE inibitore. Per questi pazienti
dovrebbe essere preso in considerazione l'impiego di un tipo
diverso di membrane per dialisi o di una classe diversa di agenti
antiipertensivi.
Reazioni anafilattoidi durante aferesi delle lipoproteine a bassa
densita' (LDL)
Raramente, nei pazienti che ricevono gli ACE inibitori durante
aferesi delle lipoproteine a bassa densita' (LDL) con destrano
solfato si sono verificate reazioni anafilattoidi con rischio di
vita per il paziente. Queste reazioni sono state prevenute
sospendendo temporaneamente il trattamento con l'ACE inibitore
prima di ogni aferesi.
Desensibilizzazione
Pazienti che ricevono ACE inibitori durante un trattamento
desensibilizzante (per es. veleno di imenotteri) hanno forti
reazioni anafilattoidi. Negli stessi pazienti, tali reazioni sono
state evitate sospendendo temporaneamente il trattamento con ACE
inibitori, ma sono ricomparse dopo che il farmaco era stato
inavvertitamente risomministrato.
Insufficienza epatica
Molto raramente, il trattamento con ACE inibitori e' stato
associato a una sindrome che ha inizio con ittero colestatico e
progredisce fino alla necrosi epatica fulminante e (talora) alla
morte. Il meccanismo di tale sindrome non e' noto. I pazienti che
assumono lisinopril e sviluppano ittero o marcati aumenti degli
enzimi epatici devono interrompere lisinopril ed essere sottoposti
ad adeguato follow-up medico.
Neutropenia/agranulocitosi
Nei pazienti in trattamento con ACE inibitori sono stati riportati
neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. Nei pazienti
con funzione renale normale e in assenza di altri fattori di
complicazione, raramente compare neutropenia. La neutropenia e
l'agranulocitosi scompaiono dopo l'interruzione del trattamento con
ACE-inibitori. Lisinopril deve essere somministrato con estrema
cautela a pazienti con collagenopatie, in terapia
immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide,
o con una combinazione di tali fattori di complicazione,
specialmente se c'e' una preesistente compromissione della
funzionalita' renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato
infezioni gravi, che in alcuni casi non hanno risposto a una
terapia antibiotica intensiva. Se questi pazienti vengono trattati
con lisinopril si raccomanda un controllo periodico della conta
leucocitaria e occorre istruire i pazienti a segnalare qualunque
manifestazione di infezione.
Razza
Gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina causano
angioedema con maggior frequenza nei pazienti di razza nera
rispetto ai pazienti di razza non nera. Al pari di altri ACE
inibitori, lisinopril puo' essere meno efficace nel ridurre la
pressione arteriosa in pazienti di razza nera rispetto ai pazienti
di razza non nera, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza
di soggetti a bassa-renina nella popolazione ipertesa di razza
nera.
Tosse
A seguito di somministrazione di ACE inibitori e' stata riportata
la comparsa di tosse. Questa tosse e' caratteristicamente non
produttiva, persistente e si risolve con l'interruzione della
terapia. La tosse indotta dagli ACE inibitori deve essere tenuta in
considerazione nel porre diagnosi differenziale di tosse.
Intervento chirurgico/anestesia
In pazienti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore o in
corso di anestesia con agenti che provocano ipotensione, lisinopril
puo' bloccare la formazione di angiotensina II secondaria alla
liberazione compensatoria di renina. Se si manifesta ipotensione e
la si ritiene correlata al suddetto meccanismo, deve essere
corretta mediante espansione della volemia.
Iperpotassiemia
In alcuni pazienti trattati con ACE inibitori, incluso lisinopril,
e' stato osservato un aumento delle concentrazioni sieriche di
potassio. I pazienti a rischio di comparsa di iperpotassiemia sono
quelli con insufficienza renale, diabete mellito, o quelli trattati
contemporaneamente con diuretici risparmiatori di potassio,
integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio;
ovvero pazienti in trattamento con altri farmaci che provocano un
aumento del potassio plasmatico (per es. eparina). Se l'uso
concomitante dei farmaci sopra menzionati e' ritenuto appropriato,
si raccomanda un controllo regolare del potassio sierico.
Pazienti diabetici
In pazienti diabetici trattati con antidiabetici orali o insulina,
si deve tenere sotto stretto controllo la glicemia durante il primo
mese di trattamento con un ACE-inibitore.
Litio
L'associazione di litio e lisinopril e' generalmente sconsigliata.
Gravidanza e allattamento
Il lisinopril non deve essere usato nel primo trimestre di
gravidanza. lisinopril e' controindicato nel secondo e terzo
trimestre di gravidanza.Quando viene accertata la gravidanza, il
trattamento con lisinopril deve essere interrotto il piu' presto
possibile. L'uso di lisinopril non e' raccomandato durante
l'allattamento al seno.


Interazioni con altri farmaci ed altre forme di interazione:
Diuretici
Quando si aggiunge un diuretico alla terapia di un paziente in
trattamento con lisinopril , l'effetto antiipertensivo viene
generalmente potenziato. Nei pazienti gia' in trattamento con
diuretici e soprattutto in quelli in cui la terapia diuretica e'
stata istituita di recente, si puo' verificare occasionalmente
un'eccessiva riduzione della pressione arteriosa quando viene
aggiunto lisinopril . La possibilita' di un'ipotensione sintomatica
con lisinopril puo' essere minimizzata interrompendo la
somministrazione del diuretico prima di iniziare il trattamento con
lisinopril.
Integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o
sostituti del sale contenenti potassio.
Sebbene negli studi clinici, il potassio sierico sia rimasto
solitamente entro i limiti della norma, in alcuni pazienti si
e' verificata iperpotassiemia. I fattori di rischio per
l'iperpotassiemia includono l'insufficienza renale, il diabete
mellito, e l'uso concomitante di diuretici risparmiatori di
potassio (per es. spironolattone, triamterene o amiloride),
integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio.
L'uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di
potassio o sostituti del sale contenenti potassio,
particolarmente nei pazienti con funzionalita' renale ridotta,
puo' portare a un aumento significativo del potassio
sierico. Se lisinopril viene somministrato con diuretici
disperdenti potassio, l'ipopotassiemia indotta dal diuretico puo'
migliorare.
Litio
Durante la somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori
sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni
sieriche e della tossicita' del litio. L'uso concomitante di
diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' da
litio e potenziare la tossicita' da litio gia' aumentata dagli ACE
-inibitori. L'uso di lisinopril insieme al litio e'
sconsigliata, ma se l'associazione si dimostra necessaria deve
essere eseguito un accurato monitoraggio dei livelli sierici di
litio.
Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) incluso l'acido
acetilsalicilico = 3g/die
La somministrazione cronica di FANS puo' ridurre l'effetto
antiipertensivo di un ACE inibitore. FANS e ACE inibitori
esercitano un effetto additivo sull'aumento del potassio sierico e
possono portare a un deterioramento della funzionalita' renale.
Tali effetti sono generalmente reversibili. Raramente, puo'
verificarsi un'insufficienza renale acuta, specialmente nei
pazienti con funzionalita' renale compromessa, quali gli anziani o
i pazienti disidratati.
Altri agenti antiipertensivi
L'uso concomitante di questi farmaci puo' aumentare l'effetto
ipotensivo di lisinopril . L'uso concomitante di nitroglicerina e
altri nitrati o altri vasodilatatori puo' ridurre ulteriormente la
pressione arteriosa.
Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici
L'uso concomitante di taluni anestetici, antidepressivi triciclici
e antipsicotici con ACE inibitori puo' provocare una ulteriore
diminuzione della pressione arteriosa.
Simpaticomimetici:
I simpaticomimetici possono ridurre l'efficacia antiipertensiva
degli ACE inibitori.
Antidiabetici
Studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione
concomitante di ACE inibitori e farmaci antidiabetici (insulina,
agenti ipoglicemizzanti orali) puo' provocare un aumento
dell'effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia. La
comparsa di tale fenomeno sembra essere piu' probabile durante le
prime settimane di trattamento combinato e in pazienti con
insufficienza renale.
Acido acetilsalicilico, trombolitici, beta-bloccanti, nitrati
lisinopril puo' essere impiegato in concomitanza con acido
acetilsalicilico (alle dosi cardiologiche), trombolitici, beta
bloccanti e/o nitrati.


Avvertenze speciali:
Gravidanza
lisinopril non deve essere utilizzato nel primo trimestre di
gravidanza. Quando si pianifica una gravidanza o la stessa e'
confermata occorre passare ad una terapia alternativa non appena
possibile. Nel genere umano non sono stati condotti studi clinici
controllati con ACE inibitori, ma un numero limitato di casi con
esposizione durante il primo trimestre non ha manifestato
malformazioni da fetotossicita' umana come descritto sotto.
Lisinopril e' controindicato nel secondo e terzo trimestre di
gravidanza.
E' noto che una prolungata esposizione agli ACE inibitori durante
il secondo e terzo trimestre induce fetotossicita' umana
(diminuzione della funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo
nella chiusura della fontanella) e tossicita' neonatale
(insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia).
Qualora fosse avvenuta un'esposizione a lisinopril durante il
secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda una valutazione
ecografica della funzione renale e del cranio.
I neonati le cui madri hanno assunto lisinopril devono essere
attentamente controllati per un'eventuale ipotensione, oliguria e
iperpotassiemia. Lisinopril , che attraversa la placenta, e' stato
rimosso dalla circolazione neonatale per mezzo di dialisi
peritoneale con qualche beneficio clinico, e teoricamente puo'
essere rimosso con trasfusione di sangue.
Allattamento
Non e' noto se lisinopril sia escreto nel latte materno. Il
lisinopril viene escreto nel latte dei ratti in allattamento. L'uso
di lisinopril non e' raccomandato nelle donne che allattano al
seno.
Effetti sulla capacita' di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Durante la guida di veicoli o l'uso di macchinari occorre tenere in
considerazione che occasionalmente si possono verificare vertigini
o stanchezza.


Posologia e modalita' d'uso:
Lisinopril e' da somministrare per via orale in unica dose
giornaliera. Come con tutti gli altri farmaci assunti una volta al
giorno, lisinopril deve essere preso ogni giorno all'incirca alla
stessa ora. L'assorbimento delle compresse di lisinopril non viene
influenzato dal cibo. La dose deve essere individualizzata in base
al profilo del paziente e alla risposta pressoria.
Porre le compresse frazionabili di lisinopril su una superficie
rigida con la tacca centrale verso l'alto. Esercitare una
pressione dall'alto col pollice e la compressa frazionabile si
rompera' in due parti uguali.
Ipertensione
lisinopril puo' essere usato in monoterapia oppure in associazione
con altre classi di farmaci antiipertensivi.
Dose iniziale
In pazienti con ipertensione, la normale dose iniziale consigliata
e' di 10 mg. Nei pazienti con forte stimolazione del sistema
renina-angiotensina-aldosterone (in particolare ipertensione
renovascolare, deplezione salina e/o del volume, scompenso cardiaco
o grave ipertensione) si puo' verificare una diminuzione eccessiva
della pressione arteriosa in seguito all'assunzione della dose
iniziale. In tali pazienti si raccomanda una dose iniziale di 2,5-5
mg e l'inizio del trattamento deve avvenire sotto la supervisione
del medico. In presenza di compromissione renale e' necessaria una
dose iniziale piu' bassa (vedi oltre tabella 1).
Dose di mantenimento
La usuale dose efficace di mantenimento e' 20 mg, somministrata in
unica somministrazione giornaliera.
Generalmente, se l'effetto terapeutico desiderato non viene
raggiunto in un lasso di tempo da 2 a 4 settimane sulla base di un
certo livello di dosaggio, la dose puo' essere ulteriormente
aumentata. La dose massima utilizzata negli studi clinici
controllati sul lungo periodo e' stata 80 mg/giorno.
Pazienti in trattamento diuretico
Dopo l'inizio della terapia con lisinopril si puo' verificare
ipotensione sintomatica. Cio' e' piu' probabile in pazienti che
sono trattati contemporaneamente con diuretici. Percio', si
raccomanda cautela dato che questi pazienti possono presentare
deplezione di volume e/o di sali. Ove possibile il diuretico
dovrebbe essere interrotto 2 o 3 giorni prima di iniziare il
trattamento a base di lisinopril . Nei pazienti ipertesi in cui il
diuretico non puo' essere sospeso, il trattamento con lisinopril
deve essere iniziato con una dose di 5 mg. La funzionalita' renale
e la potassiemia devono essere tenute sotto osservazione. La
posologia di lisinopril dovra' essere successivamente adattata in
funzione della risposta pressoria. Se necessario, la terapia
diuretica puo' essere ripristinata.
Aggiustamento della posologia nella compromissione renale:
Nei pazienti affetti da compromissione renale la posologia si deve
basare sulla clearance della creatinina come delineato nella
sottostante tabella 1.
Tabella 1: Aggiustamento posologia nella compromissione renale.

Clearance della creatinina (ml/min) Dose iniziale (mg/giorno)
Meno 10 ml/min (inclusi paz.in dialisi) 2,5 mg*
10-30 ml/min 2,5-5 mg
31-80 ml/min 5-10 mg

* La dose e/o la frequenza di somministrazione devono essere
aggiustate a seconda della risposta pressoria.
La dose puo' essere aumentata fino a che la pressione sanguigna non
e' sotto controllo oppure fino a un massimo di 40 mg/die.

Insufficienza cardiaca

Nei pazienti con scompenso cardiaco sintomatico, lisinopril deve
essere usato come terapia aggiuntiva ai diuretici e, se
appropriato, alla digitale o ai beta-bloccanti. Si puo' iniziare
una terapia con lisinopril con una dose di partenza di 2,5 mg una
volta al giorno, da somministrare sotto controllo medico per
determinare l'effetto iniziale sulla pressione sanguigna. La dose
di lisinopril deve essere aumentata:
- con incrementi non superiori a 10 mg
- a intervalli non inferiori a 2 settimane
- alla massima dose tollerata dal paziente fino ad un massimo di 35
mg una volta al giorno.
Gli aggiustamenti posologici devono avvenire in base alla risposta
clinica individuale del paziente. Nei pazienti a rischio elevato di
ipotensione sintomatica, per es. pazienti con deplezione salina con
o senza iponatriemia, pazienti ipovolemici o pazienti che ricevono
una vigorosa terapia diuretica, si deve procedere, ove possibile, a
una correzione di tali fattori prima di iniziare la terapia con
lisinopril. Devono essere tenuti sotto controllo la funzione
renale ed il potassio nel siero.
Infarto miocardico acuto.
Se indicato, i pazienti devono ricevere i trattamenti raccomandati
standard come trombolitici, aspirina e betabloccanti. e' possibile
somministrare nitroglicerina per via endovenosa o transdermica
contemporaneamente al lisinopril.
Dose iniziale (nei primi 3 giorni dopo l'infarto)
Il trattamento con lisinopril puo' essere iniziato entro 24 ore
dall'insorgenza dei sintomi. Non si deve iniziare il trattamento se
la pressione sistolica e' inferiore a 100 mm Hg. La prima dose di
lisinopril e' di 5 mg per via orale, seguita da 5 mg dopo 24 ore,
10 mg dopo 48 ore e in seguito 10 mg una volta al giorno. I
pazienti con pressione sistolica bassa (120 mm Hg o inferiore)
all'inizio del trattamento o nei primi tre giorni dopo l'infarto
devono ricevere una dose piu' bassa - 2,5 mg per via orale. Nei
casi di compromissione renale (clearance della creatinina < 80
ml/min.), la posologia iniziale di lisinopril deve essere
adattata in funzione della clearance della creatinina del
paziente.
Dose di mantenimento
La dose di mantenimento e' 10 mg una volta al giorno. Se si
verifica ipotensione (pressione sistolica inferiore o uguale a 100
mm Hg), puo' essere somministrata una dose giornaliera di
mantenimento di 5 mg con riduzioni temporanee a 2,5 mg, se
necessario.
Se si verifica un'ipotensione prolungata (pressione sistolica
inferiore a 90 mm Hg per piu' di 1 ora), Lisinopril deve essere
sospeso. Il trattamento deve proseguire per 6 settimane e
successivamente il paziente deve essere ricontrollato. I pazienti
che sviluppino sintomi di scompenso cardiaco devono proseguire con
lisinopril.
Complicazioni renali del diabete mellito
Nei pazienti ipertesi con diabete mellito di tipo 2 e incipiente
nefropatia la dose e' di 10 mg di lisinopril una volta al giorno
che puo' essere aumentata, se necessario, a 20 mg una volta al
giorno per raggiungere una pressione diastolica in posizione seduta
inferiore a 90 mm Hg. Nei casi di compromissione renale (clearance
della creatinina < 80 ml/min.), la posologia iniziale di lisinopril
deve essere adattata in funzione della clearance della creatinina
del paziente (vedere tabella 1).
Uso pediatrico
L'efficacia e la sicurezza di impiego nei bambini non sono state
definite a pieno. Pertanto, l'uso in pediatria non e' raccomandato.
Uso nei pazienti anziani.
Negli studi clinici, non si sono rilevate differenze associate
all'eta' circa il profilo di efficacia o di sicurezza del farmaco.
Comunque, quando l'eta' avanzata e' associata a una diminuzione
della funzione renale, devono essere impiegate le linee guida
esposte in tabella 1 per stabilire la dose iniziale di lisinopril.
La posologia dovra' essere successivamente adattata in funzione
della risposta pressoria.
Uso nei pazienti con trapianto renale
Non vi sono esperienze sulla somministrazione di lisinopril in
pazienti sottoposti di recente a trapianto di rene. L'impiego di
lisinopril viene quindi sconsigliato.
SOVRADOSAGGIO:
Sono disponibili dati clinici limitati relativi al sovradosaggio
negli esseri umani. I sintomi associati al sovradosaggio di ACE
inibitori possono includere ipotensione, shock circolatorio,
alterazione degli elettroliti, insufficienza renale,
iperventilazione, tachicardia, palpitazioni, bradicardia, capogiri,
ansia e tosse. Il trattamento raccomandato del sovradosaggio e'
l'infusione endovenosa di soluzione fisiologica normale. Se si
manifesta ipotensione il paziente deve essere posizionato come in
caso di shock. Ove disponibile, puo' essere anche preso in
considerazione il trattamento con angiotensina II per infusione e/o
catecolamine per via endovenosa. Se l'ingestione e' recente devono
essere messe in atto misure per prevenire l'assorbimento di
lisinopril (per es. vomito, lavanda gastrica, somministrazione di
adsorbenti e sodio solfato). lisinopril puo' essere rimosso dalla
circolazione con emodialisi. Per la bradicardia resistente
alla terapia e' indicata la terapia con pacemaker. Devono
essere controllati con frequenza i segni vitali, gli elettroliti
sierici e la concentrazione di creatinina.


Effetti indesiderati:
Durante il trattamento con lisinopril e con altri ACE-Inibitori
sono stati osservati e riportati i seguenti effetti indesiderati
che sono stati classificati in base alle seguenti frequenze: molto
comune (=10%), comune (=1%,<10%), non comune (=0,1%,<1%), raro
(=0,01%,<0,1%), molto raro (<0,01%) incluse le segnalazioni
isolate.
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Raro: diminuzione dell'emoglobina, diminuzioni dell'ematocrito.
Molto raro: depressione midollare, anemia, trombocitopenia,
leucopenia, neutropenia, agranulocitosi , anemia emolitica,
linfoadenopatia, malattie autoimmuni.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Molto raro: ipoglicemia
Patologie del sistema nervoso e disturbi psichiatrici:
Comune: capogiri, cefalea
Non comune: alterazioni dell'umore, parestesie, vertigini,
alterazioni del gusto, disturbi del sonno.
Raro: confusione mentale
Patologie cardiache e vascolari:
Comune: effetti ortostatici (inclusa ipotensione)
Non comune: infarto miocardico o accidente cerebrovascolare,
probabilmente secondari ad una eccessiva ipotensione nei pazienti
ad alto rischio, palpitazioni, tachicardia. Fenomeno di Raynaud
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
Comune: tosse
Non comune: rinite
Molto raro: broncospasmo, sinusite. Alveolite allergica/polmonite
eosinofila.
Patologie gastrointestinali:
Comune: diarrea,vomito
Non comune: nausea, dolore addominale e indigestione
Raro: secchezza delle fauci
Molto raro: pancreatite, angioedema intestinale; epatite sia
epatocellulare che colestatica, ittero e insufficienza epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Non comune: eruzioni cutanee, prurito
Raro: Ipersensibilita'/edema angioneurotico: edema angioneurotico
di faccia , estremita', labbra, lingua, glottide, e/o laringe,
orticaria, alopecia, psoriasi.
Molto raro: diaforesi, pemfigo, necrolisi tossica epidermica,
sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme.
E' stata riportata una sintomatologia complessa che puo' includere
uno o piu' dei seguenti sintomi: possono verificarsi febbre,
vasculite, mialgia, artralgia/artrite, anticorpi antinucleari
positivi (ANA), aumento della velocita' di eritrosedimentazione,
eosinofilia e leucocitosi, eruzioni cutanee, fotosensibilita' o
altre manifestazioni dermatologiche.
Patologie renali e urinarie:
Comune: disfunzione renale
Raro: uremia, insufficienza renale acuta
Molto raro: oliguria/anuria
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella:
Non comune: impotenza
Raro: ginecomastia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di
somministrazione:
Non comune: affaticamento,astenia
Esami diagnostici:
Non comune: aumento dell'urea nel sangue, aumento della creatinina
sierica, aumento degli enzimi epatici, iperpotassiemia.
Raro: aumento della bilirubina sierica, iponatriemia.


Modalita' di conservazione:
Conservare a temperatura non superiore ai 30 gradi C.
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