Coumadin

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Messaggioda Royalsapphire » 23/04/2014, 12:40



Decodifica codice MIF:
B - Sangue ed organi emopoietici
B01 - Antitrombotici
B01A - Antitrombotici
B01AA - Antagonisti della vitamina K
398501 - WARFARIN SALE SODICO


Forme farmaceutiche:
Compresse da 5 mg di warfarin sodico per uso orale


Categoria terapeutica e proprieta':
Antitrombotico.


Indicazioni:
Profilassi e terapia delle trombosi venose ed eventuali successive
estensioni.
Trattamento della fibrillazione atriale con embolizzazione;
profilassi e terapia dell'embolismo polmonare; come coadiuvante nel
trattamento delle occlusioni coronariche e degli attacchi ischemici
transitori cerebrali.


Posologia e modalita' d'uso:
Warfarin sodico e' costituito dal sale sodico della 3-
(-acetonilbenzil) 4-idrossicumarina e appartiene al gruppo degli
anticoagulanti indiretti di tipo dicumarolico.
Warfarin sodico agisce deprimendo la sintesi intraepatica dei
fattori vitamina K dipendenti (fattore II, VII, IX e X) attivi nei
meccanismi di coagulazione in diverse malattie accompagnate da
manifestazioni tromboemboliche. Il grado di depressione e'
direttamente proporzionale al dosaggio. Il farmaco non ha effetto
diretto su una trombosi stabilizzata, ma ne previene l'ulteriore
estensione e le relative complicanze.
Dopo la somministrazione orale l'assorbimento e' sostanzialmente
completo e si raggiungono le massime concentrazioni plasmatiche
entro 1-9 ore. Approssimativamente il 97% si lega all'albumina
presente nel plasma. Di solito induce ipoprotrombinemia entro 36-72
ore e la sua durata di azione puo' persistere per 4-5 giorni,
producendo in tal modo una curva di risposta regolare e di lunga
durata.
Non sono del tutto chiariti i passaggi metabolici coinvolti nella
biotrasformazione degli anticoagulanti orali nell'uomo. Comunque
sembra che i loro metaboliti siano eliminati principalmente per via
urinaria.
Modo, dosi e tempo di somministrazione:
(salvo diversa prescrizione medica)
Terapia d'attacco: inizialmente 10-15 mg/die per 3-5 giorni.
Controllare giornalmente il tempo di Quick.
Terapia di mantenimento: 2-15 mg/die.
La dose di mantenimento deve essere calcolata in modo da ottenere
una attivita' protrombinica oscillante tra il 20% e il 30%. Questo
livello e' generalmente considerato come sufficiente per mantenere
un buon effetto anticoagulante e, nello stesso tempo, abbastanza
sicuro per ovviare ad eventuale pericolo di emorragia. Controllare
periodicamente il tempo di Quick (ogni settimana o ogni 15-30
giorni).
Warfarin sodico con eparina: dato che intercorre un intervallo di
circa 12-18 ore fra la somministrazione della dose iniziale ed il
prolungamento terapeutico del tempo di protrombina, in situazioni
di grande emergenza (es. embolismo polmonare), puo' essere
consigliabile somministrare inizialmente eparina sodica insieme al
warfarin sodico.
La sospensione brusca della terapia anticoagulante viene di solito
sconsigliata; ridurre la dose gradualmente nel corso di 3-4
settimane.


Controindicazioni:
L'effetto anticoagulante e' controindicato in qualunque condizione
in cui il rischio di emorragia possa essere maggiore ai suoi
vantaggi, come: tendenze emorragiche o discrasie ematiche;
intervento chirurgico recente o previsto sul sistema nervoso
centrale, sull'occhio o per fatti traumatici che portino a grandi
ferite scoperte; tendenze emorragiche associate ad ulcerazioni
attive o evidente emorragia dell'apparato gastrointestinale o
genitourinario o respiratorio, nell'emorragia cerebro-vascolare,
negli aneurismi cerebrali o nell'aorta dissecante;
nell'emo-pericardio e nelle endocarditi batteriche subacute; nella
minaccia d'aborto, eclampsia e pre-eclampsia; nell'alcoolismo,
nelle psicosi, in mancanza di collaborazione da parte del paziente;
nelle poliartriti, nei blocchi anestetici di grandi aree e lombari,
rachicentesi. Ipertensione maligna, nelle deficienze di vitamina C;
qualora non siano disponibili adeguate strutture laboratoristiche.
Il warfarin sodico e' controindicato in gravidanza in quanto il
farmaco attraversa la barriera placentare e sussiste il rischio di
emorragia del feto e di emorragia mortale in utero. Sono stati
inoltre riferiti casi di malformazione alla nascita in bambini
generati da madri trattate con warfarin durante il periodo di
gravidanza. Pertanto l'uso del prodotto in donne potenzialmente
feconde deve essere attentamente valutato e le indicazioni
riconsiderate criticamente.


Precauzioni di impiego:
E' indispensabile una determinazione periodica del tempo di
protrombina o di altri adeguati tests di coagulazione.
In generale e' buona regola controllare la risposta del paziente
con determinazioni supplementari del tempo di protrombina nel
periodo immediatamente successivo alle dimissioni dall'ospedale e
qualora altri medicamenti vengano somministrati, sospesi o presi
contemporaneamente.
Numerosi fattori, endogeni o esogeni, da soli o in combinazione,
possono potenziare l'attivita' anticoagulante del farmaco:
fattori endogeni: lesioni epatiche, malattie del pancreas, stati
cachettici, malattie del collagene, carenza di vitamina K da
alterato assorbimento, insufficienza coronarica, febbre elevata,
ipertiroidismo;
fattori esogeni: clima caldo prolungato.
I seguenti fattori, da soli o in combinazione, possono deprimere
l'attivita' anticoagulante del farmaco:
fattori endogeni: edema, iperlipemia, diabete mellito,
ipotiroidismo, resistenza ereditaria alla terapia cumarinica.
Pazienti esposti ai fattori suddetti devono essere attentamente
seguiti; sono raccomandabili controlli di laboratorio molto
frequenti. Anche soggetti che assumono farmaci per i quali non e'
stata ancora dimostrata interferenza con i cumarinici devono essere
attentamente seguiti; quando la somministrazione di questi farmaci
viene iniziata o arrestata sono raccomandabili determinazioni del
tempo di protrombina molto frequenti.


Interazioni con altri medicinali e di qualsiasi altro genere:
L'attivita' anticoagulante di warfarin sodico puo' essere aumentata
dalla somministrazione contemporanea di altri farmaci tra cui:
acido acetilsalicilico, salicilati, fenilbutazone e derivati,
indometacina, antibiotici, sulfamidici, disulfiram, anestetici,
chinina, chinidina, tiroxina, acido nicotinico, destrano,
clofibrato, steroidi anabolizzanti, propiltiouracile, anti-MAO,
enzimi proteolici, ipoglicemizzanti orali, acido nalidixico,
difenilidantoina, feniramidolo, allopurinolo, diazossido,
glucagone, farmaci epatotossici in genere, acido mefenamico,
metilfenidato, inibitori della mono amino-ossidasi, acido
oxolinico, uso prolungato di narcotici.
L'attivita' anticoagulante di warfarin sodico puo' essere ridotta
in seguito alla somministrazione contemporanea di farmaci quali
vitamina K (somministrata in associazione vitaminica), alimenti
ricchi di vitamina K, antistaminici, corticosteroidi, ACTH,
barbiturici, meprobamati, griseofulvina, antiacidi,
anticoncezionali orali, vitamina C, aloperidolo, clordiazepossido,
glutetimide, paraldeide.
Warfarin sodico influenza anche l'azione di altri farmaci. Gli
agenti ipoglicemizzanti orali (clorpropamide e tolbutamide) e
quelli anticonvulsivanti (difenilidantoina e fenobarbital) possono
dare accumulo nell'organismo, in seguito ad interferenza con il
loro metabolismo o la loro escrezione.
Per le seguenti sostanze: alcool, idrato di cloralio, diuretici, e'
stato riferito, a seconda dei casi, potenziamento o depressione
dell'attivita' anticoagulante del farmaco.


Avvertenze speciali:
Il dosaggio dovrebbe essere controllato con periodiche
determinazioni del tempo di protrombina e con altri adeguati tests
di coagulazione, tenendo presente che le determinazioni della
coagulazione, del sangue intero e del tempo di emorragia non sono
misure efficaci al fine del controllo della terapia.
L'eparina prolunga il tempo di protrombina nella prima fase.
Percio' per ottenere un valido tempo di protrombina, quando si
somministrano insieme eparina e warfarin sodico, prima del prelievo
di sangue dovrebbero trascorrere 4-5 ore dall'ultima dose
intravenosa e 12-24 ore dall'ultima dose sottocutanea di eparina.
Il rischio di emorragia dovuto alla somministrazione del farmaco
puo' essere aumentato nelle seguenti condizioni: allattamento (il
farmaco puo' passare nel latte materno e provocare uno stato
protrombinopenico nel neonato); prolungata deficienza alimentare;
insufficienza renale ed epatica; malattie infettive o alterazioni
della flora intestinale; traumi; cateteri a permanenza;
ipertensione; policitemia marcata; vasculite; diabete grave;
menometrorragie; disturbi allergici o anafilattici.
I pazienti con insufficienza cardiaca congestizia possono diventare
piu' sensibili al warfarin sodico; in tale modo richiedono un piu'
assiduo controllo di laboratorio e dosaggi ridotti di warfarin
sodico.
Trattamento del superdosaggio:
L'eccessiva ipoprotrombinemia, con o senza emorragia, viene
controllata con la sospensione del warfarin sodico e, se
necessario, con somministrazione orale o parenterale di vitamina
K1. La comparsa di ematuria microscopica, flusso mestruale
aumentato, di melena, di petecchie o di prolungato sanguinamento di
piccoli tagli da rasatura, sono manifestazioni precoci di
ipoprotrombinemia al di sotto di un livello di soddisfacente
sicurezza.
Trasfusioni di sangue o di plasma siano prese in considerazione in
casi di gravi emorragie o di gravi stati di protrombinopenia che
non rispondono alla vitamina K1.


Effetti indesiderati:
I potenziali effetti collaterali del farmaco comprendono emorragie
gravi o lievi. Effetti collaterali diversi da emorragie sono rari e
sono costituiti da alopecia, orticaria, dermatiti, febbre, nausea,
diarrea, crampi addominali, reazioni di ipersensibilita', da una
sindrome chiamata "dita porporine" e da una reazione estremamente
rara consistente in infarto emorragico e necrosi della pelle.
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