Secondo voi, una storia che finisce male ha senso?

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Messaggioda VeraVita » 12/05/2022, 9:16



Stavo scrivendo un secondo libro (spero, di non sconvolgere nessuno perché non ho chissà quale penna .-." ) che sarebbe il continuo del primo.
Il problema però è che.. non so se anche a voi è successo.. che in qualche modo, il mio libro vuole finire in una maniera un po' brutta (almeno, per me). In questo libro, tratto di argomenti un po' adolescenziali pur essendo persone adulte. Li definisco tali perché, per me, a certe domande bisogna rispondere con la propria coscienza. Quindi, non vi aspettate chissà quale fine triste (muore qualcuno o la uccidono e via discorrendo). Però, è come se il finale volesse che lei si lascia con il suo fidanzato che le ha dato più e più volte dimostrazione del fatto che è una persona meritevole del suo amore. Perchè lei non sopporta di vivere con il suo passato. Ora, abbrevio per non annoiarvi. Ora, io non ci vedo niente di male in chi decide di vivere la sua vita in solitudine o con pochi amici, ci mancherebbe. Solamente, a me, piacerebbe che il mio personaggio non rimanesse solo. Mi sono chiesta se scrivere un terzo libro, ma non avrei chissà quali idee, onestamente e non vorrei ricadere nella trappola di annoiare il lettore.
Stavo pensando se effettivamente decido di far lasciare i due protagonisti, magari, asseconderei la trama ma a me, lascerebbe proprio un vuoto dentro e di incompletezza. Non rispecchierebbe ciò che ho dentro. Inoltre, mi chiedo proprio cosa possa significare. Per carità, il senso sarebbe quello classico: avere fiducia in sé stessi e l'amore è dentro di noi, o meglio soli che male accompagnati e via discorrendo. Un senso glielo troverei seppur a forza. Però, non so. Ci stavo da giorni pensando e meditando.. ma non mi piacerebbe che il mio personaggio rimanesse solo o che lasciassi al lettore il messaggio che si fidanza con qualcun'altro o di dover far dare al lettore un suo personale significato (nel senso che metto il beneficio del dubbio).
Quindi, visto che ero in fase meditativa e necessitavo di qualche consiglio, mi chiedevo, questo: secondo voi, una storia che termina male, ha senso? E, quali emozioni vi lascia e trasmette?
Mentre un libro che termina positivamente? Quali emozioni vi dà?
Grazie a chi risponderà ma anche a chi si limiterà a leggere ;)
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Secondo voi, una storia che finisce male ha senso?

Messaggioda occhigrandi » 12/05/2022, 11:17



Ciao VeraVita, e innanzitutto complimenti per il tuo libro! E' una cosa bellissima! :clapclap:
Non saprei cosa consigliarti onestamente, potresti fare lasciare i due protagonisti ora e farli riappacificare (o fargli vivere altre esperienze) nel terzo libro, questo in realtà dipende da te.

Non tutte le storie finiscono bene, no? Come nella vita reale. Una storia che finisce male può avere senso ma l'importante - secondo me eh - è che trasmetta qualcosa. Mi spiego, la tua protagonista può abbandonare la relazione perché non vuole essere ancorata al passato, come dici tu, perché magari si trova in una fase evolutiva, vuole essere indipendente, ecc. Quindi, la motivazione dietro il suo comportamento è comunque positiva e la lezione che ne trae il lettore anche.
Il fatto di rimanere da sola deve essere poi comunque coerente con la storia che stai raccontando e con lo sviluppo del personaggio.
Ecco, questi in definitiva i miei consigli :lol:

In bocca al lupo!
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Messaggioda Eliminato » 12/05/2022, 11:19



A me piacciono i finali "dolceamari", dove i protagonisti trovano un po' di luce dopo un teatro di orrori. Mi lasciano fortissime sensazioni di realismo, quell'amaro che insegna, ma che conserva pure delle verità inoppugnabili riflesso di ciò che siamo. I finali felici spesso li dimentico, sono una persona che di base rimane drammatica (come mi definì uno specialista anni fa) oltre che prepotentemente crepuscolare quindi, pur nel mio ottimismo lucente conquistato in questi anni, mi sento davvero vivo solo se percepisco anche la sofferenza, nella musica come nel teatro, sino ai libri e ai film chiaramente. "Catarsi" è la parola chiave, ecco quella che cerco, insieme a rispecchiamento.
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Messaggioda kathellyna » 12/05/2022, 12:08



i pochi personaggi che mi piacciono fanno quasi tutti una fine miserabile.
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Messaggioda VeraVita » 12/05/2022, 12:46



occhigrandi ha scritto:Ciao VeraVita, e innanzitutto complimenti per il tuo libro! E' una cosa bellissima! :clapclap:
Non saprei cosa consigliarti onestamente, potresti fare lasciare i due protagonisti ora e farli riappacificare (o fargli vivere altre esperienze) nel terzo libro, questo in realtà dipende da te.

Non tutte le storie finiscono bene, no? Come nella vita reale. Una storia che finisce male può avere senso ma l'importante - secondo me eh - è che trasmetta qualcosa. Mi spiego, la tua protagonista può abbandonare la relazione perché non vuole essere ancorata al passato, come dici tu, perché magari si trova in una fase evolutiva, vuole essere indipendente, ecc. Quindi, la motivazione dietro il suo comportamento è comunque positiva e la lezione che ne trae il lettore anche.
Il fatto di rimanere da sola deve essere poi comunque coerente con la storia che stai raccontando e con lo sviluppo del personaggio.
Ecco, questi in definitiva i miei consigli :lol:

In bocca al lupo!


Grazie di cuore, sei dolcissima per i complimenti e per i tuoi preziosi consigli, veramente!
Si, certo. Diverse storie finiscono male, però.. come dire.. mi lasciano un po' l'amaro in bocca, perché come ti dico, almeno per me, non hanno molto senso. Però, è molto vero ciò che scrivi. Magari, ha un senso positivo in un altro aspetto, tipo la fase evolutiva. Grazie di cuore, veramente ^-^
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Messaggioda VeraVita » 12/05/2022, 12:49



Broken Mirror ha scritto:A me piacciono i finali "dolceamari", dove i protagonisti trovano un po' di luce dopo un teatro di orrori. Mi lasciano fortissime sensazioni di realismo, quell'amaro che insegna, ma che conserva pure delle verità inoppugnabili riflesso di ciò che siamo. I finali felici spesso li dimentico, sono una persona che di base rimane drammatica (come mi definì uno specialista anni fa) oltre che prepotentemente crepuscolare quindi, pur nel mio ottimismo lucente conquistato in questi anni, mi sento davvero vivo solo se percepisco anche la sofferenza, nella musica come nel teatro, sino ai libri e ai film chiaramente. "Catarsi" è la parola chiave, ecco quella che cerco, insieme a rispecchiamento.


Anche a me, piacciono queste storie. Però, deve avere un messaggio di speranza. Le tragedie, non mi piacciono e non ne capisco, purtroppo, il senso. Per carità, magari, lo trovo. Però, a mio gusto non mi piacciono. Grazie per la risposta ^-^
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Messaggioda VeraVita » 12/05/2022, 12:52



kathellyna ha scritto:i pochi personaggi che mi piacciono fanno quasi tutti una fine miserabile.


Ok, grazie di cuore per la risposta ^-^
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Messaggioda FabFi » 12/05/2022, 16:50



ma il tuo primo libro si puo' leggere?
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Messaggioda l.pallad » 15/05/2022, 9:57



Se vuoi un finale tragico o altro devi comunque renderlo logico e credibile. Le cose vengono accettate se accadono in modo logico. Se le fai accadere in modo assurdo, illogico, e forzato, semplicemente "perché sì" non piaceranno a nessuno. Devi pensare a cosa è meglio per la storia, e non far accadere le cose a buffo semplicemente perché sì. E quindi, devi avere anche la forza d'animo di scrivere cose che ti fanno soffrire. Pensa infatti che anche George RR Martin, quando ha scritto il terzo libro delle cronache del ghiaccio e del fuoco, ha sofferto nello scrivere la parte delle nozze rosse. Anzi, quando è arrivato a quel punto, lo ha saltato, ha scritto il resto del libro, per poi tornarci e scriverlo per ultimo. Ma, per quanto scrivere quella scena lo abbia fatto soffrire, l'ha scritta perché era per il bene della storia. Quindi suppongo che tu debba avere la medesima forza d'animo (ti confesso che io non ce l'ho).

Le cose belle non devono per forza venire considerate fanservice se vengono fatte bene. Infatti appunto, per usare sempre il trono di spade come esempio.

Spoiler per chi non conosce e non ha visto la serie ma è interessato

George RR Martin uccise Ned Stark perché era troppo scontato che si salvasse in quanto protagonista. https://www.youtube.com/watch?v=IngdhKTNqcA Ma la cosa viene accettata perché appunto accade in modo logico, e serve per mostrare che la nobiltà d'animo e l'onore non ti proteggono da certe cose. Ed in seguito ha ucciso il figlio Robb Stark https://youtu.be/rdUb9oaIwjQ perché era troppo scontato che avrebbe vendicato suo padre ed anche questo è logico proprio perché ci dicono che il fatto che sei tu ad essere nella ragione non ti protegge, e di come agire da irresponsabile sia dannoso e che non puoi permetterti di lasciarti andare in certe circostanze. Ma in seguito ha fatto morire Joffrey https://www.youtube.com/watch?v=9O0R47mgdrw per dimostrare che i cattivi nella sua storia non sono invincibili ed intoccabili (e quindi se anche la nobiltà e l'onore non ti proteggono, neanche la cattiveria e la crudeltà puo farlo), perché appunto a Martin piace fare colpo di scena. Ma se si fa accadere solo il contrario di quello che ci aspettiamo che accada, poi diamo per scontato che si va sempre così. Perché imprevedibilità non significa solo far accadere il contrario di quello che ci aspettiamo che accada, ma anche far accadere quello che vogliamo, ma non nel modo che ci aspettiamo. Perché Joffrey, anche se è morto come speravamo, non sono stati i parenti delle sue vittime ad ucciderlo, ma delle persone che appunto ritenevano che fosse troppo idiota, crudele, codardo, e incapace per poterlo manipolare per i propri scopi, perché essere cattivo non lo rendeva invincibile e intoccabile (e quindi questo fa si che la sua morte non venga considerata fanservice). Ed anche qui Tywin è morto, https://www.youtube.com/watch?v=zZr1D8MGqHs perché appunto, per quanto fosse un politico abile e scaltro, era comunque un pessimo padre, e questa scena trasmette come l'incapacità di Tywin di fare il padre sia stata la sua rovina. Ed anche il rapido declino della sua casata dopo la sua morte, non è fanservice ma semplicemente mostra come lui fosse fondamentale per gli equilibri di potere dell'intero continente, di come la sua incapacità di fare il padre non gli abbia permesso di pensare in modo adeguato al futuro, e di come nessun'uomo sia un'isola e quindi non è intercambiabile come se niente fosse.


Perché appunto nella vita non va sempre tutto male. Alcune cose vanno bene e altre vanno male. I libri di una serie di sfortunati eventi di Lemony Snicket dicono che va tutto male, e ne succedono di brutte cose, che ci mostrano in modo parodiato come il mondo può ridursi se viene governato dalla stupidità e dall'ignoranza. Ma, per quanto succedono cose brutte
Il Conte Olaf non riesce mai ad uccidere i Baudelaire e a prendere la loro fortuna.


Ed anche nella serie televisiva di Breaking Bad, nel finale
Quando Walter White perde ogni cosa e muore, la gente non lo considera solo un finale politicamente corretto che serve dallo scoraggiarti dall'imitarlo nella vita reale. Ma appunto ci mostra di cosa può succederti, e di quanto puoi perdere se ti lasci troppo andare senza curarti delle conseguenze (cosa che lui ha fatto per via del suo cancro). Ma ti trasmette anche il concetto del fiore che fiorisce per pochi secondi per poi appassire subito. O della piccola fiammella che diventa una fiammata gigantesca prima di spegnersi. Perché appunto Walt ha fatto delle cose che, anche se gli si sono ritorte contro e a perso ogni cosa, lo hanno reso più felice di quanto lo sia mai stato in tutta la sua vita, e ciò cherende anche più tollerante la sua morte, è il fatto che tanto sarebbe morto comunque per via del cancro, e quindi va bene lo stesso perché almeno ha avuto una morte dignitosa.


Anche con Doraemon è così. Perché appunto alcuni episodio finiscono bene, e altri male. E questo rende la serie abbastanza prevedibile proprio perché in questo modo, non si capisce mai come finiranno alcuni episodi che vedrai.

Quindi, se fai andare bene alcune cose, e altre male, in modo logico e credibile, la gente non si lamenterà per via del significato che trasmetteranno quegli eventi e darai un tocco di imprevedibilità a tutto. Se gli dai un finale tragico puoi trasmettere un significato profondo in base alla tragicità dell'evento. Perché a volte possono essere educative anche le storie in cui i personaggi commettono degli errori senza che nessuno riesca a fermarli per poi vedere come tutto gli si ritorce contro di loro a causa di tale errore, piuttosto che fare che capiscono in tempo di sbagliare e poi fermarsi prima che fosse troppo tardi.

Spoiler del finale dell'episodio 4 della prima stagione Marvel What if

Come appunto il doctor strange alternativo (chiamato Supreme Strange) che, invece di capire che deve lasciare andare la donna che ama, che è morta, va fino in fondo col suo piano di rompere un punto assoluto (modo in cui si chiamano nel MCU i punti fissi del tempo (se conosci Doctor Who)) per resuscitarla e cambiare il passato ma poi, ha come conseguenza il fatto che il paradosso che crea distrugge l'intero universo lasciandolo completamente da solo e pieno di rimpianti. https://www.youtube.com/watch?v=QEEK0AnPcsg


Se invece preferisci un finale più allegro, fai in modo che accada in modo logico e sensato, che appunto dia qualche messaggio profondo e/o originale, che coinvolga il lettore.

Un altro esempio che posso darti è questo episodio di My Little Pony https://youtu.be/qvWTpTpZpRI Che apparentemente sembrava che avrebbe trasmesso il messaggio che bisogna accettare il fatto che non puoi piacere a tutti, ma che invece ha trasmesso il messaggio che ogni amicizia è fatta in modo diverso, e che funziona in modo diverso, e quindi non puoi aspettarti che per tutti funzionino le stesse identiche cose, e quindi bisogna saper anche variare.

Quindi è questo quello su cui devi puntare. Sulla logica, il significato e la credibilità, indipendentemente dal fatto che farai finire bene o male la storia. Non farla finire in modo illogico, a buffo, e assurdo, semplicemente "perché sì" e allora stai tranquilla che non verrà considerato un fanservice.

Un altro esempio che potrei farti è il film Disney Koda Fratello Orso 2.
Che appunto non finisce che Kenai e Nita non si mettono insieme, o che Kenai torna umano per stare con Nita. Ma appunto finisce con nita che diventa orsa per stare sia con Kenai che con Koda. Perché appunto questo finale ti trasmette che non sempre, come dicono nel trono di spade, l'amore è la morte del dovere, e che con il giusto compromesso si può ottenere quello che si vuole senza venir meno alle proprie responsabilità. Perché appunto, essendo Nita diventata orsa, Kenai ha potuto stare con lei senza dover venir meno alle sue responsabilità verso Koda.


Un altro esempio è la serie televisiva Bojack Horseman

Spoiler del finale

Che appunto ti mostra che anche se ti penti degli sbagli che hai fatto, non puoi cancellare il fatto di averli fatti. E che le tue azioni hanno delle conseguenze. Ma appunto hanno fatto che Bojack non moriva nel penultimo episodio e che la sua situazione è migliorata grazie al film dell'unicorno arrapato, proprio per trasmettere il messaggio solito che quando cadi a terra puoi sempre rialzarti e andare avanti, ma con l'aggiunta nuova che però dovrai farlo anche se dovrai portarti tutta la vita i segni di quello che hai fatto e accettarne le conseguenze anche quando non potrai mai porvi rimedio e/o fare ammenda alle persone a cui hai fatto del male.
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Ultima modifica di l.pallad il 15/05/2022, 10:21, modificato 1 volta in totale.
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Secondo voi, una storia che finisce male ha senso?

Messaggioda VeraVita » 15/05/2022, 10:20



VeraVita ha scritto:
Broken Mirror ha scritto:A me piacciono i finali "dolceamari", dove i protagonisti trovano un po' di luce dopo un teatro di orrori. Mi lasciano fortissime sensazioni di realismo, quell'amaro che insegna, ma che conserva pure delle verità inoppugnabili riflesso di ciò che siamo. I finali felici spesso li dimentico, sono una persona che di base rimane drammatica (come mi definì uno specialista anni fa) oltre che prepotentemente crepuscolare quindi, pur nel mio ottimismo lucente conquistato in questi anni, mi sento davvero vivo solo se percepisco anche la sofferenza, nella musica come nel teatro, sino ai libri e ai film chiaramente. "Catarsi" è la parola chiave, ecco quella che cerco, insieme a rispecchiamento.


Anche a me, piacciono queste storie. Però, deve avere un messaggio di speranza. Le tragedie, non mi piacciono e non ne capisco, purtroppo, il senso. Per carità, magari, lo trovo. Però, a mio gusto non mi piacciono. Grazie per la risposta ^-^


Grazie di cuore per avermi dedicato così tanto tempo e per tutti gli esempi. Grazie, veramente ^-^
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