Andrea Scano, che era tutt'altro che un poeta, ma non per questo è meno significativa.
Questa poesia fu scritta per rispondere alla nipote di Scano, Rina,
che si era presa amorevolmente cura di lui per molti anni
e che gli aveva detto di essere stanca della vita.

Il contesto storico del libro è ben esposto nel link sotto.
http://fsblendorio.blogspot.it/2008/08/ ... -2008.html
La pioggia di sangue
Se è all’inferno che sono destinato,
non preoccupatevi per me
che già ci sono stato!
Oggi ti vedo triste e preoccupata.
In silenzio ti osservo,
da quando sei entrata.
Gli occhi tristi, il mento sulle mani,
forse cerchi le parole per dirmi
che per me non c’è domani.
Per distrarti
Faccio anche il buffone.
Diventi rossa,
a stento trattieni il tuo magone.
Cosa ha oggi la mia nipote preferita?
Tu mi rispondi:
sono stanca della vita!
E’ giunta l’ora che non avrei voluto mai
di raccontarti una storia che non sai.
C’è un isola deserta
in mezzo al lare.
Io ne conosco il nome,
ma non ti dirò quale.
C’è un isola
Che ricorderò in eterno.
E’ l’isola del male.
E la chiamerò Inferno.
In fila indiana ci hanno accompagnati
con pugni e calci ci hanno massacrati.
Alzammo gli occhi per guardare i nemici.
Sbigottiti, scoprimmo che erano nostri amici.
Due file eran di uomini.
In mezzo dovevamo passare.
Gli ordini dicevano:
li dovete massacrare.
Molti di loro fingevano
troppi di loro godevano.
E non distingui più gli amici dai nemici.
Non si distingue più l’odio dall’amore.
Non bruciano il tuo corpo, ma il tuo onore.
Non è il tuo corpo a essere bruciato.
A vivere esso è condannato.
Non conosco le parole
per descrivere a te
la vita su quell’isola che non sai dov’è.
Ma se per caso un giorno
qualcuno parlerà,
un coraggioso più di me,
scoprirai dov’è e ci andrai.
Guarda il cielo e copriti.
Una pioggia di sangue
potrebbe bagnarti.
Una pioggia di sangue
sull’isola cadrà.
E se l’inferno voi volete visitare
è su quell’isola che dovete andare.
Passati sono orami tant’anni,
ma sono sicuro che
quando la bora soffia
porterà con sé,
più in alto che potrà,
una pioggia di sangue
che sull’isola cadrà.
E venne un giorno che a Fiume ritornai.
Cadavere vivente,
passavo tra la gente.
Questo per dire a te
che tu non puoi e non devi
stancarti della vita
a cui tanto tenevi.
Tutto quello che so
io non lo volli dire.
Andò in pezzi la mia anima
e tutto il mio ardire!