
Domani 10 febbraio ricorre la solennità civile Giorno del Ricordo, avente lo scopo di conservare la memoria delle vittime Veneziane delle foibe e del susseguente esodo forzato (una vera e propria pulizia etnica,
un genocidio) da Istria, Fiume e Dalmazia. Posto dunque qui una bella poesia, opera di un allora giovanissimo Sergio Endrigo, che fu uno dei tantissimi strappati alle loro case, ai loro affetti,
alle loro quotidianità. A differenza degli infoibati, poterono almeno testimoniare.
La ricorrenza fu istituita solo nel 2004 dall'allora presidente Ciampi.
1947
Da quella volta
non l’ho rivista più,
cosa sarà
della mia città.
Ho visto il mondo
e mi domando se
sarei lo stesso
se fossi ancora là.
Non so perché
stasera penso a te,
strada fiorita
della gioventù.
Come vorrei
essere un albero, che sa
dove nasce
e dove morirà.
È troppo tardi
per ritornare ormai,
nessuno più
mi riconoscerà.
La sera è un sogno
che non si avvera mai,
essere un altro
e, invece, sono io.
Da quella volta
non ti ho trovato più,
strada fiorita
della gioventù.
Come vorrei
essere un albero
che sa
dove nasce
e dove morirà...
Nel 1969 Sergio Endrigo la mise in musica, e ne nacque una bellissima, struggente canzone.

Link diretto per vedere la canzone : https://www.youtube.com/watch?v=uBakNsE ... RQ&index=2
