Alaskan Writings & Poems from Siberia

LA TELA
Non guardarmi; non si guarda tanto a fondo in un quadro appena abbozzato.
Cosa dipingerai oggi, Maestro? Hai colori che imperversano, ma il pennello esita, la tavolozza mi sbeffeggia.
Ah, quanti hanno raccontato di pittori malati, innamorati di tele fallate!
Eppure, in quanti hanno spinto le setole sulle cicatrici? Chi squarciò un'opera, la diede mai in cura ad un sadico artista?
Cieca ai tuoi coltelli, guido le sferzate; osserva! Il creatore diviene allievo del creato, quando mi abbandono come un gatto affamato d'affetto.
Quale mano muove le tue spalle? E' il Dio osservatore, che iniquo ti lascia indifferente alle suppliche dell'anima in fiamme?
E' la Dea digiunatrice, che ti ha fatto marionetta di una fame pungente?
Voglio nuove parole, ascendere, la tua energia!
Sognerò, io campo erboso tra sole e tempeste, e di denti e carne dardeggerà il fuoco tra le dita, quando la notte mi sussurrerà il tuo nome.
LA BELVA - la violenza
Mi hai già messa a morte? Firma la mia condanna. Il riverbero nei tuoi occhi è un presagio indefinibile; danza, ribolle.
Puoi sentire l'odore del timore che sgorga dalla mia pelle, immolami all'altare!
Annulla il peccato del mio amore, consuma il mio ventre, brucino le dita, uccidi la donna che è in me! E ritornerà bambina.
Riesci a vedere la bellezza in una farfalla senz'ali? Tigre, tigre senza strisce: di cosa dipingerai il tuo manto domani?
Conducimi su un patibolo ch'abbia le sembianze delle tue mani, legami con una corda tessuta del tuo bacio; siano le tue carezze la promessa e la minaccia.
Sono Andromeda sul mare, divorami prima che arrivi Perseo! E lavata del tuo veleno, io rinascerò.
LA BELVA - il sentimento
Il piacere dello sfarzo del giorno ti fu negato, fiera? Dimmi, quand'anche ti venisse concesso, che ne faresti di gioia e cieli limpidi?
Vestiresti di luci, nubi e profumi? Immagina, spogliarsi delle ombre ed indossare il canto dei passeri in estate!
Fuoco e acqua ad intessere l'esasperante interesse che si stende sullo spirito, percezioni che si amplificano ed annullano; e dimmi, belva, affonderesti le dita tra i chicchi di caffè?
Ascolteresti il sussurrante chiacchiericcio del verde, e del soffio degli azzurri pomeridiani?
Cosa è per te la mano calda del Sole sulla nuca? All'improvviso, in un momento te ne accorgi; di miliardi di voci un solo coro esiste, e rimane inspiegabile il bisogno di creare melodie!
E tu, non sei controvento, giacché in mare o nel bosco, non esistono strade o direzioni obbligate!
Astro come tanti, in un universo dove non deve esistere un sopra ed un sotto, tu vicino a me, ora sei meraviglia.
LA SPERANZA
Dubbia luce tra due inverni, giorni di speranza; cerco un lido in cui rifiorire.
Non guardarmi; non si guarda tanto a fondo in un quadro appena abbozzato.
Cosa dipingerai oggi, Maestro? Hai colori che imperversano, ma il pennello esita, la tavolozza mi sbeffeggia.
Ah, quanti hanno raccontato di pittori malati, innamorati di tele fallate!
Eppure, in quanti hanno spinto le setole sulle cicatrici? Chi squarciò un'opera, la diede mai in cura ad un sadico artista?
Cieca ai tuoi coltelli, guido le sferzate; osserva! Il creatore diviene allievo del creato, quando mi abbandono come un gatto affamato d'affetto.
Quale mano muove le tue spalle? E' il Dio osservatore, che iniquo ti lascia indifferente alle suppliche dell'anima in fiamme?
E' la Dea digiunatrice, che ti ha fatto marionetta di una fame pungente?
Voglio nuove parole, ascendere, la tua energia!
Sognerò, io campo erboso tra sole e tempeste, e di denti e carne dardeggerà il fuoco tra le dita, quando la notte mi sussurrerà il tuo nome.
LA BELVA - la violenza
Mi hai già messa a morte? Firma la mia condanna. Il riverbero nei tuoi occhi è un presagio indefinibile; danza, ribolle.
Puoi sentire l'odore del timore che sgorga dalla mia pelle, immolami all'altare!
Annulla il peccato del mio amore, consuma il mio ventre, brucino le dita, uccidi la donna che è in me! E ritornerà bambina.
Riesci a vedere la bellezza in una farfalla senz'ali? Tigre, tigre senza strisce: di cosa dipingerai il tuo manto domani?
Conducimi su un patibolo ch'abbia le sembianze delle tue mani, legami con una corda tessuta del tuo bacio; siano le tue carezze la promessa e la minaccia.
Sono Andromeda sul mare, divorami prima che arrivi Perseo! E lavata del tuo veleno, io rinascerò.
LA BELVA - il sentimento
Il piacere dello sfarzo del giorno ti fu negato, fiera? Dimmi, quand'anche ti venisse concesso, che ne faresti di gioia e cieli limpidi?
Vestiresti di luci, nubi e profumi? Immagina, spogliarsi delle ombre ed indossare il canto dei passeri in estate!
Fuoco e acqua ad intessere l'esasperante interesse che si stende sullo spirito, percezioni che si amplificano ed annullano; e dimmi, belva, affonderesti le dita tra i chicchi di caffè?
Ascolteresti il sussurrante chiacchiericcio del verde, e del soffio degli azzurri pomeridiani?
Cosa è per te la mano calda del Sole sulla nuca? All'improvviso, in un momento te ne accorgi; di miliardi di voci un solo coro esiste, e rimane inspiegabile il bisogno di creare melodie!
E tu, non sei controvento, giacché in mare o nel bosco, non esistono strade o direzioni obbligate!
Astro come tanti, in un universo dove non deve esistere un sopra ed un sotto, tu vicino a me, ora sei meraviglia.
LA SPERANZA
Dubbia luce tra due inverni, giorni di speranza; cerco un lido in cui rifiorire.