La tua poesia preferita?

Il titolo è quello che è, se qualcuno ha altre idee...
Qui, un posto (che pare manchi) dove condividere poesie, drammi, estratti da romanzi eccetera di autori, famosi e non, che vi piacciono. Magari qualcuno può lasciare anche la sua considerazione, commento. Abbastanza semplice e tranquillo, comunque un modo per conoscere nuovi autori.
Spero di non incorrere in violazioni od altro: "il forum era destinato solo a poesie degli utenti, 'mbecille!"…spero di no, quindi, inauguriamo.
Camillo Sbarbaro - La Bambina che va sotto gli alberi, Rimanenze, 1955.
La bambina che va sotto gli alberi
non ha che il peso della sua treccia,
un fil di canto in gola.
Canta sola
e salta per la strada; ché non sa
che mai bene più grande non avrà
di quel po' d'oro vivo per le spalle,
di quella gioia in gola.
A noi che non abbiamo
altra felicità che di parole,
e non l'acceso fiocco e non la molta
speranza che fa grosso a quella il cuore,
se non è troppo chiedere, sia tolta
prima la vita di quel solo bene.
...lascio anche le note dal libro, giusto per esser completo.
verso 10. È la condizione del poeta, di cui Sbarbaro si rende interprete.
verso 11. Fiocco che adorna la treccia del v. 2.
verso 14. Il bene di creare, con quella felicità di parole di cui il poeta ha
parlato: è più importante della vita stessa.
Qui, un posto (che pare manchi) dove condividere poesie, drammi, estratti da romanzi eccetera di autori, famosi e non, che vi piacciono. Magari qualcuno può lasciare anche la sua considerazione, commento. Abbastanza semplice e tranquillo, comunque un modo per conoscere nuovi autori.
Spero di non incorrere in violazioni od altro: "il forum era destinato solo a poesie degli utenti, 'mbecille!"…spero di no, quindi, inauguriamo.
Camillo Sbarbaro - La Bambina che va sotto gli alberi, Rimanenze, 1955.
La bambina che va sotto gli alberi
non ha che il peso della sua treccia,
un fil di canto in gola.
Canta sola
e salta per la strada; ché non sa
che mai bene più grande non avrà
di quel po' d'oro vivo per le spalle,
di quella gioia in gola.
A noi che non abbiamo
altra felicità che di parole,
e non l'acceso fiocco e non la molta
speranza che fa grosso a quella il cuore,
se non è troppo chiedere, sia tolta
prima la vita di quel solo bene.
...lascio anche le note dal libro, giusto per esser completo.
verso 10. È la condizione del poeta, di cui Sbarbaro si rende interprete.
verso 11. Fiocco che adorna la treccia del v. 2.
verso 14. Il bene di creare, con quella felicità di parole di cui il poeta ha
parlato: è più importante della vita stessa.