più che strano, direi estraneo.
la stranezza, da se, riguarda un termine di paragone, tra me stesso e il resto, la moltitudine.
non c'entro niente con voi..
sono un estraneo e amo estraniarmi , la mia dimensione è un insieme di strategie che, mi separano dal sentito dire e dal conosciuto.
so di non essere quello che siete, il mio apolidismo individuale mi conforta e voi continuate nella vostra moltitudine.
rimango qui, sul mio eremo imperturbabile ,estraneo dalle dicerie, dalla brutalità e non voglio confondermi con tutto questo.
che non ha sapore.
son nato estraneo e non voglio nessuna clemenza
ignoratemi se potete
datemi la certezza che a vedermi son da solo, tanto l'osservare non v'appartiene.
fa impazzire questa solitudine, ma è forse l'unica cosa di cui son degno