La Divina Cosmesi - Umberto Borellini (Casa Ed. Mondadori)

La bellezza è il risultato della capacità di ognuno di comportarsi in funzione della propria persona, intesa come totalità di emozione, mente e corpo.
Ciò implica un'autorealizzazione che non si compie necessariamente con il successo professionale, ma che è determinata da una scelta di vita conforme ai nostri desideripiù profondi, permettendoci di evitare la paura del giudizio altrui e il bisogno di riconoscimento.
Il primo segnale di questa paura e della mancata realizzazione di noi stessi è rintracciabile nel corpo, che si dissocia dalla persona: invecchia, ingrassa, diventa brutto.
Il brutto spesso, non è altro che la psicosomatica di un'impostazione psicologica che il soggetto vive dentro di sé in maniera complessuale, e che il più delle volte affonda le sue radici nell'infanzia.
Il bambino infatti è costantemente concentrato su se stesso, sul so Io. Ma man mano che passano gli anni diventa sempre più esterno a se stesso, si estranea da sé e si adegua al sociale, perdendo al contempo la conoscenza del proprio punto di partenza.
Più è rigida la griglia deformante data dal sociale, e in particolare dai rapporti famigliari, e più ci si allontana da se stessi.
Accade che un genitore proietti in modo inconscio sul bambino un proprio complesso o una carenza, condizionando in tal modo la sua naturale evoluzione.
Pag. 20 - 21
La Divina Cosmesi
Ciò implica un'autorealizzazione che non si compie necessariamente con il successo professionale, ma che è determinata da una scelta di vita conforme ai nostri desideripiù profondi, permettendoci di evitare la paura del giudizio altrui e il bisogno di riconoscimento.
Il primo segnale di questa paura e della mancata realizzazione di noi stessi è rintracciabile nel corpo, che si dissocia dalla persona: invecchia, ingrassa, diventa brutto.
Il brutto spesso, non è altro che la psicosomatica di un'impostazione psicologica che il soggetto vive dentro di sé in maniera complessuale, e che il più delle volte affonda le sue radici nell'infanzia.
Il bambino infatti è costantemente concentrato su se stesso, sul so Io. Ma man mano che passano gli anni diventa sempre più esterno a se stesso, si estranea da sé e si adegua al sociale, perdendo al contempo la conoscenza del proprio punto di partenza.
Più è rigida la griglia deformante data dal sociale, e in particolare dai rapporti famigliari, e più ci si allontana da se stessi.
Accade che un genitore proietti in modo inconscio sul bambino un proprio complesso o una carenza, condizionando in tal modo la sua naturale evoluzione.
Pag. 20 - 21
La Divina Cosmesi