Esilio d'inverno

(altra poesia personale)

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Esilio d'inverno

Messaggioda Penna » 03/01/2021, 12:05



Esilio d'inverno

Si udiva al freddo un passo lento
nella Piazza Maggiore desolata,
fumi dai camini: fili d'argento,
sotto un tetto stretta la nidiata.

Così, nel freddo, vi stringe Bologna:
i portici due braccia di una mamma.
Da lontano mi bacia, dice "sogna"
per un figlio esiliato nel dramma.

Si agita al vento un cipresso
(c'è un grido cupo ... in lontananza?)
del cimitero lui segna l'ingresso
(sto guardando ... dal letto, a distanza).

Strizzo gli occhi ... vedo una porta?
S'apre con uno stridio al vento.
Nella culla una bimba è morta:
ancora negli occhi l'ultimo pianto.

Gridava: "Mamma, ho freddo e fame",
cercando le due braccia sicure.
Ora sono spente le bionde chiome:
speranze morte tra nere paure.
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Citazione: anche nella tempesta resta quieto il fondo del mare
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