Verità chiamate in causa per tentativi grossolani
di chi afferma la sua ragione nel nome di un domani,
Gossippari dagli altari, pretacchioni cazzari infami:
non parlate per chi tace, non parlate per gli estranei;
non soffiate un bel discorso a ogni battito di mani.
Respirateci sul dorso, ma non chiudeteci i sipari.
Per ogni indifferenza, per ogni assenza è un segno nero
sull'agenda della coscienza di chi dice che non è vero
che lo smacco non sanato sarà acciaio sul tuo stelo,
che ogni conto non pagato poi ritorna sempre indietro.
Con il ferro su una tempia, dillo ora, e accendi il cero
per la vita ingrata ed empia prima del pietoso velo.
Radicali, latitanti, maschere scempie e fuorvianti:
rimanete nel destino di chi non si mostra mai davanti,
tra le ombre eleganti di chi sceglie strade innanzi
ma riceve poi il cecchino molto prima di girarsi;
nella sera che confonde, levandosi tra schiamazzi;
aquila nera, ti siano putridi, i miei neri, magri avanzi.
Tra le faune aristocratiche, tra le saune e gli sgabelli
tra i cadaveri di agnelli appiccicati in grassi scempi
Risaputi saputelli, popolari fringuelli
non mettete becco in prati meno verdi, meno belli
restate a gonfio petto, ma non fate su, i ribelli
se temete di altri lidi diventar prede e zimbelli.