Università, sì ma quale facoltà?

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Università, sì ma quale facoltà?

Messaggioda m@tteo96 » 17/08/2015, 23:18



Ho deciso di chiedervi un parere perché in questo ultimo periodo ho un casino in testa, mi sono trovato a mettere in discussione molte cose di me e molte mie scelte, e tra queste anche la mia ( futura ma ormai nemmeno tanto visto che siamo agli sgoccioli ) scelta universitaria.

Ho valutato attentamente quasi tutte le facoltà, un paio di anni fa mi stuzzicava l'idea di diventare psichiatra, ma sia perché al liceo materie come biologia, chimica e neuroscienze non mi hanno entusiasmato particolarmente, sia perché non me la sento di prendere un impegno scolastico lungo 11 anni ( 6 anni di medicina e chirurgia e 5 anni di specializzazione ), ho abbandonato l'idea.
"Abbandonata" psichiatria mi sono interessato a giurisprudenza, ma mi sono accorto semplicemente che non faceva per me.
L'anno scorso invece ( diciamo fino a un paio di mesi fa ) alla domanda : "cosa vuoi fare da grande" avrei prontamente risposto, senza pensarci due volte, "l'ingegnere informatico". Vuoi però che con la fine del liceo tutte le mie certezze sono svanite nel nulla, ed ora mi ritrovo a non sapere cosa voglia fare da grande.
Ed ora arrivo al dunque, sul forum, in un'altra domanda del genere, una delle risposte recitava, tra le tante frasi da cui era composta, "la scelta universitaria va sempre fatta col cuore e mai con la testa", ed ecco che ho deciso di fare tesoro di questo consiglio e di schematizzarvi, seguendo questa semplice "regola", i miei dubbi universitari.
Se io decidessi di seguire il cuore penso che mi iscriverei a filosofia, è una delle poche materie che mi hanno appassionato veramente al liceo, e di questo forse devo ringraziare il mio profe. Ma ahimè, da un lato nella mia città la facoltà è privata, dall'altro le prospettive occupazionali sono nere ( nonché fare l'insegnante in un liceo non è tra le mie aspirazioni professionali ), quindi fare filosofia mi sembra una scelta davvero troppo azzardata.
Se invece facessi l'esperimento contrario, ovvero seguissi esclusivamente la testa, pensando quindi solo alle prospettive occupazionali, la mia scelta cadrebbe o su economia aziendale o su ingegneria gestionale ( due facoltà in realtà abbastanza simili tra loro, almeno da quello che ho capito ), ma in questa scelta non vi sarebbe alcuna passione, magari quella verrebbe dopo, ma potrei rimanerne insoddisfatto.
Se volessi infine trovare un compromesso tra cuore e mente, la mia scelta cadrebbe su ingegneria, nel ramo energetico, in particolare nel settore delle energie rinnovabili. Premetto che mi piacciono molto matematica e fisica, quindi affrontare ingegneria non dovrebbe essere troppo problematico. Poi la durata del percorso formativo sarebbe abbastanza contenuto ( 3+2 ) ed al massimo ai 5 anni si potrebbe aggiungere un dottorato di ricerca di 3 anni. Questa in realtà è un'idea che mi è rimasta sottopelle per molto tempo, ogni tanto mi lampava in testa ma non l'avevo mai valutata seriamente, però ora come ora mi sembra sia la scelta migliore, anche perché farei qualcosa che per lo meno non mi dispiace ( o almeno così mi sembra ora ) e con prospettive occupazionali ( tutto il settore energetico tradizionale e rinnovabile ) abbastanza rosee.
Ed ora giungo alla mia domanda, secondo voi, con queste premesse, quale facoltà dovrei scegliere? Dovrei seguire il cuore, la testa o il compromesso tra cuore e testa?
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m@tteo96
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Messaggioda nonsovivere » 18/08/2015, 2:25



Hai fatto bene a scartare medicina perchè se non senti la vocazione sarebbe solo un calvario.
Di ingegneri, avvocati e insegnanti in questo paese ne siamo pieni fino al midollo quindi fai quello che più ti piace senza pensare troppo al futuro...devi fare qualcosa che ti appassiona realmente.
PS: stacca le frasi che a leggere tutto quel papiro sanguinano gli occhi!
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Citazione: Finchè avrò forza in queste braccia, finchè il cervello mi saprà consigliare come fare in ogni situazione saranno sempre tutti gli altri ad essere finiti, molto più di quanto non lo sia io.
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Messaggioda Mikasa » 18/08/2015, 9:54



Il motivo per cui si dice che è una scelta che va fatta col cuore è perché se poi non riesci a studiare nè a dare esami perdi un sacco di tempo, soldi e arrivi sull'orlo del suicidio, però è ovvio che è una scelta che va fatta anche con la testa
Come dici tu, se ti iscrivi a filosofia, una volta laureato sei punto a capo, ed allora a che è servito? A meno che non fai un discorso del tipo "io mi trovo un lavoro e poi nel tempo libero mi prendo la laurea in filosofia per soddisfazione personale"
Per cui ti direi di seguire entrambi, testa e cuore, l'importante è che siano materie che hai voglia di studiare
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Messaggioda semplicementeio » 18/08/2015, 13:05



studia quello che ti piace e che trovi interessante. Tanto al 99% nessuna facoltà ti darà un lavoro
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Messaggioda kiono » 18/08/2015, 14:25



Mikasa ha scritto:Il motivo per cui si dice che è una scelta che va fatta col cuore è perché se poi non riesci a studiare nè a dare esami perdi un sacco di tempo, soldi e arrivi sull'orlo del suicidio


semplicementeio ha scritto:studia quello che ti piace e che trovi interessante. Tanto al 99% nessuna facoltà ti darà un lavoro


Quoto e quoto.
:(
Potessi tornare indietro mi sarei trovato un lavoro, in grazia di Dio.
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Messaggioda kiono » 18/08/2015, 14:34



@Matteo96 ha scritto:Se volessi infine trovare un compromesso tra cuore e mente, la mia scelta cadrebbe su ingegneria, nel ramo energetico, in particolare nel settore delle energie rinnovabili. Premetto che mi piacciono molto matematica e fisica, quindi affrontare ingegneria non dovrebbe essere troppo problematico. Poi la durata del percorso formativo sarebbe abbastanza contenuto ( 3+2 ) ed al massimo ai 5 anni si potrebbe aggiungere un dottorato di ricerca di 3 anni.


1) Purtroppo per fare ingegneria non basta avere "l'amore" verso matematica e fisica; si tratta per lo più di una guerra di logoramento.
2) Durata degli studi: il 3+2 è la durata normale del corso, ma ti posso assicurare che non è affatto facile rimanere dentro la durata legale del corso di studi.
3) Dottorato di ricerca: devi avere un curriculum accademico a dir poco eccellente (media altissima, cosa che ad ingegneria è molto raro, ma te lo auguro) e una buona conoscenza dell'inglese. Si accede tramite concorso pubblico quindi non è che decidi tu di iscriverti.

Ti faccio tanti auguri per il tuo futuro.
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