Ciao a tutti,
Sono nuovo in questo forum e, almeno per ora, preferirei mantenere l'anonimato. Grazie comunque per la comprensione ed il tempo che trascorrerete per questa lettura.
Sono un ragazzo di 27 anni, fidanzato con una persona da quasi 8 anni, con la passione per la ricerca e per la docenza, che vorrebbe cominciare a comprendere quale strada intraprendere nella vita.
Mi sono laureato 3 anni fa e subito ho cominciato a lavorare in un azienda farmaceutica importante nel suo settore. Sin dal principio questa scelta per me non è stata presa a cuore leggero, e soprattutto non era un qualcosa che avrei voluto fare nell’immediato.
Mi è stato proposto più volte durante il percorso di tesi di svolgere un percorso di dottorato. L'idea però di dover guadagnare scarsi 1200 euro al mese, per 3 anni, e soprattutto a quando sarebbero arrivati (i pagamenti purtroppo non sempre sarebbero stati puntuali) non mi allettava particolarmente ma nonostante ciò il sacrificio l'avrei fatto considerando che sarei comunque rimasto a casa dei miei genitori. Ciò che mi ha realmente spinto a rifiutare è stato il volermi avvicinare con il mio partner in quanto abbiamo condotto una relazione a distanza per 4 anni.
Vi era quindi la possibilità di vivere finalmente insieme e subito trovai lavoro lì vicino. Rinunciai quindi al dottorato per seguire la strada aziendale, così avrei finalmente vissuto con il mio partner e soprattutto avrei guadagnato certamente di più, nonostante l’idea di dover subito lasciare casa ed andare in una città che non mi piaceva non mi facesse affatto piacere.
Dopo 2 anni, quindi fino all'anno scorso, la situazione è stata particolarmente tranquilla. Avevo sempre però quel pallino in mente, quel magone, di voler continuare nell'ambito della ricerca e così scelsi di ricontattare la mia docente per comprendere se ci fossero delle possibilità. Dopo qualche mese fui contattato per dirmi che ci sarebbe potuta essere una possibilità ma, a malincuore, dovetti rifiutare in quanto nello stesso periodo temporale si aprì per me ed il mio partner la possibilità di acquistare la casa dove stavamo in affitto. Avevamo per fortuna a disposizione una piccola somma da dare come anticipo per acquistarla e di conseguenza così abbiamo fatto (volevamo cominciare a crearci un nostro piccolo patrimonio). Ciò mi ha sì reso contento ma mi sono sentito incatenato a questa città dove ora vivo considerando che appunto abbiamo acquistato un immobile e che abbiamo sulle spalle un mutuo.
Nel frattempo la vita va avanti, il mio partner riceve un'offerta di lavoro homebased mentre per me la situazione rimane invariata e sempre con quella idea in testa. Comincia, allo stesso tempo, a ritornare in me anche la passione per l’insegnamento. Ricordo che sin da quando ero ragazzino avevo questa passione per l’insegnamento, la voglia di voler infondere conoscenze ad altre persone, istruirle. Comincia quindi in me a maturare l’idea di voler affrontare o una strada per diventare professore scolastico oppure, se avessi affrontato la carriera accademica, di diventare professore universitario (anche se in questo caso la docenza sarebbe stata solo una piccola parte e non quanto avrei voluto).
Siamo quindi ad oggi, dove la situazione è possibile che possa un po' cambiare. Il mio partner ha da poco sostenuto il concorso per diventare docente a scuola in quanto è sempre stata una passione e potrebbe molto probabilmente avere già da subito la cattedra avendo fatto un punteggio elevato. Ciò non può che farmi piacere ma allo stesso tempo mi rende triste in quanto mi sento ancora più vincolato alla città dove ora vivo; se prima era la questione dell’immobile, ora diventa anche una questione affettiva in quanto accettare un posto statale e poi dopo richiedere un trasferimento è abbastanza difficile (nel caso in cui decidessi di provare una carriera, aziendale o accademica, in un posto diverso da quello dove attualmente viviamo). Se decidessi di cambiare strada andrei ad intaccare probabilmente l’equilibrio della nostra coppia, ritornando a vivere una relazione a distanza.
Siamo quindi ad ora, dove mi sono stufato di rimanere in questa situazione, in questo limbo in cui mi sembra sempre di vivere passivamente.
Sono arrivato ad un punto in cui vorrei cercare di capire che strada intraprendere nella mia vita, e da qui parte il mio dilemma. La scelta sembrerebbe abbastanza semplice no, nel senso di "segui il tuo cuore". Così purtroppo non è perché ho paura di lanciarmi nel vuoto, di perdere la stabilità, di perdere troppo, anche dal punto di vista economico; non provenendo da una famiglia agiata non potrei contare sul loro supporto nonché, scegliendo di intraprendere un percorso di dottorato, non penso riuscire a sostenere le spese di casa come il mutuo che abbiamo.
Ciò per cui sono combattuto è: continuare a seguire la vita aziendale, cercando di trovarne i lati positivi, così da avere a fine mese uno stipendio dignitoso e mantenere quindi uno stile di vita "sereno" oppure lanciarmi nella scelta di voler intraprendere un percorso di ricerca e successivamente di ipotetica docenza? Metto avanti il concetto della ricerca in quanto, se in futuro volessi sostenere il concorso per diventare docente scolastico, avere il dottorato mi farebbe avere un bel po’ di punti per la graduatoria finale.
In questo momento nella mia vita vedo un trivio in cui vorrei comprendere che strada intraprendere:
1. Continuare in campo aziendale nel territorio, crescere e cercarne e viverne i lati positivi in funzione della stabilità e tranquillità economica;
2. Mollare tutto, seguire un percorso di dottorato e dopo o continuare la carriera accademica se c’è possibilità o eventualmente tentare il concorso per diventare docenti scolastici;
3. Continuare nel mio attuale percorso (quindi rinunciare per sempre all’idea della carriera accademica) e tentare nel futuro il concorso docenti mentre nel frattempo prenderei dei titoli per aumentare il punteggio.
Per me la stabilità economica è un fattore importante, per questo ho paura di qualsiasi scelta possa io intraprendere. Come si suole dire “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca “ ma vorrei cercare quale strada appunto intraprendere nella vita per essere quanto più sereno e in pace con me stesso.
Grazie per essere arrivati fin qui con la lettura. Spero di non avervi particolarmente tediato. Confido in un vostro riscontro.
Vi ringrazio e vi auguro una buona giornata.