Scegliere il cuore oppure la stabilità?

Scegliere di rischiare nella vita oppure preferire la stabilità?

Sfruttiamo questo spazio anche per parlare di scuola, di compagni, di colleghi, di materie. Chiediamo/diamo aiuto e spiegazioni su tutto ciò che concerne lo studio (scuola e università).
Inoltre, date le condizioni critiche in cui si trova l'Italia, ecco un forum che vuole raccogliere storie, idee, iniziative e proposte, qui e all'estero.

Scegliere il cuore oppure la stabilità?

Messaggioda HelloWorld98 » 01/06/2025, 13:43



Ciao a tutti,

Sono nuovo in questo forum e, almeno per ora, preferirei mantenere l'anonimato. Grazie comunque per la comprensione ed il tempo che trascorrerete per questa lettura.

Sono un ragazzo di 27 anni, fidanzato con una persona da quasi 8 anni, con la passione per la ricerca e per la docenza, che vorrebbe cominciare a comprendere quale strada intraprendere nella vita.

Mi sono laureato 3 anni fa e subito ho cominciato a lavorare in un azienda farmaceutica importante nel suo settore. Sin dal principio questa scelta per me non è stata presa a cuore leggero, e soprattutto non era un qualcosa che avrei voluto fare nell’immediato.

Mi è stato proposto più volte durante il percorso di tesi di svolgere un percorso di dottorato. L'idea però di dover guadagnare scarsi 1200 euro al mese, per 3 anni, e soprattutto a quando sarebbero arrivati (i pagamenti purtroppo non sempre sarebbero stati puntuali) non mi allettava particolarmente ma nonostante ciò il sacrificio l'avrei fatto considerando che sarei comunque rimasto a casa dei miei genitori. Ciò che mi ha realmente spinto a rifiutare è stato il volermi avvicinare con il mio partner in quanto abbiamo condotto una relazione a distanza per 4 anni.

Vi era quindi la possibilità di vivere finalmente insieme e subito trovai lavoro lì vicino. Rinunciai quindi al dottorato per seguire la strada aziendale, così avrei finalmente vissuto con il mio partner e soprattutto avrei guadagnato certamente di più, nonostante l’idea di dover subito lasciare casa ed andare in una città che non mi piaceva non mi facesse affatto piacere.

Dopo 2 anni, quindi fino all'anno scorso, la situazione è stata particolarmente tranquilla. Avevo sempre però quel pallino in mente, quel magone, di voler continuare nell'ambito della ricerca e così scelsi di ricontattare la mia docente per comprendere se ci fossero delle possibilità. Dopo qualche mese fui contattato per dirmi che ci sarebbe potuta essere una possibilità ma, a malincuore, dovetti rifiutare in quanto nello stesso periodo temporale si aprì per me ed il mio partner la possibilità di acquistare la casa dove stavamo in affitto. Avevamo per fortuna a disposizione una piccola somma da dare come anticipo per acquistarla e di conseguenza così abbiamo fatto (volevamo cominciare a crearci un nostro piccolo patrimonio). Ciò mi ha sì reso contento ma mi sono sentito incatenato a questa città dove ora vivo considerando che appunto abbiamo acquistato un immobile e che abbiamo sulle spalle un mutuo.

Nel frattempo la vita va avanti, il mio partner riceve un'offerta di lavoro homebased mentre per me la situazione rimane invariata e sempre con quella idea in testa. Comincia, allo stesso tempo, a ritornare in me anche la passione per l’insegnamento. Ricordo che sin da quando ero ragazzino avevo questa passione per l’insegnamento, la voglia di voler infondere conoscenze ad altre persone, istruirle. Comincia quindi in me a maturare l’idea di voler affrontare o una strada per diventare professore scolastico oppure, se avessi affrontato la carriera accademica, di diventare professore universitario (anche se in questo caso la docenza sarebbe stata solo una piccola parte e non quanto avrei voluto).

Siamo quindi ad oggi, dove la situazione è possibile che possa un po' cambiare. Il mio partner ha da poco sostenuto il concorso per diventare docente a scuola in quanto è sempre stata una passione e potrebbe molto probabilmente avere già da subito la cattedra avendo fatto un punteggio elevato. Ciò non può che farmi piacere ma allo stesso tempo mi rende triste in quanto mi sento ancora più vincolato alla città dove ora vivo; se prima era la questione dell’immobile, ora diventa anche una questione affettiva in quanto accettare un posto statale e poi dopo richiedere un trasferimento è abbastanza difficile (nel caso in cui decidessi di provare una carriera, aziendale o accademica, in un posto diverso da quello dove attualmente viviamo). Se decidessi di cambiare strada andrei ad intaccare probabilmente l’equilibrio della nostra coppia, ritornando a vivere una relazione a distanza.


Siamo quindi ad ora, dove mi sono stufato di rimanere in questa situazione, in questo limbo in cui mi sembra sempre di vivere passivamente.

Sono arrivato ad un punto in cui vorrei cercare di capire che strada intraprendere nella mia vita, e da qui parte il mio dilemma. La scelta sembrerebbe abbastanza semplice no, nel senso di "segui il tuo cuore". Così purtroppo non è perché ho paura di lanciarmi nel vuoto, di perdere la stabilità, di perdere troppo, anche dal punto di vista economico; non provenendo da una famiglia agiata non potrei contare sul loro supporto nonché, scegliendo di intraprendere un percorso di dottorato, non penso riuscire a sostenere le spese di casa come il mutuo che abbiamo.

Ciò per cui sono combattuto è: continuare a seguire la vita aziendale, cercando di trovarne i lati positivi, così da avere a fine mese uno stipendio dignitoso e mantenere quindi uno stile di vita "sereno" oppure lanciarmi nella scelta di voler intraprendere un percorso di ricerca e successivamente di ipotetica docenza? Metto avanti il concetto della ricerca in quanto, se in futuro volessi sostenere il concorso per diventare docente scolastico, avere il dottorato mi farebbe avere un bel po’ di punti per la graduatoria finale.

In questo momento nella mia vita vedo un trivio in cui vorrei comprendere che strada intraprendere:

1. Continuare in campo aziendale nel territorio, crescere e cercarne e viverne i lati positivi in funzione della stabilità e tranquillità economica;

2. Mollare tutto, seguire un percorso di dottorato e dopo o continuare la carriera accademica se c’è possibilità o eventualmente tentare il concorso per diventare docenti scolastici;

3. Continuare nel mio attuale percorso (quindi rinunciare per sempre all’idea della carriera accademica) e tentare nel futuro il concorso docenti mentre nel frattempo prenderei dei titoli per aumentare il punteggio.

Per me la stabilità economica è un fattore importante, per questo ho paura di qualsiasi scelta possa io intraprendere. Come si suole dire “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca “ ma vorrei cercare quale strada appunto intraprendere nella vita per essere quanto più sereno e in pace con me stesso.

Grazie per essere arrivati fin qui con la lettura. Spero di non avervi particolarmente tediato. Confido in un vostro riscontro.

Vi ringrazio e vi auguro una buona giornata.
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HelloWorld98
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Scegliere il cuore oppure la stabilità?

Messaggioda Royalsapphire » 01/06/2025, 21:44



Ciao amico, benvenuto tra noi :)
Il tuo compagno cosa ne pensa di tutto ciò? A cosa sarebbe disposto lui, per te?
Comunque, da ciò che scrivi mi pare lampante il fatto che la strada aziendale, percorrerla tutta la vita per te sarebbe una tortura, perché lo fai solo perché ti soddisfa sul piano economico, ma su quello della passione, che è il vero motore che ci fa lavorare positivamente, non ti soddisfa per niente!
Ti aiuterebbe molto nella scelta, il poter saggiare le tue capacità didattiche e la voglia di trasmettere la cultura. Non so, magari potresti provare con delle lezioni private, o aprirti un canale YouTube/TikTok in cui tieni delle lezioni su temi che per te sono interessanti, e vedi che feedback ti arrivano.
Ti dico questo perché il tuo pallino ci sarà sempre, come un tarlo nella tua testa, finché non lo approfondisci non saprai mai se anche sulla pratica ciò ti darebbe la soddisfazione e la ricompensa che ti aspetti.
Se provi a intraprendere la via del docente così alla cieca, rischi di scoprire un giorno che non ti entusiasma come ti aspettavi, e allora sarai in tempo per tornare indietro? Se sì, cioè se hai la possibilità di prevedere che ritroverai facilmente un lavoro, penso potresti anche permetterti di fare questo salto nel vuoto. In fondo, prendersi “un anno sabatico” non è niente davanti a tutta una vita che hai davanti…
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Scegliere il cuore oppure la stabilità?

Messaggioda Bonifacio » 02/06/2025, 0:19



preserva e mantieni quello che hai adesso, lo status quo che hai/avete già costruito non penso senza sacrifici. mi è parso di capire da come hai raccontato che tutto sommato tu ti trovi bene e che ve la stiate anche cavando piuttosto egregiamente, non penso dunque valga la pena considerare di stravolgere la situazione: sapresti cosa lasci ma non quello che troveresti e aggiungerei neppure quello che eventualmente perderesti, una frase banale ma che trovo si confaccia molto bene al tuo dilemma, che ti auguro di estinguere nel migliore dei modi.
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Scegliere il cuore oppure la stabilità?

Messaggioda Lena_ » 02/06/2025, 8:37



Caro Hello World, intanto benvenuto!

Una volta ho letto una citazione che mi ha colpito molto:

"Die with memories, not dreams".

Credo che i sogni che chiudiamo a chiave in un cassetto siano fonte di rimpianti.

Chiediti: "fra 10 anni quanto soffrirò per non aver fatto un dottorato?"

Nota a margine sulla questione economica, visto che io ho fatto un dottorato: vieni pagato 1200€/mese e i pagamenti, proveniendo da una PA, sono assolutamente regolari.
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Scegliere il cuore oppure la stabilità?

Messaggioda VeraVita » 02/06/2025, 9:39



HelloWorld98 ha scritto:Ciao a tutti,

Sono nuovo in questo forum e, almeno per ora, preferirei mantenere l'anonimato. Grazie comunque per la comprensione ed il tempo che trascorrerete per questa lettura.

Sono un ragazzo di 27 anni, fidanzato con una persona da quasi 8 anni, con la passione per la ricerca e per la docenza, che vorrebbe cominciare a comprendere quale strada intraprendere nella vita.

Mi sono laureato 3 anni fa e subito ho cominciato a lavorare in un azienda farmaceutica importante nel suo settore. Sin dal principio questa scelta per me non è stata presa a cuore leggero, e soprattutto non era un qualcosa che avrei voluto fare nell’immediato.

Mi è stato proposto più volte durante il percorso di tesi di svolgere un percorso di dottorato. L'idea però di dover guadagnare scarsi 1200 euro al mese, per 3 anni, e soprattutto a quando sarebbero arrivati (i pagamenti purtroppo non sempre sarebbero stati puntuali) non mi allettava particolarmente ma nonostante ciò il sacrificio l'avrei fatto considerando che sarei comunque rimasto a casa dei miei genitori. Ciò che mi ha realmente spinto a rifiutare è stato il volermi avvicinare con il mio partner in quanto abbiamo condotto una relazione a distanza per 4 anni.

Vi era quindi la possibilità di vivere finalmente insieme e subito trovai lavoro lì vicino. Rinunciai quindi al dottorato per seguire la strada aziendale, così avrei finalmente vissuto con il mio partner e soprattutto avrei guadagnato certamente di più, nonostante l’idea di dover subito lasciare casa ed andare in una città che non mi piaceva non mi facesse affatto piacere.

Dopo 2 anni, quindi fino all'anno scorso, la situazione è stata particolarmente tranquilla. Avevo sempre però quel pallino in mente, quel magone, di voler continuare nell'ambito della ricerca e così scelsi di ricontattare la mia docente per comprendere se ci fossero delle possibilità. Dopo qualche mese fui contattato per dirmi che ci sarebbe potuta essere una possibilità ma, a malincuore, dovetti rifiutare in quanto nello stesso periodo temporale si aprì per me ed il mio partner la possibilità di acquistare la casa dove stavamo in affitto. Avevamo per fortuna a disposizione una piccola somma da dare come anticipo per acquistarla e di conseguenza così abbiamo fatto (volevamo cominciare a crearci un nostro piccolo patrimonio). Ciò mi ha sì reso contento ma mi sono sentito incatenato a questa città dove ora vivo considerando che appunto abbiamo acquistato un immobile e che abbiamo sulle spalle un mutuo.

Nel frattempo la vita va avanti, il mio partner riceve un'offerta di lavoro homebased mentre per me la situazione rimane invariata e sempre con quella idea in testa. Comincia, allo stesso tempo, a ritornare in me anche la passione per l’insegnamento. Ricordo che sin da quando ero ragazzino avevo questa passione per l’insegnamento, la voglia di voler infondere conoscenze ad altre persone, istruirle. Comincia quindi in me a maturare l’idea di voler affrontare o una strada per diventare professore scolastico oppure, se avessi affrontato la carriera accademica, di diventare professore universitario (anche se in questo caso la docenza sarebbe stata solo una piccola parte e non quanto avrei voluto).

Siamo quindi ad oggi, dove la situazione è possibile che possa un po' cambiare. Il mio partner ha da poco sostenuto il concorso per diventare docente a scuola in quanto è sempre stata una passione e potrebbe molto probabilmente avere già da subito la cattedra avendo fatto un punteggio elevato. Ciò non può che farmi piacere ma allo stesso tempo mi rende triste in quanto mi sento ancora più vincolato alla città dove ora vivo; se prima era la questione dell’immobile, ora diventa anche una questione affettiva in quanto accettare un posto statale e poi dopo richiedere un trasferimento è abbastanza difficile (nel caso in cui decidessi di provare una carriera, aziendale o accademica, in un posto diverso da quello dove attualmente viviamo). Se decidessi di cambiare strada andrei ad intaccare probabilmente l’equilibrio della nostra coppia, ritornando a vivere una relazione a distanza.


Siamo quindi ad ora, dove mi sono stufato di rimanere in questa situazione, in questo limbo in cui mi sembra sempre di vivere passivamente.

Sono arrivato ad un punto in cui vorrei cercare di capire che strada intraprendere nella mia vita, e da qui parte il mio dilemma. La scelta sembrerebbe abbastanza semplice no, nel senso di "segui il tuo cuore". Così purtroppo non è perché ho paura di lanciarmi nel vuoto, di perdere la stabilità, di perdere troppo, anche dal punto di vista economico; non provenendo da una famiglia agiata non potrei contare sul loro supporto nonché, scegliendo di intraprendere un percorso di dottorato, non penso riuscire a sostenere le spese di casa come il mutuo che abbiamo.

Ciò per cui sono combattuto è: continuare a seguire la vita aziendale, cercando di trovarne i lati positivi, così da avere a fine mese uno stipendio dignitoso e mantenere quindi uno stile di vita "sereno" oppure lanciarmi nella scelta di voler intraprendere un percorso di ricerca e successivamente di ipotetica docenza? Metto avanti il concetto della ricerca in quanto, se in futuro volessi sostenere il concorso per diventare docente scolastico, avere il dottorato mi farebbe avere un bel po’ di punti per la graduatoria finale.

In questo momento nella mia vita vedo un trivio in cui vorrei comprendere che strada intraprendere:

1. Continuare in campo aziendale nel territorio, crescere e cercarne e viverne i lati positivi in funzione della stabilità e tranquillità economica;

2. Mollare tutto, seguire un percorso di dottorato e dopo o continuare la carriera accademica se c’è possibilità o eventualmente tentare il concorso per diventare docenti scolastici;

3. Continuare nel mio attuale percorso (quindi rinunciare per sempre all’idea della carriera accademica) e tentare nel futuro il concorso docenti mentre nel frattempo prenderei dei titoli per aumentare il punteggio.

Per me la stabilità economica è un fattore importante, per questo ho paura di qualsiasi scelta possa io intraprendere. Come si suole dire “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca “ ma vorrei cercare quale strada appunto intraprendere nella vita per essere quanto più sereno e in pace con me stesso.

Grazie per essere arrivati fin qui con la lettura. Spero di non avervi particolarmente tediato. Confido in un vostro riscontro.

Vi ringrazio e vi auguro una buona giornata.



Benvenuto Hello ^^ (scusami se abbrevio il tuo nik). Non mi hai tediato mi ha colpito invece la tua analisi della tua situazione e la lucidità. Io mi sento di dirti, se ho capito bene, che soffri molto per la storia del dottorato, che anche se non ti dà quella serenità economica che sogni e di cui necessiti ti farebbe stare meglio e che ancora ti manca. È quel pezzetto di puzzle che ti manca. Quindi, ti dire senza ombra di dubbio la 2. Sai anch'io ho una situazione simile alla tua. Io per esempio soffro per non essermi laureata e come te ho sempre avuto il sogno di essere insegnante (ho da poco scoperto però che con il mio diploma avrei potuto fare l'insegnante ma vabbè lasciamo perdere). Anch'io come te lasciai tutto perché mi servivano i soldi e tutti erano bravi a parlarmi di sogni e speranze ma poi al dunque nessuno mi dava i soldi per vivere e i miei genitori pure non mi aiutavano e via discorrendo. Poi, con il mio lavoro non è che ci ho fatto molto (con il massimo rispetto). Ad ogni modo, io pure come te sto pensando seriamente di rimettermi in gioco e via discorrendo. Quindi ti direi di sì, di pensare a te. Di mollare davvero tutto. Poi, io scusami penso che la tua ragazza possa aiutarti. Insomma penso che in qualche modo ci siano i modi per procurarsi i soldi. Hai pensato di aprirti un canale youtube o qualcosa del genere per avere un entrata fissa? Poi, scusami ma di quanti soldi avresti bisogno al mese per pagare tutto? Qualche sacrificio riesci a farlo per un periodo? Hai qualche risparmio? Sono domande che devi rispondere a te. Se vuoi puoi rispondermi ovviamente! Ma io penso che devi mettere al primo posto te. Spero di non darti risposte campate in aria ma sento come me che soffri. Poi sai magari idealizzo troppo gli altri ma vedo che gli altri quelli che hanno seguito loro stessi nonostante le avversità ce l'hanno fatta. Quindi coraggio! Il resto verrà da sé ^^ anche se poco hai la mia benedizione!
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VeraVita
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