Non so più cosa voglio...

Sfruttiamo questo spazio anche per parlare di scuola, di compagni, di colleghi, di materie. Chiediamo/diamo aiuto e spiegazioni su tutto ciò che concerne lo studio (scuola e università).
Inoltre, date le condizioni critiche in cui si trova l'Italia, ecco un forum che vuole raccogliere storie, idee, iniziative e proposte, qui e all'estero.

Non so più cosa voglio...

Messaggioda -Entropia » 10/01/2017, 19:38



Che novità direte voi. E' da quando mi sono iscritta che lamento questa incessante e logorante confusione mentale.

Il mio sogno è da sempre stato quello di fare la psicologa. L'idea di poter aiutare le persone a sorridere di nuovo, di studiare la psiche umana mi ha sempre intrigata. Il mio vissuto turbolento, la mia empatia e la mia propensione all'ascolto mi avevano quasi convinta di questa scelta, solo che quando mi sono documentata sui corsi di studio, sui costi, sulla durata generale e sulle probabilità di inserirsi nel mercato del lavoro mi sono molto scoraggiata. Inoltre i miei costanti picchi depressivi, uniti alla mia radicata insicurezza, hanno fatto sì che mi convincessi di non essere "all'altezza del ruolo".
Anche mia madre non era affatto entusiasta della mia proposta, così accantonai del tutto l'idea.

Una volta data la maturità, cominciai a studiare per entrare in fisioterapia, il compromesso più piacevole che riuscii a trovare: conveniente sotto tutti gli aspetti (corso di studi impegnativo ma breve, con numerosi sbocchi anche abbastanza fruttuosi). Non entrai subito, ma con il terzo scorrimento. Essendo l'unico test che tentai, andai completamente nel panico quando non vedetti il mio nome tra i candidati ammessi e come soluzione in extremis mi iscrissi anche all'università di Catanzaro, dove psicologia era a numero programmato.
Circa una settimana dopo, rientro in fisioterapia, mi trasferisco a Napoli e cominicio i corsi, che inizialmente seguo con interesse. Poi però, neanche una settimana dopo, mi arriva una mail dell'università di Catanzaro dove mi viene comunicato che sarei rientrata in graduatoria col successivo scorrimento. Lì, qualcosa in me si sconvolge completamente, le mie sicurezze e convinzioni si sgretolano.

Mi ammalo, perdo numerose lezioni (il mio corso prevede, tra l'altro, l'obbligo di frequenza) ed i miei colleghi sono tutto fuorché gentili e collaborativi. Gli arretrati si accumulano e malgrado gli sforzi diventa tutto complicato e stressante. Mi ammalo ancora, perdo ulteriormente delle ore preziose e la demotivazione cresce costantemente. Inizio a perdere completamente interesse per tutto; spesso non riesco neppure ad alzarmi dal letto e così continuo a saltare lezioni.
Dopo aver studiato il lato burocratico della professione e preso atto di molti lati negativi, anche dopo aver sentito esperienze di colleghi già affermati, sono sempre meno convinta e rimpiango sempre più di non aver fatto ciò che realmente volevo.

Al tempo stesso però sono tremendamente insicura. Non so proprio che pesci prendere!
Mia madre dice che oggi come oggi bisogna sbrigarsi in fretta, perché non si sa mai e perché in fondo loro non ci saranno per sempre. Io questo lo so e mi sento in colpa quotidianamente perché ho smesso di impegnarmi e mi sto trascinando nell'apatia. Mi sento uno schifo... Cosa dovrei fare?
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Non so più cosa voglio...

Messaggioda blitzcrank » 10/01/2017, 21:56



Ti capisco bene, su tante cose e sopratutto sul discorso finale. Mi trovo nella tua stessa situazione anche se, forse, per motivi differenti. Mi sono trasferito qui tre anni fa a Roma per studiare Ingegneria Informatica, qui ci stava mia sorella, quindi ho fatto qui il test e sono entrato subito. Iniziano i corsi, ma da li iniziano subito i primi problemi. Giù in Calabria non avevo mai avuto il "problema" di dover conoscere persone nuove, visto che la cerchia di amici ed a scuola era sempre la stessa. Forse è stata anche una sottovalutazione del mio problema di timidezza ed insicurezza che mi ha portato ad iscrivermi a Roma, quando tanti miei amici invece erano andati a studiare a Cosenza.

Iniziano i corsi, la prima settimana, provo a socializzare con altre persone ma non ci riesco. Ci provo e ci riprovo, ma questa cosa mi demoralizza. Questo ad Ottobre. Come dici tu, si è sgretolato tutto quanto, mi sono chiesto perché fossi andato li a Roma e non a Cosenza, ed inizio a non frequentare. Questa storia si è ripetuta per due anni. Sembrerà una cosa da stupidi, e cioè lo è una cosa stupida, però ho perso due anni, non andando a lezione, chiudendomi e non facendo nulla. Il giorno mi alzavo dal letto alle 11, non facevo altro che mangiare solamente, ed è quello che faccio ora anche alle volte.

Come stamattina, alzato alle 11, andat a mangiare dal cinese All you can eat e dopo tornato a casa a non fare nulla, anzi a chiedere aiuto qui sul forum. E mi sento anche io uno schifo per i miei genitori, dell'aver perso due anni, del sentirmi indietro rispetto a tutto quanto il mondo.

Quello che ti posso suggerire io, anche se un consiglio dato da una persona che non riesce a superare queste cose non so quanto valga, è di cercare di dare il massimo in questo ora. Se ti piace la fisioterapia, e di cercare di lavorare di più su te stessa, sulle cose che ti piacciono, su quello che ti rende felice. Parlavamo di LoL, la sera mi prendo un'ora e ci gioco da solo, oppure la sera esco e vado a fare una passeggiata. Sono cose difficili da superare da soli, ma qui fortunatamente ci sta una platea di gente, tutti gli utenti del forum, pronti ad ascoltarci.

Mi piacerebbe poter continuare questo confronto, anche in privato, forse due teste riescono a risolvere un problema in comune. Non mollare mai.
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