crisbil ha scritto:E allora se RIUSCIRE ti gratificherebbe.. devi provare ad impegnarti.. è l'unico modo di scoprire se puoi riuscire.
Ovvio che nemmeno a provarci.. le gratificazioni a riguardo non le potrai avere mai (e nemmeno sapere se ha senso farlo - e continuare a farlo - o no).
Solo dopo aver provato e aver fallito puoi dire.. "no, non è servito a niente."
E' una cosa che si può dire solo a posteriori. Dopo aver provato e fallito (io posso dirlo... sono laureato in fallimenti)
Lo so...
Il problema in tutto ciò è sostanzialmente uno: provare a realizzare i propri sogni (qualsiasi essi siano) significa provare a trasportare qualcosa di astratto in qualcosa di concreto.
Innanzitutto, le cose astratte sono SEMPRE migliori di quelle concrete.
Concretizzare qualcosa significa privare quel qualcosa di ogni traccia di "favolosità", non so se mi spiego.
Ok, non sono capace di spiegare i concetti, è appurato. Due anni fa mi riusciva benissimo...
Ci riprovo.
Intendo dire che se uno sogna e fa progetti, può permettersi di "andare oltre".
La realtà è una gabbia, quell' "oltre" è impossibile da rendere concreto, perché la suddetta realtà non lo contiene.
Quindi tentare di trasformare un sogno, un'ambizione, un desiderio etc. in realtà, significa sostanzialmente tentare di creare una "bruttacopia" di ciò che si sogna.
E in più, se uno fallisce, non gli rimane più nulla. E non può più permettersi di "andare oltre".
E quindi io ho paura (e ovviamente questo discorso non è limitato alla scuola, s'intende) che tentando e non riuscendo, non possa restarmi neppure la possibilità di "andare oltre" con le ambizioni. Ecco tutto.
Tentare è rischioso. Forse è questo che blocca ogni mio tentativo di cambiare un qualsivoglia tratto del mio carattere/comportamento.
Posso soltanto fallire, o riuscire parzialmente. In entrambi i casi non si può parlare di vittoria. Almeno, non per me.
Perché semplicemente io non ho le capacità per fare ciò che sogno realmente. Forse sono limitata, o forse sono i miei "sogni" ad essere esagerati.
E no, non parlo solo della scuola, ma anche di alcune utopie-ossessioni che, purtroppo o per fortuna, sono le uniche cose a farmi star bene... almeno per ora.
crisbil ha scritto:Si, è vero. Nessuno di noi è particolare. Nessuno di noi è speciale. Siamo tutti "banali". Noi esseri umani. Tutti.
L'unica differenza tra te (e anche me, ti capisco meglio di quanto credi) e tutti gli altri... è che a tutti gli altri, le persone "normali", di tutto ciò non frega assolutamente niente, vivono e vanno avanti comunque, "naturalmente"... spesso (auto)illudendosi, forse.. ma se ciò li fa vivere ed ottenere gratificazioni e benessere.. beati loro.. (io li invidio.)
Sinceramente non credo ci sia qualcosa che mi (ci?) renda differente.
Un sacco di gente si definisce differente e alternativa, ma alla fine non ha nulla di particolare.
Non mi voglio illudere come loro.
Anche perché credo che certi pensieri vengano un po' a tutti, solo che non tutti ne parlano o li approfondiscono, tutto qui.