The Graduate
Inviato: 02/03/2017, 23:24
Non tutti sanno che nel 1967 usciva il film "Il laureato" con Dustin Hoffman.
Nel mio piccolo celebrerò questo anniversario conseguendo io stesso la laurea (nei prossimi giorni).
Pur tuttavia volevo esprimere una riflessione proprio su questo punto (mi scuso anticipatamente se magari quanto dico possa dare fastidio a qualcuno, magari perché stupido o perché infantile), non è di per sé una domanda, o una lamentela, e nemmeno uno sfogo, ma semplicemente avevo voglia di esprimermi:
Ci sono degli eventi in cui una persona, anche nel suo proprio piccolo, può permettersi di prendere una "pausa" dalla propria esistenza e guardare quanto egli ha vissuto fino ad allora. Credo che la fine dell'università, e più generalmente, la fine degli studi, possa essere un evento del genere.
Non posso far altro a ripensare a tutte quelle persone che ho conosciuto fino ad ora, oppure a come ero io all'inizio proprio dell'università, delle mie speranze ed aspettative su questo periodo. Una cosa che ho notato è che in questi anni di università mi sembra che sia cambiato tantissimo, ma non soltanto io personalmente, ma anche le persone attorno a me [come ad esempio la mia famiglia, per via della convivenza e matrimonio di mia sorella]. Tutte le persone che ho avuto modo di conoscere, moltissime delle quali non frequento più (non perché siano decedute, sia chiaro, ma perché semplicemente non c'è più interesse a frequentarsi). In realtà un po' di quelle convinzioni ed aspettative che avevo all'inizio non sono state rispettate, ma mi rendo conto che in fondo non è stato un male in quanto probabilmente non erano ne sostenibili ne intrinsecamente desiderabili.
In questo istante della mia esistenza mi rendo conto che può avere perfettamente senso pormi una domanda del genere: "ma io, adesso, che cosa voglio fare della mia vita?". Non ne ho la benché minima idea. Può essere che probabilmente questo tipo di domanda verrà semplicemente meno in quanto passato il momento apice della fine degli studi, uno si "sistema" e quindi da risposta alla propria domanda. Pur tuttavia, mi rendo conto che non è solo una questione di lavoro, ma più in generale di tutta la mia esistenza: Mi sembra di essere in una situazione in cui ho molteplici possibilità che posso optare, ma che non possono essere prese tutte contemporaneamente.
Anche per quello mi ero permesso di paragonarmi a quel film.
Nel mio piccolo celebrerò questo anniversario conseguendo io stesso la laurea (nei prossimi giorni).
Pur tuttavia volevo esprimere una riflessione proprio su questo punto (mi scuso anticipatamente se magari quanto dico possa dare fastidio a qualcuno, magari perché stupido o perché infantile), non è di per sé una domanda, o una lamentela, e nemmeno uno sfogo, ma semplicemente avevo voglia di esprimermi:
Ci sono degli eventi in cui una persona, anche nel suo proprio piccolo, può permettersi di prendere una "pausa" dalla propria esistenza e guardare quanto egli ha vissuto fino ad allora. Credo che la fine dell'università, e più generalmente, la fine degli studi, possa essere un evento del genere.
Non posso far altro a ripensare a tutte quelle persone che ho conosciuto fino ad ora, oppure a come ero io all'inizio proprio dell'università, delle mie speranze ed aspettative su questo periodo. Una cosa che ho notato è che in questi anni di università mi sembra che sia cambiato tantissimo, ma non soltanto io personalmente, ma anche le persone attorno a me [come ad esempio la mia famiglia, per via della convivenza e matrimonio di mia sorella]. Tutte le persone che ho avuto modo di conoscere, moltissime delle quali non frequento più (non perché siano decedute, sia chiaro, ma perché semplicemente non c'è più interesse a frequentarsi). In realtà un po' di quelle convinzioni ed aspettative che avevo all'inizio non sono state rispettate, ma mi rendo conto che in fondo non è stato un male in quanto probabilmente non erano ne sostenibili ne intrinsecamente desiderabili.
In questo istante della mia esistenza mi rendo conto che può avere perfettamente senso pormi una domanda del genere: "ma io, adesso, che cosa voglio fare della mia vita?". Non ne ho la benché minima idea. Può essere che probabilmente questo tipo di domanda verrà semplicemente meno in quanto passato il momento apice della fine degli studi, uno si "sistema" e quindi da risposta alla propria domanda. Pur tuttavia, mi rendo conto che non è solo una questione di lavoro, ma più in generale di tutta la mia esistenza: Mi sembra di essere in una situazione in cui ho molteplici possibilità che posso optare, ma che non possono essere prese tutte contemporaneamente.
Anche per quello mi ero permesso di paragonarmi a quel film.