El Barto ha scritto:Il lavoro che faccio ora non è più quello per cui ho studiato e che facevo quando sono stato assunto, allora ero circondato da persone che definivo amiche e potevo fare ore di straordinari senza neanche rendermene conto. Con il tempo il lavoro è cambiato ed ho scoperto il vero volto di queste persone. E' stato un trauma fortissimo quando ho realizzato chi avevo accanto, per giorni non ho mangiato nulla, mi trascinavo a lavoro, mi mettevo le cuffie e testa bassa per 9 ore, giusto un buongiorno/buonasera con tutti.
Nei mesi successivi vivevo con l'autopilota e con gli anni ho fortificato quel muro che avevo tirato su fin da piccolo isolandomi da tutto e da tutti, ma alcune di quelle persone dovevo vederle per forza.
Alla fine ho cambiato gruppo di lavoro ed ho tagliato ogni rapporto con queste persone, ormai il danno è fatto perché certe cicatrici restano, ma adesso pur facendo un lavoro che non mi da soddisfazioni ho accanto persone gradevoli e con cui sono riuscito a stabilire un rapporto umano più che decente, forse l'unico della mia attuale vita, rendendo il lavoro accettabile.
Dici che "se vieni assunto come operaio, rimani operaio", ma un cambio di reparto, e quindi avere attorno gente nuova con cui cominciare da zero, non sarebbe fattibile?
Non prenderlo come una critica quanto uno spunto per un'autoriflessione: sicuro che la mancanza di rapporti dipenda solo da quei colleghi che tu definisci come "aborti umani"? se tu potessi cambiare reparto adotteresti lo stesso comportamento isolandoti e tenendo tutti alla larga?
In extrema ratio hai valutato il cambio di lavoro? certo non è facile oggi ma vista la situazione potrebbe valerne la pena.
come ho detto nel post qui sopra, purtroppo ho sempre avuto gravi problemi relazionali, a causa di eventi passati di cui non voglio parlare, legati al mio aspetto, a scuola subivo continaumente, poi sono iniziato a diventare aggressivo verso chi fa commentini su di me o ridacchia, è l' unico modo più o meno efficace per risolvere la questione, anche se sono consapevole che è un modo da vigliacchi, ma purtroppo è l' unico che mi riesce abbastanza bene, al contrario quando qualcuno è gentile con me guardando oltre le apparenze io gli do anima e cuore.
Al lavoro sono cosi sia per il mio carattere chiuso ma sopratutto per evitare casini, il problema è che per quanto ci provi ad evitare tutti prima o poi succede quella piccolezza che mi rovina letteralmente la giornata, dato che devo reprimere la rabbia e sta diventando sempre più difficile.
Cambiare reparto, non cambierebbe la situazione, i miei difetti me li devo portare dietro pure se vado in Australia.
Quando le cose filano lisce, in ogni caso cè sempre quella rabbia repressa e quella tristezza, per non essere riuscito a combinare nulla nella vita...
Oltretutto ho il terrore del cambiamento, quindi mollare un lavoro per un altro è difficile per me, perchè sai quel che perdi ma non sai quel che trovi.