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Lasciare il lavoro per l'università?

MessaggioInviato: 02/01/2021, 23:10
da Penna
Buonasera Simo20, sperando di far cosa gradita ti lascio la mia opinione, da laureato triennale in Antropologia (che comunque rientra in Storia, classe L-42) e magistrale in Relazioni Internazionali.

Cominciamo con il definire qual è il tuo obiettivo di questo eventuale cambiamento: lavorare grazie alla laurea o seguire una passione? Se la risposta è la seconda, allora ti consiglio di fare entrambe le cose come molti hanno detto. Questo principalmente perché se sei così appassionato come dici (e credo di sì, altrimenti non penseresti di lasciare un indeterminato) non ti sarà particolarmente difficile conseguire la laurea da non frequentante, sicuramente ti richiederà impegno, ma avendo lavorato spesso durante la laurea, posso dirti che non è una cosa impossibile e dal mio punto di vista nemmeno troppo difficile.

Se la risposta è che aspiri a lavorare con una laurea in Storia, beh, allora secondo me lavorare e studiare sono due cose incompatibili. Mi spiego di seguito: sicuramente avrai la possibilità dell'insegnamento, ma non è detto che tu riesca. In questo caso devi considerare la laurea umanistica come un contenitore vuoto da riempire con le esperienze che ti offre l'università. Questo ti porterà ad arricchire il tuo percorso e a poter parlare di te anche nell'ambito del settore privato. Ti rimando per delucidazioni maggiori su ciò che voglio dire, al sito della Commissione Europea, dove potrai trovare studi recenti sulla condizione lavorativa in Europa. Quello che emerge dagli studi è che il titolo universitario non assicura più mobilità sociale, eccetto nel caso di ingegneria e medicina. Qualsiasi altra facoltà, che sia scientifica o umanistica, non assicura la mobilità sociale e il lavoro, anzi, spesso genera un malus, in termini di ricchezza, rispetto a chi è solo diplomato. Come dare valore al titolo dunque? Attraverso soft skills ed esperienze, dunque periodi di studio all'estero assolutamente necessari, tirocini altrettanto necessari, lingue lo stesso.

Ti porto il mio esempio: laureato in una facoltà che rientra in storia in triennale, laureato magistrale in R.I., ho studiato in Cile e in Spagna, ho pubblicato e ho fatto un tirocinio a Valencia. Tutte queste cose danno spesso l'impressione, ad un eventuale datore di lavoro, che al di là della laurea obiettivamente poco utile nell'ambito del mercato per come è strutturato oggi, tu sia comunque in grado di trasferire esperienze da un campo ad un altro, dandoti opportunità anche per settori nei quali tradizionalmente lavorano altre figure. Io ad esempio lavoro in un'impresa di Informatica, settore amministrativo.

Spero che le mie considerazioni possano farti riflettere un po' su cosa hai da guadagnare e perdere. Per qualsiasi cosa, due chiacchiere o un consiglio, sono a disposizione.

Luca

Lasciare il lavoro per l'università?

MessaggioInviato: 03/01/2021, 0:46
da Sasha17
Ascolta il tuo istinto e imbocca la strada che vuoi meglio provare perche poi potresti avere un rimpianto
Ovviamente se le condizioni ti permettono di studiare in modo ottimale

Re: Lasciare il lavoro per l'università?

MessaggioInviato: 28/07/2021, 19:12
da Yulei87
Guarda..la mia laurea di informatica combacia perfettamente con architettura, storia ed archeologia

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Lasciare il lavoro per l'università?

MessaggioInviato: 28/07/2021, 20:21
da Immyguru
Ciao Simo20, secondo me non dovresti prendere decisioni avventate. Segui il consiglio di jouloupunick: fai entrambe. Iscriviti part-time, l'università agevola molto gli studenti-lavoratori. Se poi capisci che non è la tua strada non avrai perso il lavoro. Se invece penserai di doverci investire tutto il tuo tempo potrai sempre dare il preavviso per dedicarti esclusivamente allo studio. Ti racconto brevemente la mia esperienza, magari può aiutarti. Io ho fatto entrambe le cose, per conseguire una triennale in Disegno Industriale ho impiegato ben 8 anni, questo è vero, ma nel corso di questi anni ho capito che quello che stavo studiando non mi appassionava particolarmente. In ogni caso nel frattempo ho cambiato molti lavori, quasi tutti nel campo della ristorazione. Nonostante ciò ho deciso di continuare comunque il mio percorso di studi perché ero sicura che in futuro avrei potuto spendere le conoscenze acquisite. Adesso sto studiando da me programmazione front end e ho fatto richiesta per una borsa di studio per poter approfondire meglio l'argomento. Otto anni fa non avrei immaginato che i miei studi prendessero questa svolta e non sono ancora certa che diventerà il lavoro della mia vita. Questa è la lezione da imparare: segui il tuo istinto e vedi dove ti porta. Negli anni tu cambierai e forse anche le tue passioni e i tuoi interessi, la tua vita, il tuo lavoro, tutto insomma. L'importante è avere il coraggio di inseguire ciò che sentiamo farci stare bene in quel momento. Vivi nel presente.