Ciao,
oggi è un lunedì piovoso e la mia mente divaga un po' (troppo).
Scrivo qui perché mi sento sempre più spesso al bivio di una strada che ha due sentieri e ne posso scegliere solo uno: libertà o stabilità economica.
La libertà, per me, ha sempre avuto un valore enorme. Sono insofferente alle regole e alle autorità imposte. Ho avuto spesso difficoltà con capi che ritenevo degli idioti e non li rispettavo. Questo, in ambiente lavorativo, mi ha spesso penalizzato perché non riesco a chinare la testa e a farmi andare bene che una persona incompetente mi dica cosa fare. Non ho mai fatto scenate ma ho deliberatamente ignorato gli ordini o ho fatto di testa mia, o ho fatto quanto mi veniva chiesto dimostrando quanto fosse inutile. In alcuni casi ho pure dato forfait e mi sono dimessa.
Tutto questo è successo in ambienti di lavoro italiani, mentre quando ho lavorato con datori di lavoro esteri è sempre andato tutto molto bene e di media le persone sopra di me erano sempre abbastanza competenti o comunque avevano skills che io non avevo e c'era qualcosa da imparare da loro.
Come immaginerete questo non mi aiuta a trovare un lavoro in Italia né (soprattutto) a mantenerlo, tanto che ultimamente lavoro solo con aziende estere per lavori saltuario e poi sto conseguendo un PhD (retribuito, fortunatamente...)
Il mio dubbio è cosa succederà quando terminerò il PhD e dovrò tornare a cercare attivamente lavoro in questo desolante mercato...
So per certo che lavorare 9-18 non fa per me, a meno che non faccia qualcosa per cui sento una vocazione tale da rendere il lavoro una mission (ma ahimé il lavoro che mi consentirebbe di fare questo è in uno dei settori più bistrattati dal nostro amato governo: la cultura). Il lavoro da remoto è la cosa che fin'ora ho trovato più congeniale per me, ma come contractor/freelance e non come dipendente (a meno che non sia un'azienda talmente all'avanguardia da avere ideali molto simili ai miei). La vita da freelance è comunque dura e amara, caratterizzata da periodi molto instabili.
L'idea di trasferirmi e abbandonare questo paese mi tenta ma la cosa che mi frena è che ho persone a cui voglio bene e con cui voglio condividere la quotidianità anche se non ci vivo insieme (amici, familiari, etc...) ed inoltre ho la responsabilità di due animali domestici che il mio ex compagno mi ha lasciato. Quindi non sono proprio libera di fare scelte impulsive e partire dall'oggi al domani per mete sconosciute, perlopiù senza un piano.
Non ho niente di proprietà e non lo avrò in futuro e questa è una cosa che mi fa sentire instabile il terreno sotto i piedi.
Mi sento ad un bivio e nessuna scelta mi rende pienamente felice: o meglio, la scelta della libertà è la strada che desidero percorrere ma temo davvero di ritrovarmi a navigare in cattive acque fra qualche anno.
Qualcuno che si sente come me?