Depressione da disoccupazione

[kiono]

Io capisco come il lavoro e/o la sua assenza possa portare alla depressione; io penso ad esempio a mio padre che quando aveva il lavoro doveva sopportare un sacco di caso sul posto di lavoro solo per poter mantenere la propria famiglia, mentre ora che non ce l'ha è triste perché deve mantenerla lo stesso ma chissà cosa deve inventarsi.

[backpacker]

Paradossale come il lavoro possa essere fonte di depressione, nel senso che non averlo ti porta sicuramente alla depressione ma in certi casi il lavoro stesso che fai ti può portare in un tunnel.

Sul tema, è assai opportuno leggere questo libro:

[Rothko]

Paradossale come il lavoro possa essere fonte di depressione, nel senso che non averlo ti porta sicuramente alla depressione ma in certi casi il lavoro stesso che fai ti può portare in un tunnel.

Io non lavoro da anni eppure non sono depresso. Non so quanti anni camperò e non posso fare una stima sulla durata delle mie risorse e delle possibili rendite, soprattutto in un momento come questo. Non mi sembra nemmeno che sia paradossale il fatto che lavorare possa causare una depressione. Faccio un esempio semplicissimo (e storicamente scontato): una persona che per trent'anni passa otto ore al giorno davanti a una catena di montaggio a ripetere sempre gli stessi gesti: semmai è paradossale che uno non impazzisca. Dunque si, il lavoro che fai può portarti nel tunnel.
Credo che l'unica cosa che uno possa fare per scongiurare quella caduta - a prescindere da altri dati di fatto contingenti come i problemi economici o di salute - sia il passare più tempo possibile a godersi la vita.

[Meiko]

Io non lavoro da anni eppure non sono depresso. Non so quanti anni camperò e non posso fare una stima sulla durata delle mie risorse e delle possibili rendite, soprattutto in un momento come questo.

Beato te!! Ma forse non sei depresso perchè appunto puoi contare su delle risorse che hai già. Uno che non lavora e non ha risorse su cui basarsi in depressione ci va eccome. Uff.. voglio un lavoro!!!

Credo che l'unica cosa che uno possa fare per scongiurare quella caduta - a prescindere da altri dati di fatto contingenti come i problemi economici o di salute - sia il passare più tempo possibile a godersi la vita.

Eh... facile a dirlo, purtroppo. Ma come fai a goderti la vita se ti manca il modo per farlo? Cioè, ok le cose "spirituali", le farfalle sui fiori, gli uccellini e il sole in cielo, ma ad un certo punto, anche non volendo essere materialista, hai bisogno di cose concrete.

[Rothko]

Credo che l'unica cosa che uno possa fare per scongiurare quella caduta - a prescindere da altri dati di fatto contingenti come i problemi economici o di salute - sia il passare più tempo possibile a godersi la vita.

Eh... facile a dirlo, purtroppo. Ma come fai a goderti la vita se ti manca il modo per farlo? Cioè, ok le cose "spirituali", le farfalle sui fiori, gli uccellini e il sole in cielo, ma ad un certo punto, anche non volendo essere materialista, hai bisogno di cose concrete.

Infatti ho detto che quel discorso prescinde da problemi contingenti: se hai problemi di salute e difficile che tu riesca a goderti la vita e lo stesso vale per i problemi economici. D'altronde, non è detto che avere un lavoro ti risolva i problemi economici: poniamo il caso che trovassi lavoro in un'altra città, che lo stipendio ti bastasse a malapena per pagare affitto, bollette e viveri, e che magari come ciliegina sulla torta fosse anche un lavoro che non ti piace affatto. Non è un caso eccezionale, ma molto comune. Che fare? Non so rispondere.

[Lonesparrow]

Io ho provato praticamente tutto... l'ansia e l'esaurimento nervoso per un lavoro gravoso e troppo stressante, l'apatia e gli attacchi di panico per un lavoro insulso, ripetitivo e sostanzialmente inutile, e ora la depressione e il senso di sperdimento per la disoccupazione forzata, dopo essere stato così vicino a un obiettivo che mi avrebbe consentito di cambiare vita. E allora, qual è la condizione migliore, quella in cui ci si sente realizzati? A meno che uno non possa vivere di rendita o sulle spalle di altre persone (senza vergognarsene), trovarsi un'occupazione è assolutamente necessario; sarebbe meglio se fosse un lavoro piacevole o interessante, da vivere con leggerezza come fosse un hobby, ma purtroppo questa è una fortuna riservata a pochi: per lo più, si tratta dei lavoratori autonomi, quelli che possono inventarsi da soli il proprio lavoro, ma ciò richiede risorse materiali e spirituali che io, al momento, non possiedo. Se invece il lavoro è sgradevole o noioso, è meglio... che duri poco. A Milano, per esempio, il lavoro che facevo era di una stupidità agghiacciante; ma io smaltivo in un'ora il carico che avevo in una giornata, e per tutto il resto del tempo stavo a scherzare coi colleghi e a fare le parole crociate... E poi avevo moltissimo tempo libero. Penso che la soluzione sia questa, o crearsi un lavoro piacevole... o trovarsene uno che non occupi tutta la vita. Ma con la situazione che c'è ora hai voglia...

[Meiko]

D'altronde, non è detto che avere un lavoro ti risolva i problemi economici: poniamo il caso che trovassi lavoro in un'altra città, che lo stipendio ti bastasse a malapena per pagare affitto, bollette e viveri, e che magari come ciliegina sulla torta fosse anche un lavoro che non ti piace affatto. Non è un caso eccezionale, ma molto comune. Che fare? Non so rispondere.

tremendo... boh, te ne trovi un altro per arrotondare, tipo il cameriere in pizzeria... solo che poi vivi per lavorare e non più il contrario.. o forse entrambi.

[maddy4ever]

Buon per chi non riesce a deprimersi nonostante la mancanza di un lavoro. per me in questo periodo è il pensiero principale, praticamente mi assilla ovunque vada, anche quando esco e sento "domani devo entrare in ufficio alle 7" oppure "ho il turno di pomeriggio" ecc ecc.. non vi dico quanto mi senta umiliata. A volte vorrei sparire quando si parla di lavoro, e anche uscire sta diventando sempre più difficile.

[Mechtay]

Il lavoro è la condanna della società, ma chi ha deciso che deve essere il punto fondante di una persona? c'è gente che veramente basa una vita sul "lavorare", ma è davvero questo il senso della vita? sgobbare 50 anni sperando di campare a lungo per poter fare qualcosa da vecchio?

[Rage]

Purtroppo è la società stessa che ci fa pensare questo, e oramai le persone ne sono condizionate a un punto di non ritorno se cosi vogliamo dire. Avevo visto un video su YouTube di un tizio che parlava di una società (utopica) dove si lavorava 3 ore per vivere, diceva molte altre cose bellissime ma le ricordo solo vagamente , ma mi piacque un sacco quel video e se lo ritrovassi lo posterei qua.