La famiglia...

Forum di aiuto sui tabù della famiglia. I Fatti Vostri.
Parliamo del rapporto conflittuale tra genitori e figli nel presente e nel nostro vissuto passato.
Cosa vuol dire avere una mamma e un papà? Cosa significa essere bambini, e cosa, essere ragazzini? Come sta il tuo bambino interiore?
Quanti problemi e quante difficoltà ci vengono messi davanti?
Qui si possono inviare sfoghi, critiche e consigli su come dovrebbe comportarsi un genitore con il proprio figlio e viceversa.

La famiglia...

Messaggioda Premio Nobel » 17/02/2016, 22:38



Secondo me bisogna fare, come avevo in parte notato in alcuni commenti precedenti, una distinzione tra quello che avviene di solito e quello che avviene nello specifico tuo caso.

La famiglia è probabilmente la istituzione più antica che sia presente nell'umanità, e probabilmente quella più importante tra tutte le altre, non tanto perchè buona, ma perchè probabilmente è l'istituzione che ha più peso in capo all'individuo ( sia quella di provenienza, sia quella di arrivo).
Essendo una istituzione, significa che ci sono anche soggetti che non ne fanno parte ( basti pensare agli orfani) ... ed anche a fallimenti della stessa ( come i divorzi) --- Esistono molti tipi di famiglie ( del resto se ci pensate: con la storia adesso delle "coppie di fatto" si propone un cambiamento del modello familiare )
Secondo me, a livello generale, la famiglia è tutt'altro che un istituzione fallimentare... Da quanto ne so ci sono molte più famiglie che non si sfaldano, piuttosto che quelle che falliscono -> con ciò non per andare contro a coloro i quali soffrono per difficoltà familiari, o per divorzi, o per problemi; ma piuttosto per dire: in realtà non mi sembra che il mondo intero sia pieno di famiglie fallite ...

La situazione specifica, da quanto esponi, credo sia un po' particolare: cioè ci sono delle difficoltà familiari

Sebastian ha scritto:Famiglie dove non esiste il concetto che il marito debba lavorare, e la moglie restare in casa a marcire, dove non esiste il concetto che il marito non può aiutare in casa perché è l'uomo, dove non esiste il concetto che la moglie debba crescere i figli e badare alla casa e basta, dove non esistono distinzioni. Perché è inutile negarlo, la famiglia moderna si basa su concetti maschilisti, nella maggior parte dei casi.


Anche qui, credo sia sbagliato dire che la famiglia si basi su un principio maschilista, ciò per due motivi:
1) nella famiglia tradizionale, l'uomo lavora, e la donna bada alla prole... questo per via sostanzialmente della maternità, e della gravidanza stessa, che impediscono, durante la gravidanza, alla donna di lavorare come l'uomo stesso e perchè generalmente si considera l'uomo più forte rispetto alla donna --- esistono comunque tanti tipi di famiglie tradizionali ( la famiglia nucleare, quella che credo tu ti riferisca... la famiglia patriarcale, quella con anche i nonni, o gli zii, un modello che invece era maggiormente presente in passato)
2) i dati empirici, almeno riguardanti la disoccupazione, non sono proprio così negativi... Se è vero che le donne continuano a lavorare di meno rispetto agli uomini in Italia, il loro accesso al lavoro risulta essere molto maggiore rispetto al passato --- se poi consideri gli altri paesi europei, il divario è molto meno marcato ( in Scandinavia se non sbaglio non c'è nemmeno questo divario)

Comunque, trascendendo queste considerazioni teoriche, secondo me il problema qui è legato alla tua esperienza personale di famiglia... In cui da quanto credo di avere capito hai riscontrato un distacco tra le tue aspettative, e le limitazioni che la famiglia stessa comporta.
  • 0

Avatar utente
Premio Nobel
Amico level nineteen
 
Stato:
Messaggi: 916
Iscritto il: 12/07/2015, 17:37
Citazione: La filosofia è come la Russia, piena di paludi e spesso invasa dai tedeschi. (Roger Nimier).
Genere: Maschile

Re: La famiglia...

Messaggioda Sebastian » 18/02/2016, 1:15



NobelPrize1992 ha scritto:Secondo me bisogna fare, come avevo in parte notato in alcuni commenti precedenti, una distinzione tra quello che avviene di solito e quello che avviene nello specifico tuo caso.

La famiglia è probabilmente la istituzione più antica che sia presente nell'umanità, e probabilmente quella più importante tra tutte le altre, non tanto perchè buona, ma perchè probabilmente è l'istituzione che ha più peso in capo all'individuo ( sia quella di provenienza, sia quella di arrivo).
Essendo una istituzione, significa che ci sono anche soggetti che non ne fanno parte ( basti pensare agli orfani) ... ed anche a fallimenti della stessa ( come i divorzi) --- Esistono molti tipi di famiglie ( del resto se ci pensate: con la storia adesso delle "coppie di fatto" si propone un cambiamento del modello familiare )
Secondo me, a livello generale, la famiglia è tutt'altro che un istituzione fallimentare... Da quanto ne so ci sono molte più famiglie che non si sfaldano, piuttosto che quelle che falliscono -> con ciò non per andare contro a coloro i quali soffrono per difficoltà familiari, o per divorzi, o per problemi; ma piuttosto per dire: in realtà non mi sembra che il mondo intero sia pieno di famiglie fallite ...

Spesso l'apparenza inganna (un proverbio semplice, ma vero). Le famiglie che non si sfaldano solo perché sarebbe "sbagliato" sono la maggioranza, almeno questa è la mia impressione (nessuno può fare una statistica precisa a riguardo).
Basta pensare che le persone che vedono dall'esterno la mia famiglia, la giudicano come una famiglia normale. Questo perché davanti a queste persone, il comportamento dei miei genitori cambia. Ricordo che una volta mio padre, parlando con suo fratello (mio zio), disse che era sbagliato, in qualsiasi condizione, picchiare un figlio. Eppure lui ha sempre picchiato me, i miei fratelli, anche mia madre, fino a quando non siamo stati in grado di difenderci.
Ora, mio zio, pensa che mio padre sia un bravo padre, che non ha mai picchiato i figli perché pensa che sia sbagliato, eppure non è così.
Questo succede nella maggior parte delle famiglie, perché le famiglie odierne sono solo apparenza. Anche quando tutto va male, anche se si vorrebbe lasciare la moglie, non lo si può fare, perché altrimenti cosa ne sarebbe dell'immagine?
E così le famiglie vanno avanti per inerzia, opprimendone gli individui.
NobelPrize1992 ha scritto:Anche qui, credo sia sbagliato dire che la famiglia si basi su un principio maschilista, ciò per due motivi:
1) nella famiglia tradizionale, l'uomo lavora, e la donna bada alla prole... questo per via sostanzialmente della maternità, e della gravidanza stessa, che impediscono, durante la gravidanza, alla donna di lavorare come l'uomo stesso e perchè generalmente si considera l'uomo più forte rispetto alla donna --- esistono comunque tanti tipi di famiglie tradizionali ( la famiglia nucleare, quella che credo tu ti riferisca... la famiglia patriarcale, quella con anche i nonni, o gli zii, un modello che invece era maggiormente presente in passato)
2) i dati empirici, almeno riguardanti la disoccupazione, non sono proprio così negativi... Se è vero che le donne continuano a lavorare di meno rispetto agli uomini in Italia, il loro accesso al lavoro risulta essere molto maggiore rispetto al passato --- se poi consideri gli altri paesi europei, il divario è molto meno marcato ( in Scandinavia se non sbaglio non c'è nemmeno questo divario)

Comunque, trascendendo queste considerazioni teoriche, secondo me il problema qui è legato alla tua esperienza personale di famiglia... In cui da quanto credo di avere capito hai riscontrato un distacco tra le tue aspettative, e le limitazioni che la famiglia stessa comporta.

Beh, sicuramente la mia famiglia ha giocato un ruolo importante nella mia personale visione del concetto di famiglia stesso. Tuttavia, è la stessa famiglia tradizionale ad essere basata su concetti maschilisti. Il fattore gravidanza non è determinante in questa concezione, e qui entra in gioco la mia diretta esperienza. Io non faccio parte di una famiglia tradizionale, perché nella mia famiglia è mia madre a lavorare, mentre mio padre è disoccupato. Mia madre ha avuto tre gravidanze, eppure ha continuato a lavorare, ed a portare avanti la famiglia. Quindi non è per questo che nella famiglia tradizionale l'uomo lavora e la donna no, ma è solo a causa di una concezione maschilista (come appunto, il concetto che l'uomo sia più forte della donna).

In passato, quando l'uomo aveva guadagnato un livello minimo di intelligenza, tale da renderlo libero dall'istinto sessuale della procreazione, ma non ancora abbastanza elevato da conoscere la funzione dello sperma, esisteva la famiglia matriarcale. Questo perché la gravidanza non veniva associata al rapporto sessuale, e quindi, la donna veniva vista come l'unico essere in grado di portare avanti la specie. In quel tipo di famiglia non esisteva la figura del padre, così il figlio veniva cresciuto, oltre che dalla madre, anche da tutte le persone "vicine" alla madre, senza distinzione di razza tra uomo o donna.
Non esistevano litigi per colpa del bambino, non esisteva l'affidamento del bambino ad un genitore o all'altro, non esisteva separazione, e per questo motivo, secondo me, quel tipo di famiglia era migliore.
Se la madre voleva rifiutare il bambino, altre 10 persone se ne prendevano cura, e inoltre, in questo modo, il bambino aveva diverse figure di riferimento, così da sviluppare un mentalità più elastica e aperta, senza figure di riferimento forzate, come invece accade nel caso della famiglia odierna.

La famiglia, per come è intesa oggi, è nata, presumibilmente, quando è stata scoperta la funzione dello sperma (non a livello scientifico, ma a livello intuitivo).
Per quanto la famiglia odierna possa essere un'importante istituzione, a mio modo di vedere, non è quella giusta, non è questo il giusto concetto di famiglia, e lo dimostrano i vari fallimenti (anche se fossero solo il 20% delle famiglie a fallire, questa sarebbe comunque una percentuale molto elevata, ma sono abbastanza sicuro che la percentuale sia ancora più alta).
  • 0

"Per conoscere, me e le mie verità, io ho combattuto fantasmi d'angoscie con perdite d'io. Per distruggere, vecchie realtà, ho galleggiato, su mari di irrazionalità. Ho dormito, per non morire, buttando i miei miti di carta su cieli di schizofrenia." - Franco Battiato

"Dentro di me, vivono la mia identica vita, dei microorganismi che non sanno di appartenere al mio corpo. Io, a quale corpo appartengo?" - Franco Battiato

"Non hai forza per tentare di cambiare il tuo avvenire, per paura di scoprire libertà che non vuoi avere. Ti sei mai chiesto quale funzione hai?" - Franco Battiato

Immagine
Avatar utente
Sebastian
Amico level nine
 
Stato:
Messaggi: 422
Iscritto il: 08/06/2013, 22:09
Genere: Maschile

Re: La famiglia...

Messaggioda Premio Nobel » 23/02/2016, 1:59



Sebastian ha scritto:In passato, quando l'uomo aveva guadagnato un livello minimo di intelligenza, tale da renderlo libero dall'istinto sessuale della procreazione, ma non ancora abbastanza elevato da conoscere la funzione dello sperma, esisteva la famiglia matriarcale. Questo perché la gravidanza non veniva associata al rapporto sessuale, e quindi, la donna veniva vista come l'unico essere in grado di portare avanti la specie. In quel tipo di famiglia non esisteva la figura del padre, così il figlio veniva cresciuto, oltre che dalla madre, anche da tutte le persone "vicine" alla madre, senza distinzione di razza tra uomo o donna.
Non esistevano litigi per colpa del bambino, non esisteva l'affidamento del bambino ad un genitore o all'altro, non esisteva separazione, e per questo motivo, secondo me, quel tipo di famiglia era migliore.
Se la madre voleva rifiutare il bambino, altre 10 persone se ne prendevano cura, e inoltre, in questo modo, il bambino aveva diverse figure di riferimento, così da sviluppare un mentalità più elastica e aperta, senza figure di riferimento forzate, come invece accade nel caso della famiglia odierna.


Tra la quarta e la quinta liceo, feci un corso di una settimana sul lavoro, sul linguaggio del corpo e mi spiegarono alcune cose curiose sulla procreazione: Generalmente un individuo di essere maschile è visto istintivamente attraente dal punto di vista sessuale se è atleticamente prestante, e se generalmente riesce a conferire una protezione in capo alla donna --- allora mi era stato spiegato che ciò era dovuto ad un fattore antropologico.
Essendo che la donna, per 9 mesi rimane impegnata in gravidanza, e successivamente l'allattamento viene espletato dalla madre stessa, essa risulta essere più vulnerabile ( poichè non può badare direttamente a salvaguardare se stessa, ma deve anche badare ad un neonato) [ di conseguenza, veniva argomentato che una donna istintivamente risulta eroticamente attraente se è accogliente, cioè se si approccia come delicata, per la cura del nascituro stesso --- naturalmente si sta parlando 1) di un approccio istintuale 2) credo di una teoria antropologica, che poi non ho mai approfondito] ... il maschio, vice-versa, è libero da ciò, e può permettersi di fornire protezione alla donna e al bambino stesso

La famiglia allargata ( quella con madri, nonni etc.) è basata istintivamente su questo altro principio:
Tutti gli individui tendono ad avere bisogno del sostentamento altrui quando sono molto giovani e quando sono molto vecchi ( in caso di malanno poi, temporaneo o permanente...) --- Inizialmente le persone anziane, quindi, erano tenute nella dimora, proprio per questa sorta di "contratto inter-generazionale"... e ciascuno, crescendo, poteva aspettarsi lo stesso ricambiato ...
Coloro i quali potevano andare a lavorare, espletavano questo compito, gli altri invece restavano a casa ( ottenendo in questo modo il sostentamento da parte di coloro che lavoravano, e amministrando le faccende domestiche)

Non è però proprio vero che non ci fossero litigi, o contrasti sul destino del bambino:
ad esempio, se il padre voleva che il figlio facesse il soldato, e la madre voleva che il bambino facesse il prete... chi dei due vinceva?
Probabilmente quello che avrebbe potuto imporsi più facilmente, e generalmente era il padre... non per cattiveria o benevolenza, ma per questi due motivi -> uno per quanto ho detto prima sulla mera forza fisica, in cui generalmente è l'individuo maschile ad essere più forte [ anche qui, non so esattamente la spiegazione fisiologica, tuttavia si possono usare degli indicatori: ad esempio, nell'atletica leggera, gli atleti di sesso maschile detengono i record in tutte le categorie, o quanto meno nella maggioranza di esse: http://www.iaaf.org/records/by-category/world-records] due perchè se entrambi protestassero, probabilmente l'uomo risulterebbe il vincitore ( poichè io posso vivere comunque se mio figlio è educato come non voglio, ma non posso sopravvivere se non vengo nutrito) --- quindi probabilmente i conflitti c'erano comunque, ma si risolvevano più velocemente ed anche drasticamente e spesso violentemente

Il boom delle famiglie nucleari, tuttavia, si può riscontrare a partire dalla fine del XIX secolo, in particolar modo per due motivi:
1) un maggiore reddito e benessere mondiale ( un individuo può produrre molto e quindi permettersi di pagarsi da se la vecchiaia)
2) il welfare state ( cioè ad esempio la pensione pubblica, o comunque le politiche sociali)
Allo stesso tempo, la riduzione del numero di figli ( causata dal maggiore reddito = le persone spendono molto di più oggi che in passato per la cura di un singolo figlio, piuttosto di una spesa a pioggia su tanti figli), ha favorito lo sviluppo della famiglia nucleare


Sebastian ha scritto:Spesso l'apparenza inganna (un proverbio semplice, ma vero). Le famiglie che non si sfaldano solo perché sarebbe "sbagliato" sono la maggioranza, almeno questa è la mia impressione (nessuno può fare una statistica precisa a riguardo).


Per quanto la critica che tu muovi a me, può essere perfettamente mossa anche a quanto tu stesso affermi, credo bisogna comprendere alcune cose:
- che cosa intendi come fallimento di una famiglia? Ci posso essere tante definizioni di "fallimento": dal divorzio, al non amarsi più, al non far "crescere con la testa sulle spalle i figli" ... Se vuoi sapere il mio punto di vista sulla famiglia, una buona definizione del senso della famiglia credo sia l'effetto che ha sui figli, se permette a loro di diventare adulti meglio che se fossero orfani ... non credo sia esaustiva ( ad esempio: il marito che all'insaputa dei figli picchia la moglie, ma entrambi crescono i figli bene, non è proprio una buona famiglia), però credo che sia la definizione migliore che possa fornire ---- è un po' difficile trovare un indicatore di questo tipo di elemento ( ad esempio i crimini generalmente commessi, che hanno la tendenza a diminuire nel corso del tempo, non sono indicatori esaustivi) ... Per quanto comunque affette da limitazioni, credo che comunque esistano degli studi che cercano di analizzare ciò [ so che esistono moltissimi studi che cercano di teorizzare il grado di felicità e di benessere in economia, presumo che ci siano anche studi simili per questo argomento, solo che studiando io economia e non sociologia, non so nello specifico]

Non credo di conseguenza che la famiglia sia essa intrinsecamente una istituzione cattiva, e non credo neanche che generalmente ha un andamento fallimentare ( come già espressi) anche se questo secondo punto ritengo che possa essere affetto da due problemi ( il primo la mia situazione particolare, il secondo, effettivamente non ho accesso nemmeno io a dati o studi legati a ciò e quindi è più che altro una mia presunzione, basata altresì sulla mia esperienza personale e su quanto ho visto su tutti coloro che conosco)
  • 0

Avatar utente
Premio Nobel
Amico level nineteen
 
Stato:
Messaggi: 916
Iscritto il: 12/07/2015, 17:37
Citazione: La filosofia è come la Russia, piena di paludi e spesso invasa dai tedeschi. (Roger Nimier).
Genere: Maschile

La famiglia...

Messaggioda George » 23/02/2016, 8:10



L'influenza dei media è devastante, sia per le coppie che per le famiglie con figli.
Troppe pretese, poca pazienza/impegno.
Mi dispiace dirlo :facepalm:
  • 0

Avatar utente
George
Amico level five
 
Stato:
Messaggi: 225
Iscritto il: 13/02/2016, 20:14
Località: Roma
Genere: Maschile

Re: La famiglia...

Messaggioda Sebastian » 23/02/2016, 21:57



NobelPrize1992 ha scritto:Non è però proprio vero che non ci fossero litigi, o contrasti sul destino del bambino:
ad esempio, se il padre voleva che il figlio facesse il soldato, e la madre voleva che il bambino facesse il prete... chi dei due vinceva?
Probabilmente quello che avrebbe potuto imporsi più facilmente, e generalmente era il padre... non per cattiveria o benevolenza, ma per questi due motivi -> uno per quanto ho detto prima sulla mera forza fisica, in cui generalmente è l'individuo maschile ad essere più forte [ anche qui, non so esattamente la spiegazione fisiologica, tuttavia si possono usare degli indicatori: ad esempio, nell'atletica leggera, gli atleti di sesso maschile detengono i record in tutte le categorie, o quanto meno nella maggioranza di esse: http://www.iaaf.org/records/by-category/world-records] due perchè se entrambi protestassero, probabilmente l'uomo risulterebbe il vincitore ( poichè io posso vivere comunque se mio figlio è educato come non voglio, ma non posso sopravvivere se non vengo nutrito) --- quindi probabilmente i conflitti c'erano comunque, ma si risolvevano più velocemente ed anche drasticamente e spesso violentemente

Il boom delle famiglie nucleari, tuttavia, si può riscontrare a partire dalla fine del XIX secolo, in particolar modo per due motivi:
1) un maggiore reddito e benessere mondiale ( un individuo può produrre molto e quindi permettersi di pagarsi da se la vecchiaia)
2) il welfare state ( cioè ad esempio la pensione pubblica, o comunque le politiche sociali)
Allo stesso tempo, la riduzione del numero di figli ( causata dal maggiore reddito = le persone spendono molto di più oggi che in passato per la cura di un singolo figlio, piuttosto di una spesa a pioggia su tanti figli), ha favorito lo sviluppo della famiglia nucleare

Nella famiglia matriarcale non esistevano litigi tra il padre e la madre, perché la figura del padre non esisteva. Non conoscendo la funzione dello sperma, non veniva associato al rapporto sessuale la nascita di un bambino, non si pensava che ci volesse un uomo per la riproduzione, e quindi l'unica genitrice era considerata la donna, la quale poi veniva affiancata dalle persone vicine nella crescita del bambino.
L'uomo utilizzava la forza fisica non per avere la meglio in un litigio, ma per garantire la sopravvivenza alla donna, unico essere considerato in grado di portare avanti la specie. Un uomo doveva essere disposto a sacrificare la propria vita per la protezione di una donna.
NobelPrize1992 ha scritto:Per quanto la critica che tu muovi a me, può essere perfettamente mossa anche a quanto tu stesso affermi, credo bisogna comprendere alcune cose:
- che cosa intendi come fallimento di una famiglia? Ci posso essere tante definizioni di "fallimento": dal divorzio, al non amarsi più, al non far "crescere con la testa sulle spalle i figli" ... Se vuoi sapere il mio punto di vista sulla famiglia, una buona definizione del senso della famiglia credo sia l'effetto che ha sui figli, se permette a loro di diventare adulti meglio che se fossero orfani ... non credo sia esaustiva ( ad esempio: il marito che all'insaputa dei figli picchia la moglie, ma entrambi crescono i figli bene, non è proprio una buona famiglia), però credo che sia la definizione migliore che possa fornire ---- è un po' difficile trovare un indicatore di questo tipo di elemento ( ad esempio i crimini generalmente commessi, che hanno la tendenza a diminuire nel corso del tempo, non sono indicatori esaustivi) ... Per quanto comunque affette da limitazioni, credo che comunque esistano degli studi che cercano di analizzare ciò [ so che esistono moltissimi studi che cercano di teorizzare il grado di felicità e di benessere in economia, presumo che ci siano anche studi simili per questo argomento, solo che studiando io economia e non sociologia, non so nello specifico]

Non credo di conseguenza che la famiglia sia essa intrinsecamente una istituzione cattiva, e non credo neanche che generalmente ha un andamento fallimentare ( come già espressi) anche se questo secondo punto ritengo che possa essere affetto da due problemi ( il primo la mia situazione particolare, il secondo, effettivamente non ho accesso nemmeno io a dati o studi legati a ciò e quindi è più che altro una mia presunzione, basata altresì sulla mia esperienza personale e su quanto ho visto su tutti coloro che conosco)

La mia non voleva essere una critica, assolutamente.

Una famiglia può essere considerata fallimentare, per come intendo io, quando:
- non viene garantito l'adeguato sviluppo psico-fisico ad un figlio;
- non viene garantita la serenità nel rapporto coniugale;
- viene fatto ricorso più volte a violenze psicologiche e fisiche sui membri della famiglia;
- vengono imposti obblighi e doveri da rispettare incontestabilmente;
- si verifica perdita d'interesse nel coniuge, con conseguente separazione e/o divorzio;
- si verifica perdita d'interesse nel coniuge, ma nonostante ciò, si continua a vivere un rapporto forzato, destinato alla decadenza ed al danneggiamento dei membri della famiglia.

L'ultimo punto è quello più ricorrente nelle famiglie fallimentari.

La famiglia tradizionale in sé non è una cattiva istituzione, se i relativi canoni vengono rispettati. Tuttavia, i canoni della famiglia tradizionale non vengono ormai nemmeno considerati, la famiglia moderna si basa sull'improvvisazione, sulla vita "alla giornata", sul denaro, sulla mera attrazione fisica e sulla riproduzione ricercata, ma non sostenuta successivamente.

Questo tipo di famiglia è sbagliato, perché la conseguenza, prevedibile ed inevitabile, è il fallimento.
Purtroppo più che limitare il fenomeno, la società lo alimenta, alimentando quindi, come diretta conseguenza, i fallimenti, ed è per questo motivo che la maggior parte delle famiglie falliscono.
  • 0

"Per conoscere, me e le mie verità, io ho combattuto fantasmi d'angoscie con perdite d'io. Per distruggere, vecchie realtà, ho galleggiato, su mari di irrazionalità. Ho dormito, per non morire, buttando i miei miti di carta su cieli di schizofrenia." - Franco Battiato

"Dentro di me, vivono la mia identica vita, dei microorganismi che non sanno di appartenere al mio corpo. Io, a quale corpo appartengo?" - Franco Battiato

"Non hai forza per tentare di cambiare il tuo avvenire, per paura di scoprire libertà che non vuoi avere. Ti sei mai chiesto quale funzione hai?" - Franco Battiato

Immagine
Avatar utente
Sebastian
Amico level nine
 
Stato:
Messaggi: 422
Iscritto il: 08/06/2013, 22:09
Genere: Maschile

La famiglia...

Messaggioda Sebastian » 23/02/2016, 22:07



George ha scritto:L'influenza dei media è devastante, sia per le coppie che per le famiglie con figli.
Troppe pretese, poca pazienza/impegno.
Mi dispiace dirlo :facepalm:

Purtroppo la società, più che cercare di sostenere il concetto di buona famiglia, sembra invece che alimenti il concetto di famiglia occasionale, opportunista, sfruttatrice, menefreghista ecc.
Chiaramente questo non solo per interesse di persone che stanno più in alto, ma anche per interesse dell'essere umano stesso, in quanto questo tipo di società gli piace.
  • 0

"Per conoscere, me e le mie verità, io ho combattuto fantasmi d'angoscie con perdite d'io. Per distruggere, vecchie realtà, ho galleggiato, su mari di irrazionalità. Ho dormito, per non morire, buttando i miei miti di carta su cieli di schizofrenia." - Franco Battiato

"Dentro di me, vivono la mia identica vita, dei microorganismi che non sanno di appartenere al mio corpo. Io, a quale corpo appartengo?" - Franco Battiato

"Non hai forza per tentare di cambiare il tuo avvenire, per paura di scoprire libertà che non vuoi avere. Ti sei mai chiesto quale funzione hai?" - Franco Battiato

Immagine
Avatar utente
Sebastian
Amico level nine
 
Stato:
Messaggi: 422
Iscritto il: 08/06/2013, 22:09
Genere: Maschile

La famiglia...

Messaggioda Premio Nobel » 23/02/2016, 22:36



Sebastian ha scritto:Nella famiglia matriarcale non esistevano litigi tra il padre e la madre, perché la figura del padre non esisteva. Non conoscendo la funzione dello sperma, non veniva associato al rapporto sessuale la nascita di un bambino, non si pensava che ci volesse un uomo per la riproduzione, e quindi l'unica genitrice era considerata la donna, la quale poi veniva affiancata dalle persone vicine nella crescita del bambino.
L'uomo utilizzava la forza fisica non per avere la meglio in un litigio, ma per garantire la sopravvivenza alla donna, unico essere considerato in grado di portare avanti la specie. Un uomo doveva essere disposto a sacrificare la propria vita per la protezione di una donna.


Ho provato a fare una mini-ricerca sul web per vedere la definizione di matriarcato e patriarcato... sulla Treccani si riporta ciò: http://www.treccani.it/enciclopedia/mat ... ei-ragazzi)/
Cioè, esistono molteplici teorie su come si sia evoluta la società... dal punto di vista patriarcale e quello matriarcale... Tende a prevalere il primo cioè il modello patriarcale...
Del Ruolo dello sperma non ne ho trovato traccia alcuna, almeno in nessuno studio... più che altro, essendo che l'uomo si riproduce per via sessuata, come molti altri animali ( e non per mitosi o meiosi), in tutta la storia umana si fa riferimento alla necessità di due individui di sesso opposto [ oggi, per via della inseminazione artificale, questo punto non è più così valido] ... Nella preistoria non credo che ci fossero dei pregiudizi in capo all'uomo, non per altro che vedendo il comportamento degli animali, in essi generalmente la femmina accudisce la prole, il maschio invece è più libero, e tendenzialmente più prestante

Sebastian ha scritto:La famiglia tradizionale in sé non è una cattiva istituzione, se i relativi canoni vengono rispettati. Tuttavia, i canoni della famiglia tradizionale non vengono ormai nemmeno considerati, la famiglia moderna si basa sull'improvvisazione, sulla vita "alla giornata", sul denaro, sulla mera attrazione fisica e sulla riproduzione ricercata, ma non sostenuta successivamente.

Questo tipo di famiglia è sbagliato, perché la conseguenza, prevedibile ed inevitabile, è il fallimento.
Purtroppo più che limitare il fenomeno, la società lo alimenta, alimentando quindi, come diretta conseguenza, i fallimenti, ed è per questo motivo che la maggior parte delle famiglie falliscono


Non credo che oggi la famiglia contemporanea sia peggio rispetto al passato, così come non credo personalmente che si stava meglio in passato [ nonostante abbia amici, e anche conoscenti che credono nei "bei vecchi tempi"] ( ad esempio, non credo che oggi si usi una violenza maggiore rispetto in passato --- "mazz' e panelle fanno i figli belli" è un tipico proverbio italiano del passato, non contemporaneo, che delinea un po' questa idea ... ciò però non era dovuto solo alla famiglia, ma alla società in generale: ad esempio, se un bambino oggi riceve uno schiaffo da una maestra, probabilmente la maestra stessa verrebbe redarguita... se 40 anni fa una maestra dava uno schiaffo ad un suo alunno, probabilmente non era così tanto perseguita come oggi)
Probabilmente una famiglia può in ultima istanza considerarsi fallimentare se manca l'amore: i coniugi decidono, o dovrebbero decidere, di vivere assieme non tanto per fare un favore a qualcun'altro, ma perchè si vogliono bene... e anche la nascita di figli dovrebbe di per se essere data da un gesto di amore --- l'amore tuttavia non è di per se direttamente quantificabile... inoltre, se non c'è un reale interesse amoroso, probabilmente è più facile che si venga a dissidi e che questi dissidi stessi possano degenerare....
L'amore può però anche finire, e quindi morire -> però l'amore non credo che possa essere così facilmente indotto da parte della società, o di effetti di terze persone
  • 0

Avatar utente
Premio Nobel
Amico level nineteen
 
Stato:
Messaggi: 916
Iscritto il: 12/07/2015, 17:37
Citazione: La filosofia è come la Russia, piena di paludi e spesso invasa dai tedeschi. (Roger Nimier).
Genere: Maschile

Re: La famiglia...

Messaggioda Sebastian » 24/02/2016, 2:08



NobelPrize1992 ha scritto:Ho provato a fare una mini-ricerca sul web per vedere la definizione di matriarcato e patriarcato... sulla Treccani si riporta ciò: http://www.treccani.it/enciclopedia/mat ... ei-ragazzi)/
Cioè, esistono molteplici teorie su come si sia evoluta la società... dal punto di vista patriarcale e quello matriarcale... Tende a prevalere il primo cioè il modello patriarcale...
Del Ruolo dello sperma non ne ho trovato traccia alcuna, almeno in nessuno studio... più che altro, essendo che l'uomo si riproduce per via sessuata, come molti altri animali ( e non per mitosi o meiosi), in tutta la storia umana si fa riferimento alla necessità di due individui di sesso opposto [ oggi, per via della inseminazione artificale, questo punto non è più così valido] ... Nella preistoria non credo che ci fossero dei pregiudizi in capo all'uomo, non per altro che vedendo il comportamento degli animali, in essi generalmente la femmina accudisce la prole, il maschio invece è più libero, e tendenzialmente più prestante

Sai che non ricordo nemmeno io dove ho appreso di questa teoria sulla famiglia matriarcale? Eppure sono abbastanza sicuro che non sia una mia personale teoria, non è un qualcosa di mio.
Comunque, come hai detto tu, si tratta di teorie, l'evoluzione della società è priva di certezze.

Secondo me, quel tipo di famiglia avrebbe potuto funzionare bene, perché un figlio avrebbe avuto molteplici figure di riferimento, e non solo due figure fisse (il padre e la madre). In questo modo avrebbe potuto formare una mentalità più elastica, e avrebbe potuto evitare inconvenienti formativi a livello psicologico (molteplici figure di riferimento, minore possibilità di formazione di atteggiamenti comportamentali inadeguati, maggiori possibilità di difesa da maltrattamenti e così via).

NobelPrize1992 ha scritto:Non credo che oggi la famiglia contemporanea sia peggio rispetto al passato, così come non credo personalmente che si stava meglio in passato [ nonostante abbia amici, e anche conoscenti che credono nei "bei vecchi tempi"] ( ad esempio, non credo che oggi si usi una violenza maggiore rispetto in passato --- "mazz' e panelle fanno i figli belli" è un tipico proverbio italiano del passato, non contemporaneo, che delinea un po' questa idea ... ciò però non era dovuto solo alla famiglia, ma alla società in generale: ad esempio, se un bambino oggi riceve uno schiaffo da una maestra, probabilmente la maestra stessa verrebbe redarguita... se 40 anni fa una maestra dava uno schiaffo ad un suo alunno, probabilmente non era così tanto perseguita come oggi)
Probabilmente una famiglia può in ultima istanza considerarsi fallimentare se manca l'amore: i coniugi decidono, o dovrebbero decidere, di vivere assieme non tanto per fare un favore a qualcun'altro, ma perchè si vogliono bene... e anche la nascita di figli dovrebbe di per se essere data da un gesto di amore --- l'amore tuttavia non è di per se direttamente quantificabile... inoltre, se non c'è un reale interesse amoroso, probabilmente è più facile che si venga a dissidi e che questi dissidi stessi possano degenerare....
L'amore può però anche finire, e quindi morire -> però l'amore non credo che possa essere così facilmente indotto da parte della società, o di effetti di terze persone

Certo, neanche in passato il concetto di famiglia veniva interpretato bene.

A livello concettuale, il concetto di famiglia non sarebbe negativo, tuttavia, esso non è mai stato interpretato bene dalla famiglia moderna (con famiglia moderna, mi riferisco alle famiglie nate successivamente alla fine della seconda guerra mondiale).
La violenza può essere solo uno dei motivi che portano al fallimento di una famiglia.
In mancanza di amore, un famiglia non può esistere, tuttavia, il reale problema è la sbagliata interpretazione del concetto di amore.

Spesso e volentieri nascono famiglie basate unicamente sull'attrazione fisica, scambiata erroneamente per amore.
In alcuni casi nascono famiglie basate unicamente sul denaro (in America, le donne che iniziano una relazione solo per interesse nel denaro, vengono chiamate "gold digger", non so se il termine può essere applicato anche agli uomini, o se esiste un termine specifico per quest'ultimi).

Insomma, la società non influisce direttamente nella nascita di relazioni malsane, ma indirettamente invece ha una certa responsabilità.
Basta guardare ai vari reality show, che inculcano (con scelte precise, come urla, parole ad effetto ecc) certe mentalità, spesso tendenti al femminismo o al maschilismo. Si tratta di un indottrinamento subliminale.

Penso all'episodio Sarri-Mancini (non so se lo hai seguito). Pochi giorni dopo "le iene" sono andate ad intervistare entrambi, costringendoli di fatto a dichiarare di essere a favore delle adozioni da parte degli omosessuali, perché se avessero detto il contrario li avrebbero massacrati. Avere un'opinione diversa sulle adozioni non dovrebbe essere considerato un gesto da omofobi, eppure "le iene", e la massa, non avrebbero esitato ad etichettarli come tali se avessero detto di non essere d'accordo.
In un certo senso, la società impone indirettamente dei metodi di ragionamento, così come impone indirettamente anche dei metodi di comportamento.
  • 0

"Per conoscere, me e le mie verità, io ho combattuto fantasmi d'angoscie con perdite d'io. Per distruggere, vecchie realtà, ho galleggiato, su mari di irrazionalità. Ho dormito, per non morire, buttando i miei miti di carta su cieli di schizofrenia." - Franco Battiato

"Dentro di me, vivono la mia identica vita, dei microorganismi che non sanno di appartenere al mio corpo. Io, a quale corpo appartengo?" - Franco Battiato

"Non hai forza per tentare di cambiare il tuo avvenire, per paura di scoprire libertà che non vuoi avere. Ti sei mai chiesto quale funzione hai?" - Franco Battiato

Immagine
Avatar utente
Sebastian
Amico level nine
 
Stato:
Messaggi: 422
Iscritto il: 08/06/2013, 22:09
Genere: Maschile

La famiglia...

Messaggioda Premio Nobel » 25/02/2016, 22:08



Che la società possa avere un ruolo che condiziona le scelte degli individui ci può stare, secondo me in particolare modo per due motivi:
1) non viviamo da soli nel mondo, e le scelte e le azioni di ciascuno di noi hanno anche effetti sugli altri ( tipo, se inquino andando in automobile, questo avrà anche effetti su altre persone... È questo ragionamento può estendersi su tantissime altre cose)
2) le persone tutte, io incluso e credo anche tutti coloro i quali partecipano a questa chat, danno valore al giudizio degli altri... Anche se magari non eccessivamente per alcune cose, ma comunque non viene mai completamente del tutto ignorato ( del resto, non credo che a nessuno piacerebbe essere considerato un pedofilo dagli altri, o dalla società, anche se lui è completamente innocente)

Per questo, non si può vivere non considerando gli altri, se si vuole vivere nella società.... Tuttavia, l'insieme delle azioni individuali non è lo stesso di quello che è ritenuto valido dalla società ( cosa ne pensa la "società" delle coppie gay?? ) [ anche se l'episodio di Sarri e Mancini credo sia un po' diverso... Dare del "gay" a qualcuno, può essere considerato come un insulto di ispirazione razzista... Anche se formalmente non è razzista... Però non significa che io creda ciecamente a quanto ho letteralmente affermato... Anche perchè le ingiurie sono spesso derivate da istinto e quindi non direttamente pensate]

Non credo sia giusto chiamarlo "indottrinamento subliminale", poichè la società a priori non esercita violenza per costringerti a credere in quanto professa, ma piuttosto professa semplicemente le sue idee [ facciamo l'esempio del battesimo: la società, almeno generalmente, non ti punta la pistola contro se tu non battezzi tuo figlio .... Ma considera questo gesto come un gesto buono, e quindi lo presenta come tale]

La famiglia probabilmente è stata la cosa fondamentale per la nascita della società ( perchè ha permesso la nascita di tribù... Ed ha permesso che ci fosse continuità Inter-generazionale delle istituzioni e dei beni, con l'eredità tra padre e figlio --- per la precisione, questa idea non è mia ma dovrebbe appartenere ad un filosofo ed economista americano di nome Murray Rothbard)

Volevo poi spendere due parole sul "gold digger", visto che ho un rapporto un po' problematico con l'altro sesso...
Io sapevo che Wallis Simpson ( colei che fece dimettere Edoardo VII da Re d'Inghilterra, negli anni 30 dello scorso secolo) era considerata una scalatrice sociale ... Per gli uomini avviene un po' diversamente, anche se non è vero che non c'è "ostracismo sociale" nei confronti di uomini opportunisti ( ad esempio, la storia di cronaca nera di questi giorni di quel ragazzo 21 enne che ha circuito la propria insegnante dilapidandole il patrimonio) --- però: 1) generalmente il diritto storicamente ha dato la precedenza nelle cause di successione all'uomo e non alla donna ( ad esempio, la legge salica, prevedeva l'eredità del primogenito maschile... )... Quindi era più difficile che un uomo potesse fare scalate sociali dal lato ereditario di una donna 2) lo stesso fatto che generalmente una donna lavorasse in casa, faceva sì che probabilmente non detenesse moltissima ricchezza propria a differenza del coniuge che invece aveva una fonte di reddito 3) storicamente il tradimento era più grave in capo alla donna, mentre era più tollerato in capo all'uomo ( ad esempio: il delitto d'onore, abolito se non sbaglio in Italia solo negli anni 70)... Questo proprio perchè la donna era vista maggiormente come strettamente legata alla conduzione del nucleo familiare, e non tanto come lavoratrice

Del resto: se io volessi offendere una donna, o una ragazza, probabilmente potrei darle della "prostituta"... Ma non posso usare un termine di analoga derivazione per l'uomo... Proprio per questo ruolo storicamente affermato --- credo, che si possa capire tutto ciò da una visione un po' perversa di questo termine: "darmela"
Volgarmente, si usa dire che una ragazza "la da", quando fa sesso... Ciò presume che ci sia qualcun altro ( in questo caso l'uomo) che riceve [ anche se paradossalmente, chi riceve è proprio la ragazza e non il ragazzo] ... Dare è più facile che ricevere ( poichè chi conferisce qualcosa non ha necessità dell'azione attiva di qualcuno, mentre chi riceve ha bisogno che qualcun altro attivamente conferisca a lui qualche cosa ... Come ad esempio un collo postale) --- ecco perchè, secondo me, generalmente viene dato un peso maggiore al comportamento libertino femminile rispetto che quello maschile ( poichè viene riconosciuto una posizione più facile ed agevole della donna rispetto che l'uomo) .... O almeno è questo che secondo me viene ritenuto come valido
  • 0

Avatar utente
Premio Nobel
Amico level nineteen
 
Stato:
Messaggi: 916
Iscritto il: 12/07/2015, 17:37
Citazione: La filosofia è come la Russia, piena di paludi e spesso invasa dai tedeschi. (Roger Nimier).
Genere: Maschile

Re: La famiglia...

Messaggioda Sebastian » 01/03/2016, 0:10



NobelPrize1992 ha scritto:Che la società possa avere un ruolo che condiziona le scelte degli individui ci può stare, secondo me in particolare modo per due motivi:
1) non viviamo da soli nel mondo, e le scelte e le azioni di ciascuno di noi hanno anche effetti sugli altri ( tipo, se inquino andando in automobile, questo avrà anche effetti su altre persone... È questo ragionamento può estendersi su tantissime altre cose)
2) le persone tutte, io incluso e credo anche tutti coloro i quali partecipano a questa chat, danno valore al giudizio degli altri... Anche se magari non eccessivamente per alcune cose, ma comunque non viene mai completamente del tutto ignorato ( del resto, non credo che a nessuno piacerebbe essere considerato un pedofilo dagli altri, o dalla società, anche se lui è completamente innocente)

Per questo, non si può vivere non considerando gli altri, se si vuole vivere nella società.... Tuttavia, l'insieme delle azioni individuali non è lo stesso di quello che è ritenuto valido dalla società ( cosa ne pensa la "società" delle coppie gay?? ) [ anche se l'episodio di Sarri e Mancini credo sia un po' diverso... Dare del "gay" a qualcuno, può essere considerato come un insulto di ispirazione razzista... Anche se formalmente non è razzista... Però non significa che io creda ciecamente a quanto ho letteralmente affermato... Anche perchè le ingiurie sono spesso derivate da istinto e quindi non direttamente pensate]

Non credo sia giusto chiamarlo "indottrinamento subliminale", poichè la società a priori non esercita violenza per costringerti a credere in quanto professa, ma piuttosto professa semplicemente le sue idee [ facciamo l'esempio del battesimo: la società, almeno generalmente, non ti punta la pistola contro se tu non battezzi tuo figlio .... Ma considera questo gesto come un gesto buono, e quindi lo presenta come tale]

La famiglia probabilmente è stata la cosa fondamentale per la nascita della società ( perchè ha permesso la nascita di tribù... Ed ha permesso che ci fosse continuità Inter-generazionale delle istituzioni e dei beni, con l'eredità tra padre e figlio --- per la precisione, questa idea non è mia ma dovrebbe appartenere ad un filosofo ed economista americano di nome Murray Rothbard)

Esatto, per questo dico che la società influenza indirettamente. Se ti puntasse una pistola alla testa, ti influenzerrebbe direttamente, invece lo fa in modo impercettibile, eppure evidente.
La principale arma è l'esclusione sociale. Chi non pensa in un certo modo, o non si comporta in un certo modo, in giovane età, viene escluso dalla società, e nei peggiori casi, rimane anche vittima di bullismo psicologo e/o fisico.
Ecco quindi, che la società, indirettamente, ti costringe a comportarti in maniera conforme, pena la sofferenza, che ovviamente, vuole essere evitata.
Andando avanti con l'età, arrivano altri "obblighi", il lavoro, la famiglia, ecc.
Se non rispetti questi "obblighi", molto probabilmente rimani al di fuori dalla società, e siccome l'uomo, per natura, è fortemente interessato alla vita in società, viene costretto, indirettamente, all'adattamento.
NobelPrize1992 ha scritto:Volevo poi spendere due parole sul "gold digger", visto che ho un rapporto un po' problematico con l'altro sesso...
Io sapevo che Wallis Simpson ( colei che fece dimettere Edoardo VII da Re d'Inghilterra, negli anni 30 dello scorso secolo) era considerata una scalatrice sociale ... Per gli uomini avviene un po' diversamente, anche se non è vero che non c'è "ostracismo sociale" nei confronti di uomini opportunisti ( ad esempio, la storia di cronaca nera di questi giorni di quel ragazzo 21 enne che ha circuito la propria insegnante dilapidandole il patrimonio) --- però: 1) generalmente il diritto storicamente ha dato la precedenza nelle cause di successione all'uomo e non alla donna ( ad esempio, la legge salica, prevedeva l'eredità del primogenito maschile... )... Quindi era più difficile che un uomo potesse fare scalate sociali dal lato ereditario di una donna 2) lo stesso fatto che generalmente una donna lavorasse in casa, faceva sì che probabilmente non detenesse moltissima ricchezza propria a differenza del coniuge che invece aveva una fonte di reddito 3) storicamente il tradimento era più grave in capo alla donna, mentre era più tollerato in capo all'uomo ( ad esempio: il delitto d'onore, abolito se non sbaglio in Italia solo negli anni 70)... Questo proprio perchè la donna era vista maggiormente come strettamente legata alla conduzione del nucleo familiare, e non tanto come lavoratrice

Del resto: se io volessi offendere una donna, o una ragazza, probabilmente potrei darle della "prostituta"... Ma non posso usare un termine di analoga derivazione per l'uomo... Proprio per questo ruolo storicamente affermato --- credo, che si possa capire tutto ciò da una visione un po' perversa di questo termine: "darmela"
Volgarmente, si usa dire che una ragazza "la da", quando fa sesso... Ciò presume che ci sia qualcun altro ( in questo caso l'uomo) che riceve [ anche se paradossalmente, chi riceve è proprio la ragazza e non il ragazzo] ... Dare è più facile che ricevere ( poichè chi conferisce qualcosa non ha necessità dell'azione attiva di qualcuno, mentre chi riceve ha bisogno che qualcun altro attivamente conferisca a lui qualche cosa ... Come ad esempio un collo postale) --- ecco perchè, secondo me, generalmente viene dato un peso maggiore al comportamento libertino femminile rispetto che quello maschile ( poichè viene riconosciuto una posizione più facile ed agevole della donna rispetto che l'uomo) .... O almeno è questo che secondo me viene ritenuto come valido

Perfettamente d'accordo.
  • 0

"Per conoscere, me e le mie verità, io ho combattuto fantasmi d'angoscie con perdite d'io. Per distruggere, vecchie realtà, ho galleggiato, su mari di irrazionalità. Ho dormito, per non morire, buttando i miei miti di carta su cieli di schizofrenia." - Franco Battiato

"Dentro di me, vivono la mia identica vita, dei microorganismi che non sanno di appartenere al mio corpo. Io, a quale corpo appartengo?" - Franco Battiato

"Non hai forza per tentare di cambiare il tuo avvenire, per paura di scoprire libertà che non vuoi avere. Ti sei mai chiesto quale funzione hai?" - Franco Battiato

Immagine
Avatar utente
Sebastian
Amico level nine
 
Stato:
Messaggi: 422
Iscritto il: 08/06/2013, 22:09
Genere: Maschile

Precedente

Torna a Forum sulla Famiglia, sull'Infanzia e sull'Adolescenza

Chi c’è in linea in questo momento?

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti

cron
Reputation System ©'