era mio padre..

Forum di aiuto sui tabù della famiglia. I Fatti Vostri.
Parliamo del rapporto conflittuale tra genitori e figli nel presente e nel nostro vissuto passato.
Cosa vuol dire avere una mamma e un papà? Cosa significa essere bambini, e cosa, essere ragazzini? Come sta il tuo bambino interiore?
Quanti problemi e quante difficoltà ci vengono messi davanti?
Qui si possono inviare sfoghi, critiche e consigli su come dovrebbe comportarsi un genitore con il proprio figlio e viceversa.

era mio padre..

Messaggioda FrankDrummer » 29/12/2014, 14:18



Non ho mai parlato,nè qui nè altrove, di mio padre, o meglio del nostro "rapporto"...premetto subito che anche se il titolo può far pensare altro lui gode di ottima salute (per fortuna o purtroppo).
Non c'è granchè da dire su di lui: non ha mai avuto un vero lavoro, l'unica cosa che fa è occuparsi dei terreni ereditati da mio nonno o fare qualche viaggio col pullman per una ditta della zona.
Fin da quando sono nato, 21 anni fa, non è stato mai legato a me (e neanche alle mie sorelle)...si certo mi cambiava il pannolino da piccolo o comunque mi accudiva se ce n'era bisogno, ma non ha mai passato del tempo con me come fanno altri padri. All'età di 10 anni circa ho provato a far parte di una squadra di calcetto e da subito le mie "non-doti" si sono mostrate a tutti: ero sempre quello che correva di meno e meno capace della squadra e lui invece di incoraggiarmi o spronarmi a fare di meglio mi derideva non solo in privato ma anche in presenza di altre persone, mi faceva capire di non essere fiero di me.
In seguito ho iniziato ad avere problemi a scuola:ogni mattina era una guerra per entrare in quel maledetto istituto dove tutti mi prendevano in giro per il mio modo di fare goffo e buffo; ho iniziato ad andare da una psicologa la quale faceva notare ai miei che la causa principale del mio malessere non era la scuola ma il clima di tensione che c'era in famiglia...già la famiglia,il "nido", il posto che un bambino vede come il suo rifugio per me era come un campo di battaglia. Dopo pochi mesi di terapia i miei, a seguito di una discussione avvenuta durante una seduta dalla psicologa, si lasciano. Inutile dire che per mio padre la colpa dell'allontanamento di mia madre era mia (me lo ripeteva sempre). Dopo questo episodio la mia paura verso la scuola pian piano svanisce anche grazie all'aiuto di un prof di sostegno che mi seguiva.
A questo punto si potrebbe pensare che il peggio è passato, ma non è cosi....
I miei si separarono, e vedevo mia madre rinata,ma "lui" peggiorava sempre di più: pretendeva da noi (me e le mie sorelle) che ci comportassimo non solo da figli ma anche da genitori: dovevamo essere autosufficienti, occuparci della casa e di lui, rinunciando sempre ai nostri bisogni...la tensione in casa cominciò di nuovo a salire...
Dopo circa un anno di continui battibbecchi mia sorella maggiore viene cacciata, quasi a calci, da casa; dopo pochi mesi anche l'altra mia sorella, ormai maggiorenne, sceglie di stare con mia madre lasciando me da solo in casa con lui.
Allora frequentavo il 2 anno di superori, in una scuola che lui non ha mai approvato, ma che a me piaceva molto...all'inizio del nuovo anno scolastico la tensione da lui creata si inizia a far sentire sul mio profitto scolastico (non è che ero un genio, ma me la cavavo abbastanza bene): la voglia di studiare e la curiosità che avevo fino all'anno precedente cominciano piano piano a svanire portando i miei voti sempre piu in basso...è durata per 3 anni...tre anni in cui il mio scarso profitto mi ha fatto ripetere il 4 anno per 3 volte...una mattina, il 4 maggio,lui torna a casa dopo un viaggio e trovandomi ancora a letto inizia ad urlare sostendendo che senza di lui non farei niente e cose del genere...è il momento in cui capisco che non posso continuare in quel modo e decido anche io di stare con mia madre...gli ultimi 2 anni di scuola sono passati serenamente e finalmente a luglio di quest'anno mi sono diplomato con una valutazione che ha superato anche le mie più rosee previsioni.

Certo lui è ancora vivo ed è comunque,che io lo voglia o meno,mio padre, ma ormai ho perso la speranza di vivere un rapporto con lui in maniera serena...per me è come se non fosse mai esistito...
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Messaggioda enricorns2 » 29/12/2014, 14:33



prova a far vedere che sei superiore, interessati, avvicinati tu a lui, non rimuginare sulle sue mancanze, mai perdere la speranza, non è facile come dirlo ma provaci, non ti abbattere :hug: :thumbup:
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Per favore non lasciatevi rubare la speranza (papa Francesco)

chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni. (Gc 4,3)


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Messaggioda FrankDrummer » 29/12/2014, 14:41



Credimi, abbiamo provato più e più volte io e le mie sorelle a riavvicinarci e ad avere un rapporto più umano con lui, ma ogni volta fa di tutto per rovinare le cose: per il divorzio tra lui e mia madre vorrebbe che tutto resti invariato (gli accordi fatti durante la separazione era stati presi molto velocemente) e questo a noi non sta bene, abbiamo cercato in tutti i modi di andargli incontro ma non vuole cedere per nessun motivo...credo che alla fine farà come mio nonno che mentre stava per morire ha voluto vicino mia zia (anche lei aveva litigato con mio nonno)
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Messaggioda enricorns2 » 29/12/2014, 14:50



ma a te non può impedire di volergli bene o almeno provare, non risolvi nulla agendo allo stesso suo modo e poi puoi disperzzare le sue azioni, non la persona è sempre tuo padre

quando impareremo a dividere le cose forse ci saranno meno drammi nella vita
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Messaggioda FrankDrummer » 29/12/2014, 15:01



Certo, il fatto è che non ha mai suscitato in me alcun sentimento...non sono mai stato realmente fiero di lui...non l'ho mai sentito davvero come un padre infondo lui non ha mai dimostrato nè a me nè alle mie sorelle nè a mia madre affetto, appartenenza o altro....è sempre stato cosi e essendo un testardo e orgoglioso di natura non cederà mai, neanche davanti alla nostra disponibilità...
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Messaggioda enricorns2 » 29/12/2014, 15:03



non avere pregiudizi comunque non posso obbligarti, è solo un invito
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Messaggioda FrankDrummer » 29/12/2014, 15:05



Ti ringrazio per l'invito...piacerebbe anche a me ma la ferita che mi ha provocato è ancora molto grande e dolorante...
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Messaggioda enricorns2 » 29/12/2014, 15:19



Non ne dubito ma questo non ti deve far desistere ne disperare

ti faccio una domanda a cui sei libero di non rispondere

questa visione di lui te la sei fatta da solo o qualcuno te l'ha come dire suggerita?
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Messaggioda FrankDrummer » 29/12/2014, 15:22



non mi sono mai fatto influenzare dal pensiero altrui soprattutto se riguarda un altra persona...semplicemente ho confrontato il suo comportamento con quello di altre persone e alla fine ho tirato le somme
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Messaggioda Depth » 29/12/2014, 17:30



ciao,
un po' capisco il tuo senso di disillusione e amarezza verso tuo padre, anche col mio vecchio non è che ci sia grande stima, anche se ultimamente va decisamente meglio. La storia di me e mio papà è diversa dalla tua,ma i sentimenti sono simili. Ultimamente le cose tra noi due vanno meglio, a me ha giovato entrare in una certa ottica d'idee, tipo:

- Le persone non si cambiano, se sono adulte men che meno.
- Bisogna farsene una ragione, sempre e comunque, il passato è passato per definizione, non è modificabile.
- Bisogna aver la forza morale di Perdonare gli errori dei nostri genitori, non per loro, che non meritano il perdono in certi casi, ma per noi, per toglierci di dosso quel peso e quella sofferenza che aleggia sempre, come un mantello invisibile.
- Il tempo cambia le cose, un detto recita ''chi prima e chi dopo, tutti diventano saggi''.

Leggendo le tue parole, penso solo che tuo padre non accetta se stesso, i suoi fallimenti come marito e genitore, e non riesce ad accettarsi cosi come è, allora piùttosto che affrontare i problemi, scappa da essi, tenendovi lontani. Vedrai che col tempo si ravvederà, nessun essere umano desidera la solitudine veramente, anche se a volte fa comodo pensarlo. Per star meglio con te stesso, non disprezzarlo, compatiscilo, non lo fa con cattiveria , è solo il suo modo di non affrontare la realtà dei suoi fallimenti, un modo per non soffrire.

Un abbraccio
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Questa è la mia opinione e io la condivido

Gabriele


Preso atto che il Male esiste, l'amore anche, sto cercando di capire se esiste il Bene fine a se stesso
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