Non ho mai parlato,nè qui nè altrove, di mio padre, o meglio del nostro "rapporto"...premetto subito che anche se il titolo può far pensare altro lui gode di ottima salute (per fortuna o purtroppo).
Non c'è granchè da dire su di lui: non ha mai avuto un vero lavoro, l'unica cosa che fa è occuparsi dei terreni ereditati da mio nonno o fare qualche viaggio col pullman per una ditta della zona.
Fin da quando sono nato, 21 anni fa, non è stato mai legato a me (e neanche alle mie sorelle)...si certo mi cambiava il pannolino da piccolo o comunque mi accudiva se ce n'era bisogno, ma non ha mai passato del tempo con me come fanno altri padri. All'età di 10 anni circa ho provato a far parte di una squadra di calcetto e da subito le mie "non-doti" si sono mostrate a tutti: ero sempre quello che correva di meno e meno capace della squadra e lui invece di incoraggiarmi o spronarmi a fare di meglio mi derideva non solo in privato ma anche in presenza di altre persone, mi faceva capire di non essere fiero di me.
In seguito ho iniziato ad avere problemi a scuola:ogni mattina era una guerra per entrare in quel maledetto istituto dove tutti mi prendevano in giro per il mio modo di fare goffo e buffo; ho iniziato ad andare da una psicologa la quale faceva notare ai miei che la causa principale del mio malessere non era la scuola ma il clima di tensione che c'era in famiglia...già la famiglia,il "nido", il posto che un bambino vede come il suo rifugio per me era come un campo di battaglia. Dopo pochi mesi di terapia i miei, a seguito di una discussione avvenuta durante una seduta dalla psicologa, si lasciano. Inutile dire che per mio padre la colpa dell'allontanamento di mia madre era mia (me lo ripeteva sempre). Dopo questo episodio la mia paura verso la scuola pian piano svanisce anche grazie all'aiuto di un prof di sostegno che mi seguiva.
A questo punto si potrebbe pensare che il peggio è passato, ma non è cosi....
I miei si separarono, e vedevo mia madre rinata,ma "lui" peggiorava sempre di più: pretendeva da noi (me e le mie sorelle) che ci comportassimo non solo da figli ma anche da genitori: dovevamo essere autosufficienti, occuparci della casa e di lui, rinunciando sempre ai nostri bisogni...la tensione in casa cominciò di nuovo a salire...
Dopo circa un anno di continui battibbecchi mia sorella maggiore viene cacciata, quasi a calci, da casa; dopo pochi mesi anche l'altra mia sorella, ormai maggiorenne, sceglie di stare con mia madre lasciando me da solo in casa con lui.
Allora frequentavo il 2 anno di superori, in una scuola che lui non ha mai approvato, ma che a me piaceva molto...all'inizio del nuovo anno scolastico la tensione da lui creata si inizia a far sentire sul mio profitto scolastico (non è che ero un genio, ma me la cavavo abbastanza bene): la voglia di studiare e la curiosità che avevo fino all'anno precedente cominciano piano piano a svanire portando i miei voti sempre piu in basso...è durata per 3 anni...tre anni in cui il mio scarso profitto mi ha fatto ripetere il 4 anno per 3 volte...una mattina, il 4 maggio,lui torna a casa dopo un viaggio e trovandomi ancora a letto inizia ad urlare sostendendo che senza di lui non farei niente e cose del genere...è il momento in cui capisco che non posso continuare in quel modo e decido anche io di stare con mia madre...gli ultimi 2 anni di scuola sono passati serenamente e finalmente a luglio di quest'anno mi sono diplomato con una valutazione che ha superato anche le mie più rosee previsioni.
Certo lui è ancora vivo ed è comunque,che io lo voglia o meno,mio padre, ma ormai ho perso la speranza di vivere un rapporto con lui in maniera serena...per me è come se non fosse mai esistito...