Come dovrebbero essere i genitori secondo voi?

Forum di aiuto sui tabù della famiglia. I Fatti Vostri.
Parliamo del rapporto conflittuale tra genitori e figli nel presente e nel nostro vissuto passato.
Cosa vuol dire avere una mamma e un papà? Cosa significa essere bambini, e cosa, essere ragazzini? Come sta il tuo bambino interiore?
Quanti problemi e quante difficoltà ci vengono messi davanti?
Qui si possono inviare sfoghi, critiche e consigli su come dovrebbe comportarsi un genitore con il proprio figlio e viceversa.

Come dovrebbero essere i genitori secondo voi?

Messaggioda Royalsapphire » 11/02/2013, 7:20



Domanda da un milione di dollari XD
Come dovrebbero essere secondo voi un padre e una madre ?
Risposte serie e sincere, mi raccomando. Se volete, argomentate!
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Come dovrebbero essere i genitori secondo voi?

Messaggioda Davy Jones » 11/02/2013, 12:41



Responsabili, affidabili e comprensivi.
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Come dovrebbero essere i genitori secondo voi?

Messaggioda StillWandering » 11/02/2013, 17:37



Considerando che le coppie con figli sono mediamente meno felici delle coppie senza figli (è una statistica), è chiaro che essere genitori non sia da tutti. Forse solo una coppia su dieci può dire di rientrare fra i genitori bravi. Ergo sicuramente occorre essere "tosti". Prima di fare figli, due requisiti fondamentali sono l'equilibrio psicologico e la capacità economica. Altrimenti è meglio evitare di fare danni. Purtroppo troppo spesso fare figli è considerato qualcosa di scontato, la normale realizzazione della propria vita insieme a un partner. Tipica mentalià da medioevo. Non fate figli se non avete i requisiti di cui sopra. Non basta non essere depressi, tengo a precisare. Tant'è vero che molti problemi che i figli sviluppano provengono da una famiglia apparentemente normale e "amorevole". Un figlio si fa per amore, e i genitori devono ricordarsi che non ne possiedono la vita. Qualunque tipo di violenza, verbale o fisica, per far "rigare dritto" il proprio figlio, è da falliti (ancora c'è chi se ne esce con la classica affermazione "quando ci vuole ci vuole"). L'educazione è necessaria, ma serve per affrontare il mondo, la vita. Un sacco di genitori apparentemente normali e "amorevoli" non sanno insegnare ai loro figli a vivere e ad affrontare il mondo. Comprensibile che poi i figli cadano lo stesso in certe problematiche. La capacità economica è un punto spesso trascurato. Come fai a fare figli guadagnando 2000 euro al mese con il coniuge che non porta reddito, magari avendo un mutuo da pagare perché "ovviamente" non ci si può accontentare di una casa più piccola? Eppure la mentalità questa è, sfortunatamente. Per fare figli, servono soldi... soldi e tempo, perché non esiste amore se non ci sono azioni a dimostrarlo, se non c'è tempo per coltivare ciò che si ama. Ah, in amore non esistono sacrifici! Se dite che siete disposti a fare i più grandi sacrifici per i vostri figli, non fate figli. In amore, non ci sono sacrifici, si fa tutto con gioia e felicità senza pretendere nulla in cambio.

Ora permettetemi un po' di durezza, ma a volte penso che sia utile così piuttosto che fare i "morbidi". Non mi riferisco ad alcuno in particolare, faccio solo un'analisi che deriva dall'osservazione della popolazione in generale. Se vi sentite presi in causa, non offendetevi, ma lavorate per migliorarvi.

- Se fate figli perché si deve, è normale desiderarli con chi si ama ecc, siete delle scimmie.
- Non si devono fare figli per avere un bastone per la vecchiaia. In amore, non c'è possesso e i figli si fanno solo per amore. In più a un certo punto è auspicabile il distacco tra genitori e figli.
- Se fate figli perché questi realizzino i vostri sogni (i classici genitori che indirizzano a studi che loro non hanno potuto, togliendo di fatto la libertà, o quelli che fanno fare ai figli un lavoro perché l'attività dev'essere tramandata), siete dei falliti.
- Non si devono fare figli per salvare il rapporto (purtroppo c'è anche questo).
- Non si devono fare figli per caso. Piuttosto prendete in considerazione l'aborto.
- Non fate figli se il vostro rapporto è carente, non ne siete davvero convinti.
- Non fate figli se non avete un'idea comune di educazione.
- Non fate figli se non avete tempo per amarli.
- Non fate figli se per mantenerli la qualità della vostra vita scade.

Ponetevi una domanda: sareste felici lo stesso se non aveste figli? Se la risposta è no, rinunciate a farli.

Essere genitori va al di là del benessere materiale, come procurare un tetto, fornire un'istruzione, cibo. Ricordatevi che la cosa più importante è insegnare a vivere. E per insegnare a vivere bisogna saper vivere.

Tutto questo discorso dovrebbe definitivamente chiarire che i requisiti per essere dei genitori bravi sono l'equilibrio psicologico e la capacità economica.
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Messaggioda Royalsapphire » 25/02/2013, 1:49



Un figlio si fa per amore, e i genitori devono ricordarsi che non ne possiedono la vita.

Già... purtroppo però... spesso il genitore confonde l'amore col possesso e "l'usufrutto". Specie in un mondo terrone come quello a cui appartengo io. In Sicilia, sono parecchi i genitori che "impazziscono" se non hanno il dominio a vita sul proprio figlio. Chissà forse ce lo abbiamo nel DNA, ed è questa la cosa che temo di più. Ci manca solo la genetica, così possiamo subito metterci l'anima in pace che la nostra è una battaglia persa in partenza.
In America, già a 14 anni iniziano a lavorare col pieno appoggio (e firma) dei genitori, a 16 possono già lavorare senza permesso dei genitori, a 18 lasciano casa per andare al college (o per i fatti loro), e alla fine del college generalmente non tornano dai genitori ma continuano per la loro strada. E in tutto questo, per mentalità, i genitori sono i primi a spingere i figli a trovarsi un lavoro gia a 16 anni. Li indirizzano verso l'indipendenza.
In Italia 'sti cazzi invece! Più il figlio resta a casa a vegetare, meglio è per loro! E se il figlio ha un lavoro e una sua indipendenza, loro vogliono ugualmente che resti in casa con loro, a meno che non si sposi. In quest'ultimo caso allora, che fanno? Gli comprano una casa accanto alla loro, o gli liberano un piano nel palazzo in cui vivono. Per tenerselo stresso a vita! Ora, io non ho nulla in contrario, se questo è quello che vuole anche il figlio! E' quando il figlio viene oppresso e massacrato fino a che non li accontenta per l'esasperazione, che aberro completamente! Inoltre molti genitori pretendono di incazzarsi con i figli quando questi gli si ribellano!
Proprio in questi giorni, una mia amica viene stressata quotidianamente dagli sfregi di sua madre che ha da ridire su ogni cosa, e questo da quando? Da quando lei le ha detto che l'anno prossimo si sposa con il ragazzo con cui sta da piu di 7 anni! Lei ora lavora come farmacista a tempo indeterminato e lui ha pure un lavoro. E sua madre ogni giorno si lamenta di qualunque cosa faccia e mette bocca su tutto, quasi volendole rovinare (cosa che peraltro le riesce bene fare) la gioia di vivere e le bellezze conquistate con le sue lacrime e i suoi sacrifici; parlo dello studio pesante che ha fatto in un'università difficile e piena di prof stronzi, l'aver trovato un lavoro in tempi difficili, e l'avere trovato un fidanzato che la ama dopo tanto patire dietro a ragazzi sbagliati, oltre all'avere degli amici che le vogliono bene (considera che sua madre mi conosce e mi stima parecchio).
Mah! Anzichè essere semplicemente felice e anche sentirsi fortunata nell'avere una figlia che ha saputo farsi strada nella vita, anzichè cedere e lasciarsi imputridire dalle difficoltà e dai vizi che ne conseguono (come alcohol, fumo e sfaceli vari), preferisce dare più forza alla paura di perdere una figlia! Che poi perdere perchè?? Mica la cancella dalla sua vita!
Roba da matti XD
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Messaggioda StillWandering » 25/02/2013, 3:17



Oddio, parlare di DNA è eccessivo, ma certi episodi mi danno la conferma che la mentalità meridionale esiste eccome (e non penso ci sia da arrabbiarsi nell'ammetterlo, non è un attacco al singolo, infatti se uno straniero mi dice che gli italiani sono mafiosi non mi incazzo, purtroppo devo riconoscere che è vero). A mio avviso, quando ci si sposa o anche "solo" si entra in una relazione seria, la priorità dev'essere al partner che di fatto diventa la nuova famiglia. Non ha senso avere i genitori a contatto. Ci può essere ancora amore per i genitori, ma se non avviene il distacco mi preoccuperei. Non siamo più a 70 anni fa, la società è andata avanti, ha fatto un sacco di progressi. Inutile cercare di conciliare la vecchia famiglia con il parter, non ha senso tenere il piede in due scarpe. Se ci possono essere rapporti bene, se no ciascuno ha la sua vita e così deve restare. Se si è inconciliabili con la vecchia famiglia, nulla, si deve scegliere il partner e addio a mamma e papà. Piuttosto si preferisce una casa più piccola anziché barattare la propria libertà. Inutile poi giustificarsi con l'espressione "Lo faccio per il tuo bene". Per amore, non bisogna mai togliere la libertà e si presume che si facciano figli proprio per amore. Un figlio figlio deve poter essere libero di sbagliare, fino anche a rovinarsi la vita. E che dire dei classici pranzi della domenica, dove magari si portano pure i figli dei figli? Ma per favore! Se viene spontaneo ok, se no pazienza. L'importante è capire che dev'essere avvenuto il distacco. Se si necessita ancora della vicinanza dei genitori, stiamo sicuri che ci saranno problematiche, anche mascherate. Io voglio ancora bene a mia madre, ma rispetto a quando ero piccolo non sento di doverla per forza avere accanto o mi sento perso. Il suo lavoro l'ha fatto, e bene, ora è così.

Va detto che soprattutto in Italia e altri paesi meno progrediti si fanno figli per poi averli da bastone per la vecchiaia. Questo è penoso. Penoso ulteriormente perché non è solo un fatto di non tenere uno stile di vita corretto, ma anche mentale. Arrivati a una certa età, i figli devono occuparsi dei genitori così come i genitori si sono occupati di loro. Invece bisogna far capire che non c'è molta differenza fra uno di 30 anni e uno di 60 anni, se si mantiene l'autosufficienza e ci si mantiene giovanili. Aiutare i genitori come se fossero vecchi li fa invecchiare prima! Se il genitore arriva a non essere autosufficiente perché non ha saputo mantenersi giovanile, ciao ciao. Inutile rigirarla accusando di ingratitudine. Perché nell'accudire un bambino c'è gioia, un vecchio malato dolore. Meglio ripiegare su un aiuto esterno e continuare la propria vita, ma la mentalità da noi è ancora al medioevo. Se no almeno eviti di impelegarti in una relazione. Chi non sa compiere il distacco dai genitori rischia di fare del male al partner e agli eventuali figli. Se si ama davvero un figlio, bisogna avere la dignità anche di invecchiare. I vecchi indiani d'America, quando sentivano che era giunto il loro tempo, se ne andavano a morire sulla montagna.

Anche se sono sicuro che in molti considereranno duro questo mio intervento e il precedente. In realtà questa loro considerazione è tutto frutto di un'educazione e di condizionamenti che non ci fanno progredire come paese rispetto altri.
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Messaggioda Royalsapphire » 26/02/2013, 8:25



Chi non sa compiere il distacco dai genitori rischia di fare del male al partner

Ci sono coppie che si sono separate a causa delle famiglie, e che si sono ricongiunte dopo la morte della suocera.
Che tristezza.
Io cmq, solo in un caso non critico le famiglie "allargate", e cioè nel caso in cui i figli sposati continuano a vivere in simbiosi con i genitori per il piacere di starci e non per obbligo morale che gli arrecano i propri vecchi.
Voglio dire Still, non mi permetto di criticare nulla se vedo che c'è unità. Com'è verò che critico quando vedo che non c'è libertà!
In ogni caso, io penso che accudire un genitore, per quanto egli possa essere stato pessimo e disfattista con noi, sia il minimo. Non dimentichiamo che ci ha pur sempre allevato, oltre che donato la vita ed amato a modo suo. E' davvero il minimo, ricambiare il favore. Capisco però che sia un problema il doversi occupare di qualcuno che, per quanto genitore, non si è mai comportato tale ma anzi il contrario; desiderando di non sentirlo più blaterare finalmente.
Invece verrebbe spontaneo occuparsi di un genitore che amiamo tanto.
Fatto sta che però non si può abbandonare un proprio caro in ospizio, non credi? Al massimo gli si paga il badante, se non ci si può (o non ci si vuole) far carico di lui personalmente...
Cmq sì, il partner è la nuova famiglia che ti appartiene. Non esistono più mamma e papà come nucleo. Il nucleo si sposta nel momento in cui trovi il partner, che diventa appunto la tua nuova famiglia di appartenenza. Del resto faresti esattamente ciò che hanno fatto i tuoi (per quanto divorziati possano essere).
E poi io sinceramente, amo più mio marito dei miei genitori! Direi che è giusto così. Non si può amarli allo stesso modo, o non ci si potrebbe sposare....
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Messaggioda StillWandering » 27/02/2013, 0:08



Ma per esperienza (nel senso di osservazione della popolazione) penso che le famiglie allargate siano fallimentari. A un certo punto, il figlio è auspicabile che operi il distacco, pertanto mi è difficile credere che una persona equilibrata staccata dai genitori voglia vivere in simbiosi. Mantenimento del rapporto sì, ci sta se possibile, se no è improbabile che un adulto che ha compiuto il distacco voglia la tipica famiglia allargata vivendo in simbiosi.

In ogni caso, io penso che accudire un genitore, per quanto egli possa essere stato pessimo e disfattista con noi, sia il minimo. Non dimentichiamo che ci ha pur sempre allevato, oltre che donato la vita ed amato a modo suo. E' davvero il minimo, ricambiare il favore.


No, non esiste. Quando fai un figlio, lo devi fare per amore senza pretendere nulla in cambio. Se poi si tratta di un pessimo genitore, trovo che una casa ci riposo sia meglio, in base alle possibilità, o comunque una badante. Di certo è autolesionistico ricambiare il favore. Questo perché ormai la frittata è stata fatta, e qualcuno il genitore se lo deve accollare per forza. Io no, perché se il genitore è colpevole della sua vecchiaia deve arrangiarsi senza pretendere nulla, io devo fare la mia vita. E se un genitore ha davvero fatto suo figlio per amore questo lo deve capire. Proprio per questo, che senso ha accudire un genitore? Se me ne devo occupare, piuttosto me ne occupo per bene, ma ciò non avviene quasi mai. Ed è comprensibile perché, ciascuno desidera farsi una vita. Non nego che una volta su 100 abbia senso occuparsi di un genitore, ma darlo per scontato e reputarlo il "minimo" è un errore. Bisogna infatti capire che se io ho vissuto male non ho diritto a far scadere la qualità della vita di mio figlio. Tanto vale optare per una casa di riposo. Non vedo alcunché di nobile in questo tipo di atteggiamento, andando contro l'opinione comune. Quell'1 su 100 è di fatto un genitore che è stato ottimo e a cui è venuta, che so, una malattia terminale di cui non è responsabile e io ho davvero la capacità di accudire senza far scadere la qualità della mia vita. Ma questo caso, appuno, da statistica, mi pare un'eccezione alla regola, diciamo. 99 su 100 si tratta di vecchi che pagano le loro colpe... e vuoi che io riduca la qualità della mia vita a causa di errori altrui. A volte ci si illude che sia fatto tutto con spontaneità, peccato che se ne esca con le solite frasi del tipo "Lo faccio con piacere, ma è dura!" Quel "ma è dura" invalida già la prima parte!
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Messaggioda FiorDiFragola » 27/02/2013, 19:39



  • Dovrebbero evitare di imporre ai figli le loro ansie
  • Dovrebbero sfogare la loro rabbia e violenza in palestra
  • Se hanno problemi fra loro, dovrebbero smetterla di prendersela coi figli o di usare i figli come pacchi regali con cui ricattare il proprio ex partner
  • Dovrebbero stare vicino ai loro figli e ascoltarli a posto di pensare a loro solo nei primi anni di vita per poterli vestire come pupazzi e metterli in piazza per farsi ammirare dalla gente, oppure dimenticare che esistono
  • Dovrebbero smettere di affogare i propri figli in responsabilità che sono più grandi di loro
  • La dovrebbero piantare di mettere ansia e paura nel caso il rendimento scolastico del figlio o della figlia non sia di proprio gradimento, perché i figli sono esseri umani non macchine. Si, possono sbagliare, possono studiare e non capire lo stesso una cippa di quello che hanno studiato. Capita.
  • Dovrebbero smetterla di mettere ansia ai loro figli per ogni minima cosa, di volerli proteggere anche dalle particelle di sodio
  • Dovrebbero finirla col colpevolizzare il figlio o la figlia per la loro nascita perché davvero... non l'hanno scelto loro di venire al mondo. Piuttosto, loro potevano usare delle precauzioni o divertirsi di meno in quell'occasione >.<
  • Dovrebbero smetterla di trattare i figli più piccoli alla stregua di ritardati mentali :sick:
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Messaggioda K01 » 27/02/2013, 23:10



Ho sempre desiderato un padre che fosse comprensivo, che si interessasse alla mia vita, che mi supportasse nei momenti difficili.
Ho sempre desiderato un padre con il quale puoi confidarti, puoi sfogarti, puoi parlargli dei tuoi problemi e delle tue paure.
Ho sempre desiderato un padre che sapesse ascoltarmi, che fosse interessato ad ascoltarmi.
Ho sempre desiderato un padre che mi facesse da guida, che mi insegnasse ad essere forte ed a combattere sempre, a non arrendermi mai.
Ho sempre desiderato un padre che fosse presente nella mia vita.
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Messaggioda Royalsapphire » 28/02/2013, 7:48



StillWandering ha scritto:Ma per esperienza (nel senso di osservazione della popolazione) penso che le famiglie allargate siano fallimentari. A un certo punto, il figlio è auspicabile che operi il distacco, pertanto mi è difficile credere che una persona equilibrata staccata dai genitori voglia vivere in simbiosi. Mantenimento del rapporto sì, ci sta se possibile, se no è improbabile che un adulto che ha compiuto il distacco voglia la tipica famiglia allargata vivendo in simbiosi.

In ogni caso, io penso che accudire un genitore, per quanto egli possa essere stato pessimo e disfattista con noi, sia il minimo. Non dimentichiamo che ci ha pur sempre allevato, oltre che donato la vita ed amato a modo suo. E' davvero il minimo, ricambiare il favore.


No, non esiste. Quando fai un figlio, lo devi fare per amore senza pretendere nulla in cambio. Se poi si tratta di un pessimo genitore, trovo che una casa ci riposo sia meglio, in base alle possibilità, o comunque una badante. Di certo è autolesionistico ricambiare il favore. Questo perché ormai la frittata è stata fatta, e qualcuno il genitore se lo deve accollare per forza. Io no, perché se il genitore è colpevole della sua vecchiaia deve arrangiarsi senza pretendere nulla, io devo fare la mia vita. E se un genitore ha davvero fatto suo figlio per amore questo lo deve capire. Proprio per questo, che senso ha accudire un genitore? Se me ne devo occupare, piuttosto me ne occupo per bene, ma ciò non avviene quasi mai. Ed è comprensibile perché, ciascuno desidera farsi una vita. Non nego che una volta su 100 abbia senso occuparsi di un genitore, ma darlo per scontato e reputarlo il "minimo" è un errore. Bisogna infatti capire che se io ho vissuto male non ho diritto a far scadere la qualità della vita di mio figlio. Tanto vale optare per una casa di riposo. Non vedo alcunché di nobile in questo tipo di atteggiamento, andando contro l'opinione comune. Quell'1 su 100 è di fatto un genitore che è stato ottimo e a cui è venuta, che so, una malattia terminale di cui non è responsabile e io ho davvero la capacità di accudire senza far scadere la qualità della mia vita. Ma questo caso, appuno, da statistica, mi pare un'eccezione alla regola, diciamo. 99 su 100 si tratta di vecchi che pagano le loro colpe... e vuoi che io riduca la qualità della mia vita a causa di errori altrui. A volte ci si illude che sia fatto tutto con spontaneità, peccato che se ne esca con le solite frasi del tipo "Lo faccio con piacere, ma è dura!" Quel "ma è dura" invalida già la prima parte!


Allora,
quando ho parlato di famiglia allargata, non intendevo quelle famiglie il cui nucleo padre-madre si spacca e forma due nuove rispettive famiglie. In questo preciso caso, condivido in pieno Still, che sia un esempio fallimentare agli occhi della prole! Giustamente!! Come fa un figlio a credere nell'amore vero, che dura per sempre, quando l'esempio delle persone che lo hanno generato (presumibilmente col loro amore), è consistito nell'amarsi fino a che divorzio non li ha separati?! Cmq, ciò a cui mi riferivo quando parlavo di "famiglia allargata", era il caso in cui i neo sposini decidono di vivere attaccatti ai rispettivi genitori. Come si usava anticamente, quando intere famiglie vivevano nello stesso castello, o tenuta.

Quanto all'accudire i genitori, non ho detto che bisogni fare un figlio affinchè ci accudisca nella vecchiaia! Ovvio! I figli si fanno per amore! O se si concepiscono anche all'infuori dell'amore, vanno allevati comunque con tanto amore e dedizione. Nel caso di cui sopra mi riferivo al fatto che quando si ama il proprio padre o la propria madre, viene spontaneo volerli aiutare (o accudire) se la situazione lo richiede. Risulta chiaramente difficoltoso e oberante quando il proprio genitore non è così gradito al figlio, o non ha fatto altro negli anni che nutrire la sua "allergia" (se così vogliamo chiamarla). In questo caso sarebbe comprensibile una riluttanza nello stargli dietro, e tutto viene rimandato alla propria etica personale...
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