Può una fobia peggiorare col tempo?

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Può una fobia peggiorare col tempo?

Messaggioda Dźwięku samotności » 28/06/2013, 17:02



Ciao a tutti. È da tanto che non scrivevo. Oggi vorrei farlo per chiedervi e dirvi qualcosa visto che non so con chi parlare.

Da sempre ho avuto paura degli aghi. Sono il mio incubo peggiore. Non ricordo quasi niente della mia infanzia e tutto quello che ricordo è legato a vaccini e analisi del sangue, tutti i ricordi della mia vita girano intorno a questo. Non so a cosa sia dovuta questa mia paura irrazionale, so solo che ti rovina la vita. La gente che non mi conosce, quando viene a sapere della mia paura, ride e dice "dai, tanto non fa male" oppure "nemmeno i bambini". Non sapete come vorrei prenderli e torturarli a morte. Loro parlano e pensano che una loro parola possa farmi cambiare idea. No, non possono. Questa fobia, come qualsiasi altra, è più forte di te. Ti prende e ti manipola. Non puoi farci niente. Devi accettarla e se la gente parla, tappati le orecchie.

Quando ero piccola, dopo (e prima) aver fatto il vaccino o le analisi del sangue piangevo, urlavo e mi arrabbiavo con mia mamma perchè per me era lei che me li faceva fare (infatti era così).
Ogni anno mia madre mi faceva fare il vaccino anti-influenzale (che non serviva a niente, oltre a farmi soffrire) e questa è successo fino all'anno scorso che avevo 14 anni perchè quest'anno mi sono imposta e non l'ho fatto.

Diventando grande, ovviamente non piangevo più. Ma prima del vaccino (o analisi del sangue) mi sentivo le farfalle nello stomaco, ero preoccupata e in testa avevo sempre e solo quel pensiero: la siringa. Dopo aver fatto il vaccino mi venivano i giramenti di testa, mi facevo bianca e mi sentivo svenire, non riuscivo a stare in piedi, mi veniva da vomitare e provavo un senso di disgusto dentro di me che non so spiegare.

Se sapevo di dover fare un vaccino o analisi del sangue in anticipo, stavo in ansia fino al maledetto giorno.

Ora mi vedo peggiorata. Vaccini e analisi del sangue sono morti per me. Preferirei morire. Al solo immaginare una siringa mi sento pungere.

Martedì sono andata dal dentista per una carie, ero tranquilla ma non pensavo servisse l'anestesia. E quando il dentista ha nominato quella parola, mi veniva da piangere, mi tremavano le mani e mi ero fatta bianca. Gli ho detto che volevo andarmene e ovviamente lui ha insistito dicendomi "dai, non è niente" e al quel punto mi sono sentita legata. Mi sono alzata, spostato l'appuntamento a due giorni dopo e andata via. Il giorno che dovevo riandarci sono stata con l'ansia, ho pianto, mi mancava il respiro e il cuore aveva preso il volo. Arrivo dal dentista e nel frattempo che aspetto il mio turno, di colpo inizio a tremare tutta, piangevo in silenzio, e il mio cuore si sentiva a due metri di distanza. Ero uscita dallo studio a prendere aria ma niente. Sono entrata, oddio tocca a me. Ho fatto l'anestesia spray perchè anche il mio dentista si era spaventato vedendomi in quelle condizioni e non se la sentiva di farmi la siringa. È la prima volta che ho questa reazione così. Perchè peggioro? Non riesco a farcela.

La cosa peggiore è che gli altri sottovalutano il mio problema, quanto io invece sto male. E mi fanno sentire più sola di quando non lo sia già.
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Può una fobia peggiorare col tempo?

Messaggioda Davy Jones » 28/06/2013, 23:01



Può una fobia peggiorare col tempo?

Secondo me sì, soprattutto se viene assecondata...
Però le persone che ti forzano o sminuiscono questa fobia (così come tutte le altre) sicuramente non ti aiutano ed anzi, come dici, ti fanno sentire sola, non ti aiutano in questo modo.
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Può una fobia peggiorare col tempo?

Messaggioda Royalsapphire » 28/06/2013, 23:32



Ciao... considerato che il tuo nickname è alquanto complicato da evocare, ti chiamerò con le lettere del tuo avatar... BeHappy!
Quindi, ciao Behappy! Il tuo topic è interessante. Specie per il fatto che anche nel mio caso avevo (e ho ancora) paura degli aghi, sebbene non così profondamente come te.
Ti anticipo però, che tu hai fatto una disamina un po' superficiale della tua fobia; senza che si sappiano i fondamenti del tuo panico -informazioni che solo tu puoi illustrare- non è possibile orientarsi per suggerirti un possibile intervento per aiutarti a smussare il tuo panico.
Ogni fobia ha un suo retroscena... E' quel "dietro le quinte" che va indagato, altrimenti se ci si attiene alla patina del terrore, le ragioni - o le irragioni- che soggiacciono al di sotto, rimarranno sempre immote ed indecifrabili.
Quanto ad una interpretazione che posso abbozzare con questi pochi dettagli che ci hai dato, ebbene, credo che la tua fragilità derivi dal fatto che nel campo delle siringhe sei rimasta ai tempi in cui eri bambina. A quell'epoca, non prendevi tu le decisioni. Le prendeva tua madre per te. E per quanto fosse doveroso e giusto che ti facesse visitare e vaccinare, magari era sbagliato il suo modo di approcciarsi a te e di "prepararti" all'evento. Di certo ha influito molto anche la tua particolare sensibilità al dolore! Quindi devi sommare il dolore fisico a una serie di altri fattori:
La persona che ti vuole bene, il tuo unico punto di riferimento che ami e da cui ti rifugi, ti espone al pericolo. Ti costringe a subire la violenza da parte di estranei, partecipando ella stessa della medesima! Quindi ecco che diventa una traditrice!!! E tu sei lì che piangi per il dolore, e lei è lì che insieme ad altri ti impedisce di muoverti!
Il punto è: come ti preparava all'evento prima che accadesse? Cosa ti diceva mentre eravate nell'ambulatorio? Cosa faceva mentre ti facevano l'iniezione? Cosa, mentre piangevi? E cosa dopo che l'evento si era concluso?
Prima di rispondermi, ti posso dire che adesso che sei cresciuta, la fobia ti piò esser rimasta in quanto gli eventi passati ti hanno traumatizzato e la tua psiche ora associa l'ago a quanto di può malefico ti possa capitare! Come quando nel "1984" di Orwell, si "educava" la popolazione al disprezzo/paura dei fiori, esponendo i bambini a scariche elettriche qualora toccassero un fiore.
In definitiva, se questa interpretazione fosse giusta, posso dirti che ti potrebbe aiutare a superare il tuo blocco, l'essere accompagnata in queste circostanze (iniezioni/prelievi/ecc) da una persona che stimi e che ami tantissimo! Una persona cioè capace di "sostituire" i ricordi negativi con tua madre, con dei ricordi positivi! Mi spiego: Se in passato sei stata sottoposta a un evento doloroso da una persona amata e di fiducia (tua madre), adesso dovresti ripetere gli episodi dolorosi con una persona altrettanto amata ma che ti tuteli e ti rassicuri!!! Che non ti faccia sentire in gabbia, ma che anzi ti trasmetta tutta la forza e il relax che ti servono! Chiaramente non è "detto, fatto!". Un trauma è pur sempre un trauma! Devi fare diversi tentativi...
:hi:
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