Quello schifo di mio padre mi ha dato dell'handicappato...

Forum di aiuto sui tabù della famiglia. I Fatti Vostri.
Parliamo del rapporto conflittuale tra genitori e figli nel presente e nel nostro vissuto passato.
Cosa vuol dire avere una mamma e un papà? Cosa significa essere bambini, e cosa, essere ragazzini? Come sta il tuo bambino interiore?
Quanti problemi e quante difficoltà ci vengono messi davanti?
Qui si possono inviare sfoghi, critiche e consigli su come dovrebbe comportarsi un genitore con il proprio figlio e viceversa.

Quello schifo di mio padre mi ha dato dell'handicappato...

Messaggioda elle8n » 24/09/2017, 22:44



Randolph Carter ha scritto:Morire non è la soluzione giusta. Una volta che sei morto non ha senso che venga riconosciuto il rispetto per una persona. Un morto non sta meglio. E' più un modo per pulirsi la coscienza. Alcuni gesti devono essere fatti finché si è vivi.


Esattamente.
  • 0

Immagine

We all change, when you think about it, we're all different people; all through our lives, and that's okay, that's good, you've gotta keep moving, so long as you remember all the people that you used to be... -
11th Doctor
Avatar utente
elle8n
Moderatore
 
Stato:
Messaggi: 2564
Iscritto il: 06/07/2015, 0:01
Citazione: I'm someone who was never meant for this world...
Genere: Femminile

Quello schifo di mio padre mi ha dato dell'handicappato...

Messaggioda Mark91 » 25/09/2017, 1:18



Randolph Carter ha scritto:
Mark91 ha scritto:Caccialo fuori di casa A CALCI, sarà anche tuo padre, ma tu sei una persona esattamente tale e quale a lui e a tutti gli altri e come tale hai il DIRITTO di essere rispettato. Rispettare ed onorare i propri genitori è giusto, ma a tutto ce un limite.


Concorso che su tutto c'è un limite, ma cacciarlo fuori di casa visto che non sono più un bambino e la casa è sua è un po' difficile.
Reagire con violenza non è la soluzione perchè si passerebbe dalla parte del torto e la si darebbe vita lui, poi i miei fratelli visto che lo difendono in tutto e per tutto e quello sbagliato sono sempre - e sono sempre stato io - non la prenderebbero bene.
Il fatto è che poi loro fanno sempre finta di niente lo trattano sempre bene e mettono il muso a me che non centro niente. Faccio tipo da valvola di sfogo. Evidentemente non hanno il coraggio di affrontare la situazione perchè andare contro la figura paterna è qualcosa che coinvolge una forte emotività quindi è più conveniente proiettare tutto su di me che sono sempre stato l'anello debole.

Quando dici che sono una persona come tutte le altre e che ho il diritto di essere rispettato è vero infatti una cosa che ho sempre sentito è quella di non essere stato trattato da essere umano. Come se fossi un qualcosa in disparte, uno straccio. Come quell'insetto in cui si ritrova trasformato il tipo nella metamorfosi di kafka.

Ok, presumo che a questo punto l' anello debole della catena in realtà non sei tu, ma lui! se non puoi cacciarlo di casa, cerca di rendergli la vita un INFERNO, in qualunque modo (fagli sparire qualcosa, svuotagli la coppa dell' olio dell' auto, prosciugagli il credito telefonico ogni 2 giorni, insomma cose cosi...vedi che prima o poi la pianta). Sul fatto che dici di essere quello che non viene mai preso sul serio, e che viene sempre tenuto in disparte dalle questioni famigliari, io sono esattamente come te, infatti anche a causa di questo, mi ritrovo a 26 anni a non saper reagire adeguatamente a situazioni o problemi nel mondo esterno, dato che se ne devono sempre occupare i miei genitori, e quando capita che me la devo sbrigare da solo reagisco d' impulso e male o non reagisco affatto.
  • 0

Avatar utente
Mark91
Amico level fourteen
 
Stato:
Messaggi: 682
Iscritto il: 31/07/2017, 1:36
Località: Italia
Genere: Maschile

Quello schifo di mio padre mi ha dato dell'handicappato...

Messaggioda Ensō » 25/09/2017, 7:44



Randolph Carter ha scritto:In poche parole arrivo a casa da correre senza fare rumore come al solito per sentire quello si dice alle spalle (cosa normale a casa mia) e sento quell'infame di mio padre -perché è così che va definita una persona del genere- darmi dell'handicappato. Più precisamente "è come vivere con un handicappato" perché non gli ho detto che andavo a correre o meglio perché aveva solamente voglia di insultare qualcuno e probabilmente a causa dei vapori dell'alcol.
Aggiungiamo pure che ha delle teorie "folli" tutte sue.
Non ci caghiamo da decenni oramai, corro da 5/6 anni ormai e mercoledì stasera se l'è presa perché non gli ho ho detto che uscivo. Booo.....
L'unica cosa è che è un GRAN Pezzo di m3rd4 capace solo di umiliare ed insultare tutti e tutto compresa due anni fa mia madre a letto col tumore. Oltretutto non è che mio fratello mentre origliavo gli abbia detto qualcosa per fargli notare l'assurdità di quello che diceva, anzi è stato zitto.

Poi quando sono entrato e gli ho detto che ero in terrazzo ad ascoltare i toni si sono alzati e non sapeva più dove arrampicarsi e quando gli ho detto che era un infame, un id10ta e un defic13nt3 è saltato su mio fratello a difenderlo perché siccome ci ha mantenuto noi dobbiamo stare zitti. E ha difeso il suo comportamento.
Mi reputo una persona razionale, ma una persona che non fa altro da 30 anni che offendere ed umiliare le persone non mi sembra un comportamento corretto. Non penso nemmeno che un comportamento del genere sia salutare per la crescita di un bambino. Non penso nemmeno che i soldi giustifichino un tale comportamento.
Pure l'altro fratello non presente sembra continuare fare finta di niente :confused: :confused: non so continuo a non capire :confused: :confused:

Oltretutto con quello che ha fatto in casa e le violenze subite riesca ancora ad uscire di casa, ad aver trovato lavoro e ad aver voglia di lavorare.
A me sembra una persona squallida non so secondo voi......
Datemi un'opinione


Ciao,
quello che ha detto tuo padre, secondo me, non dovrebbe rappresentare nulla di importante, tanto più che, come giustamente facevi notare, sono frasi senza senso dette sotto l'effetto dell'alcool. Lo so da sui nervi sentire certi insulti gratuiti e ti capisco perfettamente in quanto ho vissuto un'esperienza analoga riferita a mia madre. La cosa migliore da fare è quella di chiedere il sostegno dei servizi sociali oppure, se è possibile, costruirti una vita tua tagliando i ponti, ma ti avverto, non è assolutamente scontato che tu possa risolvere la questione definitivamente, perché questo tipo di persone, fanno di tutto per soggiogarti alla loro influenza, anche nel caso in cui te ne andassi di casa. Piuttosto, sei mai riuscito a parlare francamente, senza scadere nell'alterco, con tuo padre nei momenti di lucidità?
  • 1

Avatar utente
Ensō
Amico level nineteen
 
Stato:
Messaggi: 954
Iscritto il: 26/09/2016, 7:30
Località: Lombardia
Citazione: La vita non è né brutta né bella, ma è originale.

"La coscienza di Zeno" Italo Svevo.
Genere: Maschile

Quello schifo di mio padre mi ha dato dell'handicappato...

Messaggioda Randolph Carter » 29/09/2017, 22:16



[quote="Mark91"
Ok, presumo che a questo punto l' anello debole della catena in realtà non sei tu, ma lui! se non puoi cacciarlo di casa, cerca di rendergli la vita un INFERNO, in qualunque modo (fagli sparire qualcosa, svuotagli la coppa dell' olio dell' auto, prosciugagli il credito telefonico ogni 2 giorni, insomma cose cosi...vedi che prima o poi la pianta). Sul fatto che dici di essere quello che non viene mai preso sul serio, e che viene sempre tenuto in disparte dalle questioni famigliari, io sono esattamente come te, infatti anche a causa di questo, mi ritrovo a 26 anni a non saper reagire adeguatamente a situazioni o problemi nel mondo esterno, dato che se ne devono sempre occupare i miei genitori, e quando capita che me la devo sbrigare da solo reagisco d' impulso e male o non reagisco affatto.[/quote]

io penso che per rendergli la vita un inferno sia troppo tardi. E poi l'unico che dovrebbe andarsene sarei io. Qualcosa ho già fatto, ma ciò vorrebbe dire spendere del tempo per quella persona nonostante sia per fare dei dispetti.
Il fatto che in famiglia ero tenuto in disparte non vuol dire che non sia abituato ad arrangiarmi, anzi sono abituato.Di solito affronto i le situazioni e problemi "del mondo esterno" molto cinicamente, nel senso che vanno fatti punto e basta e non dipendono da noi. Poi non sono molto emotivo quindi non vado nel panico.
  • 0

Randolph Carter
Amico level eight
 
Stato:
Messaggi: 371
Iscritto il: 21/06/2013, 14:07
Località: veneto
Genere: Maschile

Quello schifo di mio padre mi ha dato dell'handicappato...

Messaggioda Randolph Carter » 29/09/2017, 22:32



Ensō ha scritto:Ciao,
quello che ha detto tuo padre, secondo me, non dovrebbe rappresentare nulla di importante, tanto più che, come giustamente facevi notare, sono frasi senza senso dette sotto l'effetto dell'alcool. Lo so da sui nervi sentire certi insulti gratuiti e ti capisco perfettamente in quanto ho vissuto un'esperienza analoga riferita a mia madre. La cosa migliore da fare è quella di chiedere il sostegno dei servizi sociali oppure, se è possibile, costruirti una vita tua tagliando i ponti, ma ti avverto, non è assolutamente scontato che tu possa risolvere la questione definitivamente, perché questo tipo di persone, fanno di tutto per soggiogarti alla loro influenza, anche nel caso in cui te ne andassi di casa. Piuttosto, sei mai riuscito a parlare francamente, senza scadere nell'alterco, con tuo padre nei momenti di lucidità?


No bhe forse mi sono espresso male. A volte sotto qualche bottiglia di troppo, ma spesso è per modo di dire lucido. I servizi sociali a 30 anni la vedo una cosa senza senso senza contare che i miei fratelli lo difenderebbero. Per esempio se dalle 6 alle 7 beve due bottiglie di vino la vedo solo io questa cosa, per i miei fratelli lui non ha bevuto niente e mi farebbero passare per quello che si inventa le cose. Se non la si è vissuta penso sia difficile da capire nel senso che vedi una cosa a cui sono presenti anche altre persone, ma tu sei l'unico a vedere come è andata.
Parlare non serve a niente perchè ho già provato ma lui cade sempre dalle nuvole come se non avesse mai fatto niente. Oppure tira fuori delle cose che non centrano come il fatto che ci ha mantenuti o frasi sconnesse come se si sentisse messo all'angolo e non sapesse più cosa dire.
  • 0

Randolph Carter
Amico level eight
 
Stato:
Messaggi: 371
Iscritto il: 21/06/2013, 14:07
Località: veneto
Genere: Maschile

Quello schifo di mio padre mi ha dato dell'handicappato...

Messaggioda Premio Nobel » 30/09/2017, 21:48



Mi permetto di prendere le difese di tuo padre, per le ragioni che espondo nello Spoiler, spero di non risultare odiabile per questo mio approccio:

1) perchè finora le risposte che ti hanno dato sono state sostanzialmente a prendere le tue difese 2) perchè penso potrebbe essere utile cercare di capire i motivi di fondo per cui lui faccia ciò 3) perchè lui non è iscritto qui e quindi non ha parola e per cercare di avere un dialogo potrebbe essere una "alternativa" forse sensata 4) perchè come nei processi esiste l'avvocato anche per il peggior criminale, anche qui penso potrebbe essere utile averne uno, non tanto per dimostrare l'errore delle tue idee, quanto piuttosto forse per capire cosa spinga tuo padre a ciò e quindi presumibilmente a reagire meglio


Senz'altro il fatto di essere mantenuti da una persona non è una buona giustificazione per sottostare a qualsiasi cosa decida lui [tenuto conto, inoltre, che secondo l'ordinamento, i genitori sono obbligati per legge al mantenimento: - La cifra che deve essere pagata per il mantenimento dei figli maggiorenni comprende sia le spese ordinarie della vita quotidiana (affitto, trasporto, pasti, abbigliamento, ecc.) che quelle relative all'istruzione (es. tasse universitarie, libri...) e anche quelle per lo svago e le vacanze; - l'assegno di mantenimento va adeguato, oltre che alla differenza di reddito dei due coniugi separati o divorziati, anche al reddito percepito dai figli, se lavorano, aumentando o diminuendo in base alle variazioni dello stipendio che ricevono nel tempo; - l'obbligo al mantenimento continua anche quando il figlio intraprende un percorso di studi per il raggiungimento di una migliore posizione e/o carriera (Corte di Cassazione, sentenza n. 1830/2011); - l'obbligo al mantenimento si interrompe quando il figlio raggiunge di un'autosufficienza economica tale da provvedere autonomamente alle proprie esigenze di vita in modo stabile con un lavoro non precario corrispondente alle sue aspirazioni (Corte di Cassazione, sentenze n. 27377/2013 e n. 18/2011, 14123/2011, n. 1773/2012); - i genitori sono esonerati dall'obbligo di mantenimento quando il mancato raggiungimento dell'autosufficienza economica dipende da negligenza o comunque da fatto imputabile al figlio. Non è dovuto l'assegno qualora il figlio maggiorenne opponga un rifiuto ingiustificato alle opportunità di lavoro offerte, ovvero dimostri colpevole inerzia prorogando il percorso di studi senza alcun rendimento (Corte di Cassazione, sentenze n. 4765/2002; n. 1830/2011; n. 7970/2013, n. 1585/2014) - per inciso, sussiste anche un obbligo dei figli di mantenere i genitori, ma non è questo il caso di discutere di ciò].

Pur tuttavia, è innegabile il fatto che, se io ho dei soldi che mi sono guadagnato io, può essere considerato giusto che decida io come li spenda e non altri, che invece non hanno lavorato o fatto lo stesso sacrificio per ottenere quel reddito. Se io mi sono guadagnato dei soldi non sarò molto contento che altri scelgano come questi soldi devono essere spesi, ma vorrei essere io a scegliere. Certamente che non stiamo parlando di estranei (in quanto stiamo comunque parlando di un padre e di un figlio), ma comunque io credo sia giusto riconoscere almeno una posizione privilegiata da parte di colui che guadagna, non totalitaria, ma quanto meno che sia un argomento comunque rilevante.

Allo stesso tempo, mi permetto di fare una osservazione che mi rendo conto potrebbe essere controversa: tu dichiari di avere 30 anni circa ma purtroppo di non avere ad oggi la possibilità pratica di andartene (un po' per il lavoro che accennavi di avere ma non del tutto stabile, un po' perchè andresti veramente a vivere "da solo" in quanto ti sei isolato). Non voglio fare adesso il processo alle intenzioni e nemmeno a te.
Potrebbe essere però possibile che questa situazione di difficoltà (e di converso ad esempio anche quella di tua madre, sia il decorso della malattia, sia il decesso stesso) sia potuta risultare stressante e deprimente per lui e quindi un modo che ha trovato per reagire sia anche quello di prendervi/ti a pesci in faccia?
Probabilmente da quanto ho capito, è una situazione che comunque è duratura, pur tuttavia, può essere comunque che il fatto di essere volgare ed aggressivo nei vostri confronti sia dovuto non tanto a cattiveria sua ma piuttosto al fatto che non riesca a reagire a situazioni in cui lui si trova e quindi reagisce d'istinto?

Cosa poter fare?:
Bhe, secondo me non c'è molto da fare, almeno da come hai esposto.
Non credo sia possibile mettersi a dialogare con lui, perchè probabilmente o ti andrebbe contro o comunque non capirebbe. Io personalmente non ti suggerisco di rendergli la vita insopportabile, perchè secondo me comunque non capirebbe e presumibilmente sarebbe più facile che peggioreresti gli animi suoi e tuoi (in quanto magari lui stesso reagisce ancor più negativamente e quindi andreste "entrambi in serie B").
Piuttosto, da quanto hai esposto, quello che ti suggerisco è quello di allontanarti da lui ed escluderlo dalla tua vita il più possibile ad esempio come al lavoro: se io ho un collega che mi sta antipatico, ad esempio perchè è arrivista, oppure perchè ha delle idee morali, filosofiche, politiche del tutto incompatibili con le mie, ad esempio è razzista -> io non posso licenziarmi o licenziarlo, analogamente a tuo padre, ma quanto meno, posso cercare di passare il minor tempo possibile con questa persona e cercare di evitare di parlare con lui di queste cose, oppure di esplicitare il mio disinteresse (nel caso del collega dicendo: sentimi, non mi interessa quello che pensi, abbiamo delle idee diverse e non compatibili e stare a parlare ci farebbe solo perdere tempo, quindi facciamo altro ... nel tuo caso, invece, sempre che verresti ascoltato, potresti dirgli: non mi interessa quello che pensi di me, non voglio parlare con te).
  • 0

Avatar utente
Premio Nobel
Amico level nineteen
 
Stato:
Messaggi: 916
Iscritto il: 12/07/2015, 17:37
Citazione: La filosofia è come la Russia, piena di paludi e spesso invasa dai tedeschi. (Roger Nimier).
Genere: Maschile

Quello schifo di mio padre mi ha dato dell'handicappato...

Messaggioda Randolph Carter » 06/10/2017, 21:42



Premio Nobel ha scritto:Pur tuttavia, è innegabile il fatto che, se io ho dei soldi che mi sono guadagnato io, può essere considerato giusto che decida io come li spenda e non altri, che invece non hanno lavorato o fatto lo stesso sacrificio per ottenere quel reddito. Se io mi sono guadagnato dei soldi non sarò molto contento che altri scelgano come questi soldi devono essere spesi, ma vorrei essere io a scegliere. Certamente che non stiamo parlando di estranei (in quanto stiamo comunque parlando di un padre e di un figlio), ma comunque io credo sia giusto riconoscere almeno una posizione privilegiata da parte di colui che guadagna, non totalitaria, ma quanto meno che sia un argomento comunque rilevante.

Allo stesso tempo, mi permetto di fare una osservazione che mi rendo conto potrebbe essere controversa: tu dichiari di avere 30 anni circa ma purtroppo di non avere ad oggi la possibilità pratica di andartene (un po' per il lavoro che accennavi di avere ma non del tutto stabile, un po' perchè andresti veramente a vivere "da solo" in quanto ti sei isolato). Non voglio fare adesso il processo alle intenzioni e nemmeno a te.
Potrebbe essere però possibile che questa situazione di difficoltà (e di converso ad esempio anche quella di tua madre, sia il decorso della malattia, sia il decesso stesso) sia potuta risultare stressante e deprimente per lui e quindi un modo che ha trovato per reagire sia anche quello di prendervi/ti a pesci in faccia?
Probabilmente da quanto ho capito, è una situazione che comunque è duratura, pur tuttavia, può essere comunque che il fatto di essere volgare ed aggressivo nei vostri confronti sia dovuto non tanto a cattiveria sua ma piuttosto al fatto che non riesca a reagire a situazioni in cui lui si trova e quindi reagisce d'istinto?


Apprezzo molto il tuo vedere le cose da un punto di vista differente anche perchè sono una persona di mentalità aperta e non voglio passare per quello che deve per forza avere ragione.
Poi non è che faccia proprio il mantenuto perchè qualche soldo ho da parte e quindi mi prendo quello che mi serve compreso il mangiare. In un certo senso è come se fossi indipendente, l'unica cosa che non pago sono le bollette.
E' giusto come dici tu che una persona che guadagna i soldi è libera di scegliere come spenderli fintanto che non fai una famiglia. Nessuno ti obbliga a fare figli. Se voleva fare la vita agiata, e fare il mammone - come più volte lui ha ribadito - fino a che i suoi genitori erano in vita va bene, ma una volta che uno decide di sposarsi e fare una famiglia sono considerazioni inutili.

Il discorso per quanto mi riguarda è che ho risentito dell'ambiente in cui sono cresciuto. E' difficile da capire e da spiegare, però è come essere impantanati e non riuscire a muoversi da una situazione difficile. Non è che mi faccia paura essere da solo, magari mi fa più paura la precarietà, ma non più di tanto.
E' il suo modo di reagire ad una situazione stressante, ma uno deve capire che ci sono dei limiti ed in più sono sempre stato l'unico in casa che fin da piccolo metteva in evidenzia che il suo modo di comportarsi non era corretto ed invece di cercare di cambiarlo cosa hanno fatto hanno emarginato me facendomi passare "per quello che non sa quello che dice" e mi sono chiuso nel silenzio ed in un introversione quasi autistica.




Premio Nobel ha scritto:Piuttosto, da quanto hai esposto, quello che ti suggerisco è quello di allontanarti da lui ed escluderlo dalla tua vita il più possibile ad esempio come al lavoro: se io ho un collega che mi sta antipatico, ad esempio perchè è arrivista, oppure perchè ha delle idee morali, filosofiche, politiche del tutto incompatibili con le mie, ad esempio è razzista -> io non posso licenziarmi o licenziarlo, analogamente a tuo padre, ma quanto meno, posso cercare di passare il minor tempo possibile con questa persona e cercare di evitare di parlare con lui di queste cose, oppure di esplicitare il mio disinteresse (nel caso del collega dicendo: sentimi, non mi interessa quello che pensi, abbiamo delle idee diverse e non compatibili e stare a parlare ci farebbe solo perdere tempo, quindi facciamo altro ... nel tuo caso, invece, sempre che verresti ascoltato, potresti dirgli: non mi interessa quello che pensi di me, non voglio parlare con te).


concordo
  • 0

Randolph Carter
Amico level eight
 
Stato:
Messaggi: 371
Iscritto il: 21/06/2013, 14:07
Località: veneto
Genere: Maschile

Precedente

Torna a Forum sulla Famiglia, sull'Infanzia e sull'Adolescenza

Chi c’è in linea in questo momento?

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

Reputation System ©'