amore-odio per i genitori

Forum di aiuto sui tabù della famiglia. I Fatti Vostri.
Parliamo del rapporto conflittuale tra genitori e figli nel presente e nel nostro vissuto passato.
Cosa vuol dire avere una mamma e un papà? Cosa significa essere bambini, e cosa, essere ragazzini? Come sta il tuo bambino interiore?
Quanti problemi e quante difficoltà ci vengono messi davanti?
Qui si possono inviare sfoghi, critiche e consigli su come dovrebbe comportarsi un genitore con il proprio figlio e viceversa.

amore-odio per i genitori

Messaggioda odessa » 11/08/2013, 10:40



una domanda in due parti.

A quelli che sono cristiani chiedo:
come risolvete intimamente la contraddizione del dolore che vi ha provocato/provoca un genitore con il comandamento dell'<onora il padre e la madre>?

A quelli che vivono lontani da genitori problematici, o che vivono con loro e alternano periodi di odio e lontananza con tentativi di avvicinamento chiedo: avete sensi di colpa che vi confondono e che non sapete gestire?
Io più sto lontana dai miei e meglio sto, meno li vedo e meglio sto, meno li sento e meglio sto, ma dopo un po' mi sento in colpa, so che non ci saranno per sempre, comincio a giustificare i loro comportamenti, anche se mi hanno distrutto e sono ancora fonte di dolore e depressione.
E allora mi faccio sentire. E poi di nuovo e di nuovo ancora, tre-quattro volte a settimana, fino a realizzare che a chiamare sono sempre io. Allora mi vengono in mente di nuovo tutti i segni di non-amore che ho avuto da loro e ricomincio a chiamare di nuovo sempre meno. E di nuovo dopo un po' i sensi di colpa, il sentirmi una cattiva figlia che non riconosce il bene che ha avuto...

Provate anche voi qualcosa del genere?
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odessa
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amore-odio per i genitori

Messaggioda Brain_Failure » 11/08/2013, 11:00



odessa ha scritto:una domanda in due parti.

A quelli che sono cristiani chiedo:
come risolvete intimamente la contraddizione del dolore che vi ha provocato/provoca un genitore con il comandamento dell'<onora il padre e la madre>?

A quelli che vivono lontani da genitori problematici, o che vivono con loro e alternano periodi di odio e lontananza con tentativi di avvicinamento chiedo: avete sensi di colpa che vi confondono e che non sapete gestire?
Io più sto lontana dai miei e meglio sto, meno li vedo e meglio sto, meno li sento e meglio sto, ma dopo un po' mi sento in colpa, so che non ci saranno per sempre, comincio a giustificare i loro comportamenti, anche se mi hanno distrutto e sono ancora fonte di dolore e depressione.
E allora mi faccio sentire. E poi di nuovo e di nuovo ancora, tre-quattro volte a settimana, fino a realizzare che a chiamare sono sempre io. Allora mi vengono in mente di nuovo tutti i segni di non-amore che ho avuto da loro e ricomincio a chiamare di nuovo sempre meno. E di nuovo dopo un po' i sensi di colpa, il sentirmi una cattiva figlia che non riconosce il bene che ha avuto...

Provate anche voi qualcosa del genere?


1^ Domanda: la fortuna di seguire il luteranesimo..... niente comandamenti!!!!
2^ Domanda: io credo che quello che diamo a una persona viene inteso come bene o male a seconda di chi la riceve, ma in realtà non è nè l'una nè l'altra.
I tuoi si comportano in questo modo con te, ma devi decidere tu se prenderlo come bene o male, non puoi pensare di essere una "cattiva figlia", semplicemente xkè è un concetto che non esiste.
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amore-odio per i genitori

Messaggioda odessa » 11/08/2013, 13:56



Brain forse hai ragione, il concetto di "cattiva figlia" è un'espressione stereotipata che esprimeva bene quello che intendevofuorviante, ma sono d'accordo con te sul fatto che è parliamo di un concetto fuorviante.
Il punto però è che non si tratta di scegliere e discriminare con obiettività le azioni buone da quelle discutibili o apertamente sbagliate da parte loro,
il punto è che pur discriminando perfettamente resto impigliata in un sentimento di odio parallelo a una ricerca di
cancellazione del passato e un presente diverso che ovviamente non sono umanamente raggiungibili.
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amore-odio per i genitori

Messaggioda Bastet » 17/08/2013, 13:29



Io non sono affatto cristiana. Però comunque ho avuto un rapporto problematico con i miei. Vivo in un'altra casa da tanti anni, oramai. E ho imparato ad andare avanti, a perdonarli e a prendere quello che viene di buono. Anche se ancora avrei bisogno di tante cose che non potranno mai darmi. Semplicemente, li accetto per quello che sono e cerco di farmene una ragione.
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amore-odio per i genitori

Messaggioda Royalsapphire » 24/08/2013, 18:52



odessa ha scritto:una domanda in due parti.

A quelli che sono cristiani chiedo:
come risolvete intimamente la contraddizione del dolore che vi ha provocato/provoca un genitore con il comandamento dell'<onora il padre e la madre>?

A quelli che vivono lontani da genitori problematici, o che vivono con loro e alternano periodi di odio e lontananza con tentativi di avvicinamento chiedo: avete sensi di colpa che vi confondono e che non sapete gestire?
Io più sto lontana dai miei e meglio sto, meno li vedo e meglio sto, meno li sento e meglio sto, ma dopo un po' mi sento in colpa, so che non ci saranno per sempre, comincio a giustificare i loro comportamenti, anche se mi hanno distrutto e sono ancora fonte di dolore e depressione.
E allora mi faccio sentire. E poi di nuovo e di nuovo ancora, tre-quattro volte a settimana, fino a realizzare che a chiamare sono sempre io. Allora mi vengono in mente di nuovo tutti i segni di non-amore che ho avuto da loro e ricomincio a chiamare di nuovo sempre meno. E di nuovo dopo un po' i sensi di colpa, il sentirmi una cattiva figlia che non riconosce il bene che ha avuto...

Provate anche voi qualcosa del genere?


Ciao Odessa,
io penso che il tuo problema stia nel fatto che pensi più a loro che a te stessa.
Va bene che li chiami, ma i sensi di colpa non sono buoni. Perché un rapporto è sano quando si sta bene da entrambe le parti, no?
Va bene tenere conto del fatto che sono i tuoi genitori e che è importante non voltargli le spalle, ma non va bene che tu vada contro te stessa e i traumi che ti hanno arrecato. Puoi pensare a fare gli altri felici ma questo non deve portarti a non avere rispetto per te stessa.
Quindi sentiti libera di chiamarli quando ti pare. Già anche una volta a settima (o più) rientra nella norma! Poi guarda, loro dovrebbero farsi un bell'esamino di coscienza, ad esempio non chiamarti io lo interpreterei come se loro non avessero bisogno di sentirti. Di certo non gli cade la corona se alzano il telefono e ti chiamano!
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