I parenti

Forum di aiuto sui tabù della famiglia. I Fatti Vostri.
Parliamo del rapporto conflittuale tra genitori e figli nel presente e nel nostro vissuto passato.
Cosa vuol dire avere una mamma e un papà? Cosa significa essere bambini, e cosa, essere ragazzini? Come sta il tuo bambino interiore?
Quanti problemi e quante difficoltà ci vengono messi davanti?
Qui si possono inviare sfoghi, critiche e consigli su come dovrebbe comportarsi un genitore con il proprio figlio e viceversa.

I parenti

Messaggioda Sunfl0wer » 26/08/2020, 8:52



Che rapporto avete con loro? Mi riferisco a zii, cugini, nonni etc.
Vi racconto qualcosa della mia esperienza.
I miei unici parenti sono quelli dalla parte di mio padre, li vedo sporadicamente ormai, ma hanno sempre un effetto tossico su di me.
Sin dall'infanzia, si sono sempre fatte preferenze tra i vari nipoti, ed io e mio fratello abbiamo sempre occupato gli ultimi posti.
Vedere i parenti che si rifiutavano di badare anche un solo pomeriggio a noi quando i miei genitori erano oberati di lavoro e costretti alla fine a chiamare una babysitter o lasciarci soli a casa, è sempre stato umiliante. Ricordo una volta, sempre da piccoli, siamo dovuti restare a pranzo da una parente che poi pretese dai miei genitori di essere rimborsata i soldi del pranzo.
Vedere a Natale i miei cugini che ricevevano giochi e videogiochi, le mie cugine oggettini d'oro, e noi due, oggetti presi a caso e incartati (clamoroso quando mio fratello a 7 anni ricevette in regalo una penna di quelle che si regalano alle lauree, l'anno dopo un cristallo fermacarte di quelli poraccissimi), non faceva che alimentare il malessere e la frustrazione.
Crescendo andava sempre peggio. I parenti erano una tappa fissa e iniziavo a soffrire di violenti attacchi di cefalea ogni volta (ovviamente fui rivoltata come un calzino dai neurologi, risonanze a go-go, nessuno trovava niente chissà perché), ogni volta era un tessere le lodi delle cugine, le più belle, le più simpatiche, le più brave, non c'era nessuno come loro.
Diciamo anche che per loro, avere successo significava essere popolare e, per una donna, trovare un buon marito ricco.
Ecco perché le mie due lauree ed il mio lavoro non sono mai contati niente per loro, solo per il fatto di essere introversa, solitaria e sfortunata con l'altro sesso, mentre il fatto che le mie cugine avessero smesso di studiare e trovato dei buoni partiti le ha elevate ormai al rango di divinità.
Insomma, sono sempre stata considerata la pecora nera, la feccia, quella scomoda, quella sbagliata e problematica. E nemmeno si sono mai degnati di imparare a conoscermi. Non sanno quasi nulla di me e nonostante abbia quasi trent'anni, mi vedono ancora come la ragazzina insicura, infatti quando mi vedono sanno solo elargire falsi complimenti sul mio aspetto, credendo che sia ciò che io voglio sentirmi dire, dopodiché la conversazione si arena. Al compleanno, quando si ricordano, mi fanno sempre lo stesso regalo, qualche palette di cosmetici (la più economica possibile), di quelle per le ragazzine alle prime armi con il trucco (mi trucco da una vita e so scegliere i prodotti che mi servono, grazie :D )
Anche se ora ci vediamo di rado, è sempre un'esperienza negativa, che mi lascia degli strascichi di disagio e rancore per qualche giorno, perché tutto torna a galla nella mia mente e inizio a rimuginare sulle cose.
Ieri mi è capitato di vederli e la cosa mi ha sfinita, stamattina non riuscivo neanche ad alzarmi.

Scusate lo sfogo, raccontate le vostre esperienze se vi va :)
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Ultima modifica di Sunfl0wer il 26/08/2020, 9:14, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda crociato » 26/08/2020, 8:59



Ho tagliato con tutti
Come del resto ho fatto anche con molti non parenti
C'è bisogno di persone positive nella nostra vita già di per se complicata
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Messaggioda Sunfl0wer » 26/08/2020, 9:19



crociato ha scritto:Ho tagliato con tutti
Come del resto ho fatto anche con molti non parenti
C'è bisogno di persone positive nella nostra vita già di per se complicata


Sarebbe bello poterlo fare, ma pur avendo lasciato casa dei miei, siamo tutti nella stessa città, per cui ogni tanto mi tocca. Oltretutto, i miei genitori, nonostante le umiliazioni subite, i litigi e i periodi di silenzio, alla fine tornano sempre da loro, costringendo anche me a prendere parte a queste full-immersion di tossicità.
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Messaggioda crociato » 26/08/2020, 10:35



A me toccava il natale ma alla fine anche mia madre ha tagliato e quindi non c'è insistenza da parte di alcuno per la mia presenza
Direi che però il non sentirsi in obbligo è ciò su cui si può lavorare
Magari parlando con i tuoi e facendo loro capire che tu rispetti le loro scelte e che gradiresti facessero lo stesso
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Messaggioda Riccardina » 26/08/2020, 10:37



Non posso lamentarmi, anche se quel pirla di mio papà ha perso un sacco di soldi con la sua attività lavorativa, da buon diplomato
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Messaggioda Piper Black » 26/08/2020, 11:31



Sunfl0wer ha scritto:Che rapporto avete con loro? Mi riferisco a zii, cugini, nonni etc.
Vi racconto qualcosa della mia esperienza.
I miei unici parenti sono quelli dalla parte di mio padre, li vedo sporadicamente ormai, ma hanno sempre un effetto tossico su di me.
Sin dall'infanzia, si sono sempre fatte preferenze tra i vari nipoti, ed io e mio fratello abbiamo sempre occupato gli ultimi posti.
Vedere i parenti che si rifiutavano di badare anche un solo pomeriggio a noi quando i miei genitori erano oberati di lavoro e costretti alla fine a chiamare una babysitter o lasciarci soli a casa, è sempre stato umiliante. Ricordo una volta, sempre da piccoli, siamo dovuti restare a pranzo da una parente che poi pretese dai miei genitori di essere rimborsata i soldi del pranzo.
Vedere a Natale i miei cugini che ricevevano giochi e videogiochi, le mie cugine oggettini d'oro, e noi due, oggetti presi a caso e incartati (clamoroso quando mio fratello a 7 anni ricevette in regalo una penna di quelle che si regalano alle lauree, l'anno dopo un cristallo fermacarte di quelli poraccissimi), non faceva che alimentare il malessere e la frustrazione.
Crescendo andava sempre peggio. I parenti erano una tappa fissa e iniziavo a soffrire di violenti attacchi di cefalea ogni volta (ovviamente fui rivoltata come un calzino dai neurologi, risonanze a go-go, nessuno trovava niente chissà perché), ogni volta era un tessere le lodi delle cugine, le più belle, le più simpatiche, le più brave, non c'era nessuno come loro.
Diciamo anche che per loro, avere successo significava essere popolare e, per una donna, trovare un buon marito ricco.
Ecco perché le mie due lauree ed il mio lavoro non sono mai contati niente per loro, solo per il fatto di essere introversa, solitaria e sfortunata con l'altro sesso, mentre il fatto che le mie cugine avessero smesso di studiare e trovato dei buoni partiti le ha elevate ormai al rango di divinità.
Insomma, sono sempre stata considerata la pecora nera, la feccia, quella scomoda, quella sbagliata e problematica. E nemmeno si sono mai degnati di imparare a conoscermi. Non sanno quasi nulla di me e nonostante abbia quasi trent'anni, mi vedono ancora come la ragazzina insicura, infatti quando mi vedono sanno solo elargire falsi complimenti sul mio aspetto, credendo che sia ciò che io voglio sentirmi dire, dopodiché la conversazione si arena. Al compleanno, quando si ricordano, mi fanno sempre lo stesso regalo, qualche palette di cosmetici (la più economica possibile), di quelle per le ragazzine alle prime armi con il trucco (mi trucco da una vita e so scegliere i prodotti che mi servono, grazie :D )
Anche se ora ci vediamo di rado, è sempre un'esperienza negativa, che mi lascia degli strascichi di disagio e rancore per qualche giorno, perché tutto torna a galla nella mia mente e inizio a rimuginare sulle cose.
Ieri mi è capitato di vederli e la cosa mi ha sfinita, stamattina non riuscivo neanche ad alzarmi.

Scusate lo sfogo, raccontate le vostre esperienze se vi va :)


Ciao :hi:

perdona la domanda un pò diretta, ma che te ne frega di persone che se ne sono sempre fregate di te?
Non li hai vissuti, non hai un rapporto con loro se non di sangue, e quello non è sufficiente per essere una Famiglia con la F maiuscola.
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Messaggioda Sunfl0wer » 26/08/2020, 13:04



crociato ha scritto:Magari parlando con i tuoi e facendo loro capire che tu rispetti le loro scelte e che gradiresti facessero lo stesso


Ci ho provato decine di volte, è un caso perso, loro non mi considerano un individuo a sé ma una loro appendice.


Piper Black ha scritto:perdona la domanda un pò diretta, ma che te ne frega di persone che se ne sono sempre fregate di te?
Non li hai vissuti, non hai un rapporto con loro se non di sangue, e quello non è sufficiente per essere una Famiglia con la F maiuscola.


Razionalmente, non dovrebbe fregarmene nulla.
Purtroppo hanno fatto dei danni quando il mio carattere era ancora malleabile. Quando mi capita di avere a che fare con loro, sorbirmi le loro domande, sentirmi giudicata e vedere i loro sguardi compiaciuti dal mancato raggiungimento di quelli che loro sono gli obiettivi che contano, mi fa inevitabilmente accumulare rabbia e nervosismo, nonché un senso di inferiorità.
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Messaggioda Piper Black » 26/08/2020, 13:08



Sunfl0wer ha scritto:Razionalmente, non dovrebbe fregarmene nulla.
Purtroppo hanno fatto dei danni quando il mio carattere era ancora malleabile. Quando mi capita di avere a che fare con loro, sorbirmi le loro domande, sentirmi giudicata e vedere i loro sguardi compiaciuti dal mancato raggiungimento di quelli che loro sono gli obiettivi che contano, mi fa inevitabilmente accumulare rabbia e nervosismo, nonché un senso di inferiorità.


Ti capisco, credimi. Stessa cosa è successa a me, e tutt'oggi a volte è difficile fregarsene ma si sta tanto bene a non dover rendere conto a gente che non sa nemmeno quello che dice. Le persone che mi conoscono davvero mai si permetterebbero di farmi sentire così, anzi apprezzano il mio valore più di quanto lo apprezzi io. Queste sono persone che hanno un'opinione di cui ti può importare.
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Ultima modifica di kathellyna il 26/08/2020, 13:34, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: correzione del quote.
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Messaggioda Quark » 26/08/2020, 20:02



Anche io ho avuto un'esperienza simile.
I miei zii materni non si sono mai sopportati l'un l'altro e, di conseguenza, ci sono sempre state gelosie e cretinate varie tra di noi. Con loro ho avuto pochissimi e negativi rapporti. Tuttavia, nonostante io cerchi di ripetermi sempre che per me sono come degli estranei (o forse peggio), la cosa mi ha sempre fatto soffrire. Ho sempre sognato una famiglia felice, un po' come quelle dei film, ma questa riconosco che è solo un'utopia. Penso che però, cosa che avviene in tante altre famiglie, i nostri rapporti avrebbero potuto essere sicuramente migliori.
Per quanto riguarda gli zii paterni, anche con loro ho avuto pochissimi rapporti, stavolta a causa della lontananza. Tuttavia, nonostante la lontananza, i rapporti prima con mio padre e ora, da quando non c'è più mio padre, con me sono sempre stati più che buoni.
In conclusione posso dire di non aver mai ricevuto, per differenti motivi, l'affetto sperato dai miei zii. Me ne son fatto una ragione e sono cresciuto ugualmente.
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Messaggioda Misantropa88 » 26/08/2020, 20:54



Non ho rapporti con nessuno, a parte i genitori. I miei nonni, che adoravo, sono morti purtroppo. Con gli altri parenti zero rapporti, motivo per cui negli anni ho sviluppato problemi emotivi.
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