germano ha scritto:Poi mi sono messo a fare delle ricerche riguardati la "
sensazione di inutilità" della vita e il "
vuoto esistenziale", leggendo e confrontando molti articoli scritti da psicologi.
E ho scoperto che la soluzione è.......
............
...vivere in una comunità, sentire il senso di comunità, sentire di far parte di un gruppo, sentire di poter fare affidamento a un gruppo dove ci si aiuta a vicenda.
Che fregatura...!
E' vero, ma... in senso psicologico, la "comunità" non vuol dire necessariamente la famiglia biologica, o la "tribù" di parenti, o il villaggetto dove tutti ti giudicano e si fanno gli affari tuoi.
- IMHO il senso è che siamo "animali sociali", per cui
abbiamo bisogno di relazioni per sentirci bene, appagati e felici.
- Ed abbiamo anche bisogno di
sentirci utili, di dare un contributo agli altri - altrimenti si cade nel senso di inutilità o vuoto.
Però gli stessi psicologi ti diranno pure che è
meglio stare da soli che in un ambiente, o una famiglia, tossici.
Cioè, relazionarsi ed essere connesso ad una comunità ha senso se la relazione è abbastanza positiva; non sempre e comunque.
"I used to think the worst thing in life was to end up all alone. It's not. The worst thing in life is to end up with people that make you feel all alone."(Robin Williams, nel film "World's Greatest Dad")
Il mio suggerimento è di "
trovare la tua tribù": cioè coltivare una rete di persone con cui sei compatibile, dove c'è fiducia, stima e affetto reciproci.