Mi sento oppressa, la mia famiglia mi causa solo problemi

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Mi sento oppressa, la mia famiglia mi causa solo problemi

Messaggioda abigailfullmoon » 04/07/2021, 23:08



Ho quasi diciotto anni e la mia famiglia, fin dalla mia nascita, mi ha causato solo problemi. Quando avevo tre mesi, mio padre ha ucciso mia madre. Sono stata presa e accudita, insieme a mia sorella maggiore, da mia zia e mia nonna, rispettivamente sorella e madre di mio padre.

In qualche modo, sia io che mia sorella sapevamo la verità fin da piccole, tuttavia un'altra mia zia, sorella di mia madre, quando avevo cinque anni e mia sorella sette ha iniziato ad urlarci in faccia il fatto che mia madre fosse stata uccisa da mio padre, prendendo il giornale con la notizia e tutto. La mia infanzia è stata molto turbata, tuttavia non ho mai associato i miei turbamenti e le mie preoccupazioni alla vicenda di mia madre, era come se fossi in un continuo stato di negazione.

Ciononostante, una volta cresciuta ho iniziato a rendermi conto dei problemi e di quanto non stessi bene dal punto di vista della salute mentale, per cui all'età di quindici anni sono andata da una psicologa. Avevo attacchi di panico, crisi di nervi, rabbia repressa, paure. Tutta la mia situazione familiare mi aveva, ovviamente, causato molti danni, inoltre sono anche ipocondriaca, e la psicoterapia mi ha aiutata molto.

Anche durante il periodo della psicoterapia la mia famiglia non ha avuto un minimo di tatto. Mi dicevano che ero esagerata, se non volevo vedere scene di violenza in tv mi criticavano dicendo che era solo "scena, per fare la drammatica". Sono davvero grata che abbiano proposto loro l'idea dalla psicologa e che mi abbiano pagato le sedute, lo sono davvero molto. Ma non hanno saputo comportarsi, non mi capivano, non mi capiscono e non mi capiranno mai.

Ho sempre vissuto una vita abbastanza normale, vista dall'esterno: sono una ragazza allegra, solare, molto spesso timida nei confronti di chi non conosco bene. Mi piace ascoltare musica, scrivere, uscire con le mie amiche. Mi piace informarmi su molte cose, avere delle mie ideologie, mi piace stare in casa a guardare serie tv così come mi piace uscire e divertirmi alle feste. Non ho un buon rapporto con la mia famiglia. Mia zia so che ci vuole molto bene, fa davvero tanti sacrifici per noi, però sia lei che mia nonna non si sono risparmiate il farci sentire un peso. Spesso mia zia si è lamentata con mio padre dicendogli che per colpa sua lei non si è sposata, che se lui non avesse fatto quello che ha fatto lei avrebbe avuto una vita migliore (sottintendendo, quindi, che la sua vita non sia bella perché ha adottato me e mia sorella).

Nella mia famiglia è fortemente radicata l'idea che l'unica cosa che abbia valore sia il lavoro. Non esiste prendersi una pausa, non esiste svegliarsi tardi un giorno. Non mi hanno fatto mai fatto fare uno sport, per loro è una perdita di tempo. Non posso decidere cosa mangiare, se volessi seguire un'alimentazione sana mi direbbero che sono fissata, che li disturbo (anche se cucinassi io), se mi prendo cura della mia pelle o dei miei capelli mi dicono che sono ossessionata e superficiale. Mi criticano per qualsiasi cosa, poi hanno anche il coraggio di lamentarsi e dirmi che mi escludo e che non parlo con loro. Se esco di casa per due volte alla settimana dicono che esco troppo (parlo proprio di uscire di casa, non solo la sera con gli amici), se a mia zia non piace cosa indosso per un'occasione importante mi impone di togliermelo e mi minaccia di strapparmi il vestito. Ai diciotto anni non voglio fare una festa grande, ma mi impongono di farla perché "la fanno tutti". Ogni volta che sto con loro più di dieci minuti ho l'ansia addosso che stiano per criticarmi su un qualcosa, per cui cerco di evitarli quanto più possibile. Quando ero piccola avevo gli incubi su mia zia, sognavo che fosse arrabbiata con me perché avevo fatto qualcosa di sbagliato, come lasciare i calzini a terra, e che iniziasse ad urlare tanto come fa anche nella vita reale. Le sue urla mi mettono un'ansia e una rabbia assurda, quando sento anche solo la maniglia abbassarsi o quando vedo che c'è qualcosa fuori posto nella mia stanza divento irrequieta, perché so che inizierà ad urlare.

Ci sono momenti in cui il nostro rapporto sembra molto più sano e siamo più compatibili, ma sono momenti molto rari. Non c'è per niente compatibilità, né comprensione da parte sua. È tutto un giudicare. Spesso ci rinfaccia il fatto che, per colpa nostra e del fatto che ha dovuto accudirci, non ha vissuto la sua vita. Mia nonna, d'altro canto, ci incolpa per qualsiasi cosa. È colpa nostra se zia è stanca, è colpa nostra se lei è debole, sarebbe colpa nostra se dovesse morire. Ci considera solo per darci ordini, ci chiama "bestie", ci considererebbe degne di rispetto solo se ci spaccassimo la schiena lavorando per lei.

Per quanto riguarda mio padre, è stato in un ospedale psichiatrico e in carcere dopo i problemi che ha avuto e ciò che ha fatto, adesso vive con noi ed ha un rapporto terribile con mia zia.

Tra me e mia sorella, io sono quella più ostile. Non voglio aver nessun tipo di rapporto con lui perché è arrogante, giudica tutti e si sente superiore a tutti.

Mia sorella ha venti anni, tuttavia decidono ancora loro per lei qualsiasi cosa. Sia io che lei dobbiamo fare "le donne di casa". Mia zia e mia nonna si lamentano da una vita di aver faticato tanto, ma continuano a servire e riverire mio padre solo perché è uomo. Mia sorella è la mia famiglia, l'unica persona della mia famiglia con cui ho un rapporto meraviglioso, anche se spesso, come tutte le sorelle, litighiamo.

In conclusione, mi sento terribilmente oppressa, non sento di vivere, sento come se ogni mio passo in questa vita dipendesse dalle decisioni e dai principi della mia famiglia, non dai miei. Quest'estate ho iniziato a fare un piccolo lavoretto in un negozio (solo il sabato) perché voglio già iniziare a fare esperienza con l'indipendenza, con il lavoro e con i soldi. Vorrei andarmene da qui il prima possibile, devo fare l'ultimo anno di scuola, ma sono sicura che anche quando andrò all'università dovrò stare qui perché non troverò modo di mantenermi da sola. Vorrei essere libera, fare ciò che voglio, vivere la mia vita secondo i MIEI valori e le MIE idee, non secondo quelle degli altri. Spero davvero che il giorno in cui uscirò da questa casa, sarà il giorno della mia rinascita. Ho ancora molto da imparare dalla vita, ma voglio imparare fuori da qui.

Era da tanto che volevo sfogarmi sulla mia situazione, ma difficilmente parlo dei miei problemi perché odio profondamente la sensazione di essere compatita. Sono una ragazza normale che ne ha passate tante come tantissime altre persone e odio provocare il senso di pena negli altri, per cui non mi apro molto sulle mie problematiche e preferisco ascoltare gli altri. Ciò che desidero non è la compassione degli altri, è semplicemente essere libera, nulla di più, nulla di meno.
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abigailfullmoon
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Re: Mi sento oppressa, la mia famiglia mi causa solo problemi

Messaggioda luigi LG » 24/07/2021, 22:27



Ciao, inizio col dirti che ti ammiro molto, hai passato e stai passando un inferno in terra, tra persone le quali già è tanto chiamare "persone". Spero con tutto il cuore tu possa trovare il prima possibile la tua indipendenza per poter scappare da lì

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Mi sento oppressa, la mia famiglia mi causa solo problemi

Messaggioda DxShine » 16/07/2022, 17:13



Vorrei essere libera, fare ciò che voglio, vivere la mia vita secondo i MIEI valori e le MIE idee, non secondo quelle degli altri.

Come ti capisco! :'(
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