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Forum di aiuto sui tabù della famiglia. I Fatti Vostri.
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Qui si possono inviare sfoghi, critiche e consigli su come dovrebbe comportarsi un genitore con il proprio figlio e viceversa.

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Messaggioda VeraVita » 26/02/2022, 20:28



Ultimamente, stavo ripensando a quanto ero timida da ragazza. Non raccontavo mai nulla di me, neanche sotto tortura.
Però, le cose si sapevano sempre.
Oggi, invece, penso di essere diventata molto presuntuosa. A volte penso davvero che ho capito tutto dalla vita e soffro di meno. Da quando ho imparato a volermi bene, la mia vita è davvero cambiata in meglio. Il non dipendere dagli altri, da ciò che dicono e da tante altre cose che mi facevano male mi ha aiutata.
Però.. a volte penso davvero di essere un po' presuntuosa. O, che comunque ho ancora molta strada da fare.

La mia domanda però era questa: c'è una qualità che avevate e che avete cambiato con un'altra che magari non vi piaceva ma che avete riscontrato che vi faceva bene?

Grazie a chi mi risponderà ma anche a chi si limiterà a leggere ^-^
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Messaggioda Lory White » 26/02/2022, 21:36



Da giovane davo molta importanza alla libertà esteriore, ora dò invece importanza alla libertà interiore. Quella esteriore non è sempre possibile perchè ci sono dei limiti (da giovane non volevo vederli, mentre ora ho un approccio più diplomatico) mentre la libertà interiore potenzialmente non ha limiti se non siamo noi a porceli.
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Messaggioda Eliminato » 27/02/2022, 2:19



Interessante questo thread, ottima proposta di riflessione, grazie! Da ragazzino ero estremamente timido, chiuso, ipersensibile: la fragilità fatta persona. Queste peculiarità caratteriali, associate alla mia calma e disponibilità di base (disturbi permettendo), mi rendevano preda facile e indifesa in mezzo agli altri. In prima età adulta cominciai a scambiare man mano queste caratteristiche (che non reputavo pregi) con altre che, precedentemente, avrei reputato disfunzionali (ma di cui all'epoca avevo assolutamente bisogno per ribellarmi e affermarmi), come in fondo tali le considero tutt'oggi che me ne sono liberato. Mi riferisco all'impulsività, alla rabbia e a una inaspettata quanto tracotante "falsa superbia" (in realtà più una iper-difesa, essendo in quegli anni una persona con la "pelle a nervi scoperti", a detta di un terapeuta). Mi bastava che qualcuno tentasse di umiliarmi facendo bruciare quelle mie ferite già aperte che, purtroppo, sentivo l'urgenza di dover asfaltare letteralmente quella persona per proteggermi, inondandola di attacchi verbali sino a che non avessi la certezza di averla abbattuta, sì da non provare mai più nemmeno a pensare di farmi del male ancora. No, non riuscivo a fermarmi, perciò parlo di rabbia e impulsività. Tante volte me ne sono pentito. Inoltre, non c'è cosa peggiore che tradire la propria essenza. Del resto, durante quelle crisi in cui provavo vergogna, non facevo altro che gettare benzina sul fuoco e offendere la mia persona. Ci facevo solo una pessima figura. Eppure, in quel difficile periodo di vita, avevo davvero bisogno di tutelarmi e affermarmi. Esistevo anche io, meritavo rispetto anche io. Per tutta la vita ho sopportato, ho subìto passivamente, come bambino obbediente e remissivo, spesso nella speranza di compiacere autentici carnefici. Da adulto sono "esploso", lo avevo scritto a una persona proprio su questo forum in un altro thread. Un'altra cosa strana di quegli anni, sempre collegandomi a questa esplosione necessaria per uscire dal guscio, fu l'abbandonare la timidezza per diventare socievole in maniera a volte quasi teatrale e "istrionica", vivace e a tratti clownesca. Nei tempi recenti sono tornato, però, sfuggente e solitario, quasi evitante per mia vera natura introversa. Oggi? Bah, non saprei. Oggi mi fanno notare tutti che sono esageratamente preciso e rigido, un perfezionista ambizioso (credo sia il mio modo di sublimare le mancanze di un'intera vita tramite dei "successi" o dei risultati positivi). Io invece mi reputo un "edonista" che, dopo un'esistenza misera e di stenti, cerca sempre la bellezza e il benessere come scopo finale. Sinceramente? A me queste non è che paiono proprio delle qualità e, come dico sempre anch'io, ne ho di strada di percorrere. Il mio cammino non è assolutamente terminato ed è per questo motivo che, pur non soffrendo da anni, mi sono messo nuovamente in discussione per affrontare ex novo un percorso psicodinamico e psicoanalitico, perché sento di non essere arrivato alla vetta. E forse, nella vita, non ci si dovrebbe mai considerare "arrivati". Nulla finisce, tutto cambia, anche noi mutiamo! :)
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Messaggioda VeraVita » 27/02/2022, 7:51



Broken Mirror ha scritto:Interessante questo thread, ottima proposta di riflessione, grazie! Da ragazzino ero estremamente timido, chiuso, ipersensibile: la fragilità fatta persona. Queste peculiarità caratteriali, associate alla mia calma e disponibilità di base (disturbi permettendo), mi rendevano preda facile e indifesa in mezzo agli altri. In prima età adulta cominciai a scambiare man mano queste caratteristiche (che non reputavo pregi) con altre che, precedentemente, avrei reputato disfunzionali (ma di cui all'epoca avevo assolutamente bisogno per ribellarmi e affermarmi), come in fondo tali le considero tutt'oggi che me ne sono liberato. Mi riferisco all'impulsività, alla rabbia e a una inaspettata quanto tracotante "falsa superbia" (in realtà più una iper-difesa, essendo in quegli anni una persona con la "pelle a nervi scoperti", a detta di un terapeuta). Mi bastava che qualcuno tentasse di umiliarmi facendo bruciare quelle mie ferite già aperte che, purtroppo, sentivo l'urgenza di dover asfaltare letteralmente quella persona per proteggermi, inondandola di attacchi verbali sino a che non avessi la certezza di averla abbattuta, sì da non provare mai più nemmeno a pensare di farmi del male ancora. No, non riuscivo a fermarmi, perciò parlo di rabbia e impulsività. Tante volte me ne sono pentito. Inoltre, non c'è cosa peggiore che tradire la propria essenza. Del resto, durante quelle crisi in cui provavo vergogna, non facevo altro che gettare benzina sul fuoco e offendere la mia persona. Ci facevo solo una pessima figura. Eppure, in quel difficile periodo di vita, avevo davvero bisogno di tutelarmi e affermarmi. Esistevo anche io, meritavo rispetto anche io. Per tutta la vita ho sopportato, ho subìto passivamente, come bambino obbediente e remissivo, spesso nella speranza di compiacere autentici carnefici. Da adulto sono "esploso", lo avevo scritto a una persona proprio su questo forum in un altro thread. Un'altra cosa strana di quegli anni, sempre collegandomi a questa esplosione necessaria per uscire dal guscio, fu l'abbandonare la timidezza per diventare socievole in maniera a volte quasi teatrale e "istrionica", vivace e a tratti clownesca. Nei tempi recenti sono tornato, però, sfuggente e solitario, quasi evitante per mia vera natura introversa. Oggi? Bah, non saprei. Oggi mi fanno notare tutti che sono esageratamente preciso e rigido, un perfezionista ambizioso (credo sia il mio modo di sublimare le mancanze di un'intera vita tramite dei "successi" o dei risultati positivi). Io invece mi reputo un "edonista" che, dopo un'esistenza misera e di stenti, cerca sempre la bellezza e il benessere come scopo finale. Sinceramente? A me queste non è che paiono proprio delle qualità e, come dico sempre anch'io, ne ho di strada di percorrere. Il mio cammino non è assolutamente terminato ed è per questo motivo che, pur non soffrendo da anni, mi sono messo nuovamente in discussione per affrontare ex novo un percorso psicodinamico e psicoanalitico, perché sento di non essere arrivato alla vetta. E forse, nella vita, non ci si dovrebbe mai considerare "arrivati". Nulla finisce, tutto cambia, anche noi mutiamo! :)


Grazie a te, della tua bella risposta. Davvero ^^
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Messaggioda VeraVita » 27/02/2022, 7:51



Lory White ha scritto:Da giovane davo molta importanza alla libertà esteriore, ora dò invece importanza alla libertà interiore. Quella esteriore non è sempre possibile perchè ci sono dei limiti (da giovane non volevo vederli, mentre ora ho un approccio più diplomatico) mentre la libertà interiore potenzialmente non ha limiti se non siamo noi a porceli.


Grazie della risposta. Una curiosità: ma per te cosa è la libertà esteriore e quella interiore?
Grazie mille ^-^
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Messaggioda Massimiliano89 » 27/02/2022, 9:13



Prima ero molto sensibile al giudizio degli altri e non sapevo (soprattutto) scegliere le persone giuste da avere accanto. Oggi, invece, il giudizio degli altri mi pesa poco e ho fatto una bella pulizia di gente che non serve.

In quanto a te, nessuno è perfetto. Ci può stare che tu sia presuntuosa.
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Messaggioda Lory White » 27/02/2022, 9:58



VeraVita ha scritto:
Lory White ha scritto:Da giovane davo molta importanza alla libertà esteriore, ora dò invece importanza alla libertà interiore. Quella esteriore non è sempre possibile perchè ci sono dei limiti (da giovane non volevo vederli, mentre ora ho un approccio più diplomatico) mentre la libertà interiore potenzialmente non ha limiti se non siamo noi a porceli.


Grazie della risposta. Una curiosità: ma per te cosa è la libertà esteriore e quella interiore?
Grazie mille ^-^

Grazie per la domanda :) . Libertà esteriore per me era ad esempio concedermi vizi come bere e fumare, senza tenere conto del danno alla salute; oppure essere sempre alla ricerca di persone per cui provare attrazione fisica, senza tenere conto che una tale libertà non consente di creare una coppia stabile e una soddisfazione interiore se funziona. Libertà esteriore era anche rifiutare lavori che giudicavo non abbastanza liberi, senza tenere conto che a volte adattandosi (pur mantenendosi fedeli a se stessi interiormente) si arriva prima, oppure se non ci si vuole adattare bisogna darsi da fare con grande impegno per costruirsi qualcosa, mentre prima confondevo la libertà dei miei sogni con la realtà.
Libertà interiore è per me comprendere i propri condizionamenti, le proprie compulsioni, riconoscere il senso delle proprie abitudini (esteriori/interiori) e osservare se tali abitudini sono utili al proprio benessere oppure no. Libertà interiore è anche amare, riuscire ad amare senza farsi bloccare dalla paura, paura di perdere cose che in realtà non mi servono. Ad esempio una volta in coppia non riuscivo ad essere sincero fino in fondo, non riuscivo ad ammettere le mie paure, negavo creando una barriera, non potevo confidarmi, non potevo fidarmi, non potevo rischiare, ero terrorizzato che l'altra persona mi ferisse eppure non lo volevo ammettere annebbiando la mia emotività, annebbiando la necessità di avere un rapporto sincero e profondo.
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Messaggioda TheDarkKnight » 27/02/2022, 14:30



Prima cercavo in tutti i modi di far valere le mie ragioni, un'estrema ostinazione che ho scambiato con l'attuale assertività, ma fino ad un certo punto. Ormai se le discussioni si alzano troppo di tono e avverto nelle parole una certa arroganza la mia attuale reazione è allontanarmi lasciando che ognuno resti con le proprie convinzioni forte del fatto che la verità è una e non può essere interpretata. Questo mi aiuta a soffrirne di meno, perché evito di impegnarmi in inutili lotte e dato che raramente ho visto persone chiedere scusa o rimangiarsi ciò che sostenevano, tanto vale passare oltre.
Mi sono accorto di essere cambiato quando agli insulti e alle falsità continuavo a rispondere con tranquillità.
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“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

Se la vita è un dono perché ne pago io il prezzo?

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Messaggioda kathellyna » 27/02/2022, 14:53



sono sempre la stessa lol.
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Messaggioda VeraVita » 27/02/2022, 15:09



Lory White ha scritto:
VeraVita ha scritto:
Lory White ha scritto:Da giovane davo molta importanza alla libertà esteriore, ora dò invece importanza alla libertà interiore. Quella esteriore non è sempre possibile perchè ci sono dei limiti (da giovane non volevo vederli, mentre ora ho un approccio più diplomatico) mentre la libertà interiore potenzialmente non ha limiti se non siamo noi a porceli.


Grazie della risposta. Una curiosità: ma per te cosa è la libertà esteriore e quella interiore?
Grazie mille ^-^

Grazie per la domanda :) . Libertà esteriore per me era ad esempio concedermi vizi come bere e fumare, senza tenere conto del danno alla salute; oppure essere sempre alla ricerca di persone per cui provare attrazione fisica, senza tenere conto che una tale libertà non consente di creare una coppia stabile e una soddisfazione interiore se funziona. Libertà esteriore era anche rifiutare lavori che giudicavo non abbastanza liberi, senza tenere conto che a volte adattandosi (pur mantenendosi fedeli a se stessi interiormente) si arriva prima, oppure se non ci si vuole adattare bisogna darsi da fare con grande impegno per costruirsi qualcosa, mentre prima confondevo la libertà dei miei sogni con la realtà.
Libertà interiore è per me comprendere i propri condizionamenti, le proprie compulsioni, riconoscere il senso delle proprie abitudini (esteriori/interiori) e osservare se tali abitudini sono utili al proprio benessere oppure no. Libertà interiore è anche amare, riuscire ad amare senza farsi bloccare dalla paura, paura di perdere cose che in realtà non mi servono. Ad esempio una volta in coppia non riuscivo ad essere sincero fino in fondo, non riuscivo ad ammettere le mie paure, negavo creando una barriera, non potevo confidarmi, non potevo fidarmi, non potevo rischiare, ero terrorizzato che l'altra persona mi ferisse eppure non lo volevo ammettere annebbiando la mia emotività, annebbiando la necessità di avere un rapporto sincero e profondo.


Grazie molte per il tuo chiarimento e per essere stato esaustivo. Non avevo mai pensato che la libertà avesse così tante sfumature. Grazie ancora!
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