SpringToCome ha scritto:A volte quando ero più piccolo mi bastava subodorare il pericolo per trovare una strategia ed evitarlo. Dal compagno di classe che ti minacciava di aspettarti fuori scuola per picchiarti, ad esempio mi difendevo con la mia bravura e la mia disponibilità ad aiutare quelli meno capaci, e questo faceva sì che sentissero giusto dover aiutare a difendermi, non per opportunismo ma per amicizia.
Il rapinatore sull' autobus o per strada? Mettevo in atto degli stratagemmi per evitare che se avessero provato non ci sarebbero riusciti. Ad esempio tenevo un portafogli vuoto o con pochi spicci in tasca e il resto dei soldi lo nascondevo nel taschino piccolo laterale dei jeans.
Il tizio prepotente che ti minaccia lo puoi evitare... qualche volta basta fare una battuta scherzosa o anche autoironica, o stare semplicemente in silenzio ed ignorarli come se non esistessero intorno a te, e ti lasciano stare perchè credono che tu abbia già paura di loro.
Insomma questo intendo per usare l' intelligenza, cercare l' escamotage per cavartene fuori senza conseguenze.
Li trovo dei suggerimenti molto utili e saggi, cercherò di metterli in pratica, anche se ammetto che è una cosa più facile in teoria che in pratica; in effetti ho sempre pensato che spesso ignorare non bastasse a scamparla, quindi forse l'ho sottovalutato. Ti ringrazio.
SpringToCome ha scritto:Non ho capito bene la problematica che raccontavi quando facevi Judo, la sintomatologia che descrivevi derivava dall' ansia per l' incontro o da altre cause?
Il sintomo si innescava quando mi trovavo a fare simulazioni di lotta, quindi non durante il riscaldamento o durante le esercitazioni nelle tecniche, e aumentava di intensità man mano che continuavo nello sforzo. Mi succede anche oggi in equitazione, sebbene molto più raramente, quindi no, non credo proprio sia dovuto all'ansia, e nemmeno a un problema gastrico di qualche tipo, dato che negli anni mi sono trovato a fare esami del sangue specifici e qualche ecografia, e non è mai risultato nulla di anomalo. Perciò non saprei il motivo preciso.
SpringToCome ha scritto:Ti chiedo scusa perché per ignoranza non so molto del tuo problema personale che ti porta a dover combattere nella categoria femminile, per cui comprendo il disagio, e se ti va puoi spiegarmi meglio di cosa si tratti.
Cercherò di spiegarlo in modo semplice, dato che mi sono stati chiesti dei chiarimenti a riguardo più di una volta. Io soffro di disforia di genere, ciò vuol dire che non mi riconosco nel mio sesso biologico: ho cromosomi, corpo e voce femminili, tuttavia avrei voluto che fossero maschili, e ciò mi crea un senso di disagio, straniamento e impotenza, che ho imparato a gestire un po' meglio negli anni; ma comunque faccio fatica a spogliarmi davanti agli altri in generale (soprattutto a persone di sesso maschile), compresa la mia famiglia, ad osservarmi a lungo senza vestiti, a fare le visite ginecologiche ecc. Purtroppo, ancora oggi in tutto il mondo, le persone che si trovano in questa condizione subiscono discriminazioni e violenze (in alcuni paesi vengono inoltre perseguitate, sottoposte a terapie "correttive" o messe in carcere), e forse è anche per questo che sia io che la mia famiglia siamo molto vigilanti e consapevoli dei pericoli in giro; sinceramente è una cosa della quale provo disagio a parlare anche qui dentro, nonostante sappia che è un sito che garantisce libertà e sicurezza.
Comunque, per chiunque volesse capirne di più su di me in generale, trova un mio post nella sezione del forum "scrivi la tua storia", dove ho raccontato tutto in modo più o meno dettagliato.
SpringToCome ha scritto:Paradossalmente se la tua famiglia ti dicesse l'opposto di ciò che dici ti abbiano detto, probabilmente non gli crederesti.
Personalmente, se mi dicessero l'opposto di ciò che hanno sempre detto, sarei contento, perché vuol dire che sono riusciti a rendersi conto che certe cose non erano del tutto vere e a cambiare prospettiva.
SpringToCome ha scritto:Poi si ognuno può dirti la sua, ma l' opinione si basa su situazioni personali molto diverse dalle tue, quindi qualsiasi paragone fra te e gli altri in pratica potrebbe non avere poi così senso.
Infine non soffermarti su ciò che la tua famiglia ti dice o pensa di te, le uniche cose che devono formarti come carattere e personalità sono la percezione che hai di te, e l' esperienza che fai del mondo circostante, perchè come te ognuno della tua famiglia vive la propria vita fatta di opinioni e convinzioni del tutto personali, che tu a tua volta potresti trovare giuste o sbagliate proprio come loro nei tuoi riguardi.
Chiunque dica la propria su di te esprime opinioni soggettive non giudizi oggettivi inoppugnabili, e tu non devi prenderli per oro colato solo perchè provengono dalla tua famiglia.
Come avevo detto, reputo alcune cose che hanno detto come non corrispondenti al vero, quindi fortunatamente non prendo tutto per oro colato; ma il fatto che pensino determinate cose fa male: mia madre e mia sorella (e in parte i nonni) sono la mia famiglia, il bene più prezioso che ho, al di fuori non c'è nessuno, senza di loro non so neanche se sarei vivo. Ecco perché odio avere disaccordi ed entrare in conflitto con loro, e spero sempre che riescano a farsi un'idea un po' diversa di me.
Ma comunque ti ringrazio per i consigli e per l'interessamento nel chiedermi in modo più specifico.