Cosa pensa di voi la vostra famiglia?

Forum di aiuto sui tabù della famiglia. I Fatti Vostri.
Parliamo del rapporto conflittuale tra genitori e figli nel presente e nel nostro vissuto passato.
Cosa vuol dire avere una mamma e un papà? Cosa significa essere bambini, e cosa, essere ragazzini? Come sta il tuo bambino interiore?
Quanti problemi e quante difficoltà ci vengono messi davanti?
Qui si possono inviare sfoghi, critiche e consigli su come dovrebbe comportarsi un genitore con il proprio figlio e viceversa.

Cosa pensa di voi la vostra famiglia?

Messaggioda Lanoia » 30/03/2025, 10:07



RyanTheNorthman ha scritto:
Lanoia ha scritto:Scusa mi ero perso quel dettaglio...beh non devi dimostrare nulla, la forza fisica androgina non è tutto. La tua famiglia tende a sminuirti perché probabilmente vogliono demoralizzarti e non ti accettano per come sei.
Mia madre mi vuole bene ma avendo un principio demenza non si ricorda le cose e mi fa sclerare.


Purtroppo, con tutto quello che si sente al giorno d'oggi, tra aggressioni, stupri, omicidi ecc. (spesso soprattutto nei confronti di categorie minoritarie e fragili), la forza fisica è importante, fa la differenza, può essere una questione di vita o di morte, non si tratta tanto di voler dimostrare qualcosa; potrebbe darsi anche che loro me lo dicano perché sono preoccupati, proprio in virtù di questo, e in fondo non avrebbero tutti i torti a farlo.
Mi dispiace per la condizione di tua madre, non deve essere facile convivere in modo tranquillo e sereno, e immagino che ciò causi dolore e amarezza, soprattutto perché si tratta di una persona cara.


Non serve la forza per fare male...basta colpire nei punti giusti e sapersi liberare da una presa. Un corso di autodifesa personale è molto utile e già li ti allenano con crossfit. E poi uno spray al peperoncino in tasca è opportuno averlo. Io esempio lo porto quando vado in campeggio in montagna in caso di aggressione da parte di animali selvatici..e certe persone sono peggio. Comunque fin'ora non l'ho mai usato per fortuna.
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Messaggioda Massimiliano89 » 01/04/2025, 4:50



Pensano che io non abbia voglia di fare un piffero, ma si sbagliano di grosso
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Messaggioda SpringToCome » 02/04/2025, 1:21



Non credo che possa risponderti realisticamente su cosa pensino di me i miei, perchè credo che nessuno di noi lo possa davvero sapere.
Al massimo possiamo rispondre proiettando su di loro ciò che crediamo essere delle evidemze oggettive magari guardandoci allo specchio. Nel tuo caso appunto ti riferivi al tuo essere esile di costituzione.

La stessa cosa la facciamo quando ci chiediamo gli altri cosa pensino di noi.

Il fatto è che se anche ce lo dicessero non gli crederemmo, soprattutto se ci rispondessero diversamente da come ci aspetteremmo che facessero, perchè abbiamo già tutte le risposte, solo che vogliamo sentircele dire dagli altri.

In realtà quelle risposte non le abbiamo, ma continuiamo a ripetercele da soli tutti i giorni.

Fino a qualche anno fa avrei risposto che i miei mi odiavano e pensavano il peggio di me. Ma ero soltanto io che proiettavo su di loro ciò che credevo pensassero di me, e che alla fine pensavo io di me stesso.

Sono d' accordo con Lanoia, se hai paura della violenza degli altri ci sono molti corsi di autodifesa, oppure arti marziali in cui ti insegnano che la forza fisica non è determinante per difendersi. C'è l' Aikido che insegna proprio questo. Il Judo sfrutta il decentrare l' equilibrio dell'avversario per atterrarlo piuttosto che l' uso della forza.... queste sono le prime due discipline che mi sono venute in mente, ma ce ne sono tante altre.

E poi per difendersi spesso basta solo usare l' intelligenza, e non mi pare tu ne sia sprovvisto.
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Messaggioda RyanTheNorthman » 02/04/2025, 13:16



Massimiliano89 ha scritto:Pensano che io non abbia voglia di fare un piffero, ma si sbagliano di grosso


Allora prova a dimostrare loro che non è così. Se invece l'hai già fatto e nonostante ciò continuano a pensare lo stesso, secondo me significa semplicemente che sono ciechi e che si rifiutano di vedere tutto quello che hai raggiunto nella tua vita e quello che porti avanti oggi. A volte è dura far cambiare idea a certe persone. Ma nonostante tutto, ti auguro buona fortuna.
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Messaggioda RyanTheNorthman » 02/04/2025, 14:40



SpringToCome ha scritto:Non credo che possa risponderti realisticamente su cosa pensino di me i miei, perchè credo che nessuno di noi lo possa davvero sapere.
Al massimo possiamo rispondre proiettando su di loro ciò che crediamo essere delle evidemze oggettive magari guardandoci allo specchio. Nel tuo caso appunto ti riferivi al tuo essere esile di costituzione.

La stessa cosa la facciamo quando ci chiediamo gli altri cosa pensino di noi.

Il fatto è che se anche ce lo dicessero non gli crederemmo, soprattutto se ci rispondessero diversamente da come ci aspetteremmo che facessero, perchè abbiamo già tutte le risposte, solo che vogliamo sentircele dire dagli altri.

In realtà quelle risposte non le abbiamo, ma continuiamo a ripetercele da soli tutti i giorni.

Fino a qualche anno fa avrei risposto che i miei mi odiavano e pensavano il peggio di me. Ma ero soltanto io che proiettavo su di loro ciò che credevo pensassero di me, e che alla fine pensavo io di me stesso.

Sono d' accordo con Lanoia, se hai paura della violenza degli altri ci sono molti corsi di autodifesa, oppure arti marziali in cui ti insegnano che la forza fisica non è determinante per difendersi. C'è l' Aikido che insegna proprio questo. Il Judo sfrutta il decentrare l' equilibrio dell'avversario per atterrarlo piuttosto che l' uso della forza.... queste sono le prime due discipline che mi sono venute in mente, ma ce ne sono tante altre.

E poi per difendersi spesso basta solo usare l' intelligenza, e non mi pare tu ne sia sprovvisto.


Ciao SpringToCome, grazie. Come ho detto, la mia famiglia molte cose che ho elencato me le ha dette in faccia, a parte qualcuna che è frutto di una conclusione alla quale sono arrivato da solo, quindi ecco perché ho detto di essere certo di quello che pensano; poi, su alcune cose credo che esagerino un po', su altre credo abbiano ragione, d'altronde sono le persone che mi conoscono più di chiunque altro. Magari nel tuo caso è diverso, d'altra parte non tutte le famiglie hanno le stesse dinamiche e abitudini.
So che alcune risposte le abbiamo già, ma a volte vogliamo sentire anche il parere degli altri, per capire se ciò che vediamo in noi stessi lo vedano anche loro o se vedono qualcosa che è parzialmente o totalmente diverso. Personalmente, posso dire che alcune risposte le ho, e molte di queste non mi piacciono purtroppo, altre non le ho ancora trovate e non so se mai le troverò.
In passato ho provato a cimentarmi nelle arti marziali, principalmente Judo, e devo dire che mi piacevano e mi piacciono tutt'ora, ma ho scoperto che non fanno per me, principalmente per un problema fisico che ho, che si presentava quasi ogni volta che c'erano simulazioni di lotta: per cercare di spiegarlo al meglio, mi venivano delle specie di crampi allo stomaco, che aumentavano di intensità man mano che continuavo e che a un certo punto diventavano così forti da costringermi a fermarmi per un po'; questa cosa mi metteva a disagio e mi dava frustrazione, anche perché sarebbe stato impossibile andare in gara con quella condizione (ancora oggi, praticando equitazione, se faccio sforzi più intensi del solito e che superano una determinata soglia, mi vengono questi crampi, perciò devo rallentare e respirare profondamente per riuscire a calmarli); per non parlare del fatto che avrei dovuto gareggiare per forza nella categoria femminile, cosa che mi avrebbe trasmesso ulteriore disagio.
Per quanto riguarda i corsi di autodifesa, da quello che ho sentito dire anche da campioni di arti marziali, molti di essi, aperti perlopiù alle donne, a quanto pare danno un insegnamento poco serio e sconsiderato, utilizzano tecniche spesso inefficaci per le situazioni di pericolo, perciò bisogna avere la fortuna di trovarne uno realmente buono.
Cosa intendi con "per difendersi spesso basta solo usare l'intelligenza"?
Comunque, la mia famiglia mi reputa MOLTO intelligente, persino a un livello estremo, e non so esattamente come mai, dato che in passato ho fatto anche dei test i quali hanno evidenziato che ho un quoziente intellettivo nella norma. Però, al di là di tutto, l'intelligenza a volte non basta per potersi difendere dalla violenza, o almeno non dalla violenza fisica, come dimostrano i numerosi casi di persone studiose, talentuose e con titoli importanti che vengono ferite e uccise ogni anno.
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Messaggioda SpringToCome » 02/04/2025, 22:32



Ciao Ryan,
parto dall' ultima cosa ossia la frase sull' usare l' intelligenza per difendersi.

A volte quando ero più piccolo mi bastava subodorare il pericolo per trovare una strategia ed evitarlo. Dal compagno di classe che ti minacciava di aspettarti fuori scuola per picchiarti, ad esempio mi difendevo con la mia bravura e la mia disponibilità ad aiutare quelli meno capaci, e questo faceva sì che sentissero giusto dover aiutare a difendermi, non per opportunismo ma per amicizia.
Il rapinatore sull' autobus o per strada? Mettevo in atto degli stratagemmi per evitare che se avessero provato non ci sarebbero riusciti. Ad esempio tenevo un portafogli vuoto o con pochi spicci in tasca e il resto dei soldi lo nascondevo nel taschino piccolo laterale dei jeans.
Il tizio prepotente che ti minaccia lo puoi evitare... qualche volta basta fare una battuta scherzosa o anche autoironica, o stare semplicemente in silenzio ed ignorarli come se non esistessero intorno a te, e ti lasciano stare perchè credono che tu abbia già paura di loro.

Insomma questo intendo per usare l' intelligenza, cercare l' escamotage per cavartene fuori senza conseguenze.

Non ho capito bene la problematica che raccontavi quando facevi Judo, la sintomatologia che descrivevi derivava dall' ansia per l' incontro o da altre cause?

Ti chiedo scusa perché per ignoranza non so molto del tuo problema personale che ti porta a dover combattere nella categoria femminile, per cui comprendo il disagio, e se ti va puoi spiegarmi meglio di cosa si tratti.

Per ciò che riguarda il discorso delle darsi delle risposte, credo che non ci siamo capiti. Intendevo infatti l' opposto di ciò che penso hai capito. A volte ci diamo da soli tante risposte a tal punto da volere che il parere degli altri non le smentisca ma le confermi, e se per caso dovessero essere smentite facciamo fatica a credere alle altre persone.in pratica vogliamo un rinforzo alle nostre convinzioni.

Paradossalmente se la tua famiglia ti dicesse l'opposto di ciò che dici ti abbiano detto, probabilmente non gli crederesti.

Poi si ognuno può dirti la sua, ma l' opinione si basa su situazioni personali molto diverse dalle tue, quindi qualsiasi paragone fra te e gli altri in pratica potrebbe non avere poi così senso.

Infine non soffermarti su ciò che la tua famiglia ti dice o pensa di te, le uniche cose che devono formarti come carattere e personalità sono la percezione che hai di te, e l' esperienza che fai del mondo circostante, perchè come te ognuno della tua famiglia vive la propria vita fatta di opinioni e convinzioni del tutto personali, che tu a tua volta potresti trovare giuste o sbagliate proprio come loro nei tuoi riguardi.

Chiunque dica la propria su di te esprime opinioni soggettive non giudizi oggettivi inoppugnabili, e tu non devi prenderli per oro colato solo perchè provengono dalla tua famiglia.

Anche a me ad esempio ripetevano che non ero buono a nulla, che non sapevo fare nulla, che non concludevo mai quello che cominciavo .... gli ho creduto per un po' e ci sono stato male, perchè ho finito per convincermi che le loro opinioni fossero davvero reali, poi quando ho smesso di ripetermi anch' io da solo che non valevo nulla e ho smesso di darmi così delle giustificazioni, ho cominciato a mettermi in discussione e a sentire che dentro di me c'era anche altro, e ho portato a termine e concluso ogni mio impegno.

A volte a forza di sentirsele raccontare determinate cose, finiamo per convincerci anche noi che certe situazioni stiano in una maniera soltanto.
L' unico modo che hai per confermarlo o smentirlo e metterli e metterti in discussione e provare ad agire in modo opposto.
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Messaggioda RyanTheNorthman » 03/04/2025, 12:31



SpringToCome ha scritto:A volte quando ero più piccolo mi bastava subodorare il pericolo per trovare una strategia ed evitarlo. Dal compagno di classe che ti minacciava di aspettarti fuori scuola per picchiarti, ad esempio mi difendevo con la mia bravura e la mia disponibilità ad aiutare quelli meno capaci, e questo faceva sì che sentissero giusto dover aiutare a difendermi, non per opportunismo ma per amicizia.
Il rapinatore sull' autobus o per strada? Mettevo in atto degli stratagemmi per evitare che se avessero provato non ci sarebbero riusciti. Ad esempio tenevo un portafogli vuoto o con pochi spicci in tasca e il resto dei soldi lo nascondevo nel taschino piccolo laterale dei jeans.
Il tizio prepotente che ti minaccia lo puoi evitare... qualche volta basta fare una battuta scherzosa o anche autoironica, o stare semplicemente in silenzio ed ignorarli come se non esistessero intorno a te, e ti lasciano stare perchè credono che tu abbia già paura di loro.

Insomma questo intendo per usare l' intelligenza, cercare l' escamotage per cavartene fuori senza conseguenze.


Li trovo dei suggerimenti molto utili e saggi, cercherò di metterli in pratica, anche se ammetto che è una cosa più facile in teoria che in pratica; in effetti ho sempre pensato che spesso ignorare non bastasse a scamparla, quindi forse l'ho sottovalutato. Ti ringrazio.

SpringToCome ha scritto:Non ho capito bene la problematica che raccontavi quando facevi Judo, la sintomatologia che descrivevi derivava dall' ansia per l' incontro o da altre cause?


Il sintomo si innescava quando mi trovavo a fare simulazioni di lotta, quindi non durante il riscaldamento o durante le esercitazioni nelle tecniche, e aumentava di intensità man mano che continuavo nello sforzo. Mi succede anche oggi in equitazione, sebbene molto più raramente, quindi no, non credo proprio sia dovuto all'ansia, e nemmeno a un problema gastrico di qualche tipo, dato che negli anni mi sono trovato a fare esami del sangue specifici e qualche ecografia, e non è mai risultato nulla di anomalo. Perciò non saprei il motivo preciso.

SpringToCome ha scritto:Ti chiedo scusa perché per ignoranza non so molto del tuo problema personale che ti porta a dover combattere nella categoria femminile, per cui comprendo il disagio, e se ti va puoi spiegarmi meglio di cosa si tratti.


Cercherò di spiegarlo in modo semplice, dato che mi sono stati chiesti dei chiarimenti a riguardo più di una volta. Io soffro di disforia di genere, ciò vuol dire che non mi riconosco nel mio sesso biologico: ho cromosomi, corpo e voce femminili, tuttavia avrei voluto che fossero maschili, e ciò mi crea un senso di disagio, straniamento e impotenza, che ho imparato a gestire un po' meglio negli anni; ma comunque faccio fatica a spogliarmi davanti agli altri in generale (soprattutto a persone di sesso maschile), compresa la mia famiglia, ad osservarmi a lungo senza vestiti, a fare le visite ginecologiche ecc. Purtroppo, ancora oggi in tutto il mondo, le persone che si trovano in questa condizione subiscono discriminazioni e violenze (in alcuni paesi vengono inoltre perseguitate, sottoposte a terapie "correttive" o messe in carcere), e forse è anche per questo che sia io che la mia famiglia siamo molto vigilanti e consapevoli dei pericoli in giro; sinceramente è una cosa della quale provo disagio a parlare anche qui dentro, nonostante sappia che è un sito che garantisce libertà e sicurezza.
Comunque, per chiunque volesse capirne di più su di me in generale, trova un mio post nella sezione del forum "scrivi la tua storia", dove ho raccontato tutto in modo più o meno dettagliato.

SpringToCome ha scritto:Paradossalmente se la tua famiglia ti dicesse l'opposto di ciò che dici ti abbiano detto, probabilmente non gli crederesti.


Personalmente, se mi dicessero l'opposto di ciò che hanno sempre detto, sarei contento, perché vuol dire che sono riusciti a rendersi conto che certe cose non erano del tutto vere e a cambiare prospettiva.

SpringToCome ha scritto:Poi si ognuno può dirti la sua, ma l' opinione si basa su situazioni personali molto diverse dalle tue, quindi qualsiasi paragone fra te e gli altri in pratica potrebbe non avere poi così senso.

Infine non soffermarti su ciò che la tua famiglia ti dice o pensa di te, le uniche cose che devono formarti come carattere e personalità sono la percezione che hai di te, e l' esperienza che fai del mondo circostante, perchè come te ognuno della tua famiglia vive la propria vita fatta di opinioni e convinzioni del tutto personali, che tu a tua volta potresti trovare giuste o sbagliate proprio come loro nei tuoi riguardi.

Chiunque dica la propria su di te esprime opinioni soggettive non giudizi oggettivi inoppugnabili, e tu non devi prenderli per oro colato solo perchè provengono dalla tua famiglia.


Come avevo detto, reputo alcune cose che hanno detto come non corrispondenti al vero, quindi fortunatamente non prendo tutto per oro colato; ma il fatto che pensino determinate cose fa male: mia madre e mia sorella (e in parte i nonni) sono la mia famiglia, il bene più prezioso che ho, al di fuori non c'è nessuno, senza di loro non so neanche se sarei vivo. Ecco perché odio avere disaccordi ed entrare in conflitto con loro, e spero sempre che riescano a farsi un'idea un po' diversa di me.

Ma comunque ti ringrazio per i consigli e per l'interessamento nel chiedermi in modo più specifico.
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Messaggioda DanyDuck » 03/04/2025, 19:28



Leggendo le vostre descrizioni mi rendo conto di appartenere ad una categoria diversa, che sarebbe quella dei "non giudicati" o più semplicemente abbandonati a se stessi, in quanto sono figlio unico ed ho perso mia madre a sei anni e mio padre (che è mancato nel 2014) un paio di anni dopo ha iniziato ad allontanarsi per colpa di una donna che aveva conosciuto, ma che aveva già una sua famiglia. Ad esempio ricordo che all'età di 9/10 anni rimanevo da solo in casa a guardare la TV anche dopocena, mio padre arrivava a casa giusto per cenare e poi ritornava a casa dell'altra famiglia per poi rientrare a tarda ora, quando io ero già andato a dormire. In pratica tutto quello che sono o non sono riuscito a fare lo devo unicamente a me stesso, poi naturalmente come dico spesso bisogna sempre sforzarsi di vedere il bicchiere dal lato mezzo pieno, io di fatto non ho avuto dei genitori, ma se invece avessi avuto una famiglia problematica chissà forse ora starei messo peggio...
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Messaggioda RyanTheNorthman » 03/04/2025, 19:46



DanyDuck ha scritto:Leggendo le vostre descrizioni mi rendo conto di appartenere ad una categoria diversa, che sarebbe quella dei "non giudicati" o più semplicemente abbandonati a se stessi, in quanto sono figlio unico ed ho perso mia madre a sei anni e mio padre un paio di anni dopo ha iniziato ad allontanarsi per colpa di una donna che aveva conosciuto, ma che aveva già una sua famiglia. Ad esempio ricordo che all'età di 9/10 anni rimanevo da solo in casa a guardare la TV anche dopocena, mio padre arrivava a casa giusto per cenare e poi ritornava a casa dell'altra famiglia per poi rientrare a tarda ora, quando io ero già andato a dormire. In pratica tutto quello che sono o non sono riuscito a fare lo devo unicamente a me stesso, poi naturalmente come dico spesso bisogna sempre sforzarsi di vedere il bicchiere dal lato mezzo pieno, io di fatto non ho avuto dei genitori, ma se invece avessi avuto una famiglia problematica chissà forse ora starei messo peggio...


Ciao, mi è dispiaciuto molto leggere che sei cresciuto senza genitori, secondo me è una delle cose più terribili che possano accadere. Io stesso ho un padre che è stato assente, che non si è mai preoccupato più di tanto; quando ha divorziato da mia madre lei ha dovuto prendersi cura di me e mia sorella totalmente da sola, mentre lui si è fatto un'altra famiglia; noi lo vedevamo e lo vediamo tuttora poche volte l'anno, e in più lui, chissà per quale motivo, ce l'ha perennemente con nostra madre. Se posso sapere, che rapporti hai con tuo padre attualmente? Hai mai conosciuto la famiglia della sua compagna? Ovviamente se ti va di condividerlo.
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Messaggioda DanyDuck » 04/04/2025, 19:31



RyanTheNorthman ha scritto:Ciao, mi è dispiaciuto molto leggere che sei cresciuto senza genitori, secondo me è una delle cose più terribili che possano accadere. Io stesso ho un padre che è stato assente, che non si è mai preoccupato più di tanto; quando ha divorziato da mia madre lei ha dovuto prendersi cura di me e mia sorella totalmente da sola, mentre lui si è fatto un'altra famiglia; noi lo vedevamo e lo vediamo tuttora poche volte l'anno, e in più lui, chissà per quale motivo, ce l'ha perennemente con nostra madre. Se posso sapere, che rapporti hai con tuo padre attualmente? Hai mai conosciuto la famiglia della sua compagna? Ovviamente se ti va di condividerlo.


Ciao, posso dirti che non è stato facile, sopratutto farsi le scuole dalle elementari sino al diploma delle superiori senza una famiglia, mentre tutti i miei compagni di classe l'avevano. La famiglia che frequentava mio padre l'ho conosciuta, ma mi hanno sempre trattato come una sorta di estraneo, uno che non era degno di far parte di loro, ma mio padre non se ne rendeva conto o forse preferiva non capirlo per evitare di avere dei problemi con loro, poi è mancato nel 2014 e lì c'e stato diciamo il gran finale. Negli ultimi due mesi era praticamente bloccato nel letto a causa del tumore e così aveva dato il suo bancomat con tanto di combinazione alla sua nuova compagna, bè pochi giorni prima che morisse ho avuto acceso al suo conto in quanto suo figlio ed ho scoperto che qualcuno aveva prelevato tutto, (lui era un ex bancario con una pensione di 2.000 al mese) ed il bello che poi una volta mancato le spese funerarie le ho dovute pagare tutte io, perchè l'altra famiglia non ha voluto sborsare nulla (però al funerale sono venuti), unica cosa positiva è che mio padre gli ultimi giorni mi confessò che volevano fargli fare testamento per lasciare a loro anche la casa, ma lui non lo fece, almeno in quel momento dimostrò che si ricordava ancora di suo figlio, in compenso poi scoprii che nella sua casa erano spariti quei pochi oggetti di valore che aveva (persino gli anelli di matrimonio suo e di mia madre) ed una copia delle chiavi ti lascio immaginare chi le aveva, chiesi spiegazioni e mi venne risposto che loro non ne sapevano nulla e che forse mio padre aveva venduto quegli oggetti perchè aveva bisogno di soldi, naturalmente ora non più rapporti di nessun tipo con quelle persone che ho allontanato il più possibile dalla mia vita.
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